
La forte attenzione posta su contenuti e metodi della programmazione a partire dal settore economico fino a quello sociale non ha impedito, anzi ha incentivato la considerazione di un’altra prospettiva teorica e pratica, quella della progettazione, a partire dal campo sociale per individuarne le connessioni con la dimensione economica. La progettazione in campo sociale sembra però mancare di quelle indicazioni teoriche e metodologiche, che ne fanno un ambito di azioni praticabili soprattutto dalle istituzioni preposte alla organizzazione e gestione delle strutture e delle risorse per il benessere delle persone e delle comunità. Perciò attraverso gli esempi di progettazione sociale elaborati da “lavoratori del sociale” (sociologi, psicologi, manager di istituzioni e servizi di Welfare) si presentano casi, da cui si possono trarre indicazioni metodologiche e pratiche per costruire progetti finalizzati, di cui controllare e valutare gli esiti e gli effetti di cambiamento sociale effettivamente prodotti.
Tra Cinque e Settecento, i libri non erano fatti di sole parole: erano disseminati di immagini che, fin dal frontespizio o dall’antiporta, estendevano le forme della comunicazione. Ciò era funzionale a rendere esplicita una dimensione più chiara, intima e “veritiera” dei contenuti attraverso la forza d’impatto, insieme allusiva e didattica, dell’immagine. I mondi che questi frontespizi e antiporte riescono a dischiudere sono innumerevoli e appartengono alle più diverse tipologie di libri, dai più celebri ai meno noti. Passando dunque in rassegna alcune di queste immagini, il volume delinea le trasformazioni che percorrono trasversalmente la scienza dei documenti e quella dei monumenti, le idee fondanti sulla società e sulla politica, il primo affermarsi dell’idea di progresso, e soprattutto il lento tramontare di un’idea antica di storia strettamente legata alla Sacra Scrittura.
“Questo è un saggio illustrato sulla ricerca e la progettazione di spazi abitativi non convenzionali. Affronta il tema dell’interior design di Joe Colombo (Milano 1930-1971) dalla metà degli anni ‘60 alla sua prematura scomparsa nel 1971. Colombo agisce secondo una concretezza visionaria che non si limita a immaginare un futuro. Punta soprattutto a liberarsi dai luoghi comuni dell’abitare. Lo spazio del designer milanese si concretizza nell’utilizzo di una figurazione di impronta meccanica molto evocativa. Un modo di operare, al tempo stesso concreto e visionario che ne rende l’opera estremamente utile. Soprattutto nel definire spazi flessibili e formalmente inediti di cui l’abitare – oggi – dimostra di avere grande bisogno”. (S.O)
Contiene gli Atti del Seminario: Archeologia e pianificazione dei centri abitati (Rapallo 1978) «Archeologia Medievale» pubblica contributi originali riguardanti l’archeologia postclassica, la storia della cultura materiale in età pre-industriale e le scienze applicate nella forma di saggi e studi originali; relazioni preliminari di scavo; contributi critici su libri, articoli, ritrovamenti, ecc. Vengono pubblicati sia testi in italiano che in altre lingue. Questo volume contiene gli atti dell'incontro "Per una storia delle dimore rurali", tenutosi a Cuneo nel 1979, dove viene messa a fuoco la complessa problematica dello studio storico-archeologico della dimora rurale e messo a confronto i risultati e le metodologie delle discipline che più si sono occupate dell'evoluzione storica dell'insediamento. La prima parte degli atti raccoglie relazioni sugli aspetti tecnico-costruttivi delle dimore, sulle loro funzioni e sulle suppellettili domestiche. La seconda parte contiene relazioni presentati su iniziativa dei singoli autori, con impostazione metodologica diversa rispetto ai saggi della prima sezione. La rivista presenta anche le consuete sezioni di Scavi medievali in Italia...
Rivista di promozione e divulgazione dell’attività del Fondo Edo Tempia Onlus per la lotta contro i tumori.
Il volume si apre con il ricordo di Gian Paolo Treccani, studioso importante, architetto restauratore e storico dell’architettura contemporanea e degli interventi di musealizzazione archeologica, membro della redazione della rivista e assai attivo nel gruppo che l’ha fondata nel 1996 collegando tra loro le discipline di “Restauro architettonico” e “Archeologia dell’architettura”. E al periodo in cui queste due discipline coincidevano (nella conoscenza delle architetture medievali e nella progettazione di edifici che le imitavano) è dedicato il monografico dal titolo “Medioevo fantastico. L’invenzione di uno stile nell’architettura tra fine ’800 e inizio ’900”. Il tema è trattato da due archeologi e cinque storici dell’architettura che ne analizzano le origini e lo sviluppo in alcune città (Padova, Verona, Milano, Siena e Napoli) e in relazione ai personaggi che ne furono i protagonisti (Pietro Selvatico, Camillo Boito, Luca Beltrami, Alfredo d’Andrade oltre ad altri meno noti). Nella sezione “Casi studio” vengono infine pubblicati quattro lavori (relativi alla topografia della via Latina e al complesso del Palatino a Roma, alla torre di Oyace...
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