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I classici e la Scienza

I classici e la Scienza

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 320

Sul confine fra due terre, con lo sguardo rivolto sia avanti che indietro. Francesco Petrarca Perché la parola "scienza" designa ormai la sola tecnologia e non l'intera conoscenza? Perché "classico" definisce solo ciò che rimanda al passato e "scientifico" solo ciò che orienta al futuro? Perché nell'era del web e della massima comunicazione la scienza e le humanae litterae non dialogano tra loro, ma si contrappongono ancora come "due culture" estranee e rivali? Per rispondere a questi interrogativi, studiosi della scienza si confrontano con studiosi di quella cultura di Atene e di Roma che è al contempo fondativa e antagonista del nostro presente. Ne deriva uno sguardo totale dall'anima di Platone al DNA, dagli atomi di Lucrezio alla tavola di Mendeleiev, dalla democrazia di Pericle alla teoria delle élites, dal "pane e circensi" al welfare, dal corpo di Ippocrate alle biotecnologie, dall'astronomia dei Greci alla teoria del Big Bang, dagli automi antichi alla robotica medica. Un'alleanza necessaria e non più rinviabile, quella tra scienziati e umanisti, in un Paese come il nostro che sconta una duplice colpa: il deficit di cultura scientifica e la rimozione dei classici....

Fascismo, comunismo e Guerra Fredda

Fascismo, comunismo e Guerra Fredda

Autore: Ugo Frasca

Numero di pagine: 352

L’inclinazione della storiografia corrente di inquadrare gli eventi tralasciando le «forze profonde» e l’approccio interdisciplinare risulta specialistica ma anche circoscritta, con conclusioni riduttive o inesistenti circa il senso dell’indagine, che differentemente la Filosofia, le Scienze sociologiche e soprattutto la Teologia aiutano a sviscerare in pienezza. Persino la Storia delle relazioni internazionali non può prescindere da un approccio più robusto e così l’azione della Chiesa cattolica, pur riconoscendo il fondamentale apporto militare altrui, si rivela ricca di spunti di riflessione specie nel Novecento, allorquando il suo operato è stato davvero immane, opponendosi ideologicamente ed eticamente alle tirannidi fascista, nazista e bolscevica, reazioni estreme alla disgregazione e all’ingiustizia causate dall’assenza di certezze. Un impegno intensissimo simile a quello profuso da Alcide De Gasperi nel secondo dopoguerra, avendo il compito di spingere il Paese lontano dalla voragine della sconfitta, alle spalle, ed evitando nel contempo l’abisso comunista dinanzi.

Responsabilità

Responsabilità

Autore: Francesca Marino

Responsabilità è oggi termine chiave e sempre richiamato da politici, amministratori, manager, operatori della comunicazione, cittadini qualunque. Responsabilità verso gli altri, verso la natura, verso le generazioni future. La stessa “sostenibilità”, che è l’ambito in cui più si esplica l’etica pratica contemporanea, può essere considerata un modo di esprimere quel “prendersi cura” del mondo che il concetto di responsabilità richiama già nell’etimo. Un concetto con una storia che, da Aristotele in poi, percorre il pensiero occidentale, e che questo libro ricostruisce in maniera rigorosa, con un’attenzione particolare alla fi losofi a del secolo scorso. Grazie alle analisi sull’uomo di pensatori come Jonas, Maritain, Jaspers, Arendt, Gadamer, MacIntyre, Morin, l’etica della responsabilità, senza dimenticare le sue radici classiche, si è proiettata nel Novecento sui problemi del futuro e della stessa sopravvivenza del genere umano. Tenere sempre presente questa storia, non solo chiarisce ulteriormente i problemi dell’oggi, ma offre una direzione di senso per agire e per dare uno sbocco pratico positivo alle inquietudini dell’uomo contemporaneo.

Dio e Cesare

Dio e Cesare

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 289

CONVERSAZIONI CON Giuliano Amato Jean-Claude Basset Mohammed H. Benkheira Paolo Luigi Branca Luciano Canfora Franco Cardini Mariano Delgado Giuliano Ferrara Carlo Galli Hans Küng Vito Mancuso Daniel Marguerat Alberto Melloni Adnane Mokrani Rita Monaldi Etienne Nodet Piergiorgio Odifreddi Andrea Porcarelli Thomas Römer Brunetto Salvarani Francesco Sorti Angela Taraborrelli Una serie di conversazioni su politica, religioni e mondo che, nella loro diversità e varietà, presentano la politica come un prisma con diverse facce illuminate da una sola luce. La speranza è che si possa cogliere l’unità dell’insieme e lasciare che questa luce si irradi. Il contesto nel quale ciò può compiersi è quello del dialogo, di cui avvertiamo tutti un bisogno radicale per uscire dalla conflittualità incontenibile che deriva dal non saper vivere la differenza, dal non sapere o dal non saper orientarsi. LIBERTÀ E UGUAGLIANZA. QUESTI DUE CONCETTI CHE VENGONO CONSIDERATI IN ANTITESI DOVREBBERO ALLA FINE INCONTRARSI, E IN QUEL PUNTO DI INCONTRO C’È LA DEMOCRAZIA.

