Critici e narratori a Convegno
Autore: Paola Ponti
Numero di pagine: 258
Nel mondo della pubblicistica letteraria del ventennio, «Il Convegno» di Enzo Ferrieri è una presenza di indubbio rilievo, che riceve attenzione e critiche già nei suoi primi anni di attività. Quando Prezzolini, nella monografia La coltura italiana (1923), riconosce al mensile milanese il pregio di ospitare il meglio della letteratura contemporanea, senza costringerla nei limiti di una scuola, di un gruppo o di una poetica, indica una caratteristica che avrebbe sempre contraddistinto l’attività della rivista e ne avrebbe condizionato la fortuna anche in seguito. Nato nel 1920, a breve distanza dalla fine della prima guerra mondiale, «Il Convegno» esordisce nel clima confuso e contraddittorio del ritorno all’ordine postbellico. Pur evitando consuntivi di vasta portata e dichiarazioni programmatiche, Ferrieri dà vita a un’attività culturale inesausta che, sotto le sembianze di una generica antologia, intreccia il proprio percorso con le iniziative di alcune delle maggiori riviste italiane del tempo: «La Ronda», «Primo tempo», «Il Baretti», «Solaria», «Orpheus», «La Fiera letteraria» e «I Libri del giorno». Nel clima fervido di una Milano considerata...