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Diritto e no

Diritto e no

Autore: Gustav Radbruch

Gustav Radbruch (Lubecca 1878 - Heidelberg 1949) è stato un giurista pacatamente irrequieto, un volontario della Croce Rossa al fronte nella Grande Guerra, un ministro della Repubblica di Weimar tra il 1921 e il 1923. Professore all’Università di Heidelberg, come politico socialdemocratico si impegnò in importanti riforme per l’abolizione della pena di morte e per il riconoscimento dei diritti di minori, donne, lavoratori. Nella sua autobiografia scrisse che il non voler avere più degli altri, non essendo migliore degli altri, era stato sempre il suo sentimento sociale di fondo. Sicuramente si distinse tra gli intellettuali pronti a denunciare la violenza del potere politico, quando essa nella storia raggiunse l’acme più abominevole. Subito sospeso dalla docenza universitaria negli anni del regime hitleriano, Radbruch riconobbe i limiti più gravi del giuspositivismo e rielaborò pubblicamente questo convincimento, non appena ciò si rese possibile, il giorno seguente la sconfitta del dominatore nazionalsocialista. Il nazismo aveva creato una voragine, aveva dischiuso lo sguardo sull’abisso; per reazione a tutto questo l’ordine giuridico- morale del mondo dovette...

La fabbrica delle interpretazioni. Atti del 7° Convegno della Facoltà di Giurisprudenza Bicocca (Milano, 19-20 novembre 2009)

La fabbrica delle interpretazioni. Atti del 7° Convegno della Facoltà di Giurisprudenza Bicocca (Milano, 19-20 novembre 2009)

Autore: Barbara Biscotti

Numero di pagine: 216
La giustizia come conflitto

La giustizia come conflitto

Autore: Agostino Carrino

Nei saggi raccolti in questo volume si affronta il problema della involuzione della forma teorica, delle tecniche e delle istituzioni tradizionali dello Stato costituzionale contemporaneo (parlamento e governo, partito politico, alternativa federalista, principio di uguaglianza e tutela delle libertà) fra tradizione liberale e trasformazione democratica. L’analisi si svolge sullo sfondo della crescente difficoltà di una rappresentanza politica in grado di legittimare la capacità di decisione delle istanze di governo, messa in crisi dal superamento della forma-partito e dalla erosione dello Stato nazionale. Fino a che punto il rischio di uno Stato dei giudici come sostituto del classico Stato di diritto liberale è soltanto una conseguenza dei limiti della democrazia quale forma di governo e non anche l’effetto di una radicale perdita di autonomia del politico in quanto tale? L’Autore ripercorre i nodi problematici di un progetto politico, quello moderno, sempre più incapace, nell’età della globalizzazione, di tenere fede alle proprie promesse di liberazione dell’individuo e delle comunità.

La dottrina pura del diritto

La dottrina pura del diritto

Autore: Hans Kelsen

Numero di pagine: 624

Il libro che ha influenzato tutto il mondo giuridico a partire dal 1934, l'opera di teoria giuridica più rilevante del XX secolo e, ancora oggi, uno dei punti di riferimento imprescindibili per la riflessione filosofico-giuridica.

Critica della cosiddetta conoscenza pratica

Critica della cosiddetta conoscenza pratica

Autore: Alf Ross

Numero di pagine: 464

L’autore documenta in questo volume il fallimento di molti tentativi storicamente compiuti di fondare una conoscenza pratica, che si presentino nella forma dell’etica del bene (rappresentata da vari filosofi antichi, medievali, moderni e a lui contemporanei) o in quella dell’etica del dovere (rappresentata da filosofi altrettanto numerosi da Kant in poi). L’interesse alla base di una trattazione storica singolarmente ampia e articolata, tuttavia, non è di carattere storico, ma prevalentemente teoretico. Mostrando le inevitabili contraddizioni che inficiano varie forme di presunta conoscenza pratica fin qui proposte, Ross non fornisce solo la loro confutazione, ma offre anche un buon argomento per la tesi opposta. Che è, come si evince chiaramente fin dal titolo del suo lavoro, la tesi scettica per cui una conoscenza pratica non esiste né può esistere e a cui non esistono, né possono esistere, soluzioni alternative praticabili.