Diritti civili ed economici in tempi di crisi. Atti del Congresso internazionale (Stresa, 13-14 maggio 2005)

Diritti civili ed economici in tempi di crisi. Atti del Congresso internazionale (Stresa, 13-14 maggio 2005)

Numero di pagine: 224
La politica negata

La politica negata

Autore: Geminello Preterossi

Numero di pagine: 144

La crisi delle ideologie novecentesche, la dichiarata e presunta fine della funzione simbolica del linguaggio politico, hanno alimentato una serie di luoghi comuni: che la politica non dovesse più proporre grandi idee né occuparsi della costruzione delle identità, che lazione politica si riducesse essenzialmente a tecnica, nella migliore delle ipotesi a buona amministrazione, che la stessa dimensione politica in quanto tale fosse in qualche modo esaurita e con essa le speranze e le ambizioni connesse al progetto moderno. Siamo sicuri che sia così? O, al contrario, il ‘politico riemerge e si prende le sue vendette? La riaffermazione prepotente dei bisogni di sicurezza e di identità, il dilagare di conflitti senza regole, lemergere del populismo come compensazione della crisi di egemonia democratica sono i frutti avvelenati della spoliticizzazione contemporanea.

Genealogia della politica. Carl Schmitt e la crisi del pensiero politico moderno

Genealogia della politica. Carl Schmitt e la crisi del pensiero politico moderno

Autore: Carlo Galli

Numero di pagine: 935
Stato e società nella crisi del moderno II

Stato e società nella crisi del moderno II

Autore: Massimo Schiavi

Numero di pagine: 128

La crisi attuale delle forme politiche del sociale non sembra riferirsi solo allo Stato in quanto categoria storica, ossia allo Stato nazione emerso fra il XV ed il XVII secolo, ma sembra colpire al cuore il modello politico su cui si è fondata l’intera civiltà occidentale dal V secolo a.C. ai giorni nostri. È pertanto estremamente urgente sviluppare una riflessione sulle grandi rappresentazioni che la politica e la società moderne hanno prodotto su loro stesse. A questo proposito, la Fondazione Centro Studi Campostrini intende promuovere un’analisi di alcuni dei “classici” del pensiero politico, con l’intenzione di mettere in luce e discutere le strutture portanti di queste rappresentazioni, in modo da comprendere più a fondo l’attuale empasse dell’organizzazione sociale e politica contemporanea. Saggi di: Mauro Bonazzi, Davide Assael, Luca Mori, Olivia Guaraldo, Monia Andreani, Maurizio Guerri, Andrea Potestio.

L'idea di guerra nel pensiero neoconservatore

L'idea di guerra nel pensiero neoconservatore

Autore: Matteo Albanese

Numero di pagine: 172

L'analisi qui sviluppata si concentra sulle questioni inerenti alle teorie e alle idee politiche propugnate dal movimento neoconservatore, soprattutto nei campi relativi alla politica estera e alla sicurezza nazionale, e alle loro ascendenze teoriche. Il lavoro si fonda, quindi, su un'analisi delle dottrine dei neoconservatori cosi come emergono dalla lettura degli stessi autori, rintracciando le radici teoriche anche molto distanti nel tempo per addivenire sia alla descrizione delle onde lunghe, sia dei cambiamenti degli ultimi vent'anni della politica estera americana, fino ad approdare a un'analisi critica dei documenti e dei testi che scandiscono il momento della decisione. Questo saggio e particolarmente denso di analisi e ricco di spunti che gettano luce su diversi aspetti della trasformazione della politica globale e sulle sue conseguenze. E spinge il lettore a interrogarsi sulla societa e sulle sue radici teoriche, storiche e politiche. E capace di analizzare il presente e di dargli uno spessore teorico, di rintracciarne, almeno in parte, i percorsi, e di riannodare i fili con il passato. E questo, in un'epoca in cui tutto sembra scivolare in un eterno presente (la societa ...

