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Dall'esclusione alla partecipazione

Dall'esclusione alla partecipazione

Autore: Daniela Vadacca

Numero di pagine: 144

Questo studio indaga i percorsi di partecipazione delle donne immigrate, analizzando i movimenti migratori nei quali la presenza femminile si inserisce e i vari progetti di integrazione. L’autrice capovolge lo schema che considera le donne migranti come passive, attraverso la considerazione delle differenze dei percorsi di vita, caratterizzati da attivazione dei processi migratori. Nel volume vengono analizzati i processi di inclusione realizzati e alcune criticità per le quali si propongono orizzonti di superamento attraverso un sistema formativo finalizzato alla partecipazione e alla crescita.

La donna dalla fragilitas alla pienezza dei diritti? Un percorso non ancora concluso

La donna dalla fragilitas alla pienezza dei diritti? Un percorso non ancora concluso

Autore: Marilisa D'Amico , Stefania Leone

Numero di pagine: 292
Genesis. Rivista della Società italiana delle storiche (2008) Vol. 7/1-2

Genesis. Rivista della Società italiana delle storiche (2008) Vol. 7/1-2

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 385

Il tema: Flessibili/precarie, a cura di Anna Bellavitis e Simonetta Piccone StellaAnna Bellavitis e Simonetta Piccone Stella, Introduzione (p. 7-14).Rita Palidda, Diversamente atipiche. Disuguaglianze di genere e costi della flessibilità (p. 15-40).Adriana Nannicini, Una manciata di anni e un triangolo. Pratiche e conoscenza dei femminismi italiani intorno alla precarietà (p. 41-61).Luca Salmieri, Dentro, ma in basso. Le donne nel mercato del lavoro post-fordista (p. 63-85).Sandra Burchi, Lavorare in casa. Racconti di uno strano ritorno (p. 87-105).Anne-Sophie Beau, Gli impieghi precari nella grande distribuzione francese (p. 107-119).Frank Dellion, Il lavoro femminile in una fabbrica di cascami di seta di Briançon (p. 121-137).Daryl M. Hafter, Il lavoro delle donne nella Francia preindustriale: un dibattito storiografico (p. 139-163).Beatrice Zucca Micheletto, Lavoro, figli ed economia domestica nella Torino di Antico Regime (p. 165-192).Edoardo Lilli, Le lavandaie nella Roma del Settecento (p. 193-217).Paul Delsalle, Il lavoro delle donne nella Franca Contea al tempo degli Asburgo (1493-1678) (p. 219-232).Matthieu Scherman, I lavori delle donne nella Treviso del Quattrocento...

LA CAMPANIA

LA CAMPANIA

Autore: Antonio Giangrande

Numero di pagine: 824

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...

CULTUROPOLI PRIMA PARTE

CULTUROPOLI PRIMA PARTE

Autore: Antonio Giangrande

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...

Lezioni di diritto costituzionale. Organi e diritti

Lezioni di diritto costituzionale. Organi e diritti

Autore: Marilisa D'Amico , Giuseppe Arconzo , Stefania Leone

Numero di pagine: 244
L’ordinamento costituzionale italiano alla prova della democrazia paritaria

L’ordinamento costituzionale italiano alla prova della democrazia paritaria

Autore: Gabriele Maestri

Numero di pagine: 440

La partecipazione delle donne alla vita politica e la loro presenza all’interno delle istituzioni, dopo decenni di ostacoli giuridici e socio-culturali, lungi dall’essere un dato meramente quantitativo, rappresenta a tutti gli effetti una questione di qualità della democrazia: un’assemblea elettiva o un organo di governo che, nella loro composizione, non contemplino la presenza equilibrata di entrambi i generi non possono dirsi realmente democratiche, poiché non consentono di attuare pienamente il concorso di uomini e donne alla res publica di cui condividono la cittadinanza. Dopo aver analizzato il percorso travagliato tra il XIX e il XX secolo attraverso il quale le donne hanno ottenuto l’elettorato attivo e passivo, il volume si concentra sulle norme costituzionali e primarie (nazionali e regionali) in materia di democrazia paritaria, approfondendo soprattutto la loro genesi attraverso un attento esame dei lavori parlamentari preparatori; molto spazio viene dato alle sentenze della Corte costituzionale che hanno contribuito all’evoluzione della sensibilità dell’ordinamento in materia di pari opportunità nell’accesso alle cariche elettive. Specifici...

Scritti in memoria di Alessandra Concaro

Scritti in memoria di Alessandra Concaro

Autore: Giuseppe D'Elia , Giulia Tiberi , Maria Paola Viviani Schlein

Numero di pagine: 914
Nascere e morire: quando decido io? Italia ed Europa a confronto

Nascere e morire: quando decido io? Italia ed Europa a confronto

Autore: Gianni Baldini , Monica Soldano

Numero di pagine: 225
#Odio

#Odio

Autore: Federico Faloppa

Numero di pagine: 304

Italiani che odiano gli immigrati. Italiani che odiano gli italiani. Uomini che odiano le donne. Donne che odiano le femministe. Realisti che odiano i buonisti. Buonisti che odiano gli odiatori. Ma di cosa parliamo quando parliamo di odio? Quando il 10 maggio del 2020 la notizia della liberazione di Silvia Romano si diffonde nei social, la giovane rapita in Kenya diviene in pochi istanti il bersaglio di attacchi di ogni genere, tra auguri di morte, rabbiose accuse contro il mondo del volontariato, generici insulti sessisti. È bastato questo episodio per ricordarci la portata e la violenza di un fenomeno che la retorica dell’“Andrà tutto bene” sembrava aver ridimensionato. Ma che invece è più esplosivo che mai. Il discorso d’odio, o hate speech, non è di certo una novità, ma nell’epoca 2.0 ha trovato il modo di dilagare ovunque, inquinando e polarizzando ogni canale del dibattito pubblico: dai social ai media tradizionali, fino ai discorsi quotidiani al bar, è stato sdoganato, e in alcuni casi istituzionalizzato, un linguaggio via via più violento e pervasivo, ma allo stesso tempo sfuggente e polimorfico. Come avverte il linguista Federico Faloppa, infatti, le...

Odiare l'odio

Odiare l'odio

Autore: Walter Veltroni

Numero di pagine: 120

L'odio è la malattia sociale del nostro tempo, stravolge coscienze e rapporti umani, si impadronisce delle nostre parole, è il grande incubatore della violenza. Il nuovo libro di Walter Veltroni è un viaggio nell'universo dell'odio che parte da un passato a cui dobbiamo impedire di ritornare (il ventennio fascista, gli anni di piombo) per approdare a un difficile presente segnato da una decrescita tutt'altro che felice, dalla mancanza di prospettive per i giovani in un Paese di vecchi, dalla paura di un futuro in cui a lavorare saranno le macchine e ad accumulare profitti i giganti tecnologico-finanziari. È questo il terreno di coltura di un odio alimentato e amplificato dai social, in cui le parole diventano pietre per colpire, non solo metaforicamente, chi è diverso per etnia, per religione, per inclinazioni sessuali, per opinioni politiche, chi è debole, chi appare come una minaccia o come un capro espiatorio. L'odio sembra una valvola di sfogo, ma in verità ci rende schiavi, ci impedisce di comprendere la realtà, ci fa sentire più soli e infelici. E fa vacillare la democrazia. A chi semina odio e paura bisogna rispondere con il linguaggio della ragione e della...

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