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La sensibilità individualista

La sensibilità individualista

Autore: Georges Toussaint Léon Palante

Numero di pagine: 90

La sensibilità individualista suppone un vivo bisogno di indipendenza, di sincerità con sé e con gli altri, che non è altro che una forma dell’indipen-denza di spirito; un bisogno di discrezione e di delicatezza che procede da un vivo sentimento della barriera che separa gli io, che li rende in-comunicabili ed intangibili. Il tratto dominante della sensibilità individualista è infatti questo: il sentimento della “differenza” umana, dell’unicità delle persone. – Lo in-dividualista ama questa “differenza” non solamente in se stesso, ma anche negli altri. È portato a riconoscerla, a tenerne conto ed a com-piacervisi. Ciò suppone un’intelligenza fine e delicata. La sensibilità individualista entra inevitabilmente in conflitto con la so-cietà nella quale evolve. La tendenza di quest’ultima infatti è di ridurre il più possibile il sentimento dell’individualità: l’unicità con il con-formismo, la spontaneità con la disciplina, l’istantaneità dell’io con lo spirito gregario, la sincerità del sentimento con l’insincerità inerente ad ogni funzione socialmente definita, la fiducia in sé e l’orgoglio di sé con l’umiliazione inseparabile da...

Babeuf e la congiura degli Uguali

Babeuf e la congiura degli Uguali

Autore: Maurice Dommanget

Numero di pagine: 110

...non si può negare ai babuvisti il senso dell’azione e della propaganda. Essi lo possedevano molto sviluppato. Ma essi erano ancora legati alla loro epoca e non pensavano ancora di saldare l’azione proletaria e il pensiero comunista. Bisogna tuttavia riconoscere loro il merito di aver tentato di conquistarsi le masse operaie non soltanto attraverso una propaganda teorica del tutto opportuna, ma attraverso una propaganda reale e pratica che consisteva soprattutto nell’elaborazione e nella diffusione della necessità di rivendicazioni immediate, di parole d’ordine concrete. Il loro torto fu piuttosto quello di creare totalmente (ex novo) queste parole d’ordine invece di usare quelle che la lotta quotidiana, sullo stesso luogo di lavoro, suggeriva. Bisogna riconoscere che il loro modo di condurre la propaganda era concepito in tutto un altro spirito da quello dei filosofi del XVIII secolo e anche da quello dei sanculotti. E questo fatto merita di essere puntualizzato.

Babeuf e la congiura degli Uguali

Babeuf e la congiura degli Uguali

Autore: Dommanget Maurice

...non si può negare ai babuvisti il senso dell’azione e della propaganda. Essi lo possedevano molto sviluppato. Ma essi erano ancora legati alla loro epoca e non pensavano ancora di saldare l’azione proletaria e il pensiero comunista. Bisogna tuttavia riconoscere loro il merito di aver tentato di conquistarsi le masse operaie non soltanto attraverso una propaganda teorica del tutto opportuna, ma attraverso una propaganda reale e pratica che consisteva soprattutto nell’elaborazione e nella diffusione della necessità di rivendicazioni immediate, di parole d’ordine concrete. Il loro torto fu piuttosto quello di creare totalmente (ex novo) queste parole d’ordine invece di usare quelle che la lotta quotidiana, sullo stesso luogo di lavoro, suggeriva. Bisogna riconoscere che il loro modo di condurre la propa-ganda era concepito in tutto un altro spirito da quello dei filosofi del XVIII secolo e anche da quello dei sanculotti. E questo fatto merita di essere puntualizzato. Maurice Dommanget (1888-1976) è stato un sindacalista rivoluzionario e storico del movimento operaio. Ha scritto molti saggi sulla Rivoluzione francese e su figure di rivoluzionari.

