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La mafia

Autore: Salvatore Lupo

Se c’è un autore che ha dedicato allo studio delle organizzazioni criminali mafiose, tra Sicilia e America, libri che hanno rappresentato il punto di riferimento per gli storici, gli operatori di giustizia, il ceto politico, un più vasto mondo intellettuale e il grande pubblico, questi è senz’altro Salvatore Lupo. La sua Storia della mafia, pubblicata per la prima volta nel 1993, è rimasta per oltre vent’anni uno strumento insostituibile per larghi strati di lettori italiani e stranieri, grazie anche alle numerose traduzioni in tutto il mondo. Era giunto per l’autore il momento di compiere un nuovo sforzo di sintesi dell’intera materia, facendo tesoro degli studi passati, della documentazione e delle testimonianze nel frattempo venute alla luce. Partendo da questa consapevolezza, il libro ricostruisce centosessant’anni di storia della mafia. Parla della mafia siciliana e insieme della sua figlia legittima, la mafia americana. Ne coglie le interrelazioni, le reciproche interferenze. Pone i conflitti tra cosche, fazioni e gruppi affaristici in questa dimensione transcontinentale. La mafia ha rappresentato un fenomeno criminale caratterizzato da una costante...

Potere criminale

Autore: Gaetano Savatteri , Salvatore Lupo

Numero di pagine: 200

Cosa Nostra non invecchia: padrini tradizionali e giovani capi si muovono al passo con i tempi. Ecco perché la mafia siciliana è al centro del dibattito pubblico da centocinquant'anni, dal momento in cui è nata l'Italia. Salvatore Lupo, il primo storico a occuparsi di Cosa Nostra con ricerche sul campo e su documenti originali, ripercorre l'epopea criminale dell'organizzazione mafiosa. Intervistato da Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore di cose siciliane, Lupo analizza lucidamente il fenomeno. E fa piazza pulita di molta retorica e di troppi pregiudizi, individuando vittorie, debolezze ed errori del fronte antimafioso. «Per troppo tempo ci siamo raccontati la favola che la mafia fosse figlia del sottosviluppo. Poi abbiamo invertito i termini del discorso, dicendo che il sottosviluppo è figlio della mafia. Ma entrambe le proposizioni sono errate. La mafia è una patologia della modernità».Una rilettura delle pagine oscure della storia nazionale, capace di offrire uno sguardo rigoroso e inedito sul passato e sul presente di Cosa Nostra attraverso i suoi affari, i suoi misteri, le sue relazioni con la politica e con lo Stato. Guarda la videorecensione di Enrico Deaglio

Storia della mafia

Autore: Salvatore Lupo

Numero di pagine: 338

La mafia fa affari ma non è una congrega di affaristi. Traffica, ma non è una banda di trafficanti. Tratta con i politici ma non è un partito politico. È un’organizzazione criminale ma non è solo «criminalità organizzata». Cos’è, dunque, la mafia? Il fortunato saggio di Salvatore Lupo per la prima volta indaga con completezza e rigore storiografico l’intero arco della vicenda più che secolare della mafia siciliana, dalle origini ottocentesche dell’organizzazione mafiosa e delle sue ideologie agli esiti più recenti degli anni novanta del Novecento. Emerge con forza il ritratto di una struttura criminale che aspira a modellarsi sullo Stato prendendone in appalto le funzioni fondamentali, dal monopolio della violenza al controllo territoriale. Ecco allora la necessità di ricostruire la vita secolare delle «signorie territoriali», dei gruppi familiari e criminali operanti innanzitutto nei ristretti territori della città e della provincia di Palermo, vero e stabile fulcro dell’organizzazione mafiosa: da qui ripartendo fino a sciogliere i mille sanguinosi fili che la connettono alla nazione e al più vasto mondo.

La mafia non ha vinto

Autore: Giovanni Fiandaca , Salvatore Lupo

Numero di pagine: 168

Se la trattativa fosse un reato, se lo Stato avesse ceduto, se la mafia avesse tratto benefici, allora le istituzioni sarebbero colpevoli. Ma non è così. Giovanni Fiandaca e Salvatore Lupo sostengono una tesi sorprendente: l'impianto accusatorio del pool di magistrati di Palermo non regge, i comportamenti di cui all'accusa non sono reato e Cosa Nostra non è stata salvata. Perché dunque si è scelto di celebrare questo processo? Perché gli italiani hanno bisogno di pensare che la mafia abbia vinto (e debba sempre vincere)? Uno sguardo nuovo su un processo ricco di ambiguità, di coni d'ombra, di nodi tecnici da sciogliere, nel quale si fondono e si confondono tre piani: giudiziario, storico-politico, etico.

