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Fazioni al governo

Autore: Marco Gentile

Numero di pagine: 395

Che cos’è una fazione nel Quattrocento? Il libro cerca di rispondere a questa domanda ripercorrendo le vicende di Parma, città nota ai contemporanei per la forza delle sue divisioni interne e per la vivacità dei contrasti che ne agitavano la vita politica, in piazza e nei Consigli cittadini. La ricostruzione analitica della società politica parmense del XV secolo consente di procedere oltre la tradizionale visione storiografica dei partiti tardomedievali come portatori di insensata violenza, evidenziando come il disordine abbia le sue regole; e permette al tempo stesso di mettere in discussione il concetto di fazione come aggregato informale e fluido trasmessa agli storici del tardo medioevo e della prima età moderna dall’antropologia e dalla sociologia post-strutturaliste. L’indagine mette a fuoco una pluralità di forme e di livelli d’azione dei gruppi politicizzati: le quattro «squadre», partiti cittadini dotati di un alto profilo istituzionale e stabilmente legati ai potenti casati signorili del contado; le «conventicole e sette», reticoli informali e lobbies che si coagulano intorno ad obiettivi aperti e chiusi nell’ombra dei giochi cortigiani e sulla...

La corte estense nel primo Seicento

Autore: Elena Fumagalli , Gianvittorio Signorotto

Numero di pagine: 445

Dalla perdita di Ferrara (1598) alla pace dei Pirenei (1659), la dinastia estense vive una fase particolarmente significativa e tumultuosa della sua storia, che culmina nelle imprese militari di Francesco I, alleato della Francia, ai danni della Lombardia spagnola. Sono i decenni segnati dalla necessità di dare a Modena la veste di capitale e di stabilire un saldo controllo sul territorio, dalla volontà di affermare l’antica grandezza e rivendicare i propri interessi presso le corti italiane ed europee. La trama dei rapporti politici e culturali passa in primo luogo attraverso la diplomazia, e implica relazioni di uomini, circolazione di esperienze, scambi di opere d’arte e oggetti preziosi. Un gruppo di studiosi di diversa provenienza, storici e storici dell’arte, ha approfondito le vicende del primo Seicento facendo luce su questa trama complessa attraverso una ricerca intensiva su una fonte di inesauribile ricchezza quale la corrispondenza diplomatica.

Le Mura e l'Europa. Aspetti della politica estera della Repubblica di Lucca (1500-1799)

Autore: Renzo Sabbatini

Numero di pagine: 259

871.28

La mobilità sociale nel Medioevo italiano 1

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 461

Conoscere un mestiere, possedere un titolo di studio, disporre delle abilità tecniche di una professione o dell’esperienza maturata in terre lontane erano nell’Italia del basso medioevo non soltanto caratteristiche personali o contrassegni di ruoli sociali: erano anche strumenti da mettere a frutto per migliorare la propria posizione nella società, sia a livello materiale sia a quello della considerazione e del prestigio. All’interno di un vasto progetto di ricerca collettiva sulla mobilità sociale nel medioevo italiano, questo volume pone il problema della misura in cui le conoscenze professionali operarono in quella fase storica come fattori di mobilità, focalizzando attraverso percorsi storici concreti le potenzialità più o meno reali del know-how ai molteplici livelli della cultura giuridica, delle pratiche mercantili e di mediazione politica, delle capacità tecniche o artistiche.

Spagna e Italia in Età moderna: storiografie a confronto

Autore: Francisco Chacón , Maria Antonietta Visceglia , Giovanni Murgia , Gianfranco Tore

Numero di pagine: 377

Lo scambio storiografico tra storici italiani e spagnoli è stato, anche nel passato, molto intenso, soprattutto per la compenetrazione delle vicende della Monarchia ispanica e dell’Italia preunitaria. Il volume non focalizza però la storiografia sull’Italia “spagnola”, ma partendo dalla comune identità mediterranea di Spagna e Italia, mette a confronto gli studi più recenti su temi-chiave del dibattito storiografico europeo: il governo locale e le identità urbane, i consumi e gli stili di vita aristocratici, le frontiere, il controllo delle coscienze, la circolazione dei libri e dei saperi, la storia di genere. Se ciascuno dei saggi qui pubblicati è un utile strumento di aggiornamento bibliografico e di rassegna, nell’insieme dal volume risulta un quadro vivace che mostra intersezioni e specificità di esperienze di ricerca che hanno portato nuovi elementi di conoscenza storica alla difficile transizione alla modernità dei due paesi.