L’impossibilità normativa

L’impossibilità normativa

Autore: Stefano Colloca , Paolo Di Lucia

Numero di pagine: 252

Vi sono varie forme di impossibilità normativa. Una prima forma si incontra quando un fatto naturale al quale il diritto attribuisce un significato normativo è impossibile. Una seconda consiste nell’impossibilità di un atto o fatto la quale derivi dalla presenza o assenza di una norma. Vi è poi una terza forma di impossibilità normativa che si incontra quando si afferma che da una certa realtà oggetto di normazione derivano necessariamente limiti all’attività di normazione stessa. Di una quarta forma si può parlare quando ci si riferisce a un’impossibilità derivante dalle specifiche relazioni che intercorrono tra norme di un sistema normativo dinamico. Le forme di impossibilità normativa sono indagate, nei contributi raccolti in questo volume, da diverse angolazioni: la filosofia del diritto, la filosofia morale, la logica, la filosofia della conoscenza, la scienza del diritto penale.

Filosofia del dovere giuridico

Filosofia del dovere giuridico

Autore: Incampo Antonio

Numero di pagine: 206

Filosofia del diritto. Politica e diritto. Diritto e parola. Diritto e logica. Doveri pragmatici. Doveri sintattici. Norma fondamentale. Regole EIDE. Ius Piblicum. La coscienza infelice.

Attualità di Giuseppe Capograssi

Attualità di Giuseppe Capograssi

Autore: Giuseppe Acocella

Il volume ricostruisce la filosofia politica di Giuseppe Capograssi, una delle figure più significative del pensiero giuridico italiano del Novecento, in occasione del centenario di un’opera fondamentale come le Riflessioni sull’autorità e la sua crisi (1921), che indaga il passaggio cruciale per la democrazia che fu segnato dall’ingresso di nuovi protagonisti popolari nell’agone politico e sul proscenio delle grandi modificazioni istituzionali dopo la Prima guerra mondiale. Nel colloquio costante con i grandi maestri del pensiero politico contemporaneo (Vico, Marx, Kelsen), Capograssi prepara l’avvento, nell’età della democrazia, dell’effettiva sovranità del popolo, già preconizzato nel 1922 nell’opera La nuova democrazia diretta. Dopo il grande sconvolgimento generato dall’avvento dei totalitarismi e dalla Seconda guerra mondiale, Capograssi contribuisce con lo spirito critico della sua filosofia politica a delineare i caratteri della democrazia contemporanea nell’età delle costituzioni e dell’ingresso definitivo, sempre ostacolato e avversato, delle classi popolari nei nuovi assetti istituzionali che si vanno configurando.

Percorsi schmittiani

Percorsi schmittiani

Autore: Antonino Scalone

La produzione scientifica di Carl Schmitt si estende per oltre un sessantennio e abbraccia molteplici ambiti della scienza giuridica, dal diritto penale delle prime prove al diritto pubblico e costituzionale, al diritto internazionale, alla filosofia del diritto. Oltre a ciò, Schmitt si è interessato in modo non episodico e non superficiale di teoria della letteratura: basti ricordare a questo proposito la sua precoce attenzione per un poeta come Theodor Däubler o lo studio appassionato di Shakespeare che ha dato luogo a un saggio specifico, Amleto o Ecuba; o, ancora, la predilezione per Melville e per uno dei suoi personaggi più complessi, Benito Cereno. Se a questo si aggiunge il carattere della produzione schmittiana, certo articolata in monografie di taglio accademico, ma spesso affidata a saggi tanto brevi quanto efficaci e all’uso felice di formule che sono divenute quasi proverbiali – ad esempio “Sovrano è chi decide sullo stato d’eccezione” –, si capirà perché la via della ricostruzione complessiva non è forse quella che rende al meglio giustizia alla complessità – e, per molti versi, alla contraddittorietà – della sua opera. L’intento...

