La trascrizione per pianoforte: storia e fortuna
Autore: Nina Gallo
Numero di pagine: 246Per usare una fortunata immagine di Charles Rosen, suonare al pianoforte musica scritta per le voci o per altri strumenti può essere paragonato a guardare riproduzioni in bianco e nero di quadri, di stampe o di fotografie. Prima dell'invenzione della fotografia a colori, infatti, questo era il modo in cui si studiavano i quadri dei musei troppo lontani da raggiungere. La fotografia in bianco e nero dava informazioni soddisfacenti sulle opere d'arte, poiché il disegno e la forma (che la fotografia era in grado di riprodurre) erano considerati gli aspetti fondamentali della pittura. Lo stesso si può dire delle trascrizioni pianistiche rispetto agli originali. Anche la trascrizione pianistica dava informazioni sufficienti sull'originale, poiché riproduceva in maniera soddisfacente quelli che allora erano considerati gli aspetti fondamentali della musica: le linee melodiche, le armonie, il ritmo. Questo lavoro si prefigge di affrontare in maniera sistematica la storia della trascrizione per pianoforte. La prima parte dell'opera (capitolo 1) è dedicata alla definizione del termine e tratteggia, con qualche cenno storico, le principali esigenze che hanno portato i compositori a...