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La moneta vivente

Autore: Pierre Klossowski

Moneta vivente, la schiava industriale vale sia per un segno garante di ricchezze sia per quelle ricchezze stesse In quanto segno essa vale per ogni sorta di ricchezze materiali, in quanto ricchezza esclude ogni altra domanda, se non la richiesta di cui rappresenta la soddisfazione”. Pierre Klossowski

Aut Aut 382

Autore: AA.VV.

Numero di pagine: 196

aut aut – numero 382 (giugno 2019) della rivista fondata da Enzo Paci. “Sade, Masoch. Due etiche dell’immanenza".

Entre nous

Autore: Daria Galateria

Numero di pagine: 212

Apollinaire, Buzzati, Camus, D'Annunzio, Moravia, Sciascia, Ungaretti...Un secolo di memorie letterarie. Ritratti, invidie e ammirazioni, divertimenti e crudeltà, chiacchiere. Una giostra di celebrità da cui emerge una Parigi, capitale spirituale del '900.

Amy Winehouse

Autore: Renato Tomasino

Può essere considerata la Seduzione una pratica eccelsa tra quelle dello spettacolo, tale da elevare la performance ad opera d’arte, nell’era della morale neo-giacobina e del “politicamente corretto”? Amy Winehouse ha perseguito una magistrale seduttività... In queste pagine non si diffondono pertanto valori e messaggi, ma si decifra il culto della bellezza inarrivabile conseguita con l’artificio che innalza sulla ribalta un simulacro vivente, una bellezza senza altro scopo che non sia l’esibizione della forma per il puro dispendio dell’immaginario. Pagine, dunque, dedicate a chi ama una star come Amy e che cerca nel suo fare spettacolo l’irripetibile flagranza del Bello. Renato Tomasino è ordinario di Storia del Teatro e Presidente del L.U.M. presso l’Università di Palermo. Ha lavorato con L’Astrolabio, Filmcritica, Fiction, Sipario, Rinascita, Giornale di Sicilia, L’Ora, Il Mediterraneo, The Rope ed altri organi di stampa come critico teatrale, cinematografico, opinionista, in alcuni casi come redattore e condirettore. Ha fatto parte dei Consigli di Amministrazione di alcuni teatri Stabili e della Commissione Ministeriale dello Spettacolo nel 2002-2004. ...

Valeria Magli o la poesia ballerina

Autore: Silvia Garzarella

Numero di pagine: 142

Sposando il ritmo e le tecniche compositive della poesia della neoavanguardia italiana e delle avanguardie storiche, Valeria Magli si è ritagliata uno spazio unico nel panorama della “nuova danza”, suggerendo un approccio innovativo sia alla composizione coreografica che alla comprensione del testo poetico. Questo libro, il primo ampio studio dedicato all’innovativa ricerca di Magli, analizza i titoli dedicati all’unione di danza e poesia creati negli anni Ottanta, e, attraverso interviste e ricerche d’archivio, approfondisce i punti di contatto tra le due poetiche. “Poesia ballerina” è diventata nel tempo l’espressione che definisce lo stile di Magli, esito inedito del rapporto millenario tra danza e poesia.

Gettare Heidegger

Autore: Luciano Parinetto

Numero di pagine: 210

Oggi è sicuramente facile apprezzare e condividere lo spirito di questo libro assai felice e corrosivo, ma Luciano Parinetto lo fece uscire quando più o meno tutti gettavano Marx alle ortiche e si ubriacavano con Heidegger, con le sue inconcludenti oscillazioni a proposito dell’essere, il discutibilissimo intreccio di morte e temporalità, l’ideologico trattamento della tecnica, l’intima connessione fra ontologia e nazismo, l’assurdo culto delle inseità e la larvata teologia. Tutto ciò non depone a favore del “pensiero” di Heidegger, che ha fatto dell’uomo un “gettato”, cioè un irresponsabile alienato per definizione, ed è dunque da gettare. Del suo misticismo mal riposto è un probante esempio Il sito dell’abbandono, che viene pubblicato in appendice con l’originale a fronte.