Storia della filosofia del diritto. III. Ottocento e Novecento

Storia della filosofia del diritto. III. Ottocento e Novecento

Autore: Guido Fassò

Numero di pagine: 584

Un classico della cultura giuridica che ha fatto dire a Norberto Bobbio: «Finalmente esiste in Italia (dico in Italia, ma potrei dire sulla faccia della terra) una storia della filosofia del diritto, non angustamente scolastica, non puramente nozionistica e per di più completa». Il lettore vi troverà un panorama rapido, ma chiaramente delineato, della storia della filosofia del diritto occidentale; il ricercatore potrà farne il punto di partenza di una ricerca approfondita. Carla Faralli, allieva di Fassò, ha curato quest'edizione aggiornandola fino ai giorni nostri.

Crisi della legge e potere del giudice

Crisi della legge e potere del giudice

Autore: Giuliana Stella

Trattare del rapporto tra legge e giudice riveste ai nostri giorni una grande importanza, perché la questione dell’interpretazione giudiziale – già rilevante in tutto il secolo che ci precede e, anzi, già nell’Ottocento – ha acquistato un peso via via maggiore alla luce dello sviluppo esponenziale, nell’attuale vita del diritto, del ruolo svolto dagli organi giurisdizionali, in particolare dalle Corti supreme. È divenuto, perciò, vitale – al fine della sopravvivenza stessa del significato che la legge e il diritto, presi nella loro indispensabile interconnessione, devono mantenere entro la nostra civiltà – dedicare il giusto spazio di indagine ad alcuni temi emergenti: l’oggetto e il metodo dell’interpretazione giudiziale, il condizionamento ideologico dell’operato del giudice, il ruolo della legge e la necessità di integrare la legalità con la legittimità. Il tutto in una visione che non escluda la concezione del diritto inteso anche come quell’ordinamento statuale veicolo di un “interesse comune” che può dare un senso aggiunto alla fruizione dei diritti soggettivi.

Weimar. Critica di una costituzione

Weimar. Critica di una costituzione

Autore: Agostino Carrino

Pensato per il centenario della costituzione di Weimar (1919), questo saggio affronta il problema del fondamento delle costituzioni analizzando criticamente la genesi, le premesse ideali e i fondamenti filosofi co-politici della prima costituzione ‘normativa’ europea, collocata – tra individualismo e comunitarismo, tecnica e cultura – nel contrasto caratteristico della Germania del primo dopoguerra, erede della Bismarckzeit e inconsapevole prodromo del Terzo Reich hitleriano. In quest’ottica la costituzione di Weimar appare non soltanto una costituzione “postuma” – secondo la definizione di Carl Schmitt –, ma anche incompiuta e “patetica”, incapace di organizzare il conflitto politico diventandone anzi preda, prigioniera, specialmente nei suoi ultimi anni, di un proceduralismo incapace di decisionalità. La ricerca costituisce, così, sia un contributo alla storia del diritto costituzionale europeo, sia una critica alle ideologie giuridiche astrattamente “progressive” e promozionali, di cui la costituzione weimariana è per molti aspetti – pur nella sua ambivalenza – un modello ancora meritevole di studio proprio perché foriera di moniti sulla...

Sulla storia del principio di maggioranza

Sulla storia del principio di maggioranza

Autore: Otto von Gierke

Al Congresso Internazionale degli Storici svoltosi nel 1913 a Londra, Otto von Gierke dedica la sua relazione alla storia del principio di maggioranza avvalendosi di un impianto giuridico, che, anche a distanza di decenni, è ancora perfettamente coerente con la sua monumentale ricerca sul diritto consociativo e con la sensibilità germanistica ereditata dal maestro Georg Beseler. Si è forse stemperato il suo originario entusiasmo politico, ma la convinzione relativa alla assoluta corrispondenza esistente tra comunità e diritto resta intatta, cosicché anche la sua trattazione del ruolo coperto nelle deliberazioni dal principio di maggioranza può giovarsi in modo originale di quella visione.