Pessimismo ed individualismo

Pessimismo ed individualismo

Autore: Georges Palante

Numero di pagine: 116

“In un’epoca di socializzazione eccessiva, il pessimismo e l’individualismo possono costituire un contrappeso utile agli eccessi dello spirito gregario, dello spirito di associazione, alle pretese dogmatiche dei sociologi razionalisti ed ottimisti. In un’epoca di concorrenza sociale sfrenata, il pessimismo e l’individualismo, col principio di disillusione e di rinuncia che implicano, possono agire come un calmante sulle ambizioni esasperate, e, se non arrivano fino a sopprimere la lotta, possono almeno temperare l’ardore dei belligeranti. Infine, in una società dove gli uomini sono troppo stretti, troppo schiacciati, troppo agglomerati, l’individualismo e il pessimismo hanno il vantaggio di rappresentare una volontà d’isolamento e di separazione personale, di ripiegare le anime su se stesse, di staccarle da legami sociali fittizi ed artificiali. Allentando questi legami, isolando gli individui, essi diminuiscono tra loro i contatti e le occasioni di attriti. Il pessimismo e l’individualismo possono dunque avere qualche effetto felice sulle relazioni umane, o almeno, se si nega alle idee ed ai sentimenti un’azione reale sull’evoluzione sociale, il pessimismo ...

Campanella. Studio critico sulla sua vita e su La città del sole

Campanella. Studio critico sulla sua vita e su La città del sole

Autore: Paul Lafargue

Numero di pagine: 72

“Una crisi religiosa, continua e generale, agitò il medioevo europeo; fin da prima del XII secolo sètte ereticali spuntarono in vari paesi. Condannate e perseguitate, si dispersero per rinascere altrove sotto nomi differenti; laddove crescevano venivano nuovamente perseguitate e tornavano a riaccendere il furore mistico nella nazione da dove erano state scacciate. Le condanne col ferro e col fuoco non giunsero mai ad estirpare l’eresia; poiché le dispute teologiche non erano che la nuvolosa forma con la quale si avvolgevano gli interessi materiali per affermarsi e farsi riconoscere, non si poteva sopprimerle massacrando e bruciando gli eretici... ...Questa lotta di classe doveva necessariamente manifestarsi sotto parvenze religiose perché la chiesa era allora una potenza dominante che comandava re e imperatori, prelevava imposte su tutte le popolazioni cristiane, interferiva in ogni azione della vita sociale e anche privata, monopolizzava il sapere e limitava in base ai suoi bisogni lo sviluppo del pensiero. Si poteva combattere la chiesa solo portando la lotta sul terreno religioso e solo attaccandola in nome di quegli interessi spirituali dei quali si era costituita come ...

Dalla preistoria alla storia. Introduzione a “La bande à Baader” o la violenza rivoluzionaria

Dalla preistoria alla storia. Introduzione a “La bande à Baader” o la violenza rivoluzionaria

Autore: Emile Marenssin

Numero di pagine: 96

“Fra l’autunno del 1967 e l’estate successiva, la realtà della rivoluzione mondiale si impose brutalmente. Nell’ottobre crollava in Bolivia il gueva-rismo, contemporaneamente ultima metamorfosi del leninismo ed e-spressione più compiuta del terzo-mondismo. Durante il maggio il creti-nismo bolscevico veniva spazzato via dal movimento francese che segna-va l’inizio ufficiale della rivoluzione comunista. In agosto, la Unione So-vietica si incaricava di demolire con le proprie mani il suo stesso mito, in Cecoslovacchia. Da un giorno all’altro i “gruppuscoli” rivoluzionari occi-dentali misero nel ripostiglio le lotte di liberazione nazionale. Ma, accecati dalle loro ideologie che tendono a sottomettere la classe ope-raia alla legge del capitale (rapporto sociale totale), essi furono incapaci di individuare il problema reale che è l’abolizione del salariato. Essi ri-caddero generalmente nelle diverse forme dell’operaismo. Nel caso peg-giore, ritornarono al terzo-mondismo, ed intonarono le lodi della lotta ar-mata urbana, con lo stesso ardore che avevano messo nel cantare quelle della guerriglia rurale. Certuni, ad esempio la Gauche Proletarienne, tentarono di...

