
La bottega del caffè
Autore: Carlo Goldoni
Numero di pagine: 208Carlo Goldoni ci ha dato coraggio e ci ha rassicurato nella convinzione dell’umana tenerezza. Giorgio Strehler
Carlo Goldoni ci ha dato coraggio e ci ha rassicurato nella convinzione dell’umana tenerezza. Giorgio Strehler
Marcus Fith è un ragazzo problematico. Quando i suoi nonni decidono che gli avrebbe fatto bene occuparsi dell'attività di famiglia, un negozio di magia, Marcus viene catapultato in un mondo che non sapeva esistesse. Non si tratta solo dell'attività di famiglia, ma Marcus scopre che è destinato ad essere un uomo morto da quando è nato. Marcus cerca di aumentare i suoi poteri prima che il Dun-Bhar lo trovi e assimili la magia con cui è nato. Sopravvivrà? Troverà i suoi genitori? Prima dovrà scoprire il segreto che i suoi nonni gli hanno tenuto nascosto per tutti quegli anni. Tutto inizia da ciò che è nascosto a LA BOTTEGA DELLE MAGIE.
Almenàdio, singolare e brillante insegnante, elabora un sistema didattico rivoluzionario e miracoloso distillando le competenze e le esperienze del precedente lavoro di consulente aziendale. Con strumenti nuovi chiamati Autostima, Motivazione, Convinzioni, Fisiologia, Tecniche di memoria, Lettura veloce e molti altri, il bel professore insegna ai suoi ragazzi un nuovo modo di usare il cervello, con risultati strabilianti. A metà strada tra saggio e romanzo, la lettura sarà un’esperienza magica, una storia coinvolgente, profonda e motivante che incoraggerà i giovani a desiderare un Futuro importante e allargherà agli insegnanti gli orizzonti dell’insegnamento.'
Ridotti in miseria dal mostruoso e malefico nano Quilp, un vecchio antiquario e la giovane e devota nipote Nella lasciano la loro stantia bottega di anticaglie e curiosità. E danno inizio a un picaresco pellegrinaggio per i docks e i sobborghi londinesi. La loro diventa un'autentica fuga attraverso un succedersi di incontri fortuiti e bizzarri: con un ammaestratore di cani, un burattinaio, una proprietaria di un museo ambulante delle cere. Come sottolinea la preziosa introduzione di Giorgio Manganelli, Dickens mette in scena una corte di burattini per svelarci le più nascoste verità dell'animo umano. Facendosi anche lui girovago in un Mondo che non vuole architettare ma solo osservare ci offre il suo romanzo più profondamente simbolico e grottesco.
Uno strano paese e una vecchia bottega sono alcuni dei luoghi in cui si svolge una storia che coinvolge tre personaggi, due turisti e un viaggiatore. Un’antica leggenda lega le sorti dei protagonisti in uno scenario che potrebbe essere immerso nel passato, ma attivo nel presente, così come potrebbe essere vivo nel presente e tuttavia proiettato nel futuro. Seguendo le vicende che si alternano in attesa dello sviluppo degli eventi, il lettore si trova immerso in un mondo immaginario in cui il tempo sembra essersi fermato. Il quadro che ne viene fuori è quello di situazioni sconosciute eppure attuali, come se ognuna di esse, nonostante la confusione in cui ci si trova, possa essere collocata tra le esperienze di ognuno di noi. È un’avventura onirica dalla quale, forse, ci dispiacerà doverci svegliare.
Un libro d'arte e di curiosità, di storia vissuta ancor oggi con distrazione e passione, nasce da ricordi d'infanzia arricchiti da ricerche sul mestiere tra i più antichi del mondo che inizia ad avere come bottega "la strada", la gente infatti gli si affolla intorno, aspetta il turno, "fa crocchio". Quando soprattutto da Roma in giù e nei piccoli centri del Nord camminando per le strade vediamo quella spirale rossa, bianca e bleù, non è una bandiera, è il simbolo del barbiere, lo riconosciamo tutti: ma cosa significano quei colori? Non sono scelti a caso, ogni colore ha un significato, leggetelo nel libro e scoprirete perché il barbiere era anche un medico. Qualcuno ricorderà il calendarietto omaggio e magari ne sente ancora il profumo, i più giovani troveranno nuovi spunti per pettinature originali. Chi si ricorda la Capera? Chi aggiustava i piatti spaccati quando non si ricompravano i servizi? Quali strumenti servivano per fare la barba fino al rasoio elettrico che vi costringe da soli nel bagno...che noia! Venite e vedrete la Bottega dove andava Al Capone e le dive di Hollywood, la bottega del barbiere napoletano, quella del barbiere genovese e del barbiere emigrante...
