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La comprensione critica della realtà umana

Autore: Luigi Anepeta

La tendenza a giudicare è una sorta di automatismo mentale. L’uomo non tollera l’incertezza, il dubbio, la confusione. Laddove è possibile, vale a dire in rapporto alla natura, egli si affida all'illusione dei sensi. Quando però si trova di fronte a comportamenti propri o agiti da altri esseri umani, tanto più se essi appaiono non immediatamente comprensibili o non compatibili con la sua visione del mondo, non può fare a meno di giudicarli. Intrinseca all’apparato mentale, la tendenza a giudicare senza sforzarsi di comprendere è avallata dalla cultura corrente, che fornisce ad ogni soggetto la panacea del senso comune, cioè una quota di pregiudizi prodotti dalle generazioni precedenti o dal gruppo cui appartiene. I pregiudizi sono di ordine culturale non naturale. Nella realtà quotidiana tale consapevolezza non sussiste: i pregiudizi, specie quelli più grossolani, sono scambiati per giudizi realistici e oggettivi. Per ciò l’uomo è mediamente stupido e presuntuoso: non sa di non sapere. Il rimedio all’intolleranza è la comprensione critica, vale a dire una concezione più ampia e profonda della soggettività umana e del rapporto tra soggettività e storia...

Cassetta degli attrezzi per la manutenzione della mente

Autore: Luigi Anepeta

Il dato più rilevante del nostro tempo è lo scarto tra il dominio che l’uomo ha raggiunto sul mondo esterno e la scarsa familiarità che egli ha con quello interno. Poche persone sono in grado di interrogarsi sulla natura umana, sul cervello, sull’uso che se ne fa e che, nel corso del tempo, ne è stato fatto da tutte le generazioni che si sono succedute, producendo la cultura (materiale e spirituale), la storia e l’organizzazione sociale. Questo limite ha una causa specifica. Il patrimonio di sapere accumulato dalle scienze umane e sociali con il suo carico di verità, intuizioni e contraddizioni, è praticamente riservato agli specialisti. Il libro sintetizza ciò che di quelle scienze si può ritenere indispensabile per avviare una programmazione sociale e culturale che dia a ogni individuo gli strumenti minimali per riflettere sia sull’esperienza personale che sulla condizione umana cui essa appartiene. Sarebbe già molto se, qua e là, al lettore capitasse di rimanere perplesso. Il trauma è l’iniziazione al sapere, tant’è che gli esploratori dell’umano sono tutti un po' ammaccati.

Freud. Il rivoluzionario conservatore

Autore: Luigi Anepeta

La grandezza di Freud sta nell’avere denunciato, sulla scia di Nietzsche, il carattere illusorio, precario e contraddittorio dell’Io cosciente con le sue pretese di unità, continuità nel tempo e coesione, e nell’avere dimostrato che, al di sotto di esso, c’è un’attività mentale ridondante che rimescola di continuo il patrimonio di memorie personali e le informazioni che provengono dall’ambiente, influenzando potentemente il modo di sentire, di pensare e di agire. Rivoluzionario per quanto concerne la sua capacità di esplorare la mente umana senza arretrare di fronte ad alcun aspetto, per quanto sgradevole possa essere, Freud è, al tempo stesso, un pensatore ideologicamente conservatore. In conseguenza di una visione meramente pulsionale della natura umana, che esclude un qualunque bisogno di socialità, egli ingabbia in questa cornice ideologica le sue formidabili intuizioni. La contraddizione tra la vocazione del libero pensatore e il conservatorismo ideologico si spiega tenendo conto della collocazione storica dell’ebreo Freud in un contesto impregnato di antisemitismo, e della scissione tra un “istinto” di ricerca, che lo porta su terreni inesplorati, e...