Michail Bakunin comunista

Michail Bakunin comunista

Autore: Guy Alfred Aldred

“Uno spettro”, scriveva Karl Marx nel 1847, “infesta l’Europa, lo spettro del comunismo. Tutti i potenti della vecchia Europa si sono riuniti in una Santa Alleanza per esorcizzarlo”. L’esorcismo, però, è fallito. La Santa Alleanza si ricostituisce inutilmente per portare a termine questo compito, perché quello spettro non è più solo uno spirito; è emerso dall’oscurità in cui era stato relegato ad essere solo un’ombra. Ha preso forma, è potere in carne e ossa e, oggi, prepotentemente reclama il suo posto nella storia... Guy Alfred Aldred (1886-1963) è stato un militante anarco-comunista, membro del APCF (Anti-Parliamentary Communist Federation). Ha fondato la casa editrice Bakunin Press e curato l'edizione inglese delle opere di Bakunin scrivendo vari testi sulla sua vita.

Il cristianesimo e il lavoro

Il cristianesimo e il lavoro

Autore: Camillo Berneri

Numero di pagine: 52

“Nell'Antico Testamento il concetto del lavoro come pena e quello di lavoro come dignità propria all'uomo appaiono fusi... ...La predicazione di Gesù sembra, a prima vista, inculcare il disprezzo del lavoro, il fiducioso abbandono alla divina assistenza... ...Le regole monastiche... proclamano la necessità del lavoro manuale, considerato come il miglior mezzo per allontanarne i molti mali provocati dall’ozio e dalla solitudine della vita conventuale... ...Il protestantesimo operò nel concetto di lavoro una profonda rivoluzione spirituale... il lavoro è remedium peccati e naturale necessità, mezzo ascetico... I profughi della diaspora protestante fecondarono industrialmente grande parte dell’Europa, dell’America del Nord e dell’Australia... ...Lo spirito del Rinascimento appare nettamente attivistico. L’uomo è celebrato come homo faber... Ma è nei romanzi comunistici della Rinascenza... che si delinea la moderna concezione del lavoro nella sua dignità e nei suoi diritti... ...Il concetto di lavoro diventò il concetto chiave del mondo moderno quando l’attività economica lo spinse al pri mo piano della vita sociale...” Camillo Berneri (1897-1937), filosofo...

Compendio di sociologia

Compendio di sociologia

Autore: Georges Palante

Numero di pagine: 160

Noi crediamo, per conto nostro, che esista un determinismo sociologico così come esista un determinismo psicologico. Ma non ne concludiamo che sia impossibile alla volontà umana intervenire nei fenomeni sociali per modificarli o dirigerli. Il tutto deve qui intendersi nel modo con cui si deve definire la volontà umana. Se si intende per volontà un potere di indifferenza senza una comune misura con l’ambiente dove essa è chiamata ad agire ed è suscettibile di creare del tutto con un fiat assoluto delle nuove condizioni di esistenza, è chiaro che la concezione dell’intervento di una tale volontà non può aver posto nella scienza. Ma, se si intende per volontà un potere di riflessione e di azione suscettibile di concepire delle idee e di realizzarle, conformandosi alle condizioni ambientali e alle leggi generali della natura fisica e morale? Allora, è possibile ammettere razionalmente e scientificamente l’intervento della volontà umana. Tale azione non è più inintelligibile, dato che si esercita non contrariamente, ma conformemente al determinismo naturale e in particolare alla legge psicologica delle idee-forza.