Il passato del nostro presente

Autore: Salvatore Lupo

Numero di pagine: 218

Questo volume disegna un ponte tra l'antico regime e la modernità: il lungo Ottocento, il periodo tra le rivoluzioni (americana e francese) e la prima guerra mondiale. È il luogo di formazione delle nostre idee e del nostro mondo, di cui però non va nascosto il carattere antico, in cui vanno riconosciute tutte le incrostazioni di una storia secolare. La scintilla dell'industrializzazione genera soggetti sociali nuovi, anche se al centro della scena rimangono protagonisti che poco hanno a che fare con essa: aristocratici, proprietari fondiari, professionisti, contadini, artigiani. Si affermano le idee di libertà, democrazia, diritti individuali, ma persistono imperi antichi e se ne formano di nuovi. Nel momento in cui l'eguaglianza viene posta a fondamento della vita collettiva, viene con altrettanta forza giustificata l'ineguaglianza, a tutela delle gerarchie che regolano il funzionamento della società. Prospettive diverse, in apparenza incompatibili, si sovrappongono formando un mix complesso che tocca ancora al nostro tempo sciogliere.

1986. Il maxiprocesso

Autore: Salvatore Lupo

Numero di pagine: 20

474 rinviati a giudizio per appartenenza all'organizzazione mafiosa di Cosa Nostra, 360 condanne in primo grado per un totale di 2665 anni di reclusione. Dal febbraio 1986 al dicembre 1987, nell'aula bunker di Palermo, si conclude, dopo un'istruttoria gigantesca guidata dal pool di Caponnetto, Falcone e Borsellino, il più grande dibattimento giudiziario della storia italiana. Ci vorrà qualche anno per la conferma in Cassazione dell'impianto accusatorio e delle sentenze di condanna per i capi. È la prima volta che si processa per un simile reato (è incredibile ma quello di mafia è diventato un reato specifico da appena due anni). Ma il maxiprocesso è non solo il frutto di un grande impegno, è anche, finalmente, la manifestazione di un cambio radicale della prospettiva attraverso la quale lo Stato guarda a un male antico. La mafia non è più un codice culturale primitivo da tollerare o tutt'al più da deprecare. È un'articolata organizzazione politico-criminale che dalla fine degli anni '70, attraverso stragi intestine, ha promosso un processo di centralizzazione, mostrandosi come una struttura capace di formulare un progetto in senso lato politico. All'opzione terroristica ...

LA MAFIA IN ITALIA

Autore: ANTONIO GIANGRANDE

La definizione di mafie del dr Antonio Giangrande è: «Sono sodalizi mafiosi tutte le organizzazioni formate da più di due persone specializzati nella produzione di beni e servizi illeciti e nel commercio di tali beni. Sono altresì mafiosi i gruppi di più di due persone che aspirano a governare territori e mercati e che, facendo leva sulla reputazione e sulla violenza, conservano e proteggono il loro status quo». In questo modo si combattono le mafie nere (manovalanza), le

L'unificazione italiana

Autore: Salvatore Lupo

Numero di pagine: 192

«L’unificazione (come quasi tutti i grandi eventi storici) non era ineluttabile. Era un sogno e un progetto di certi movimenti politici che si concretizzò attraverso brusche accelerazioni, guerre, imprevedibili vittorie e repentini collassi. È una storia densa e drammatica quella che proverò in questo mio libro a raccontare». L’ingresso del Mezzogiorno nello Stato- nazione rappresenta il culmine del processo di unificazione. È proprio quell’evento, a ben vedere, il fulcro della celebrazione, e dell’anti-celebrazione revisionista, del centocinquantenario che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Salvatore Lupo – storico tra i più acuti e autorevoli – ragiona di quegli avvenimenti, e del mito che già allora si costruì intorno ad essi, nonché della rielaborazione della memoria che ne seguì di lì a un ventennio. Lupo adopera il termine «Risorgimento», perché è quello che ci è stato consegnato dalla tradizione, consapevole tuttavia che esso ha il difetto di occultare i forti elementi conflittuali che connotarono, e non necessariamente in senso negativo, il percorso unitario. Per restituire appieno la dimensione dei conflitti, il libro fa ricorso al termine ...