Il dramma del perfezionismo sociale e morale

Autore: Luigi Anepeta

Dopo un lungo periodo di oblio, la pubblicazione di saggi sul perfezionismo e il fiorire sul Web di siti di psicoterapeuti che offrono il loro aiuto per sormontare il problema, attestano che il fenomeno è in crescita come peraltro tutte le forme di disagio psichico. L’esame della pubblicistica, però, pone di fronte al fatto che il perfezionismo è malinteso: dagli psichiatri perché, sulla scorta del DSM-V, lo etichettano tout court nell’ambito del DOC (disturbo ossessivo-compulsivo), che è una sorta di notte nella quale tutte le vacche sono nere; dagli psicologi cognitivo-comportamentali perché lo riconducono univocamente ad una serie di convinzioni errate che i soggetti hanno su se stessi e sulla vita e li inducono a prefiggersi obiettivi irrealizzabili. Comune agli psichiatri e agli psicologi clinici è, poi, la distinzione tra perfezionismo sano e perfezionismo patologico, il cui scopo implicito è di sottolineare che se, nel nostro mondo, le richieste di prestazioni – rivolte a studenti, lavoratori, casalinghe, manager e professionisti – sono elevate, alcuni le recepiscono e le realizzano in termini ragionevoli, altri le esasperano e le drammatizzano fino a...

La mente pericolosa

Autore: Luigi Anepeta

Il titolo fa riferimento alla condanna durissima inflitta a Gramsci dal Fascismo al fine di impedire alla sua mente pericolosa di funzionare. La mente pericolosa in questione nel saggio, però, non è solo quella di Gramsci, ma di tutti coloro che, in tempi e in modi diversi, hanno opposto le loro ragioni critiche e il loro amore viscerale per la libertà, l'uguaglianza e la giustizia ad una realtà sociale contrassegnata dall'oppressione – economica, politica, culturale, religiosa – dell'uomo sull'uomo. È la mente che valuta il mondo reale alla luce di un mondo possibile affrancato da quella oppressione: sogno infantile dell’età dell’oro, illusione patetica che rimedia all’urto con una realtà terribile o istanza utopistica che, con il suo stesso riproporsi, attesta che gli esseri umani (alcuni) non si arrendono alle sue dure leggi? La "pericolosità" – stando alle più recenti ricerche sul cervello – è universale ma potenziale. Essa si dispiega quando la mente umana sfugge ai processi di normalizzazione che mirano a renderla funzionaria dell'ordine esistente; quando, cioè, non viene addomesticata dall’educazione e dalla cultura, recintata nella gabbia del...

Nietzsche. Il terapeuta malato

Autore: Luigi Anepeta

Caduto in vita nelle grinfie della madre e della sorella, dopo la morte Nietzsche è caduto in quelle dei filosofi, del tutto sordi al suo rifiuto di appartenere alla loro corporazione. Pensatore malato, che sa di esserlo - e in questo si differenzia dall'umanità tutta - Nietzsche rivendica per sé il ruolo di psicologo, al quale dà un significato diverso da quello che esso aveva all'epoca. La psicopatologia, già esistente all'epoca di Nietzsche, studia i disturbi psichici come espressioni di una disfunzione il cui metro di misura è la "normalità". Per Nietzsche, la normalità è essa, anzitutto, una malattia, e il suo essere un pensatore malato implica la consapevolezza che solo riconoscendo questo stato, passandoci attraverso ed elaborandolo si può raggiungere un'autentica salute. Se si volesse definire con un termine adeguato il ruolo di Nietzsche, occorrerebbe coniare un neologismo. Egli, di fatto, si potrebbe definire un "panantropologo": uno studioso dell'uomo a tutto campo, il cui interesse elettivo, però, è la malattia, identificabile con la tendenza, propria della coscienza individuale e collettiva, alla mistificazione, vale a dire alla fuga dalla verità. Se...