Bakunin e l'internazionale in Italia dal 1864 al 1872

Bakunin e l'internazionale in Italia dal 1864 al 1872

Autore: Max Heinrich Hermann Reinhardt Nettlau

Numero di pagine: 408

“...parlando qui a lungo di Bakunin nei suoi rapporti con l’Italia rivoluzionaria, non lo presento come un capo, un salvatore, un uomo da celebrare come eroe, ma come un amico del popolo italiano e della rivoluzione, un consigliere disinteressato, un iniziatore che ha l’unico desiderio di rendere al più presto inutile la sua azione personale per l’attività degli stessi iniziati e per il risveglio collettivo suscitato dal loro esempio e dal loro entusiasmo. Prendendo il 1864 ed il 1872 come i due termini del-l’attività di Bakunin, quale differenza presentano quei due anni, riguardo ai movimenti sociali, socialisti! Esaminare a quali persone, a quali circostanze sia dovuto questo grande progresso è lo scopo di questo lavoro, e con i materiali che presenterò ci si farà un’idea dell’efficacia e dell’attività italiana di Bakunin”.

P.-J. Proudhon

P.-J. Proudhon

Autore: Giuseppe Ferrari

Numero di pagine: 54

Non dimenticherò mai i giorni, in cui rendeva la visita del lunedì a Proudhon nella prigione di Santa Pelagia che rinchiudeva pure altri uomini politici. Noi partivamo dai punti più lontani di Parigi, giungevamo dinanzi alla fortezza verso le cinque, vi si penetrava con passaporto regolare; una stanza nuda, chiara, ariosa, isolata, ci serviva di sala; vi apparecchiavamo noi stessi la mensa, e il nostro disprezzo per tutti i Governi del momento ci faceva più liberi che non lo fosse Luigi Napoleone all’Eliseo. Era l’indomani del 13 giugno 1849, cioè della sconfitta delle due democrazie di Francia e d’Italia: la prima era stata vinta resistendo alla spedizione di Roma e l’alta Corte di Versailles le aveva tolti trentatre deputati; l’altra era stata dispersa dalla restaurazione del Papa sotto la bandiera repubblicana della Francia. I due più grandi idiotismi del mondo moderno, la monarchia francese e il papato italiano, si rialzavano a nome della libertà, dell’eguaglianza e della fratellanza; i regii di Parigi predicavano la vera libertà; i Principi italiani si dicevano legittimi, amati e venerati, grazie alle baionette austro-repubblicane, e la commedia essendo...

L'illusionismo e la salvezza della personalità. Abbozzo di una filosofia

L'illusionismo e la salvezza della personalità. Abbozzo di una filosofia

Autore: Oskar Panizza

Numero di pagine: 138

“Stato”, “società”, “religione”, “matrimonio”, “lega della virtù”, “dalailamismo”, “morale”, sono le illusioni che devi combattere e che tu puoi distruggere, se ce la fai, se devi, se il tuo daimon ti spinge a farlo, cioè la tua istanza ultima che devi ascoltare. Lo stato ti opporrà sempre l’obbiezione, che senza di lui non sarà possibile alcun ordine, ma questo a sua volta è un’illusione, che lui stesso riconoscerà appena non esisterà più... E se io, nel perseguire la mia idea, sono disposto a rovesciare tutte le leggi e ad arrivare fino al ceppo del boia, finisce che sarà la mia testa a cadere; è la mia testa che voglio vedere cadere – se non ho ricevuto altrimenti una botta in testa. E sapevo cosa facevo – e io sono quello che, almanaccando preventivamente, vede me, la mia testa tagliata, simbolo della mia idea, ostinatamente sostenuta fino all’autoannientamento, in equilibrio come un sogno crudele attraverso i secoli. Perché in tal modo, in questa previsione, ravvisavo l’estrema possibilità dell’autosoddisfacimento.