Eva sogna di diventare una strega, se però fallirà la sua missione da apprendista il Consiglio le toglierà per sempre i suoi poteri. Il problema? Eva possiede solo un pizzico di magia: fa spuntare cavoli al posto di fiori, si scotta anziché evocare la pioggia e, quel che è peggio, se fa troppi incantesimi si addormenta. Ciononostante, quando giunge nella cittadina di Auteri, Eva ha in mente un piano: aprirà una bottega riparacose e aiuterà gli abitanti, mostrando il suo valore. La previsione non potrebbe essere più errata! Derisa per le sue soluzioni semimagiche, Eva dovrà lottare per smentire i cittadini, riuscendo infine a conquistarli e a ripararne le vite in modi inaspettati. Finché la Furia, la tempesta magica più terribile di tutti i tempi, minaccia di abbattersi sulla città. Eva sa di non poterla contrastare: dovrà ricorrere a ogni risorsa e al suo pizzico di magia per impedire che Auteri venga spazzata via, insieme ai suoi sogni.
“Mondo e teatro sono i due libri sui quali ho più meditato e di cui non mi pentirò mai di essermi servito”. Con questa frase Carlo Goldoni riassume tutta la sua attività di letterato e di uomo di scena, intendendo come mondo l’esperienza diretta della società a lui contemporanea e per teatro la pratica diretta della realtà del palcoscenico. La sua poetica difatti ribadisce la necessità di dare verosimiglianza a personaggi ed ambienti creando una nuova commedia italiana che, a differenza di quella francese, vede realizzarsi sulla scena il disegno di più caratteri e non di uno solo predominante. La bottega del Caffè, scritta nel 1750, narra le vicende dei personaggi che frequentano il caffè gestito da Ridolfo. Vittima del maldicente Don Marzio è Eugenio, un giovane mercante che ha perso enormi somme alla bisca.
Chi si ritrovasse a sfogliare questo libro rimarrebbe se non altro incuriosito dalla varietà di forme artistiche in esso contenute. Dopo un’iniziale carrellata di prose, tra racconti, raccontini e un paio di quelli che altro non saprei definire se non “pezzi” suggestivi quanto singolari, egli si inoltrerebbe in una lunga teoria di componimenti in versi, alcuni assai lunghi e in varia guisa rimati, altri brevissimi e immediati, cui forse più si attaglierebbe la pretenziosa e assai spesso abusata definizione di poesie. Tra tutte queste pagine scritte impossibile non notare la singolarità di svariate (quarantadue in tutto) tavole fuori testo, rappresentanti disegni che nulla di reale rappresentano ma, di buon grado inchinandosi alle ineffabili regole grafiche dell’armonia compositiva, delle diversità tra pesi e spessori, delle simmetrie e asimmetrie, appagano l’occhio assai più con la loro intrinseca musicalità che d’un palese richiamo formale. Concludono l’opera un paio di paginette di oziosi aforismi e pensieri. L’onirico, il surreale e lo stravagante ispirano per lo più i racconti, mentre i componimenti in versi oscillano tra il serio e il faceto, toccando...
In un piccolo paese c'è una libreria che ha il sapore di un mondo antico. Se entri in un quel luogo ne rimani rapito, i libri li ti parlano, ti cercano e sorridono. C'è una libraria alla "Bottega delle Fiabe" che legge le favole, ti accompagna dove il tuo cuore vorrebbe andare e ti strappa un sorriso mescolando incanto e stupore. Tre favole illustrate per un meraviglioso viaggio tra sogno e realtà dedicate ai piccoli grandi lettori.
L’azione della commedia si avvia alle prime luci dell’alba di un mite mattino invernale in Venezia, durante il carnevale, per concludersi quando scende la notte. Il caffettiere Ridolfo si sta prendendo a cuore la sorte del giovane mercante di stoffe Eugenio, che da qualche tempo frequenta assiduamente la casa da gioco di Pandolfo dove ha subíto molte perdite giocando a carte con Flaminio, un giovane torinese che si spaccia per nobile. La moglie di Eugenio, Vittoria, cerca invano di far ravvedere il marito. Allo stesso scopo è giunta a Venezia da Torino la moglie di Flaminio, Placida, che, travestita da pellegrina, ignora la nuova identità assunta dal marito, ed è esposta alle insidie intessute da don Marzio. Quest’ultimo è un nobile napoletano in decadenza, prepotente, ambiguo e chiacchierone, che prova piacere nel frapporre ostacoli al desiderio delle due mogli di ricondurre sulla retta via Eugenio e Flaminio; trova anzi modo di indurli a festeggiare la ritrovata libertà quando pensa di aver allontanato definitivamente le due donne, e unisce ai festeggiamenti la ballerina Lisaura che, ignara del fatto che Flaminio fosse già sposato, sperava di diventare sua moglie...
A pochi giorni da Natale, la piccola cittadina di Veneficio è in fermento: bancarelle, luci, colori, musica e allegria riempiono le strade… ma c’è un luogo nascosto e all’apparenza anonimo che non rientra nello sfondo natalizio. La Bottega degli Incanti è il negozio da cui tutto ha inizio per le protagoniste di questi tre racconti: Ambra è alla ricerca del proprio posto nel mondo, Giada ha sete di vendetta e Lucy ha un compito da portare a termine. Tre vite, tre destini, tre racconti che si intrecciano indissolubilmente. Giulia Anna Galla, Eleonora Della Gatta e Ornella Calcagnile vi danno il benvenuto a Veneficio: godetevi il viaggio e buon Natale!