Nietzsche, il politeismo e la parodia

Autore: Pierre Klossowski

Numero di pagine: 108

Nella sterminata serie di esegeti di Nietzsche che si sono susseguiti, Klossowski ha qualcosa di unico: per la libertà, per la capacità rabdomantica con cui si inoltra negli ingannevoli meandri degli scritti di Nietzsche. Qui, con gesto risoluto, sgom­bera subito il campo da interpretazioni tanto diffuse quanto fuorvianti, come quella erronea «del “superuomo” deliberatamente separato dal suo corollario, ossia la dottrina dell’eterno ritorno»: occorre infatti, anzitutto, «liberare opportunamente l’esperienza che porta il nome di Nietzsche sia dal suo contesto storico sia dalle manipolazioni di cui è stata fatalmente oggetto presso la posterità» – l’inevitabile prezzo che doveva pagare «un’anima condotta all’incandescenza». E incandescenti sono anche queste pagine di Klossowski, in una lettura di Nietz­sche dove s’intrecciano il recupero della dimensione mitica, il legame di reversibilità tra verità e finzione, la tensione tra il poeta, il filosofo e il profeta. Una lettura contrassegnata dalla complicità, e dalla piena identi­ficazione con un aforisma della «Gaia scienza»: «Noi senza patria siamo per razza e provenienza troppo multiformi e...

Il nuovo infinito di Nietzsche

Autore: Marco Vozza

Numero di pagine: 192

Quale significato può avere Nietzsche oggi, in un’epoca che sembra prendere risolutamente le distanze dal suo pensiero in nome di una istanza ontologica di stampo realista? Nonostante i tentativi di interpretarne l’opera come prototipo di filosofia irrazionalista, di pensiero metafisico o di cultura postmoderna, come profezia di una grande politica dapprima reazionaria poi rivoluzionaria, Nietzsche appare tuttora fecondamente inattuale, irriducibile agli stereotipi di fautore del superuomo e dell’eterno ritorno conseguenti alla morte di Dio. È giunto forse il tempo di comprendere che il principale intento del filosofo della gaia scienza è la valorizzazione degli affetti e del mondo delle cose prossime, da sempre svalutate dalla morale e dalla metafisica: egli sostiene che la volontà di potenza è affetto, non dominio o sopraffazione. La trasvalutazione dei valori non conduce al relativismo scettico ma a una futura obiettività, adeguata alla complessità del reale e alla complementarietà tra arte e scienza. Dopo aver sondato gli abissi del dolore, Nietzsche pensa a un mutamento antropologico, a un oltreuomo che ha utilizzato l’esperienza della malattia come strumento...

Pierre Klossowski. Ritualità e mitologia. Tra verità del simulacro e realtà del mito

Autore: Giuseppe Panella , Silverio Zanobetti

Numero di pagine: 524

Capriole

Autore: Alessio Pagliarulo

Bisogna imparare a masticare, solo così si può ridar vita. Anche a Baudelaire. E questo scritto è innanzitutto un tentativo di critica artistica. Non resta che combattere, senza nemici. Non resta che andare. Tutto è là. Qui si odono le corrispondenze, a una profondità ove è l’indescrivibile della vita a far le regole. Superamento delle dualità, delle dialettiche, del risentimento. Caducità dell’infinito, o meglio, infinito della caducità. Vertigine, “silencio”, choc. Capriole.

La comunità “impossibile” di Georges Bataille

Autore: Marina Galletti

Numero di pagine: 264

Decifrando aspetti ancora scarsamente analizzati del pensiero e dell'opera di Bataille, e portando alla luce alcuni testi finora inediti (e dei quali si ignorava perfino l'esistenza, come Le Château, programma per una società utopica), Marina Galletti analizza l'evoluzione del senso di "comunità" sullo sfondo delle esperienze vissute da Bataille tra il 1933 e il 1945, anni nei quali egli giunge a elaborare una visione medita della letteratura. Il libro evidenzia inoltre la lucidità politica di Georges Bataille, il suo sguardo radicalmente nuovo, su un nodo portante della storia del ventesimo secolo: la questione del rapporto tra fascismo e comunismo.