Compendio di sociologia

Compendio di sociologia

Autore: Georges Toussaint Léon Palante

Numero di pagine: 160

Noi crediamo, per conto nostro, che esista un determini-smo sociologico così come esista un determinismo psico-logico. Ma non ne concludiamo che sia impossibile alla volontà umana intervenire nei fenomeni sociali per modi-ficarli o dirigerli. Il tutto deve qui intendersi nel modo con cui si deve definire la volontà umana. Se si intende per volontà un potere di indifferenza senza una comune misura con l’ambiente dove essa è chiamata ad agire ed è suscettibile di creare del tutto con un fiat assoluto delle nuove condizioni di esistenza, è chiaro che la concezione dell’intervento di una tale volontà non può aver posto nella scienza. Ma, se si intende per volontà un potere di riflessione e di azione suscettibile di concepire delle idee e di realiz-zarle, conformandosi alle condizioni ambientali e alle leg-gi generali della natura fisica e morale? Allora, è possibile ammettere razionalmente e scientificamente l’intervento della volontà umana. Tale azione non è più inintelligibile, dato che si esercita non contrariamente, ma conforme-mente al determinismo naturale e in particolare alla legge psicologica delle idee-forza.

Pessimismo ed individualismo

Pessimismo ed individualismo

Autore: Georges Palante

Numero di pagine: 116

“In un’epoca di socializzazione eccessiva, il pessimismo e l’individualismo possono costituire un contrappeso utile agli eccessi dello spirito gregario, dello spirito di associazione, alle pretese dogmatiche dei sociologi razionalisti ed ottimisti. In un’epoca di concorrenza sociale sfrenata, il pessimismo e l’individualismo, col principio di disillusione e di rinuncia che implicano, possono agire come un calmante sulle ambizioni esasperate, e, se non arrivano fino a sopprimere la lotta, possono almeno temperare l’ardore dei belligeranti. Infine, in una società dove gli uomini sono troppo stretti, troppo schiacciati, troppo agglomerati, l’individualismo e il pessimismo hanno il vantaggio di rappresentare una volontà d’isolamento e di separazione personale, di ripiegare le anime su se stesse, di staccarle da legami sociali fittizi ed artificiali. Allentando questi legami, isolando gli individui, essi diminuiscono tra loro i contatti e le occasioni di attriti. Il pessimismo e l’individualismo possono dunque avere qualche effetto felice sulle relazioni umane, o almeno, se si nega alle idee ed ai sentimenti un’azione reale sull’evoluzione sociale, il pessimismo ...

I progressi della ragione nella ricerca

I progressi della ragione nella ricerca

Autore: Pseudo , Helvétius

"Ciò che si chiama Natura non può essere, e nemmeno conte-nere, altro che intelligenza e materia. Questa Intelligenza è l'unico oggetto che dobbiamo riconoscere come il vero Dio, e il solo dal quale tutta la Natura dipende. È questa Intelligenza suprema che dà il movimento e la vita a tutta la materia; non c'è un atomo di questa materia che non sia dipendente da questa Intelligenza infinita, che non ne sia governato e retto." "Tutta la materia è vivente: c'è solo materia vivente nel sistema materiale [...] Essendo la vita essenziale alla materia, questa resta sempre viva; cambia soltanto forma e combinazione." "Il vero Filosofo è una macchina umana come un qualunque altro uomo; ma è una macchina che per la sua costituzione meccanica riflette sui suoi movimenti." Con questa prima edizione ragionata, oltre che la prima traduzione, dei Progressi della ragione, nella ricerca del vero è finalmente possibile rendere giustizia a un'opera che è stata oggetto di equivoci e interpretazioni riduttive. Talvolta ancora oggi considerati erroneamente rappresentativi del pensiero di Helvétius, I Progressi della ragione nascono in realtà da una selezione di brani in maggioranza...

