
La riflessione sul tramonto di un’era, l’era del testimone della Shoah, ha conosciuto un notevole e per certi versi inatteso sviluppo, che ha posto fine a una stagione durata circa mezzo secolo. Il volume nasce dall’esigenza di ridefinire i limiti delle narrazioni della deportazione e persecuzione razziale in un quadro comparativo europeo, con uno sguardo sui modi della rappresentazione oltreoceano e in Israele. Abbiamo tentato di aprire qualche finestra sui modi attraverso i quali la narrazione della Shoah è cambiata o sta cambiando, mossi dal desiderio di procedere per comparazioni fra diverse metodologie, ma anche fra diversi contesti nazionali. Nel Dizionario dei luoghi comuni di Flaubert alla voce Ebraico corrisponde un lemma nel quale si riflette un pregiudizio ancora diffuso ai nostri giorni: «È ebraico tutto quello che non si capisce». Auspichiamo che i contributi raccolti in questo volume aiutino a sconfiggere questo radicato luogo comune.
On 5 April 1944, 41 Jews were taken from the Jewish home for the elderly in Mantova, which was used as an internment camp, and deported to the Fossoli camp, and from there to Auschwitz. On the basis of interviews and documents, attempts to reconstruct the story of Luisa Levi, who was 14 years old and the youngest of the deportees. Traces her life until her death in Auschwitz. Relates the stories of other children living in Mantova during the war: Emma Parigi (daughter of a Jewish father and Catholic mother), Claudio Gallico, Lidia Gallico, Anna Colorni (who hid in Firenze), and Renata Moratti (who lost her feet during a bombardment in 1944).
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