Lo schizofrenico della famiglia

Autore: Pietro Barbetta

Numero di pagine: 186

Pensare la schizofrenia da un punto di vista antropologico, storico e filosofico anziché medico-clinico: nomi illustri come Gregory Bateson, Michel Foucault e Gilles Deleuze si sono già cimentati in questa impresa, ed è a partire dal loro approccio che l'autore - che si confronta da vent'anni con famiglie con componenti che soffrono di psicosi maniaco-depressiva, di depressione maggiore o di schizofrenia - ha concepito questo libro, che non vuole dunque essere solo, né principalmente, un libro sulla schizofrenia, bensì un'analisi del discorso intorno alla schizofrenia. Barbetta non intende affatto negare la validità di alcune assunzioni psichiatriche - come l'ipotesi di una componente chimica, legata ai neurotrasmettitori, o addirittura di una componente genetica - ma recuperare le radici di un pensiero di diversa matrice. Il volume si compone di due parti: una clinica, l'altra antropo-filosofica. Nella prima parte si analizzano le metamorfosi dello schizofrenico della famiglia - perché è nella famiglia che oggi si sviluppano il suo delirio paranoide e la sua possibilità di libertà - e si ricostruisce il discorso psichiatrico sulla sindrome. La seconda parte del volume...

L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica

Autore: Walter Benjamin

Numero di pagine: 200

Tra il 1935 e il 1939 Benjamin lavorò a più riprese al suo saggio forse più celebre: L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Un vero e proprio cantiere, accompagnato da un’avventurosa e complicata vicenda editoriale, sino ad oggi colpevolmente trascurata. Questa edizione, curata da uno dei più importanti studiosi italiani di Benjamin, offre al lettore per la prima volta insieme la traduzione delle tre principali stesure del saggio: la versione francese uscita nel 1936, tradotta da Pierre Klossowski, con la decisiva supervisione dello stesso Benjamin, e le due versioni tedesche, una del 1936 e l’altra scritta tra l’estate del 1936 e il 1939, in ciascuna delle quali l’autore apporta sostanziali cambiamenti alla prima versione tedesca manoscritta del 1935, che rifluisce per intero nelle successive due. Fondamentale in questo senso poter entrare nel laboratorio Benjamin: l’unico modo per farlo è avere sotto gli occhi gli interventi del filosofo tedesco nelle due stesure. È questo il puntuale lavoro di ricostruzione a cui Fabrizio Desideri ha sottoposto i testi, evidenziando le cospicue varianti dell’uno rispetto all’altro direttamente...

Il bagno di Diana

Autore: Pierre Klossowski

Numero di pagine: 115

Il mito di Diana e Atteone ha avuto sempre qualcosa di decisivo da dire agli uomini, e nelle sue numerose versioni – così come nelle rappresentazioni pittoriche, da Tiziano a Rembrandt – ha sedotto le più grandi menti del pensiero e della letteratura occidentali. In questo libro, a metà tra il saggio e la favola, tra l'excursus erudito e la «meditazione occasionale», Pierre Klossowski, mitografo eterodosso, racconta e decifra sapientemente ogni dettaglio della storia, scomponendo il quadro in una rete di elementi simbolici. «Diana al bagno» appare così come un'epifania paradossale del divino: una teofania che si realizza attraverso una visione sacrilega eppure necessaria. Ma è anche una caccia tragica, dionisiaca. Diana si materializza tramite lo sguardo di Atteone, che la fa, letteralmente, consistere; e Atteone abbraccia il proprio destino di intermediario sacrificale tra l'umano e il divino accettando ogni prevedibile conseguenza: l'estasi, il delirio, l'autodistruzione, giacché si annulla, attraverso la metamorfosi in cervo, nella divinità che ha sorpreso senza veli.

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