Davvero questo volume, nato per festeggiare gli ottant’anni di Guido Fink con una corposa scelta dei suoi scritti apparsi in riviste e atti di convegni tra il 1968 e il 2006, si colloca “nel segno di Proteo”. Letteratura inglese e americana, cinema, teatro (compreso quello della memoria): la ricchezza dei suoi interessi di studioso, unita alla prodigiosa capacità di creare nessi velocissimi mettendo in relazione ambiti remoti e svelandone intrecci imprevisti, testimonia la poliedricità d’un profilo intellettuale metamorfico e imprendibile, la cui lezione – dietro la maschera elegante d’un implacabile understatement – ci appare oggi più che mai indispensabile.
«Mentre in passato i trattati di architettura costituivano una parte importante della letteratura sull’arte e la sua pratica, nel Novecento essi sono stati sostituiti da proclami e manifesti. In controtendenza l’autore ha redatto uno strumento per conoscere e praticare oggi il mestiere di architetto. Nel presente trattato, il consolidato e il nuovo si uniscono in pagine che utilizzano solide metodologie e sperimentazioni inedite. Storicismo, strutturalismo, semiologia, tendenze del razionalismo, del post-modern e del decostruttivismo si affiancano a nuove proposte al fine di creare una griglia di criteri e norme, utili guide alla nostra disciplina» (Renato De Fusco)
Soltanto il racconto delle passioni umane non risulta noioso, scrive Isaac Bashevis Singer, a interessarlo, sono le infinite variazioni e tensioni proprie dei rapporti tra i sessi, l’abisso delle superfici carnali, l’idea che l’eros sia l’unica fiamma di candela nel buio della sopravvivenza. Eros in forma di caos, storie e vite di esuli la cui esistenza si contorce in un mal di vivere che trova pace solo nel vitalismo amoroso, eroi rotolati a New York e sopravvissuti alla Shoah che hanno perso tutto e a cui resta soltanto la vitalità del desiderio. Perché per questi profughi, in definitiva, l’eros diventa il solo lenimento possibile al dolore di vivere. Bulimia erotica, pulsioni distruttive, ironia, humour, tutto trova spazio per Singer in una dimensione spirituale, scrive Fiona Diwan, poiché da sempre Singer si focalizza sull’aspetto mistico dell’esperienza. Nel trentennale della morte dell’ultimo grande scrittore della letteratura yiddish, un saggio che con pacata emozione ed esauriente eleganza, come scrive Antonia Arslan nella sua introduzione, affronta le fonti remote della passione vitalistica di Singer: le donne, Dio e la letteratura. E il mondo della...
Pubblicato nel 1947, a soli due anni dalla fine della guerra e nel paranoico clima del maccartismo, La vittima racconta di Asa Leventhal, quarantenne borghese ebreo di new york che, in un'estate dalla calura opprimente e in un momento delicato della propria vita familiare, incontra per caso un vecchio conoscente, Kirby Allbee.
Un testo autorevole e affascinante, pietra miliare degli studi del settore finalmente tradotto in italiano, che ripercorre i rapporti tra omosessualità e teatro da Oscar Wilde ai giorni nostri. Alan Sinfield dimostra come, al di là e a causa di censure e pudori, il teatro del Novecento è stato vissuto come uno spazio fondamentale per la circolazione dell’immaginario omosessuale e per l’esplorazione dei concetti di genere e sessualità. Una panoramica che include tra gli altri Wilde, Maugham, Coward, O’Neill, Williams, Le Roi Jones e Orton, il West End e Broadway, così come piccoli club, Off-Broadway e fringe, e autrici come Djuna Barnes e Agatha Christie fino a Lorraine Hansberry e Caryl Churchill. Dai cambiamenti degli anni ’50 all’attivismo degli anni ’60, fino all’impatto che l’AIDS ebbe anche sulla produzione teatrale. Questo volume dimostra che la drammaturgia e lo spettacolo teatrale sono in grado di problematizzare i diversi modi di intendere l’identità e l’orientamento sessuali.