Storia della libertà di pensiero

Storia della libertà di pensiero

Autore: John Bury

Numero di pagine: 160

«La maggioranza di coloro che sono cresciuti nell’atmosfera libera di uno stato moderno e che simpatizzano per la libertà nella sua lunga lotta contro l’autorità, giudicherà difficilmente accettabile qualsiasi argomento in favore della politica tirannica e a favore delle straordinariamente perverse tecniche usate da comunità e governi per soffocare le nuove idee e sopprimere la libera discussione. Il conflitto illustrato in queste pagine appare come una guerra tra luce e tenebre...» John Bagnell Bury (1861-1927) storico, grecista, filologo, libero pensatore irlandese. Già in giovane età iniziò a insegnare Storia moderna e Greco al Trinity College. Nel 1902 passò all'Università di Cambridge ricoprendo la cattedra di Storia moderna e qui divenne maestro di Steven Ruciman. Ha scritto di storia antica – in particolare greca e romana –, storia dell'impero bizantino, storia moderna e contemporanea, filosofia, libero pensiero ecc. La sua Storia della libertà di pensiero è diventata ormai un classico tradotto in molteplici lingue. Di John Bury le Edizioni immanenza hanno pubblicato anche Storia dell'idea di progresso.

Sociologia criminale

Sociologia criminale

Autore: Pietro Gori

Numero di pagine: 150

“A traverso le molte cose che ho visto e studiato, – a traverso le molte cose melanconiche, che lo studio del diritto penale, nei rapporti con quel morbo sociale che si chiama delitto, mette innanzi agli occhi di coloro, che le grandi malattie morali dell'uomo scrutano con intelletto d'amore – noi studieremo con tutta serenità l'evoluzione della sociologia criminale, questa nuova terapeutica sociale, che mira a sopprimere ogni attività criminosa dell'uomo contro l'uomo, togliendone via le cause generatrici.” “Se la sociologia criminale non è che la clinica di un morbo morale, – noi dobbiamo analizzare pazientemente i sintomi antropologici, psichici, sociologici del tragico male. Dobbiamo discutere gli errori e gli orrori talvolta, dei sistemi di cura adottati contro questo grande dolore e questa secolare vergogna delle società umane.” “La sociologia criminale è chiamata a compiere, fra le scienze sociali, la funzione compiuta, nelle scienze naturali, dall’igiene. Questa, prima che sia necessaria l’opera del medico, insegna i mezzi di prevenire le malattie che distruggono e deteriorano la vita fisica dell’uomo.”

Anarchismo in Africa

Anarchismo in Africa

Autore: Sam Mbah , I. E. Igariwey

Numero di pagine: 240

“Oggi l’Africa giace a terra, debole e sanguinante, attaccata da ogni fronte, vittima delle ambizioni del capitalismo e, in larga misura, del socialismo di Stato. La straziante miseria e le condizioni di abietta povertà, desolazione e malattia nelle quali versa la sua gente coesistono con il lusso sfrenato, la rapacità e la corruzione dei suoi leader. La miseria della maggioranza deriva dall'opulenza dei pochi ai quali il controllo sui prodotti e sulle risorse sociali, unitamente alla forza del capitale internazionale, conferisce virtualmente un potere sulla vita e sulla morte della maggioranza della popolazione. ...Nel lungo periodo l'obiettivo di dar vita a una società autogestita, che nasca dalla libera volontà dei suoi membri e sia priva di controllo e irreggimentazione autoritaria, è tanto suggestivo quanto realizzabile. ...A livello globale, la civiltà umana sta attraversando una particolare fase di transizione legata al collasso del 'socialismo' marxista e alla crisi senza via d'uscita nella quale si dibattono il capitalismo e il sistema-stato. Qual è, dunque, la direzione da seguire? ...nella storia umana, ognuno dei progressi finora realizzati è stato...