Antipartiti

Autore: Salvatore Lupo

Numero di pagine: 264

L’Italia sta vivendo una fase politica di grande incertezza ed è attraversata da una crisi di difficile ricomposizione. Molti prevedono o auspicano l’avvento di una terza Repubblica. In realtà, è difficile dire se ci sia mai stata davvero una seconda Repubblica, e di cosa esattamente si sia trattato. Una nuova Repubblica avrebbe richiesto una nuova Costituzione,ma la legge fondamentale in vigore è a tutt’oggi, nella sostanza, quella varata nel 1948. Non per questo possiamo dire che non sia cambiato niente. Il sistema politico è cambiato radicalmente attraverso la discontinuità del 1989-94. Da allora, non c’è più la Repubblica dei partiti. Non ci sono più la Democrazia cristiana, il Partito comunista, il Partito socialista, con le loro organizzazioni di massa, le loro appartenenze ideologiche, le loro subculture. Con la svolta dei primi anni novanta si è avuto il passaggio da una vecchia a una nuova politica, basata sui referendum, sulla mobilitazione della società civile, sugli appelli all’impresa, alla tecnocrazia o alla magistratura, su neo-partiti che si volevano basati su criteri radicalmente diversi rispetto ai vecchi. Almeno questo dichiaravano di voler...

La questione

Autore: Salvatore Lupo

«In questi centocinquant’anni il Sud è effettivamente rimasto indietro (rispetto al Nord), ma nel contempo è anche andato avanti (rispetto al suo passato). Il punto è che, delle due affermazioni, la prima occulta la seconda e, possiamo dire, l’ha sempre occultata. Perché? Per il fascino della grande metafora dualista che sta dietro e sotto la questione meridionale: progresso contro arretratezza, modernità contro arcaismo, civilizzazione contro barbarie. A contro B. Nord contro Sud». Quando si parla dell’Italia contemporanea, la «questione» per antonomasia non può che essere quella meridionale. E la questione è tale – così di solito si pensa – proprio perché è sempre la stessa, proprio perché da centocinquant’anni il Mezzogiorno è fermo, è «rimasto sempre lì». Ma è davvero così? E il fatto di continuare a riproporre la questione ci è davvero di aiuto per comprendere la storia del Mezzogiorno e quella del nostro paese? In effetti, se è innegabile che per molti versi il Sud è rimasto indietro (rispetto al Nord), d’altro canto sembra difficile non vedere che nel contempo esso è anche andato avanti (rispetto al suo passato). In realtà, quando...

CONTRO TUTTE LE MAFIE PRIMA PARTE

Autore: ANTONIO GIANGRANDE

Numero di pagine: 818

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale.

Mafie, politica, pubblica amministrazione. È possibile sradicare il fenomeno mafioso dall'Italia?

Autore: Ugo Di Girolamo

Numero di pagine: 160

La mafia devota

Autore: Alessandra Dino

Numero di pagine: 312

Lo scenario descritto da Alessandra Dino lascia un senso di profondo disgusto. Ma al tempo stesso fa amare ancora di più quella Chiesa capace di vivere sino in fondo il suo ruolo 'profetico' e rinnovare le coscienze nel segno della giustizia e dei valori etici e civili. Una Chiesa che sappia parlare chiaro in tutte le occasioni in cui è richiesta una testimonianza coraggiosa, e che non abbia il timore di riconoscere eventuali colpe e omissioni del passato. don Luigi Ciotti Un saggio con un valore esemplare che fa riflettere sui rapporti fra la chiesa e la criminalità organizzata. Alessandra Dino fornisce dettagli: nomi, cognomi, come ha fatto Saviano con Gomorra. È un libro impressionante, esente da fanatismi, che consiglio a tutti. Dacia Maraini