«Una grande opera di indagine storica». Edward W. Said «Saunders ha ragione. Questo è un libro cruciale sui pericoli, i compromessi e le manipolazioni di un'epoca intera - e molto recente». «The Times» «Un contributo di enorme importanza alla comprensione della storia del secondo dopoguerra». «The Wall Street Journal» «Immensamente documentata, la storia culturale della Stonor è scritta in maniera divertente, persino spiritosa». «The New York Times Book Review» «Il resoconto più completo dell'attività della CIA fra il 1947 e il 1967». «The New York Times»
Diversità sulla scena è una raccolta di undici saggi scritti da critici e studiosi di teatro che affrontano la problematica del rapporto tra teatro e la creazione di una coscienza politica filtrata dalle voci di soggetti subalterni. Il volume è arricchito dai contributi di protagonisti della scena italiana che, nella loro veste di autori, attori e registi, denunciano pregiudizi e conformismo dando voce in tal modo a aree sociali tenute ai margini. In questa panoramica del teatro delle differenze, il volume offre una stimolante chiave di lettura della società contemporanea. Pur marginale nel mondo multimediale, paradossalmente il teatro collocato entro spazi emarginati ridiventa centrale e si riappropria di funzioni vitali, quasi finestra aperta, meglio cuore e polmone nella stessa società. Diversità sulla scena affronta argomenti articolati, dal punto di vista multiculturale e geografico, nella misura in cui collega territori di natura antropologica, culturale e traduttiva, grazie a nuove letture critiche dalla bibliografia altresì aggiornata.
«Come può accadere che delle persone serie continuino a credere nel progresso, malgrado le importanti confutazioni che parevano aver liquidato una volta per tutte la validità di questa idea?» Muovendo da questo interrogativo, Christopher Lasch dà avvio in questo libro – vera e propria pietra miliare di ogni pensiero critico della modernità – a un’affascinante ricostruzione storica, filosofica, sociologica dell’idea di progresso, ultima fede, autentica religione secolarizzata dell’occidente. Il libro parte dall’interpretazione largamente accettata secondo la quale l’idea di progresso rappresenterebbe la versione secolarizzata della fede cristiana nella provvidenza. Opponendosi, infatti, al mondo antico e alla sua visione ciclica della storia, e rivendicando all’opposto una direzione di quest’ultima – dalla caduta dell’uomo alla sua definitiva redenzione –, la cristianità avrebbe permesso all’occidente di concepire la storia come un «processo generalmente in moto verso l’alto». Per Lasch, tuttavia, nel ventesimo secolo quest’idea del progresso basata sul pensiero di una «finalità» della storia, sulla speranza in un qualche stato finale di...
«Un libro intelligente, persino grandioso. Aiuta a padroneggiare la vita attraverso l'arte della riflessione». Die Süddeutsche Zeitung «Un'opera epocale, che riconquista terreno alla filosofia erudita e solo per specialisti». Deutschlandfunk «La scrittura di Schmid è ricca di pathos esistenziale». Der Spiegel
La giovinezza intensa e dissipata di Amory Blaine, disincantato idealista in mezzo alle follie dell'età del Jazz. Un libro poetico e disperato sulle frenesie, i languori e le disillusioni di un'epoca indimenticabile.
In questo volume viene trattata capillarmente la nozione di T/tempo, rappresentata nelle varie declinazioni e sfaccettature in cui si articola all’interno dell’opera steiniana. La dimensione temporale è analizzata da diverse angolature, che vanno dalla ricezione da parte della critica circa l’idiosincratica cifra autoriale di Gertrude Stein sviluppatasi nel tempo, alla messa in atto di peculiari procedure compositive tipiche dell’autrice, sussunte dal punto di vista della matrice temporale, meglio definibili come process poetics, realizzate sin dai primi esordi, ma ancora più distintamente negli scritti più maturi. Vengono presi in esame, inoltre, i complessi rapporti di relazione con il contesto storico-culturale, coevo alla genesi del testo steiniano, e sviscerate in profondità la tessitura e articolazione della tematica temporale nel testo ultimativo “Ida. A Novel”. Il volume, pur se rivolto ad esperti, è anche accessibile ad un pubblico di lettori attratti dall’originalità dell’opera di Gertrude Stein. Può essere utilizzato come libro di testo a supporto di un corso monografico, concentrato sulla carismatica figura di scrittrice americana, autorevole e...
In un brillante saggio King ripercorre la storia del genere horror in letteratura, nel cinema e nel fumetto. E lo fa con competenza, passione e divertimento.