L'umanisfera. Utopia anarchica

L'umanisfera. Utopia anarchica

Autore: Joseph Déjacque

“È qualcosa come un falansterio, ma senza alcuna gerarchia, senza alcuna autorità, al contrario, testimonianza della libertà, dell'uguaglianza, dell'anarchia più completa. La forma è, più o meno, quella di una stella, ma le sue facce rettangolari non hanno niente di simmetrico, ciascuna di esse è di un tipo particolare. L'architettura sembra avere modellato nelle pieghe della loro forma strutturale tutte le ondulazioni della grazia, tutte le curve della bellezza. Le decorazioni interne sono di una sinuosità elegante, un felice miscuglio di lusso e di semplicità, un'armoniosa scelta di contrasti.”

L'avanguardia dopo la rivoluzione

L'avanguardia dopo la rivoluzione

Autore: Aa.Vv.

“Noi facciamo appello agli uomini di sinistra: ai futuristi rivoluzionari che hanno portato l'arte nelle strade e nelle piazze; ai produttivisti che hanno dato all'ispirazione un fondamento preciso e le hanno applicato la dinamo della fabbrica; ai costruttivisti che hanno sostituito il misticismo della creazione con l'elaborazione del materiale." "I nemici del Lef dicono: 'Che cos'è il Lef? Un'accolita di futuristi. E che cosa sono i futuristi? Marinetti. E che cos'è Marinetti? Un fascista italiano. Quindi la conclusione è chiara'. Ma sono tutte stupidaggini perché i futuristi russi sono nati molto tempo prima che si avesse notizia in Russia di Marinetti. Quando nel gennaio del 1914 Marinetti venne in Russa, i futuristi russi lo accolsero con ostilità...”

Filosofi ultimi

Filosofi ultimi

Autore: Gian Pietro Lucini

Numero di pagine: 256

"Filosofi ultimi - qui riproposto in una stampa conforme all'edizione del 1913 - è l'opera che esprime meglio la vis polemica di Gian Pietro Lucini, studioso della poesia alessandrina e della letteratura latina della decadenza, che diede alla Scapigliatura una venatura di composito decadentismo, per alcuni aspetti vicino a quello di D'Annunzio. In questo testo, l'intellettuale denuncia la moderna decadenza della filosofia intesa come "amore della verità, studio e ricerca di quei mezzi intellettuali per cui se ne avvicina il possesso". È un "crepuscolo dei filosofi" secondo Lucini, che a Croce, Boutroux, Bergson e Weininger contrappone Cattaneo, Nietzscher e Stirner. Riproduzione a richiesta dell'edizione: Libreria Politica Moderna, 1913."

Mussolini censore

Mussolini censore

Autore: Guido Bonsaver

Numero di pagine: 246

«Prima di Benito Mussolini, nessun capo del governo italiano dedicò una simile attenzione alla produzione editoriale del proprio paese. Il Duce, forse per abitudine professionale da esperto redattore qual era, forse per appagare le sue ambizioni d'intellettuale autodidatta, lo fece costantemente, durante l'intero Ventennio. In questo modo, divenne una sorta di primo censore dell'editoria italiana.» Il progetto fascista si proponeva di plasmare le opere e la volontà degli scrittori italiani. Dalla soppressione dell'opposizione liberale e socialista alla collaborazione più o meno genuina di sedicenti scrittori fascisti, dai rapporti con il Vaticano all'emergere delle politiche antisemite, il libro propone un viaggio originale nel Ventennio attraverso vicende spesso dimenticate della censura libraria. Al centro di ogni capitolo uno scrittore, un editore famoso o una storia particolarmente significativa: dal fascismo della 'seconda ora' di Brancati agli entusiasmi strumentali di Mondadori; dalla rabbiosa censura contro Sambadù, amore negro di Maria Volpi agli equilibrismi di Bompiani; dalle autocensure di Margherita Sarfatti alla barbarie delle leggi razziali. I concreti atti di ...

Il Crepuscolo degli idoli ovvero Come si Filosofa a Martellate

Il Crepuscolo degli idoli ovvero Come si Filosofa a Martellate

Autore: Friedrich Wilhelm Nietzsche , Henri Lichtenberger

Numero di pagine: 173

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