La Sicilia e gli alleati

Autore: Manoela Patti

Numero di pagine: 240

Il 10 luglio 1943 le armate americane e britanniche sbarcarono in Sicilia. «Chi vide approdare la grande armata – osserva Salvatore Lupo – ebbe l’impressione visiva, spaventosa e affascinante, di una forza irresistibile. Lo sbarco segnò la svolta nella guerra e quindi nella storia mondiale. Da qui le infinite rievocazioni dell’evento nei media, e le annesse mitologie: la Sicilia del’43 rappresenta tutt’oggi un luogo di straordinaria portata simbolica». Ed è proprio in virtù di questo mito che la memoria è intervenuta semplificando, appiattendo, cancellando le contraddizioni insite nello straordinario evento. I primi a essere cancellati sono i britannici: la memoria colloca quasi soli al centro della scena gli americani, sapendoli destinati a governare il mondo nuovo, nel bene e nel male. Le contraddizioni sono molteplici, ed è su di esse che il lavoro di Manoela Patti, sulla base di una ricca e dettagliata documentazione, intende far luce. La Sicilia fu il primo lembo d’Europa occupato dagli alleati, e come tale rappresentò un «laboratorio» in cui sperimentare un modello amministrativo da utilizzare poi su tutto il territorio italiano, ma condizionato ab...

Quando la mafia trovò l'America

Autore: Salvatore Lupo

Numero di pagine: 282

La mafia non si identifica con una società locale, ma rappresenta il frutto perverso dell&'incontro di ambienti tra loro diversissimi. Anche per questo la sua storica fortuna deriva dall&'intreccio tra i due versanti. Un intreccio che viene generalmente ricondotto alla grande migrazione otto-novecentesca, ma che è divenuto poi un fenomeno permanente. Esso si ripropone a ondate per tutto il Novecento, sia nei periodi in cui la migrazione fluisce liberamente, sia quando è regolamentata o proibita. Si muovono le persone, i prodotti legali e illegali, ma anche i modelli associativi criminali. Si tratta di flussi che vanno dalla Sicilia all&'America ma anche nella direzione opposta. E il meccanismo è cosi fluido perché ci sono vuoti sociali, aree grigie tra legalità e illegalità, sistemi di corruzione politica e affaristica, meccanismi identitari che creano campi di azione favorevoli su entrambi i versanti. A cavallo tra i due secoli come nei ruggenti anni &'20, negli anni della Grande Crisi come nella congiuntura drammatica della seconda Guerra mondiale, tra le isterie della guerra fredda e le speranze degli anni &'60 fino a periodi a noi più vicini. Nel flusso variegato degli ...

Polizie speciali

Autore: Vittorio Coco

Numero di pagine: 234

A partire dal 1942 il confine orientale italiano fu il teatro di una violentissima repressione antipartigiana. Protagonisti ne furono gli uomini dell'Ispettorato generale di pubblica sicurezza, che contribuirono a spargere il terrore in tutta la regione. Non si trattò di una violenza improvvisata ed estemporanea, ma l'estremo risultato di una consumata esperienza maturata sul campo. Negli anni Trenta, infatti, molti di loro avevano già fatto parte di organismi che avevano efficacemente contrastato la mafia siciliana e il banditismo sardo. Si trattava di corpi speciali di polizia, che il regime fascista aveva creato sul modello delle contemporanee strutture di indagine politica come l'Ovra, ma di cui si potevano ritrovare dei precedenti già nella Grande Guerra e nella tarda età liberale. Fu proprio in queste circostanze che cominciò a formarsi quel ristretto gruppo di specialisti che, tra utopie d'ordine e ambizioni personali, nel corso dei rivolgimenti politici di un trentennio seppero imporsi come riconosciuti professionisti del settore. Dopo il crollo del fascismo, infatti, nonostante un passato di compromissioni con il regime, li ritroveremo ancora una volta in Sicilia,...

Giorni di mafia

Autore: Piero Melati

Numero di pagine: 128

Dalla strage di Portella della Ginestra fino alla morte di Bernardo Provenzano, i cento giorni che hanno cambiato per sempre il volto della Sicilia e dell'Italia intera. Tutta la nostra storia repubblicana può essere letta anche attraverso la chiave dei fatti di mafia perché molti dei nodi irrisolti dell'attualità italiana trovano lì la loro radice. I cento giorni raccontati in questo libro ne sono la prova. Pagina dopo pagina scorrono decenni di delitti e stragi in gran parte perpetrati in Sicilia, ma emergono intrecci che superano decisamente i confini regionali: dall'omicidio come strumento di pressione al traffico internazionale della droga, dalla corruzione elevata a sistema alle speculazioni urbanistiche, dal rapporto conflittuale tra magistratura e politica alle lotte intestine tra apparati dello Stato, dall'uso criminale dell'economia e della finanza al ruolo delle sette segrete, per arrivare al voto di scambio e all'uso spregiudicato dei media. Al centro del libro non ci sono solo cadaveri eccellenti e grandi processi, ma anche figure spesso trascurate, i romanzi, i film, il costume, il cibo, il gergo, gli avvenimenti politici, sociali e di 'colore' che, legati...