Il mondo stregato e il suo disincanto

Autore: Luigi Anepeta , Karl Marx

Ha senso oggi leggere Il Capitale di Marx? Leggere integralmente Il Capitale è un’impresa proibitiva. Se la si vuole realizzare (provare per credere, ma è meglio credere che provare) occorre dedicarvi almeno un anno. Ben pochi l’hanno fatto, anche in passato, quando Marx andava di moda e gli intellettuali impegnati lo citavano ad ogni spron battuto. Dalla convinzione che la cultura non si può somministrare in pillole, ma non deve funzionare neppure come una cura da cavallo, nasce questa Antologia, che ha la pretesa di consentire una lettura diretta dei tre libri del Capitale con uno sforzo (di gran lunga?) minore rispetto all’opera originale. Se ci si chiede come mai vediamo le merci e non la moltitudine delle persone che le producono e, nell’acquistarle, valutiamo il prezzo senza tenere conto delle diverse componenti che lo determinano (tra cui lo sfruttamento); se ci si chiede come mai valorizziamo l’efficienza del sistema, perché i supermarket sono pieni di merci (anche inutili) e non ne valutiamo l’inefficienza (lo spreco enorme di risorse naturali e umane); se ci si chiede come mai le crisi ricorrenti, che ci sprofondano, a torto o a ragione, nell’angoscia,...

Il mostro di belle speranze

Autore: Luigi Anepeta

Il mostro di belle speranze è l’uomo, creatura "inaspettata", con il suo carico di potenzialità cognitive ed emozionali che si sono espresse nel corso del tempo in forme ampiamente contraddittorie: schiavitù, violenze, guerre e genocidi per un verso, filosofia, arte, scienza e tecnologia per un altro. L’uomo ha sempre riflettuto su se stesso e sul mistero che rappresenta nella cornice dell’Universo. Solo di recente, però, i dati forniti dalle scienze umane e sociali hanno consentito non già di risolverlo bensì di gettare su di esso una qualche luce. Un sapere integrato - una panantropologia - è ancora in fieri. Sono noti però i problemi la cui esplorazione potrà consentire all’uomo di raggiungere una piena consapevolezza della sua condizione, del suo posto nel mondo e del suo destino: dall’evoluzionismo darwiniano alla continuità e discontinuità della specie umana; dall’esistenza di una natura umana con potenzialità e programmazioni sue proprie al rapporto cervello/mente; dall’interazione tra corredo genetico e ambiente all’appartenenza sociale e all’individuazione; dal ruolo della coscienza e dell’inconscio alle mistificazioni collettive e...

Dis-Umanità

Autore: Luigi Anepeta

La fervida fantasia degli scrittori non potrà mai sormontare quanto di patetico, inquietante e drammatico la vita reale produca spontaneamente. Dis-Umanità è l’umanità come appare dall’osservatorio privilegiato di uno studio di psicoterapia, laddove è consentito ai soggetti di affrancarsi dalla vergogna, di confessare l’inconfessabile, di rivelare pensieri, emozioni e fantasie per comprendere il significato dei loro vissuti, dei sintomi e dei comportamenti. I personaggi parlano in prima persona, come nell’Antologia di Spoon River, e le ricostruzioni talora attestano i loro punti di vista, più o meno vicini alla verità, talaltra riproducono le interpretazioni maturate nel corso dell’analisi. Leggendo questo libro ci si chiederà perché l’esperienza degli esseri umani si giochi sul registro delle contraddizioni, delle mistificazioni, delle incomprensioni comunicative, dei fraintendimenti culturali, dei falsi valori: dell’alienazione, insomma. Ardua domanda, alla quale si potrebbero fornire molteplici risposte. La più semplice è pensare che l’umanità non sia ancora fuoriuscita dalla sua preistoria, vale a dire non abbia capito quale (buon) uso fare del...