Il ducato di Filippo Maria Visconti, 1412-1447. Economia, politica, cultura

Autore: Cengarle, Federica , Covini, Maria Nadia

Numero di pagine: 374

La dominazione di Filippo Maria Visconti in Lombardia (1412-1447) fu il risultato di un tentativo, solo parzialmente riuscito, di ricomporre i vasti territori già dominati dal primo duca, Giangaleazzo Visconti. Per trentacinque anni, il terzo duca di Milano governò uno stato ampio, ricco e prospero, ne rafforzò le istituzioni, coltivò alte ambizioni monarchiche e proclamò idee di pace, di concordia e di giustizia. L’uso delle armi e della diplomazia e il serrato confronto con gli attori politici, sociali ed economici del dominio furono gli strumenti adottati per rafforzare e consolidare il dominio ducale. Gli autori di questo volume illustrano i modelli politici sottostanti all’esercizio dell’autorità del duca, i modi di relazione che si stabilirono tra autorità e sudditi, la costruzione dell’apparato simbolico e ideologico, la committenza artistica del principe, la politica ecclesiastica e le vicende religiose del ducato sullo sfondo dei concili di Costanza e Basilea. Sono inoltre analizzati alcuni specifici momenti della politica ducale: gli atti di dedizione del 1412, l’assetto geopolitico fissato nel 1435 dopo la vittoria di Ponza, la crisi degli ultimi anni...

Federico d'Aragona (1451-1504): Politica e ideologia nella dinastia aragonese di Napoli ##submission.authors## Alessio Russo

Autore: Alessio Russo

[English]:The complex life of Frederick of Aragon, second-born of Ferdinando I of Naples, is analyzed through a work of decomposition and interpretation of the data that concern to the political, cultural and ideological physiognomy of a character considered marginal in the the dramatic Italian events of the end of the XV century. Frederick represents instead, in his formation and his roles, the extraordinary experiment that was the Aragonese system of government, and the meaning of a whole political civilization: the Renaissance of the specula principis, of the political art, that can show once more the measure of its inexhaustible originality through the reconstruction of lives as this, transversals, uniques and deeply absorbed in the practice of the power./ [Italiano]:La complessa vicenda esistenziale di Federico d’Aragona, secondogenito di Ferdinando I di Napoli, viene analizzata attraverso un lento lavoro di scomposizione e interpretazione dei dati che attengono alla fisionomia politica, culturale e ideologica di un personaggio fino a ieri considerato marginale nel quadro dei drammatici eventi italiani di fine secolo XV. Federico compendia in sé, invece, nell’ambiguo...

Guelfi e ghibellini nell’Italia del Rinascimento

Autore: Marco Gentile

Numero di pagine: 709

Nella coscienza collettiva i guelfi e i ghibellini evocano insanabili discordie civili e feroci lotte intestine, e rappresentano il lato oscuro di quell’età comunale che per altri versi simboleggia un momento altissimo nella storia civile e politica d’Italia. La tradizione storiografica, da parte sua, ha spesso alimentato l’idea che questa coppia terminologica di sorprendente longevità non faccia che sopravvivere a se stessa già a partire dal Trecento. Eppure i contemporanei non cessano di utilizzare guelfi e ghibellini come chiave interpretativa degli avvenimenti fino al pieno Cinquecento. È davvero possibile, allora, che ben due terzi della parabola del binomio politico forse di maggior successo della storia italiana si riducano alla lenta agonia di parole così precocemente destituite di senso? È il principale interrogativo cui cerca di rispondere questo libro, che indaga la presenza e il rilievo dei guelfi e ghibellini nella politica interna ed estera degli stati dell’Italia centro-settentrionale nell’età del Rinascimento.

