
Sulla natura del male
Autore: Rina Brundu
Numero di pagine: 172Una confutazione del saggio "Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil di Hannah Arendt" e altre considerazioni
Una confutazione del saggio "Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil di Hannah Arendt" e altre considerazioni
CONTENUTI: INDICE Premessa I. La rivoluzione prossemica di Maria De Filippi II. Uomini e donne “dello schermo” III. Sugli Amici di Maria IV. C’è posta per te! V. Chi è l’antidiva Maria De Filippi? VI. Il fenomeno De Filippi: c’è vita oltre i consigli per gli acquisti? VII. Sul senso dell’istitutrice Gertrud per la didattica VIII. Maria De Filippi secondo Aldo Grasso e secondo me IX. Queen Mary e la Ditta: testimone d’accusa X. Conclusioni e verità desnuda Bibliografia Note biografiche
Year 1 Issue 2 May 2017
Un monumentale lavoro in due volumi di un grande studioso della Sardegna.
Un monumentale lavoro in due volumi di un grande studioso della Sardegna.
Contenuti Presentazione Migrante L’urlo Oceano smarrito Ricordi e persone Non ti accorgerai di me Inseguendo l’orizzonte Quello che aspetta Caterina Il pozzo Ora Pioggia Poesia Promesse Questo amore Se fosse stata guerra Se leghi il cuore Un milione di atomi Tutti abbiamo paura Un vecchio pazzo Verrà l’estate Tutte le scuse del mondo Una discarica Risposte A che ora incomincia la vita? Note biografiche
Il 1927 fu un anno mirabile nella pur travagliata storia del ventesimo secolo. Fu un anno straordinario per la Filosofia, anche grazie alla pubblicazione di “Essere e tempo”, il saggio-capolavoro di Martin Heidegger, uno dei pensatori moderni più complessi e originali, e fu un anno memorabile per la Fisica. Fu infatti nell’ottobre del 1927 che a Bruxelles si tenne la Quinta Conferenza dell’Istituto Internazionale Solvay per la Fisica e per la Chimica, una conferenza dedicata agli elettroni e ai fotoni a cui parteciparono 29 fisici di tutto il mondo, la quale sancì la nascita ufficiale della Meccanica Quantistica e l’affermazione della teoria chiamata Interpretazione di Copenaghen, così come intesa dai fisici teorici Niels Bohr e Werner Heisenberg. Benché questi due percorsi di teorizzazione abbiano mosso i primi passi da un diverso humus culturale, e siano partiti da diverse premesse, sarà dal profondo impatto che entrambi eserciteranno sui circoli accademici e scientifici del loro tempo, nonché sulla società tutta nei decenni a seguire, che nasceranno la Nuova Fisica e la Nuova Filosofia. Nasceranno le discipline che, nella nostra epoca post-rivoluzione digitale, ...
Una confutazione del saggio "Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil di Hannah Arendt" e altre considerazioni
Il 1927 fu un anno mirabile nella pur travagliata storia del ventesimo secolo. Fu un anno straordinario per la Filosofia, anche grazie alla pubblicazione di “Essere e tempo”, il saggio-capolavoro di Martin Heidegger, uno dei pensatori moderni più complessi e originali, e fu un anno memorabile per la Fisica. Fu infatti nell’ottobre del 1927 che a Bruxelles si tenne la Quinta Conferenza dell’Istituto Internazionale Solvay per la Fisica e per la Chimica, una conferenza dedicata agli elettroni e ai fotoni a cui parteciparono 29 fisici di tutto il mondo, la quale sancì la nascita ufficiale della Meccanica Quantistica e l’affermazione della teoria chiamata Interpretazione di Copenaghen, così come intesa dai fisici teorici Niels Bohr e Werner Heisenberg. Benché questi due percorsi di teorizzazione abbiano mosso i primi passi da un diverso humus culturale, e siano partiti da diverse premesse, sarà dal profondo impatto che entrambi eserciteranno sui circoli accademici e scientifici del loro tempo, nonché sulla società tutta nei decenni a seguire, che nasceranno la Nuova Fisica e la Nuova Filosofia. Nasceranno le discipline che, nella nostra epoca post-rivoluzione digitale, ...
�La sofferenza � del mondo� predicava Bastiano. �Dobbiamo imparare ad accettarla: mai lasciarsene dominare per�!�. Mentre parlava non era raro che l'uomo puntasse gli occhi verso il fucile dono di battesimo del nonno alla nipote. Padre e figlia sapevano che il vecchio mandriano l'aveva attaccato di proposito sulla cappa del camino: doveva dominare l'intera cucina, dovevano vederlo amici e nemici. A memoria di lei l'arma era rimasta sempre l�, appesa al muro, guardiano silente ma severo: Bastiano l'aveva staccata in una sola occasione...