Adolescenza maligna

Autore: Luigi Anepeta

Gli adolescenti che interagiscono in gruppo appaiono disinvolti, spigliati, sorridenti: più liberi, sicuri e maturi rispetto alle generazioni passate. Se li si conosce da vicino e si riesce a entrare nelle pieghe della loro anima, l’immagine sociale si dissolve: affiora, al suo posto, un’ansia fluttuante con picchi piuttosto inquietanti, repentini crolli depressivi, insicurezza, un vissuto costante di inadeguatezza, il dubbio sulla propria vera identità, una fobia della “debolezza” e un orientamento claustrofobico. Non per caso, dunque, da venti anni a questa parte, il disagio adolescenziale tiene banco a livello di psicologia, sociologia e psichiatria. La diffusione e la precocizzazione di disturbi psichiatrici nella fascia di età tra i 12 e i 25 anni — con una netta prevalenza delle depressioni, degli attacchi di panico, dei disturbi del comportamento alimentare sulle crisi psicotiche, che pure sembrano esordire con un certo anticipo rispetto al passato — ha prodotto, su tutto il territorio nazionale, la creazione di centri pubblici e la proliferazione di professionisti privati che si dedicano alla cura degli adolescenti. Che stia avvenendo una mutazione...

Diario di un antipsichiatra

Autore: Luigi Anepeta

Sottoposta, a partire dagli anni ‘60 del Novecento, a critiche radicali incentrate sulla pratica manicomiale, la psichiatria ha recuperato il terreno perduto grazie anche all’imponente sostegno delle industrie farmaceutiche e, con un’incessante propaganda mediatica, ha conseguito un grande prestigio agli occhi dell’opinione pubblica. Tale prestigio non ha alcun fondamento. La pratica psichiatrica contemporanea è sempre più burocratica e oggettivante. Tende a etichettare come malattie esperienze psicopatologiche di vario genere con modalità tali da evocare la possibilità che un computer programmato sulla base dei criteri diagnostici del DSM-V giungerà rapidamente a sostituire l’intervento umano. Questo andazzo che produce, specie nei pazienti giovani, più svantaggi che vantaggi, orientandoli verso un’interminabile cronicizzazione all’insegna di cure farmacologiche che si protraggono vita natural durante, è intollerabile. Tanto più perché la psichiatria sostiene che le recenti scoperte avvenute nell’ambito delle neuroscienze confermano le sue ipotesi di fondo. È un’impostura. La verità nuda e cruda è che la pratica psichiatrica corrente è una...

Star Male di Testa

Autore: Luigi Anepeta

Star Male di Testa (SMT) è un compendio divulgativo sulle esperienze di disagio psichico, frutto di una vita di studi e di pratica terapeutica critica. La moderna psichiatria, restaurando una rigida barriera tra normalità e anormalità sulla base dell’assenza o della presenza di sintomi, fa un duplice torto: alla normalità, perché impedisce ad essa di prendere atto del suo statuto precario e in parte mistificato, e all’anormalità, perché toglie ad essa qualunque significato che non sia riconducibile ad una primaria disfunzione del cervello. L’ipotesi organicistica è stata avanzata, senza prova alcuna, dagli psichiatri dell’Ottocento. Gli eredi attuali – i neopsichiatri – sostengono che essa sia stata confermata dai recenti sviluppi delle neuroscienze. Si tratta di un’impostura. L’avversione alla psichiatria organicistica da parte dell’autore è nata con la scelta stessa di dedicarsi ai problemi della salute e del disagio mentale. Ricostruendo la storia sociale, familiare e interiore dei singoli soggetti e fornendo un’interpretazione psicodinamica di gran parte dei sintomi, dei vissuti e dei comportamenti che essi sperimentano, il saggio ne illumina il...

