La rivista pubblica gli studi sull’archeologia postmedievale e si divide in due sezioni principali: Archeologia del territorio e Archeologia della produzione. Nella prima sezione viene trattato lo stato delle ricerche e prospettive future sull’archeologia postmedievale in Corsica. La seconda sezione offre spazio ad un contributo sulle neviere e ghiacciaie e uno sull’archeologia mineraria a nord-ovest delle Prealpi lombarde. I contributi sulla ceramica vertono su ricerche sulla produzione e circolazione nell’area medio tirrenica calabrese e sui croguoli e scarti di lavorazione dal convento di San Domenico in L’Aquila, oltre ad un contributo sullo studio del quadro giuridico della produzione ceramica in Italia. Infine si pubblica uno studio su una bottega per tingere stoffe a L’Aquila. Completa la rivista la sezione dedicata alle schede delle ricerche di archeologia postmedievale in Italia, curate di M. Milanese e L. Biccone e una sezione apposita per le Recensioni.
Oltre 150 schede dedicate a più di 250 vini: proprietà organolettiche, storia, abbinamenti gastronomici. 350 fotografie a colori e 30 cartine delle località di produzione.
Atti del convegno tenutosi a Roma, il 16-18 novembre 2017, dal titolo I contenitori da trasporto altomedievali e medievali (VIII-XII secolo) nel Mediterraneo. Centri produttori, contenuti, reti di scambio, in memoria di Fabiola Ardizzone e a cura di Sauro Gelichi e Alessandra Molinari. Il convegno rappresenta una messa a punto che ha la finalità di fare ordine nel variegato mondo dei contenitori da trasporto mediterranei altomedievali, di pesarne la consistenza numerica e di valutarne il peso e il significato sul versante sociale ed economico
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Sommario Claudio Capelli, Tiziano Mannoni, Roberto Cabella, Analisi archeometriche e archeologiche integrate sulla ceramica invetriata da fuoco del Palazzo Ducale di Genova (XII-XIII seec.); Claudio Capelli, Paolo Ramagli, Donatella Ventura, Roberto Cabella, Analisi archeologiche e archeometriche su ceramiche da fuoco dal castello di Andora (SV): secoli XII-XVI; Luca Bottaro, Ceramica da fuoco priva di rivestimento dai contesti archeologici savonese (XI-XIII secolo): prima analisi cronotipologica; Paolo de Vingo, Ceramica da cucina e da dispensa a Sarzana tra medioevo e prima età moderna; Jaume Coll Conesa, El comercio medieval de las ollas de Barcelona y su entorno; Honorio Javier Álvarez García, Eduardo Lillo Fernández, David Gallego Valle, Luis Benítez de Lugo Enrich, La ceramica medievale da cucina del ‘Campo de Montiel’: l’esempio de Los Toriles en Mentesa Oretana (Villanueva de la Fuente, Ciudad Real-España); Erica D’Amico, Una sintesi regionale: considerazioni su alcuni aspetti sociali attraverso contesti da fuoco e dispensa nel Veneto tardo-medievale; Mauro Librenti, Contesti ceramici tardo medievali dell’Emilia Romagna; Anna Baldi, Jacopo Bruttini, Eva...
Il volume XLV (2018) contiene gli Atti del convegno tenutosi a Roma, il 16-18 novembre 2017, dal titolo I contenitori da trasporto altomedievali e medievali (VIII-XII secolo) nel Mediterraneo. Centri produttori, contenuti, reti di scambio, in memoria di Fabiola Ardizzone e a cura di Sauro Gelichi e Alessandra Molinari. Il convegno rappresenta una messa a punto che ha la finalità di fare ordine nel variegato mondo dei contenitori da trasporto mediterranei altomedievali, di pesarne la consistenza numerica e di valutarne il peso e il significato sul versante sociale ed economico. Il numero della rivista si suddivide poi nelle consuete quattro rubriche: Notizie Scavi e lavori sul campo (in Italia e nel bacino del Mediterraneo), Note e discussioni e una cospicua rassegna di Recensioni.
Il contributo prende in esame la classe della vetrina sparsa proveniente dal castello di Donoratico situato nel comune di Castagneto Carducci (LI). L’interesse della ricerca è volto a stabilire la cronologia e la provenienza di questa classe ceramica fabbricata in monocottura individuandone i possibili centri produttivi. Allo studio tradizionale tipologico e formale dei singoli frammenti è stato affiancato un cospicuo numero di analisi di tipo archeometrico. Vengono qui esposti i risultati relativi alle analisi assolute eseguite su ceramiche a vetrina sparsa provenienti da contesti relativi alla fase del cantiere altomedievale del castello di Donoratico. La tecnica utilizzata è stata quella della termoluminescenza che ha fornito la determinazione dell’età dei materiali ceramici.
