Berlino, 1929. La capitale tedesca è una città sull’orlo dell’abisso: rivendicazioni operaie, complotti ultrareazionari, lotte politiche creano un cocktail micidiale in quella che è la più americana e dissoluta delle metropoli europee. Mentre l’ispettore Rath e la sua squadra si immergono nella vita notturna popolata di night clandestini per ogni gusto, dalla coca ai traffici illeciti, scoppia qualcosa di simile a una guerra civile. Il 1° maggio i comunisti infrangono il divieto di manifestare e su interi quartieri popolari cala uno stato d’assedio, alla fine del quale i morti si contano a decine, quasi tutti vittime di pallottole della polizia. I giornali parlano con sdegno di “Maggio di sangue”. Il prefetto cerca di sviare l’attenzione sul caso di un misterioso omicidio: in un canale è stata ripescata un’auto di lusso con al volante un uomo in abiti elegantissimi, le mani maciullate in seguito a torture. Segni d’identità: nessuno. Testimoni: zero. Da questo romanzo la serie in onda su Sky Atlantic.
All’epoca in cui il manoscritto era il veicolo normale della cultura, quando il lettore ne era anche non di rado allestitore, copista e ancora più spesso committente, la frattura fra la fabbricazione dell’oggetto e la fruizione del testo era poco marcata: tutti o quasi tutti i lettori di un libro ne conoscevano perfettamente la struttura «nascosta» e le modalità della fabbricazione. Dopo l’avvento della stampa, e ancor più oggi con i progressi galoppanti della tecnologia, la frattura è diventata irreparabile. L’intero retroterra materiale del libro medievale – occidentale, bizantino o di altro contesto – è perciò da riscoprire, ed è questo il compito dell’archeologia del manoscritto, cioè della scienza che ha come obiettivo l’osservazione dell’oggetto-libro. La conoscenza di questo “oggetto” è indispensabile non solo allo storico del libro, ma anche a tutti coloro – paleografi, filologi, storici dell’arte e della cultura scritta, studiosi, studenti o semplici curiosi – che si interrogano sulla materialità, la genesi e la storia di questo o quel codice. Ad essi è indirizzato in primo luogo questo volume: non un manuale di codicologia, ma un...
After World War II, Ernst Ludwig Ehrlich (1921-2007) published works in English and German by eminent Israeli scholars, in this way introducing them to a wider audience in Europe and North America. The series he founded for that purpose, Studia Judaica, continues to offer a platform for scholarly studies and editions that cover all eras in the history of the Jewish religion.