SALVATORE RIINA E LE COLPE DEGLI INNOCENTI

Autore: ANTONIO GIANGRANDE

La definizione di mafie del dr Antonio Giangrande è: «Sono sodalizi mafiosi tutte le organizzazioni formate da più di due persone specializzati nella produzione di beni e servizi illeciti e nel commercio di tali beni. Sono altresì mafiosi i gruppi di più di due persone che aspirano a governare territori e mercati e che, facendo leva sulla reputazione e sulla violenza, conservano e proteggono il loro status quo». In questo modo si combattono le mafie nere (manovalanza), le mafie bianche (colletti bianchi, lobbies e caste), le mafie neutre (massonerie e consorterie deviate).

Il mestiere di storico (2009) vol. 2

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 289

Indice Questo numero (p. 5) Discussioni Mark P. Bradley, Giovanni Gozzini, Erez Manela, Emily S. Rosenberg e Matthew J. Connelly, Demografia e politica: una storia transnazionale (p. 7-27). Rassegne e letture Salvatore Adorno, Fascismo e architettura (p. 29-33). Claudio Zanier, La guerra in Vietnam: una storia controversa (p. 34-36). Stefano Luconi, La mafia in America (p. 37-39). Anna Jellamo, Il lungo cammino dei diritti umani (p. 40-44). Nicolas Werth, Autopsie de l‘expérience soviétique (p. 45-47). Le riviste del 2008 (p. 49-106) I libri del 2008/2 (p. 107-283) Indice dei recensori (p. 286)

La mafia dei giardini

Autore: Vittorio Coco

Numero di pagine: 200

Fin dalla seconda metà dell'Ottocento, nei dintorni di Palermo operava la mafia cosiddetta ‘dei giardini', dedita allo sfruttamento di ricche aziende agricole e all'intermediazione commerciale dei loro prodotti. La Piana dei Colli era uno dei suoi luoghi d'elezione. Qui i gruppi mafiosi, oltre ad accedere a ingenti risorse, potevano attivare relazioni con i più diversi strati sociali, tra cui le classi dirigenti cittadine. Si trattava infatti di un ambiente composito, in cui le splendide residenze dell'aristocrazia convivevano con le case di borgata. La trasformazione da esso subita nel corso del Novecento, quando è diventato parte integrante della città, non ha intaccato il ruolo di primo piano della mafia della Piana dei Colli.Sulla base di un'esaustiva e originale lettura di diverse fonti archivistiche e giudiziarie, Vittorio Coco ricostruisce le ultracentenarie vicende di gruppi mafiosi che hanno dimostrato grandi capacità di adattamento a un così radicale mutamento del contesto.

Meridiana 63: Mafia e fascismo

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 225

Indice Mafia e fascismo Salvatore Lupo, Introduzione (p. 9-14). Matteo Di Figlia, Mafia e nuova politica fascista (p. 15-32). Francesco Di Bartolo, Imbrigliare il conflitto sociale. Mafiosi, contadini, latifondisti (p. 33-52). Antonino Blando, L’avvocato del diavolo (p. 53-72). Manoela Patti, Sottoprocesso. Le cosche palermitane (p. 73-94). Vito Scalia, Identità sociali e conflitti politici nell’area dell’interno (p. 95-115). Vittorio Coco, Dal passato al futuro: uno sguardo dagli anni trenta (p. 117-134). Carlo Verri, Un dibattito marxista: mafia e latifondo (p. 135-156). Appendice, di Vittorio Coco e Manoela Patti (p. 157-171). Saggi Michel Huysseune, Come interpretare l’Altro. Il Mezzogiorno nel discorso della Lega Nord (p. 173-192). Biblioteca Marcella Marmo, L’opinione pubblica nel processo penale: Giano bifronte, ovvero la verità giudiziaria contesa (p. 193-210). Rosita Di Peri, (Ri)pensare il Mediterraneo? Alcune note critiche (p. 211-216). Gli autori di questo numero (p. 217) Summaries (p. 221)