Libertà e dominio

Autore: Carlo Taviani , Matthias Schnettger

Numero di pagine: 389

La storia della Repubblica di Genova nel tardo medioevo e nella prima età moderna ha riscosso negli ultimi anni un interesse crescente sia in Italia che a livello internazionale. Questo volume, realizzato con l’apporto di studiosi francesi, inglesi, italiani e tedeschi, dà conto di alcuni recenti indirizzi di studio, proponendo una riflessione su due aspetti di storia politica: i rapporti con le potenze esterne, della penisola e dell’Europa, e il dominio interno del territorio. Genova, più volte sotto la signoria dei duchi di Milano e dei re di Francia tra il XIV e l’inizio del XVI secolo, mantenne un legame conflittuale con il Sacro Romano Impero e il papato, e in età moderna s’inserì saldamente nel sistema imperiale spagnolo, svolgendo un ruolo chiave dal punto di vista politico territoriale, come porta di accesso alla penisola, e finanziario, grazie alla sua pervasiva rete mercantile. Sul piano interno, il dominio della Repubblica comprendeva, come in altre zone d’Italia, numerose enclaves feudali, ma alcuni territori in Liguria e nel Mar Nero e la vicina Corsica furono controllati da un’istituzione senza precedenti e paragoni nella storia del Quattro e...

L’ordine delle scritture

Autore: Isabella Lazzarini

Numero di pagine: 397

La messa a scrittura del mondo politico medievale rappresenta un tema sempre più importante e frequentato degli studi medievistici: fra Tre e Quattrocento, le scritture pubbliche danno voce a decisioni, narrazioni, conti, ricordi, ragioni, diritti e si organizzano in sistemi di memoria, che generano infine attraverso i secoli edizioni, studi, interpretazioni. Questi complessi processi documentari, al crocevia fra paleografia, diplomatica e storia, sono in vario modo al centro dei saggi raccolti in questo volume: il loro interloquire reciproco è orchestrato per riflettere sulla cultura e sulle funzioni sociali dello scritto nella costruzione di sistemi al tempo stesso documentari, politici e sociali, e sulla loro reinvenzione successiva per costruire altri sistemi e la genealogia ideologica della loro legittimazione.

Sulla diplomazia in età moderna. Politica, economia, religione. Annali di storia militare europea 3

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 258

2000.1324

Lettere tra Paolo Giordano Orsini e Isabella de' Medici (1556-1576)

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 484

Collana CARTE SCOPERTE nuova serie n. 1,dell'Archivio Storico Capitolino diretta da Claudio Parisi Presicce L'Archivio Storico Capitolino conserva tra i suoi fondi più importanti quello della famiglia Orsini (XII-XIX sec.). Durante il lavoro di riordinamento sono emerse più di cinquecento lettere scambiate tra Paolo Giordano Orsini I duca di Bracciano (1541-1585) e sua moglie Isabella de' Medici (1542-1576) figlia del Granduca di Toscana Cosimo I. Sono state anche rinvenute lettere spedite a Isabella dai fratelli, Lucrezia duchessa di Ferrara, Ferdinando cardinale, Francesco Granduca, oltre che da uomini e donne tra i più potenti del tempo, Caterina de Medici ed Elisabetta d'Asburgo regine di Francia, Enrico III, Don Giovanni d'Austria, Caterina regina di Polonia, Margherita di Savoia e perfino da gente comune che le chiede protezione. Si tratta di una fonte molto importante non solo perché dimostra la funzione politica di entrambi i duchi di Bracciano nella Firenze e nella Roma del tardo Rinascimento, ma anche la complice intesa che li lega sin da bambini e la profonda attenzione che seppero dedicare agli affetti familiari. Queste lettere sono ancora quasi del tutto inedite,...

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