C’è un filo sottile che percorre i dodici racconti inseriti in questa raccolta: sospesi tra passato e futuro, in bilico tra realtà e surrealtà, sono simili a quelle sinfonie che partono con lievi note appena percepibili, per svilupparsi poi in un crescendo di tensione narrativa fino all’epilogo, che spesso racchiude la chiave di volta dell’intera vicenda. Come nel caso del racconto che dà il titolo alla raccolta, ambientato in un futuro distopico dove la comunicazione è ormai affidata ai soli emoji e dove la profondità del pensiero ha perso la sua battaglia contro la velocità e l’efficienza del simbolo. Altrove – ed è il caso stavolta di Rane – si rimane quasi spaesati di fronte al contrasto tra la straordinarietà di un evento esterno alla vicenda e l’ordinarietà del dialogo messo in scena dai protagonisti, intrappolati nella monotonia e nel disinteresse di un matrimonio ormai finito. Al di là della cornice che racchiude ogni racconto – che sia la preistoria di Similaun o la storia più recente di Matajur – la carica propulsiva con cui si dipana la trama è sempre originata da vicissitudini e sentimenti squisitamente umani, capaci di vibrare a lungo...
Colonia, primi decenni del Quattrocento. In un clima storico fatto di poche luci e molte ombre, in cui il sapere è ancora saldamente nelle mani di pochi che non hanno alcun interesse alla sua divulgazione, inizia infine a soffiare il vento del cambiamento. Un piccolo gruppo di intellettuali ed eruditi si riunisce in clandestinità con un sogno grandioso: la diffusione dei libri tra il popolo.
L'amore è come una caramella mou. Ha i riflessi dorati di un sole al tramonto, il calore di un abbraccio stretto, un sapore che rimane anche quando tutto il resto è svanito. Quando lo assaggi, non lo dimentichi più.
Romanzo storico d’appendice, “Caravaggio deve morire!” tratta la turbolenta vita del pittore italiano più celebrato e discusso: Michelangelo Merisi da Caravaggio. Tra storia e romanzo, l’avventurosa vita di un artista rivoluzionario perennemente al limite, uomo indomito dalle carnali passioni, mai scontato, sempre coerente nel ribadire suo pittorico ideale di realismo figurativo.
Il libro nasce a seguito di paesi in cui l'autrice collezionista acquistava le baacinelle da barbiere fotografate nel libro a seguito poichè i collezionisti sono molti anche in Italia ha deciso di raccontare con foto originali d'epoca la nascita del "tosatore" di capelli anche all'epoca medico per la medicina minore
Torna in edizione paperback il secondo volume della saga di Ulysses Moore che in hardcover ha già venduto oltre 300.000 copie.
In un piccolo paesino siciliano, LA BOTTEGA DEI DOLCI regala momenti colorati e golosi alla gente del posto trasformando i loro desideri in carne ed ossa o per meglio dire... in pan di spagna e crema. La passione per i dolci della giovane proprietaria della pasticceria, unita al talento artistico della nipote, porterà le due ragazze a vivere deliziose avventure in compagnia dei loro amici regalando un sorriso a chi ha dimenticato che i sogni possono diventare realtà.
Raccolta “semiseria” di proverbi, aforismi e soprattutto detti popolari pubblicati nell’omonimo gruppo Facebook. I proverbi, ordinati alfabeticamente, sono scritti nel dialetto calabrese parlato nel comprensorio aspromontano dei Comuni di Caraffa del Bianco, Casignana e Sant’Agata del Bianco (RC).
Don Cristiano Mauri è un prete di provincia. Vive e lavora a stretto contatto con la gente e ha deciso di raccogliere tutto in questo libro: i suoi incontri con i fedeli, le chiacchiere tra un caffè e l'altro, le omelie, orali e via Twitter, in pratica, come dice lui, "quel che mi attraversa e mi lavora". Nella Bottega del vasaio (nome del suo blog), don Cristiano non si limita a proporre esperienze e opinioni ma anche a misurare la sua voce con quella degli altri. Predilige il dialogo e ama interrogarsi con libertà e coscienza critica anche circa le posizioni più discusse della Chiesa, provocando alla riflessione e al confronto. Nelle sue parole e nel suo modo di vivere la fede non si tira indietro quando c'è da evidenziare le ambiguità, le mediocrità, i compromessi della Chiesa, locale o universale che sia, nelle occasioni in cui questa si allontana dal Vangelo e dai veri bisogni della gente. Nelle pagine di questo libro ci sono umiltà, amore, comprensione, a tratti disappunto. Ma ci sono anche Bruce Springsteen, Giorgio Gaber, Jovanotti e gli U2. Con un linguaggio vivace e ricco di ironia, don Cristiano riporta in primo piano le parole del Vangelo, spostando...
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