Genesis. Rivista della Società italiana delle storiche (2003) Vol. 2/2

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 253

Il tema: Mascolinità, a cura di Alessandra Pescarolo e Elisabetta Vezzosi Alessandra Pescarolo e Elisabetta Vezzosi, Introduzione | Open access Domenico Rizzo, Mariti e mogli adultere in età liberale (p. 15-32). Giulietta Stefani, Maschi in colonia. Gli italiani in Etiopia (1935-1941) (p. 33-52). Salvatore Lupo, La mafia: definizione e uso di un modello virilista (p. 53-66). Sandro Bellassai, Un mondo senza Wanda. Opinione maschile e legge Merlin (1948-1958) (p. 67-98). Ayse Saraçgil, Mascolinità moderne in Turchia. Dalla decadenza al militarismo (p. 99-124). Luciano Allegra, Né machos, né mammolette. La mascolinità degli ebrei italiani (p. 125-155). Giovanni Starace, Contro le donne. Diventare maschi in un caso di perversione sessuale (p. 157-177). Ricerche Vinzia Fiorino, La fiaba e la follia. Rappresentazioni della malattia mentale (1850-1915) (p. 179-205). Fonti Stefano De Martino, Stereotipi della mascolinità nel Vicino Oriente antico (p. 207-214). Luisa Miglio, “Supplemento alla storia”. Un archivio in rete di copiste medievali (p. 214-220). Carmela Compare, Inventari di biblioteche monastiche femminili alla fine del XVI secolo (p. 220-232). Resoconti | Open...

Servi disobbedienti - Leonardo Sciascia e Michele Pantaleone: vite parallele

Autore: Gino Pantaleone

Numero di pagine: 224

L’analisi peculiare e raffinata di Sciascia, quella cruda e senza peli sulla lingua di Pantaleone hanno fatto di questi due scrittori due icone scomode, mettendoli da un lato sotto gli occhi dei riflettori, dall’altro tra le sbarre della gogna sino a portarli all’isolamento. Questo libro rivisita oggi, dell’uno e dell’altro, il personale percorso culturale, politico e letterario rendendo una testimonianza fondamentale. Come scrive infatti Gaetano Savatteri nella sua prefazione, “ricostruire la tensione e le difficoltà del tempo passato, ricordando che dobbiamo ringraziare Pantaleone e Sciascia per averci spiegato, con rigore e metodo, cos’era la mafia (o, addirittura, che esisteva la mafia, quando cardinali, politici e magistrati ne negavano perfino l’esistenza), è il merito di questo lavoro, essenziale per non perdere la memoria. Anche, e soprattutto, quando la memoria è fatica e responsabilità”.

La Sicilia delle stragi

Autore: Giuseppe Carlo Marino

Numero di pagine: 512

Un mosaico narrativo in cui i veri eroi sono le vittime della mafia Dal Nord al Sud le regioni d’Italia in vari tempi sono state funestate da stragi e omicidi di massa, particolarmente sotto il tallone dell’occupazione nazista. Ma, tra tutte, soltanto la Sicilia ha vissuto un’esperienza di massacri così legata alla sua storia politica e sociale, da farle assumere i caratteri, tanto dolorosi quanto funesti, di “terra delle stragi”. Nel tempo, almeno dall’Ottocento in poi, vi si è registrata una lunga catena di assassini programmati: fatti di Stato e di governo o di “antiStato” e di mafia. Di norma il prezzo di sangue corrispondente a ciascuno di tali fatti risulta piuttosto limitato; ma è eccezionale e forse unica la sua valenza, che consiste spesso in una quasi “pedagogica” determinazione di imperio e di assassinio, a suo modo razionale, fredda e tagliente come una spada. In ogni caso, il numero delle vittime designate supera quello dei caduti: sono le vaste masse popolari colpite dall’impotenza, dall’umiliazione e dalla disperazione. Tanto basta per dare spessore storico e antropologico a un insolito “mosaico narrativo”, reso coeso da una sapiente...