Il Pensiero, LVII, 1, 2018. Fuori luogo

Il Pensiero, LVII, 1, 2018. Fuori luogo

Autore: Massimo Adinolfi, Andrea Tagliapietra, Flavio Cuniberto, Michele Dantini, Carlo Galli, Walter Tocci, Alfonso Di Prospero, Vincenzo Vitiello, Piero Coda, Biagio de Giovanni, Silvio Perrella

Numero di pagine: 174

In questo numero. Al Lettore. Saggi: MASSIMO ADINOLFI, Dieci paragrafi sul luogo della filosofia; ANDREA TAGLIAPIETRA, Il filosofo come gaffeur. Per finirla con l’eroismo del pensiero; FLAVIO CUNIBERTO, Il luogo degli oggetti fuori luogo. Riflessioni sul museo come forma simbolica della modernità; MICHELE DANTINI, Religioni politiche. La storia dell’arte alla prova degli studi su fascismo, antifascismo e Resistenza; CARLO GALLI, Vecchie e nuove “perdite del centro”; WALTER TOCCI, La politica fuori luogo; ALFONSO DI PROSPERO, Gli spazi vuoti della comunicazione: i luoghi impossibili del significato; VINCENZO VITIELLO, ΥΨΙΠΟΛΙΣ ΑΠΟΛΙΣ; PIERO CODA, Uscire dall’accampamento verso di Lui. Fede cristiana e paradosso del “luogo”. In dialogo: VINCENZO VITIELLO, Da Kelsen e Schmitt a Benjamin e Vico. Discutendo con Biagio de Giovanni; BIAGIO DE GIOVANNI, Risposta a Vincenzo Vitiello. Corsivo: SILVIO PERRELLA, I luoghi ci battezzano. Fascicolo a cura di Massimo Adinolfi

Dopo le classi dirigenti

Dopo le classi dirigenti

Autore: Giulio Azzolini

Numero di pagine: 192

Da dieci anni non passa giorno senza che qualcuno invochi l'esigenza di una nuova classe dirigente. Eppure quasi nessuno sembra accorgersi che, se tale espressione suona ormai logora all'orecchio dei più, non è per l'inettitudine o la disonestà dei singoli, ma anche e soprattutto perché l'età globale ha inesorabilmente compromesso le condizioni d'esistenza di una classe dirigente in senso proprio. Le oligarchie si sono sgretolate, dunque, in una società liquida e trasparente? Nient'affatto. Il nostro è il tempo opaco dei gruppi di interesse privato, che premono sui decisori pubblici in vista di un tornaconto particolare. Che cosa resta, quindi, della democrazia? Finché si ignorerà che le élites politiche sono essenziali per una democrazia libera e pluralistica, partecipata e consapevole, i partiti soccomberanno ai movimenti e il potere scivolerà indisturbato nelle mani di pochi giganti transnazionali.

Videocrazia e teatralizzazione della politica nell’era berlusconiana

Videocrazia e teatralizzazione della politica nell’era berlusconiana

Autore: Vittorio Prada

Numero di pagine: 374

Il processo di innalzamento del livello culturale svolto dalla Rai delle origini è stato interrotto dall’irrefrenabile ascesa della TV commerciale che, oltre a farsi promotrice di valori materiali e per molti aspetti diseducativi, ha portato all’ottundimento dei telespettatori, proponendo loro un mondo edulcorato, fittizio e del tutto illusorio. L’autore indaga le cause che stanno alla base del successo di Silvio Berlusconi, smascherando le abili strategie comunicative da lui messe in campo al fine di ottenere il consenso politico dell’italiano medio. Il volume fa luce sui fenomeni della videocrazia e della teatralizzazione della politica, la quale si è arresa incondizionatamente alle leggi a lei imposte dal piccolo schermo e potrebbe fungere da monito contro le nuove forme di populismo emergenti.

I riluttanti

I riluttanti

Autore: Carlo Galli

Numero di pagine: 144

Le élites devono credere nella propria missione. Nell'accettazione della responsabilità, nel compito di orientare e di creare uno spazio politico per la società intera, c'è la moralità della politica. Immorale è l'élite incolta, attenta solo ai propri privilegi e politicamente apatica. Riluttante, appunto.La verità è che le élites in Italia, lungi dall'esibire l'orgoglio del merito e della selezione, aspirano piuttosto a essere vip; anziché vigilare sulle forme di cooptazione e di addestramento dei propri membri, allentano le deontologie, rilassano le pratiche di controllo, chiudono un occhio su insufficienze e infrazioni: si arraffa quel che si può nel presente, ci si adatta a un contesto degradato, a una società che è prevalentemente una mistura di interessi, di lobbies e di cricche. Questo cinismo delle élites è uno dei volti della loro riluttanza, comporta la corrosione dello spazio pubblico ed è, naturalmente, anche la fine della morale delle élites. Ci sono quindi molti motivi per censurarle, ma una loro condanna generalizzata e sommaria non ha senso. È vero che possono essere accusate di pigrizia, mancanza di cultura e di senso della responsabilità, ma...

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