Volersi male. Masochismo, panico, depressione. Il senso di colpa e le radici della sofferenza psichica

Autore: Nicola Ghezzani

Numero di pagine: 144

Timido, docile, ardente... Manuale per capire ed accettare valori e limiti dell'introversione (propria o altrui)

Autore: Luigi Anepeta

Numero di pagine: 160

Come un'orchestra. Fare musica insieme per crescere insieme

Autore: Luciano Ballabio , Giorgio Fabbri , Francesco Senese

Numero di pagine: 242

239.213

Prova a mentirmi. Imparare il linguaggio del corpo per capire gli altri

Autore: Antonio Meridda , Fabio Pandiscia

Numero di pagine: 226

239.215

Ci vuole un paese. Adozione e ricerca delle origini. Testimonianze e strumenti per un viaggio possibile

Autore: Anna Genni Miliotti

Numero di pagine: 210

239.219

Aforismi di un outsider

Autore: Bruno Cancellieri

Questo libretto presenta una raccolta di aforismi di Bruno Cancellieri di notevole densità, da cui traspare una visione disincantata e critica nei confronti dello stato di cose esistente nel mondo caratterizzato da fenomeni inquietanti di egoismo, stupidità, ignoranza, mistificazione, cedimento alle tradizioni, alle mode e ai luoghi comuni. Una visione marcatamente pessimistica ma, ciò nondimeno, non nichilistica. Informatico, manager e autodidatta delle scienze umane e sociali, con un approccio “panatropologico” sulla scia di maestri come Luigi Anepeta, Edgar Morin, Gregory Bateson, Erich Fromm e molti altri, Bruno Cancellieri riflette sulle contraddizioni, i paradossi e le dialettiche universali della condizione umana e, conseguentemente, sulle possibilità di un miglioramento della cultura e dei rapporti sociali. Classe 1949, informatico e manager, blogger (Il mondo visto da me) e studioso autodidatta di scienze umane e sociali, Bruno Cancellieri ha selezionato e raccolto aforismi e citazioni di vari autori (il suo database in dixxit.info ne conta più di 7000 in varie lingue). Dagli anni ‘90 ha iniziato a scrivere i propri aforismi, che documentano con il gusto...

Luci e ombre nella coppia di oggi. Analisi dei mutamenti nelle relazioni tra uomini e donne

Autore: Jole Baldaro Verde , Roberto Todella

Numero di pagine: 144

Genitori e figli: le parole chiave. Dizionario psico-pratico per mamme e papà con bambini da 0 a 10 anni

Autore: Lucia Attolico

Numero di pagine: 176

Uscire dal panico. Ansia, fobie, attacchi di panico. Nuove strategie nella gestione e nella cura

Autore: Nicola Ghezzani

Numero di pagine: 128

L'altro fratello. Relazione fraterna e disabilità

Autore: Giovanni G. Valtolina

Numero di pagine: 192

Per chiunque, è molto importante e significativa la relazione con fratelli e sorelle, destinata a prolungarsi anche dopo la scomparsa dei genitori. A maggior ragione ciò avviene per gli handicappati. Il libro intende fare il punto degli studi e delle ricerche fatte sul tema, analizzando la relazione fraterna nel suo processo di adattamento ad una situazione di handicap, sia dalla parte della disabilità che da quella della cosiddetta normalità.

Rappresentare, riconoscere e promuovere le competenze. Il concetto di competenza nella domanda clinica e sociale di benessere e sviluppo

Autore: Elisabetta Perulli

Numero di pagine: 128

Teorie & strumenti per lo psicologo del lavoro: Storia, evoluzione e prospettive del settore, selezione, intervista, colloquio, test, assessment center, codice deontologico

Autore: Nicola De Carlo

Numero di pagine: 176

Questo volume si propone di contribuire a meglio determinare gli spazi che sono propri della psicologia del lavoro. Lo psicologo del lavoro è essenzialmente uno specialista di human factors, a cui compete la valutazione delle capacità attuali e potenziali dei singoli. Da tale valutazione derivano le conseguenti strategie di valorizzazione relativamente alle esigenze dell'organizzazione, alle sue finalità, alla sua idoneità a preseguire gli scopi per cui è stata costituita.

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