Allen Ginsberg, la voce simbolo della Beat Generation e uno dei più influenti poeti e intellettuali del secolo scorso, parla qui in prima persona attraverso quarant’anni di interviste, interventi politici e semplici chiacchierate tra amici.Senza filtri tocca tutte le tematiche care al poeta, spaziando da ricordi personali a eventi che hanno segnato la storia e la cultura degli Stati Uniti: i numi tutelari Walt Whitman e William Blake, l’amicizia con i membri della Beat Generation – Kerouac, Burroughs, Ferlinghetti e Corso – e con Bob Dylan, le tecniche di composizione poetica, il linguaggio debitore del parlato e della cadenza jazz, la militanza politica e l’opposizione a ogni forma di autorità e dittatura, l’influenza del buddhismo e delle filosofie orientali, la vicinanza alla contestazione giovanile degli anni sessanta, l’amore per la pittura e la fotografia, l’omosessualità raccontata e vissuta senza schermi e il lunghissimo legame con Peter Orlovsky. In queste pagine Ginsberg interagisce con slancio e partecipazione con i suoi interlocutori, anche con chi lo critica o è apertamente ostile. E se nelle interviste degli ultimi anni ridimensiona gli ideali...
Benedict Anderson indaga un tema di straordinaria attualità: la microfisica del sentimento di appartenenza nazionale, i suoi linguaggi, la sua genesi e la diffusione in ambiti culturali enormemente diversi tra loro. Un'opera fondamentale, tradotta in 25 lingue.
Collana Luxflux diretta da Simonetta Lux Moda e Arte. Dal Decadentismo all'Ipermoderno di Giorgia Calò e Domenico Scudero, analizza con un taglio storico-critico la sincronia degli eventi e delle pratiche creative nelle relazioni fra moda e arte dalla fine dell'Ottocento sino ai giorni nostri. Il volume restituisce un quadro d'insieme, di grande impatto visivo e letterario, sugli eventi internazionali che nel corso dei decenni hanno coinvolto, oltre l'ar te visiva e la moda, anche il design, la fotografia, il teatro, la musica e il cinema, dando origine ad una serie di avvenimenti in cui le arti applicate evidenziano un'estetica enfatizzata dalla sua ricezione di massa. Allo stesso modo dell'arte, la moda si esprime attraverso tecniche e conoscenze che racchiudono e sintetizzano la creatività, facendo convergere elementi tratti dalla cultura alta e dalla cultura bassa. Questo libro ci dice come l'arte continuerà ad essere per la moda una fonte inesauribile di immagini e spunti creativi a cui attingere; e la moda, dal canto suo, rimarrà quel luogo patinato aperto ad ogni tipo di interazione. Chiude il volume una sezione dedicata alle Fondazioni nate dai nomi prestigiosi...
La tela di fondo su cui si rappresenta la gamma dei sentimenti sembra mostrare che i territori dell’arte e quelli della letteratura implichino uno spazio di energie in continua tensione, sottoposto ad una trasformazione imprevedibile e ad un continuo scontro tra sentimenti e negazione dei sentimenti. I sentimenti, nella loro audace presenza, paiono diventati degli affidabili segnatempo, riconoscibili nella scrittura, anche attraverso le continue oscillazioni che si riscontrano nel posizionamento della materia artistica e letteraria, questa materia particolare, incompressibile, che sembra estendere la propria influenza nel campo dell’arte, restituendo all’arte la sua dimensione umana e agli uomini una più ampia e profonda sensibilità. I sentimenti, nella loro forma trascritta in arte, appaiono oramai per quel che sono: un’energia sotterranea che produce autenticità creativa e rende credibile la finzione e la giustifica, ne fa uno strumento di immedesimazione e, quindi, di una possibile liberazione. Testi di Wolfgang Asholt, Jeanne Benameur, Nicole Caligaris, Marc Dambre, Giusi Alessandra Falco, Sylvie Gouttebaron, Valeria Gramigna, Hélène Jaccomard, Marie Thérèse...
Dedicati agli amori e alle avventure dei giovani degli anni Venti, spesso ispirati a episodi autobiografici, questi racconti, sorretti da una scrittura tutta edonismo e invenzione, rivelano qualità narrative straordinarie.
A superbly crafted study of Hunter S. Thompson’s literary formation, achievement, and continuing relevance. Savage Journey is a "supremely crafted" study of Hunter S. Thompson's literary formation and achievement. Focusing on Thompson's influences, development, and unique model of authorship, Savage Journey argues that his literary formation was largely a San Francisco story. During the 1960s, Thompson rode with the Hell's Angels, explored the San Francisco counterculture, and met talented editors who shared his dissatisfaction with mainstream journalism. Author Peter Richardson traces Thompson's transition during this time from New Journalist to cofounder of Gonzo journalism. He also endorses Thompson's later claim that he was one of the best writers using the English language as both a musical instrument and a political weapon. Although Thompson's political commentary was often hyperbolic, Richardson shows that much of it was also prophetic. Fifty years after the publication of Fear and Loathing in Las Vegas, and more than a decade after his death, Thompson's celebrity continues to obscure his literary achievement. This book refocuses our understanding of that achievement by...