Nato a Tesero, in Val di Fiemme, don Pietro Vinante ha svolto la sua missione, durata oltre cinquanta anni, in Sardegna, nella zona interna dell’Ogliastra, prima a Villanova Strisaili e poi nel villaggio di Elini. Spirito brillante, uomo di straordinaria qualità intellettuale e di grande inventiva, sacerdote dotato di una Fede incrollabile e di una forza unica che lo ha portato a issare più volte una croce sulla cima più alta dell’isola, don Vinante è diventato nel tempo un personaggio leggendario tra le vallate del Gennargentu. La sua figura alta, snella, vestita dell’usato abito talare, solinga mentre camminava lungo le strade e le carreggiate di Sardegna, resta ancora oggi impressa nella mente e nel cuore dei tanti che lo hanno conosciuto e amato, e che hanno avuto modo di imparare dalla sua eccezionale carica spirituale e umana.
Contents: Prefazione 2007-2012 Dedicata Silenzio! Ad un bambino appena nato Amica La mia torre Sotto una roverella in Ogliastra Addio ai monti Oggi Come una sfera di cristallo Vorrei Satellite Basket Vorrei essere il vento
Un breve studio di Massimo Pittau sugli Etruschi nell'antica Svizzera.
Un monumentale lavoro in due volumi di un grande studioso della Sardegna.
Il libro fornisce dapprima un quadro del passaggio, nella seconda metà del secolo scorso, dalla filosofia analitica a quella post-analitica, spiegando al lettore come e per quali motivi si è giunti a tale situazione. Viene inoltre tematizzata la riscoperta, nell’ambito filosofico anglo-americano, del pragmatismo, corrente per decenni posta in ombra dal neopositivismo logico di origine viennese e dalla stessa filosofia analitica. In seguito si prendono in considerazione i rapporti tra autori quali Donald Davidson, Richard Rorty, Hilary Putnam e Nicholas Rescher, mostrando che, pur essendo tutti classificabili come neopragmatisti, sostengono tesi molto diverse analogamente a quanto accadde nel pragmatismo tradizionale di Peirce, James, Dewey e C.I. Lewis. Queste spiegazioni propedeutiche servono all’autore per affrontare in modo nuovo temi classici come “verità” e più recenti come quello di “schema concettuale”. I risultati raggiunti sono poi utilizzati per analizzare tematiche più direttamente legate alla filosofia della scienza. Poiché gli enunciati delle attuali teorie scientifiche non possono essere considerati alla stregua di verità definitive circa la...
Che cos'è l'infinito? E - domanda ancor più astrusa - che cos'è l'Infinito con la maiuscola?La prima risposta del matematico impertinente Piergiorgio Odifreddi è semplicissima: l'infinito/Infinito è, con l'essere/Essere, il concetto più abusato di sempre, da chiunque, in buona compagnia con poeti, artisti, teologi e filosofi. Il tema è tuttavia intrigante e le - se non infinite (!), almeno assai numerose - ipotesi finora formulate dall'umanità sono affascinanti. Per orientarsi in questo mare magnum, può essere utile, secondo Odifreddi, uno sguardo nella prospettiva della matematica che «permette di fare un massimo di chiarezza nel buio di una gran confusione». In Ritratti dell'infinito i tentativi di dare un volto a quello che l'uomo vedrebbe se si aprissero le porte della percezione, secondo William Blake, vengono divisi in 3 gruppi - quelli di letterati & artisti, filosofi & teologi e logici & matematici - per poi essere osservati, analizzati e appunto letti in chiave matematica (a fine capitolo, in modo che chi prediliga una lettura esclusivamente umanistica possa saltare queste parti "tecniche").Scopriamo così che, per rappresentare l'infinito, si possono usare non ...
PARLANDO DI FILOSOFIA INDICE Capo 1. La competenza filosofica Capo 2. I manuali di “Storia della filosofia” Capo 3. “Filosofi” e “professori di filosofia” Capo 4. La filosofia e le altre discipline Capo 5. “Parole parole soltanto parole” Capo 6. Lo psittacismo Capo 7. La terminologia filosofica Capo 8. Il linguaggio come “intendere” e “fraintendere” Capo 9. Il filosofare come “etimologizzare” Capo 10. Gli “Analisti del linguaggio” Capo 11. La aggressione della “filosofia tedesca” Capo 12. La filosofia di Emanuele Kant Capo 13. La filosofia nei Licei Capo 14. La pars construens della filosofia Capo 15. La nuova problematica filosofica Capo 16. La filosofia e le religioni Opere scientifiche di Massimo Pittau
Il Dizionario della Lingua Etrusca (sigla DETR) è in assoluto il primo e fino ad ora l’unico vocabolario generale che sia stato pubblicato sulla lingua etrusca. La sua composizione ha richiesto all’Autore un lavoro che è durato quasi 35 anni. Esso contiene circa 8.500 vocaboli, cioè tutti quelli che sono stati rinvenuti in iscrizioni di vario genere fino al presente ed esattamente fino all’anno 2012. Di ciascuno di questi vocaboli nel DETR sono presentati tutti i dati che sono stati fino ad ora acquisiti dalla scienza linguistica, la quale opera sulla lingua etrusca da oltre 150 anni. L’Autore si lusinga di avere raccolto e presentato tutte le scoperte fatte dai numerosi linguisti precedenti e anche quelle – non poche – fatte da lui personalmente. Ovviamente molte cose della lingua etrusca risultano non ancora chiarite, tanto è vero che il DETR per non pochi vocaboli riporta la dicitura “vocabolo di significato ignoto”. Nel DETR risultano tradotte circa 2.000 iscrizioni etrusche, fra le quali alcune abbastanza lunghe, cioè «La scritta dell’Arringatore», «La scritta di San Manno di Perugia», «L’elogio funebre di Laris Pulenas», «L’epitafio di...
