
«Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo», dice di sé Adriano, un personaggio cosí raffinatamente calato nella sua epoca, eppure cosí vicino al tormento di ogni uomo, di ogni tempo, nell'accanita ricerca di un accordo tra felicità e logica, tra intelligenza e fato.
The emperor Hadrian reflects on life.
Con una prosa tesa e ornata, Fuochi è un’opera “assolutamente ardente”, un libro sulla passione d’amore, sulla sua esorcizzazione, glorificazione e trascendenza.
Il dottor Lunfardo, in arte Don Fifì, sognava di diventare un cantante confidenziale, un crooner alla Bing Crosby. Disgraziatamente, ha invece scritto un libro e ha avuto un successo clamoroso: ha vinto il Premio Strega, è stato risucchiato nell’orribile mondo dell’editoria e si è rovinato la vita. Ora cerca invano un po’ di quiete sulle rive del lago di Garda, assediato da seccatori, familiari, incubi e ipocondria. Intorno al nostro «eroe» si dimena una miriade di soggetti improbabili. Procaci prostitute neofasciste in sella a rombanti sidecar Zundapp della Wehrmacht, anziani dentisti sulla strada della demenza sempre fedeli al proprio trapano a pedale, demoniache sirene palustri, barboni ferroviari un tempo re della rubinetteria di lusso, pellegrini invasati tra Lourdes e i santuari gardesani, stagisti stalker, suicidi improbabili, aspiranti scrittrici vanagloriose, impegnativi ménage à trois condotti da bambole di celluloide gelose… Sullo sfondo, la provincia italiana all’epoca della pandemia globale. Un circo, un «bislacco e sguaiato teatrino umano»: Permunian ci consegna con Giorni di collera e di annientamento un romanzo giocoso e feroce, una satira...
Il presente volume raccoglie i materiali e gli esiti di un corso di aggiornamento per docenti delle scuole secondarie di I e II grado tenutosi nell’autunno del 2018 nell’ambito del Piano di Formazione Docenti. Partendo dalla presa d’atto che tutti, e in tutti i campi, auspicano una visione olistica del sapere e delle discipline, ma tradurre tutto questo nella pratica didattica quotidiana sembra quasi impossibile, esso voleva offrire spunti di riflessione teorica e proposte concrete per la prassi quotidiana dell’insegnamento. La prospettiva transdisciplinare proposta si basa proprio sull’idea di aprire il più possibile le discipline all’interazione tra loro, ma solo dopo aver fornito (o acquisito) delle chiavi di lettura cogenti, metodologicamente solide e anche eticamente legittime. Si tratta, insomma, di una impostazione di studio fondata su un quadro concettuale coerente, epistemologicamente solido, sia nell’ambito della singola disciplina, sia nell’interazione con altre discipline, con i loro metodi e con le loro pratiche. In questo modo, la prospettiva transdisciplinare permette di indagare nuovi campi che ritaglino diversamente il continuum della realtà,...
Pubblicato per la prima volta nel 1964, Giuliano è uno dei romanzi di maggiore successo di Gore Vidal. La fortuna ininterrotta che i lettori gli hanno tributato dalla sua uscita e gli apprezzamenti favorevoli della critica letteraria lo fanno annoverare tra le opere di narrativa più importanti della letteratura americana del Novecento. Il romanzo racconta la vita privata e politica di Giuliano, l’imperatore romano del quarto secolo, nipote di Costantino, che durante i brevi anni del suo regno tentò di soffocare la diffusione del cristianesimo e di restaurare il culto degli dèi, passando per questo motivo alla storia con l’appellativo di “Apostata”. Morirà assassinato nel 363, tre anni dopo essere diventato imperatore, avendo completamente fallito la realizzazione del suo progetto. Il racconto di Vidal comincia diciassette anni dopo la morte di Giuliano e prende le mosse dalla corrispondenza tra due potenti e influenti uomini politici del tempo. Senza scrupoli, portati a privilegiare gli intrighi della politica e del potere, non esitano a farcire le loro lettere di osservazioni malevole, pettegolezzi e maliziose digressioni che interpolano al diario scritto...
Possiamo ancora ricercare una valenza estetica dell'architettura? Soprattutto quando la componente di una comunicazione stereotipata dell'architettura sembra prevalere e in un certo senso annichilire ogni autenticità di espressione figurativa? In una scena mondana sempre più priva di luogo andiamo paradossalmente a rilevare una continua invocazione al bello, senza alcuna consapevolezza ulteriore, salvo quella, a sua volta contraddittoria, di riconoscerne solo il limite relativistico, soggettivo. Il Festival vuole allora misurarsi con questo esteso, rilevante quanto superficiale, bisogno di bellezza, cercando però di reinterpretarne il senso e quindi di conseguenza il ruolo per una possibile architettura. Ne deriva una prima riflessione: l'espressione della bellezza può concretizzarsi esclusivamente all'interno di una costruzione di identità. Ne deriva una riconoscibilità del carattere che trasmette verità, non tanto quella ideale, di una bellezza assoluta, ma quella e spressione di un rapporto critico-interpretativo con il mondo in divenire. Si tratta di un'accezione conoscitiva dell'idea di bellezza che tende a diventare cosmopolita proprio nella ricerca del paesaggio...
Dall’autrice di Trieste – tradotto in numerose lingue e divenuto un caso internazionale – un romanzo luminoso e caleidoscopico, che compone, come in un collage mozzafiato, fatti realmente accaduti e storie di pura invenzione, parole e immagini. In un continuo sovrapporsi di istantanee, Leica format ci conduce nei mondi percorsi dai suoi protagonisti, a volte destinati a incrociarsi, a volte invece costretti a rimanere solo prossimi: una pianista che ha perso la memoria incontra uno sconosciuto che le rivela che la sua identità è soltanto una menzogna; un ospedale austriaco che conserva ancora segretamente gli esperimenti di eugenetica condotti sotto al Nazismo; una viaggiatrice che arriva in una cittadina e si avvicina, inconsapevolmente, al suo passato; un uomo sordo che sembra essere al centro di un’opera di Beckett. Tra Fiume, Vienna, gli anni dell’Olocausto e quelli della fine della Jugoslavia, Daša Drndic ́ ci fa dono di un’opera poetica ed errante, che – come la sua pagina, graficamente mossa, vitale – accende la narrazione di salti e fughe, di segreti nascosti nel cuore di altri, oscillando tra i temi della memoria e della perdita, prendendo in prestito...
Una finestra sulla vita in piccoli articoli, dal taglio diretto ed originale, che affrontano i temi del suo poliforme divenire (società, costume, diritto, politica, letteratura, cinema). Una lettura interessante condita con leggera ironia.
L'ebook che il lettore ha in mano rappresenta l’ultimo prezioso testamento di padre Castelli – recentemente scomparso –, una mappa di ricerca che tocca antichi e moderni scrittori che A volte trovano, ma sempre cercano. Sappiamo che per padre Castelli nessuno cerca se non ha già, in qualche modo, trovato. Immergersi in queste pagine è perlustrare l’ampio spazio – a volte sotterraneo – del desiderio di Dio nel cuore dell’uomo.Con le sue riflessioni padre Castelli ha offerto un contributo significativo a una storia letteraria dell’esperienza cristiana puntando molto sulla ricerca di una «comunione» tra i volti letterari di Gesù e la sua immagine evangelica. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo personalmente sa che con la sua vita ha incarnato quotidianamente questa immagine (dalla Prefazione di Antonio Spadaro).
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