Dagli anni Novanta del XX secolo, in Europa si è intensificata in modo significativo l’applicazione delle metodologie della ricerca archeologica anche ai resti della I Guerra Mondiale, in particolare grazie all’archeologia preventiva francese. Con una riflessione che deve molto anche a quelle esperienze, questo volume attiva uno sguardo allargato sull’archeologia della I Guerra Mondiale, sui suoi scenari europei, con particolare attenzione ai diversi approcci che in Europa sono stati riservati alle testimonianze materiali della I Guerra Mondiale e alla loro percezione individuale e collettiva, a partire dalla fine di questo stesso conflitto, fino a oggi. Il ruolo che la memoria collettiva europea assegna da sempre ai fatti della Grande Guerra ha acceso un forte interesse per il ritrovamento, controllato archeologicamente, di alcune sepolture multiple di militari caduti in Francia; similmente anche in Italia, nelle Alpi Orientali, dove i ghiacciai in alta quota, in ambienti estremi e di per sé molto conservativi, hanno permesso il mantenimento di materiali organici, in particolare il legno e la stoffa delle uniformi militari, riferibili alla cosiddetta Guerra Bianca, ovvero ...
Le nuove sfide antropologiche: tra memoria e visione del futuro” è il tema del convegno internazionale che l’Università Europea di Roma ha organizzato l’11 e il 12 dicembre 2019 nel Pontificio Istituto Notre Dame di Gerusalemme, nell’ambito delle attività di Formazione Integrale. Hanno preso parte ai lavori: l’Università Europea di Roma, l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, la Bar-Ilan University, la The Hebrew University of Jerusalem, l’Università degli Studi dell’Aquila, la Tel Aviv University, il Pontificio Istituto di archeologia cristiana e The Shrine of the Book (Il Santuario del Libro dell’Israel Museum).
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Giuseppina Doneddu (nota Pinuccia) è nata a Osidda e vive a Bitti col marito. Ha un figlio che lavora lontano di casa. Dopo una breve parentesi di lavoro in banca ha scelto d'insegnare presso la scuola primaria, ottenendo, durante la sua lunga carriera, importanti riconoscimenti anche a livello nazionale. Ha fatto numerose e importanti esperienze nel sociale e nella politica. Ora in pensione, dopo più di quaranta anni di servizio e ancora con tanta energia da spendere, cerca di fare nuove esperienze e scrivere questo romanzo è, per lei, un ritornare alunna, un modo per non mortificare l'entusiasmo che ancora vivo, la spinge a non sprecare le competenze acquisite, verificando quanto dei suoi insegnamenti l'abbiano aiutata a liberarsi dalle antiche pastoie, quanta abilità introspettiva abbia acquistato e in che misura la maturità raggiunta abbia agevolato la sua crescita. Ama leggere, scrivere, fare lunghe passeggiate e ballare. Ha pubblicato il libro di poesie: FRAMMENTI D’EMOZIONI (ALETTI EDITORE). È una delle autrici dei libri: - HABERE ARTEM; - DEDICATO A…; - PAROLE IN FUGA (ALETTI EDITORE). HA SCRITTO LA PREFAZIONE DEI LIBRI: -versi in libertà -oltre le parole -con...
II edizione (2013-14) rivista, aggiornata e ampliata. I migliori vini della Sardegna in questo speciale eBook. Per scegliere bene prima di una cena importante, tra un Turriga e un Terre Brune, un Giogantinu e una Vernaccia di Oristano. Per conoscere i segreti del territorio della Sardegna e delle varie zone a vocazione particolare come il Torbato, il Vermentino di Gallura, il Cannonau, il Monica e tanti altri. Il tutto con preziose informazioni su come ogni vino viene realizzato e come degustarlo. Un ebook tutto da scoprire e da ... bere. Con oltre 60 vini selezionati. Multimediale a colori con tante mappe ed effetti interattivi.
La cura – intesa come rapporto tra medico e paziente – attraversa la storia dell’umanità e si modifica con essa: dalla medicina dei primordi alla iper-specializzazione dei nostri giorni, il valore del prendersi cura (I care) scandisce la sua evoluzione e ne indirizza diagnosi e terapia. Oggi, nella postmodernità, all’apice del suo successo, la medicina è scossa da un’ennesima rivoluzione: scompaiono i concetti di malattia e salute strettamente intesi, per lasciare spazio al nuovo concetto di ben - essere; si aprono le nuove sfide rappresentate dalla bioetica, dall’epigenetica e dall’ingegneria molecolare nel mondo globalizzato e interconnesso; la medicina positivista occidentale è costretta a rapportarsi con le medicine alternative e tradizionali dell’Oriente; infine, si inizia a indagare e a sperimentare l’efficacia di cultura, arte e musica nel percorso terapeutico. Questo saggio – lucido, puntuale e illuminante – mira non solo a ripercorrere la storia di un’attività tanto complessa quanto indispensabile, ma anche e soprattutto a delineare il senso ultimo della cura nella comunità di destino. E lo fa cercando di rispondere a un interrogativo che è...
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