La talassocrazia o dominio dei Lidi e dei Tirreni sul mare Il cerchio si chiude in tutto e alla perfezione: i Sardi Tirreni o Sardi Nuragici erano presenti nelle coste dell’intero bacino del Mediterraneo: a Sardis capitale della anatolica Lidia, in Sardegna, in Corsica, nelle Baleari, oltre le Colonne d’Ercole, nel regno di Tartesso, nella Iberia nord-orientale, nella Gallia meridionale, nell’Italia centrale od Etruria, nelle Isole Eolie, nel Mare Ionio, nel Peloponneso, nel Mare Egeo, nell’isola di Cipro, in Palestina e nell’Egitto. Il Mar Egeo, in virtù delle numerose isole e penisole che lo costellano, è stato definito la «Accademia Navale» nella quale i Greci hanno imparato la difficile arte del navigare, finendo col diventare un «popolo di grandi navigatori». La qual cosa, però sarà avvenuta anche per altri popoli che si affacciavano a quel fortunato e fatidico mare, e fra questi c’era in primo luogo il popolo dei Lidi. E infatti c’è stato un periodo, nel quale i Lidi hanno esercitato un predominio sul Mare Egeo e sui mari adiacenti durato circa un secolo, un predominio sui mari o «talassocrazia» che, secondo il Catalogo delle talassocrazie dello...
A work by Massimo Pittau
Riguardo alle proposte di etimologia di toponimi che io presento in questo libro ed anche a quelle che ho presentato in miei scritti precedenti, ritengo opportuno iniziare con una breve, ma - almeno così mi sembra - importante premessa di carattere metodologico. Nella lingua italiana - e credo anche in altre lingue di cultura - il verbo "dimostrare" significa «presentare argomentazioni a favore di una tesi, che costringono l'ascoltatore (o il lettore) a dare il suo assenso». Il "dimostrare", il “dimostrare costrittivo o cogente”, più caratteristico e più significativo è quello che effettua il matematico: l'ascoltatore o il lettore, se è sano di mente e se è in buona fede, è costretto a dare il suo assenso ad una tesi prospettata da un matematico, se le ragioni che la sostengono sono realmente fondate e inoltre regolarmanente connesse fra loro a catena. Orbene, è del tutto certo che il "dimostrare alla maniera matematica" (cioè more geometrico), il “dimostrare cogente” non esiste per nulla nel modo di operare del linguista, sia che egli lavori secondo la prospettiva sincronica o geografica, sia che lavori secondo la prospettiva diacronica o storica. Tratto da...
“Catozzella è uno scrittore. Con questa materia sordida riesce a fare letteratura” Corrado Augias Samia è una ragazzina di Mogadiscio. Ha la corsa nel sangue. Ogni giorno divide i suoi sogni con Alì, che è amico del cuore, confidente e primo, appassionato allenatore. Mentre intorno, in Somalia, le armi parlano sempre più forte la lingua della sopraffazione, Samia guarda lontano, e avverte nelle sue gambe magre e velocissime un destino di riscatto per il paese martoriato e per le donne somale. Gli allenamenti notturni nello stadio deserto, per nascondersi dagli occhi accusatori degli integralisti, e le prime affermazioni la portano, a soli diciassette anni, a qualificarsi alle Olimpiadi di Pechino. Arriva ultima, ma diventa un simbolo per le donne musulmane in tutto il mondo. Il suo vero sogno, però, è vincere. L’appuntamento è con le Olimpiadi di Londra del 2012. Ma tutto diventa difficile. Gli integralisti prendono ancora più potere, Samia corre chiusa dentro un burqa. Rimanere lì, all’improvviso, non ha più senso. Una notte parte, a piedi, rincorrendo la libertà e il sogno di vincere le Olimpiadi. Sola, intraprende il Viaggio di ottomila chilometri,...
Vedi maggiori dettagli