Dentro il Leviatano

Dentro il Leviatano

Autore: Omar Chessa

È un luogo comune che lo Stato, la sovranità e la rappresentanza politica siano in crisi sotto l’urto di fenomeni diversi: il costituzionalismo (come teoria del diritto e pratica della limitazione del potere) e la globalizzazione avrebbero messo fuori gioco la sovranità statale interna ed esterna; la governance avrebbe preso il posto del government; e infine l’integrazione europea sarebbe del tutto incompatibile con la rappresentazione dell’Europa come un sistema di Stati sovrani. Navigando controcorrente, questo saggio si prefigge invece una riflessione teorica sullo Stato, sulla sovranità e sulla rappresentanza politica, ripartendo da autori classici come Hobbes e Bodin, le cui teorie faranno da guida lungo tutto il percorso, offrendo quindi un affilatissimo strumento analitico per valutare il modo in cui quelle categorie sono state recepite dal pensiero gius-politico successivo e quale senso abbiano ancora oggi per il diritto pubblico.

La logica del diritto

La logica del diritto

Autore: Luigi Ferrajoli

Numero di pagine: 280

La logica è applicabile al diritto? La produzione del diritto è vincolata alla coerenza logica con i principi costituzionali? È contraddittorio parlare di diritto illegittimo? Esistono diritti anche in assenza delle garanzie che li rendano effettivi? Qual è il rapporto tra esistenza, validità ed effettività delle norme e quale il fondamento ultimo del diritto? La giurisdizione è solo applicazione o anche creazione del diritto? Queste e altre questioni fondamentali per la teoria del diritto e della democrazia continuano ad essere poste dall'opera di Kelsen, il più importante teorico del diritto del Ventesimo secolo. Luigi Ferrajoli ne ricostruisce sistematicamente le tesi, mostrandone i meriti ma anche le contraddizioni, alla luce del nuovo paradigma della democrazia costituzionale.

Il problema della giustificazione nella filosofia del diritto di Hans Kelsen

Il problema della giustificazione nella filosofia del diritto di Hans Kelsen

Autore: Stanley Paulson

Numero di pagine: 104

Esponenti di rilievo della filosofia del diritto con prospettive anche molto differenti tra loro – si pensi, per esempio, alla distanza che separa Joseph Raz e Alf Ross – hanno attribuito ad Hans Kelsen una tesi della “normatività giustificata”, secondo la quale la validità giuridica implica un obbligo di obbedire al diritto, e l’obbligo, per parte sua, scaturisce dalla teoria del diritto naturale. Paulson risponde in maniera approfondita a queste tesi critiche sostenendo che lo sforzo di Kelsen di sviluppare un tipo completamente nuovo di filosofia giuridica – distinto sia dal positivismo giuridico basato sui fatti sia dal giusnaturalismo – presuppone un argomento tratto dalla filosofia teoretica di Kant e presuppone una teoria giuridica del “normativismo” distinto dalla “normatività”.

Renato Treves, sociologo tra il vecchio e il nuovo mondo

Renato Treves, sociologo tra il vecchio e il nuovo mondo

Autore: Mario G. Losano

Numero di pagine: 210

On the intellectual course which led Treves from philosophy of law to sociology of law, when he left Fascist Italy for forced exile in Argentina.

Rivista internazionale di filosofia del diritto

Rivista internazionale di filosofia del diritto

Autore: Giorgio Del Vecchio

Includes section "Note bibliografiche."

Conceptualization of the Person in Social Sciences

Conceptualization of the Person in Social Sciences

Autore: Pontificia Accademia delle scienze sociali. Plenary Session

Numero di pagine: 511
Diritto e democrazia nella filosofia di Norberto Bobbio

Diritto e democrazia nella filosofia di Norberto Bobbio

Autore: Luigi Ferrajoli , Paolo Di Lucia

Numero di pagine: 294

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