
Gemmi sicani. Grande Antologia di Poeti dialettali siciliani, dal Medioevo ai contemporanei
Autore: Giovanni Mannino
Numero di pagine: 762Grande Antologia di Poeti dialettali sicialiani, dal Medioevo ai contemporanei
Grande Antologia di Poeti dialettali sicialiani, dal Medioevo ai contemporanei
L’interrogativo circa l’esistenza a Siracusa di una Scuola di Architettura, quale possibile laboratorio di idee aventi una comune identità, ha destato nuove consapevolezze e aperto nuovi occhi. Occhi capaci di individuare il suo valore nell’eterogeneità di formazione e ricerca dei docenti. In Ombra riparte da qui. Il nuovo volume punta i riflettori sul percorso formativo, inteso come esperienza totale di ciò che chiamiamo progettazione. Attraverso uno sforzo di sintesi, vuol rendere visibile la poliedricità della formazione dello studente e delle questioni che potrà affrontare fuori dal mondo dell’accademia: considerazioni rielaborate in sette tematiche, che sono apparse le più congeniali a mostrare gli elaborati prodotti dagli studenti (Housing | Social Housing | Restauro e Recupero | Teatro | Public | Autocostruzione | Urban Landscape). La nuova proposta editoriale si associa ad una grande novità rispetto ai precedenti volumi: il colore. Riteniamo giunto il momento in cui la complessità degli elaborati prodotti dagli studenti richieda il supporto di tessiture e sfumature cromatiche per meglio esprimersi: il passaggio dalla bicromia bianco/nero all’utilizzo dei...
Editoriale Elisa Bastianello, Marianna Zannoni Città come teatro. Presentazione delle giornate di studi Maria Ida Biggi, Monica Centanni, Maurizio Ghelardi Le feste veneziane nel ‘400 Elisa Bastianello Sull’ingresso a Siena di Carlo V (1536) e altre questioni Stefano Mazzoni Venezia, la ‘Festa Mobile’: per un atlante in fieri Francesca Bortoletti, Beatrice Gobbo, Tommaso Elli, Giuseppe Gerbino, Paolo Ciuccarelli La festa, il banchetto e il canto in un inedito poema di Lorenzo Valla Antonietta Iacono Nascita del teatro alla Veneziana Caterina Soranzo Feste fallite: un’altra faccia del Rinascimento fra Italia e Francia Giovanni Ricci Pellegrino Prisciani umanista e officiale della corte estense Riccardo Pallotti
Agli esordi del Rinascimento italiano una schiera indefinita e varia di attori, poeti e musici rinnova l’antica pratica del cantare ad lyram del mitico poeta Orfeo. Il potere misterioso e terapeutico del suo canto, la sua performance e le tensioni tramandate dal mito si ricompongono in nuovi gesti, suoni e figure attraverso le apparizioni dei “nuovi Orfei” e il definirsi di nuovi valori e mestieri negli spazi civici e privati della performance: tra memoria, politica e teatro. Un teatro che, fondato su un gesto rituale, si afferma come teatro della e per la civitas, nonché veicolo privilegiato di comunicazione etica e politica e di costruzione di identità, carisma e consenso nella memoria collettiva.
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