Vita di Leone Ginzburg
Autore: Florence Mauro
Numero di pagine: 160«Le lascio immaginare il senso di malinconia e di rabbia che mi dà il continuare a essere considerato straniero nel mio paese».Così scriveva Leone Ginzburg, il 1° agosto 1943, all’amico Benedetto Croce, dal confino abruzzese di Pizzoli in cui il regime fascista lo aveva segregato, come «prigioniero civile di guerra», insieme con la moglie e i figli, fin da tre anni prima, al momento dell’entrata in guerra dell’Italia. Ma già a partire dal maggio del 1935 Ginzburg era stato continuamente spiato, sorvegliato, perquisito, incarcerato. Antifascista, militante del gruppo di Giustizia e libertà, direttore editoriale e principale animatore, insieme con Cesare Pavese, della casa editrice fondata a Torino da Giulio Einaudi, Leone ha sempre rivendicato, nella sua breve e intensissima vita, il carattere radicale delle sue prese di posizione politiche e culturali. Infatti, la sua figura si presenta come l’espressione più significativa di quel gruppo di intellettuali militanti che si insediò a Torino tra il 1935 e il 1943, e che avrebbe segnato in modo profondo tutta la successiva vicenda politica e culturale italiana, dalla Resistenza alla Liberazione, alla nascita della...