
Una riflessione sulla realta degli immigrati, su come essi interagiscono con la nostra cultura, su come siano una risorsa e non un fardello per la nostra societa. E' ormai acquisito che i principi su cui si basa la nostra societa coincidano con quelli della cultura dell'accoglienza.Ricordando che siamo stati il primo popolo della storia moderna con il piu grande esodo.
Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso! Ha mai pensato, per un momento, che c’è qualcuno che da anni lavora indefessamente per farle sapere quello che non sa? E questo al di là della sua convinzione di sapere già tutto dalle sue fonti? Provi a leggere un e-book o un book di Antonio Giangrande. Scoprirà, cosa succede veramente nella sua regione o in riferimento alla sua professione. Cose che nessuno le dirà mai. Non troverà le cose ovvie contro la Mafia o Berlusconi o i complotti della domenica. Cose che servono solo a bacare la mente. Troverà quello che tutti sanno, o che provano sulla loro pelle, ma che nessuno ha il coraggio di raccontare. Può anche non leggere questi libri, frutto di anni di ricerca, ma...
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...
Che cosa fa di una persona un cristiano, o di una comunità, una comunità cristiana? Oggi stiamo vivendo, in quanto cristiani, una crisi di identità: abbiamo difficoltà a dire chi siamo. Sentiamo benissimo, a essere onesti, che le risposte rapide e sicure non bastano più, e non possiamo ripetere semplicemente ciò che ci dicono coloro che pretendono di sapere con sicurezza e convinzione assoluta cosa sia il cristianesimo e in cosa consista esattamente la nostra fede. Essere cristiani oggi, ed esserlo profondamente, vuole forse dire non essere così sicuri di noi stessi. Vuole forse dire avere l’umiltà, davanti agli altri e davanti a noi stessi, di rispondere, con le parole di Martin Cunz: «Non lo so, devo chiedermelo, devo chiederlo ai fratelli e alle sorelle, devo chiedere nuovamente e soprattutto a Dio: dimmi tu che cosa vuol dire essere cristiani». Due cicli di omelie di Martin Cunz, pastore della Chiesa Riformata Svizzera che ha orientato l’intera vita in direzione ecumenica, nello spirito di un incontro profondo fra tradizione cristiana e mondo ebraico. Il primo è quello del periodo 1991/1993, a Sciaffusa, mentre il secondo corrisponde alla sua attività di...
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