Il Movimento Antimafia Siciliano - Dai Fasci Dei Lavoratori All'omicidio Di Carmelo Battaglia

Autore: Gabriella Scolaro

Numero di pagine: 206

Storia del movimento antimafia siciliano, dai Fasci dei lavoratori all'omicidio di Carmelo Battaglia.Cento anni di storia delle lotte popolari contro la mafia. Le vicende del movimento contadino, gli assassini dei sindacalisti, la strage di Portella, gli agrari, le cooperative. La vicenda dell'organizzazione popolare che diventa antimafia sociale, e viene fermata con le lupare...

Mafia Republic

Autore: John Dickie

Numero di pagine: 550

La prima storia comparata di Cosa Nostra, camorra e 'ndrangheta dal 1946 a oggi: come le mafie sono entrate nella fase più ricca e sanguinaria della loro storia e come si sono trasformate in una rete criminale globale. È un'immagine dell'Italia fosca, ma disegnata con esperienza e maestria. John Dickie ha straordinarie capacità narrative. La sua abilità di raccontare trame losche e personaggi sinistri è impressionante. Il suo stile scorrevole e veloce diventa più sobrio e riflessivo quando analizza i fatti. Oggi nessuno come lui scrive con maggiore autorità sulle organizzazioni criminali italiane. "Times Literary Supplement" Gli italiani spesso si lamentano che gli stranieri siano ossessionati dalla mafia e trasformino un problema circoscritto di crimine organizzato in uno stereotipo che danneggia l'immagine dell'intera nazione. Tuttavia, come John Dickie dimostra in questo libro agghiacciante e rivelatore, il problema vero è che lo stereotipo è corretto. "The Times" Mafia Republic si basa su due semplici principi: il primo è che fra le tre grandi mafie italiane esistono molte più differenze di quanto potrebbe sembrare a prima vista; alcune di queste differenze sono...

Meridiana 49: Rileggere il territorio

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 325

Indice Rileggere il territorio Angela Barbanente, Biagio Salvemini, Rileggere e governare il territorio (p. 9-13). Biagio Salvemini, Come pensano gli spazi. Il passato (e il presente) del territorio di un parco rurale: l’Alta Murgia pugliese (p. 15-51). Michel Peraldi, Itinerari algerini, scenari urbani: esempi di emancipazione e di deterritorializzazione (p. 53-74). Costis Hadjimichalis, Ray Hudson, Reti, sviluppo regionale e controllo democratico (p. 75-97). Patsy Healey, Complessità reticolare e potere immaginativo della pianificazione strategica dello spazio (p. 99-120). Angela Barbanente, Territori dell’innovazione. Pratiche e attori della programmazione integrata in Puglia (p. 121-149). Laura Grassini, Tra «buone pratiche» internazionali e azioni locali: conservazione e cambiamento in un progetto di slum upgrading in India (p. 151-175) Cristina Bianchetti, Due storie sul fare (p. 177-192). Saggi Salvatore Lupo, Gli alleati e la mafia: un patto scellerato? (p. 193-206). Felice Roberto Pizzuti, Invecchiamento e sistemi pensionistici: problemi reali e soluzioni ingannevoli (p. 207-225). Tito Bianchi, Riforma agraria ed economia dello sviluppo: lezioni internazionali...

Mafia, linguaggio, identità

Numero di pagine: 63

"Il linguaggio parlato dai membri di Cosa nostra ha sempre esercitato un fascino particolare. Caratterizato soprattutto da una forte carica allusiva e assai incisivo e penetrante, è senza dubbio parte integrante dell'esercizio del potere mafioso: la capacità di dire senza parlare, di manacciare con le lusinghe, di comandare con un atteggiamento verbalmente discreto sono state viste, nell'immaginario popolare, como caratteristiche 'speciali' di uomini 'speciali'. Questa reppresantazione iperbolica del linguaggio dei mafioso è, però, superficiale e poco realistica, perché non c'è un linguaggio speciale e non ci sono uomini speciali. Questa ricerca prova ad analizzare il ruolo della prassi verbale all'intorno di Cosa nostra e, insieme, la relazione che si instaura tra i percorsi di identificazione e l'uso del linguaggio: come contribuiscono le scelte linguistiche al processo di riconoscimento nel gruppo Cosa nostra? In che modo tali scelte concoronno all'affermazione dell'identità mafiosa e alla costruzione e representazzione di un modello in linguaggio all'intorno delle attività umane, si cerca qui di dare una risposta a queste domande, nella convinzione che le pratiche...

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