
ANNO 2019 LO SPETTACOLO E LO SPORT PRIMA PARTE
Autore: ANTONIO GIANGRANDE
Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare.
Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare.
Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. ODIO OSTENTAZIONE ED IMPOSIZIONE. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Tu esisti se la tv ti considera. La Tv esiste se tu la guardi. I Fatti son fatti oggettivi naturali e rimangono tali. Le Opinioni sono atti soggettivi cangianti. Le opinioni se sono oggetto di discussione ed approfondimento, diventano testimonianze. Ergo: Fatti. Con me le Opinioni cangianti e contrapposte diventano fatti. Con me la Cronaca diventa Storia. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!
Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare.
Tutti guardano la televisione. Molti ne parlano, ne discutono, ne scrivono. Non sempre però l’analisi riesce ad andare molto oltre il riassunto degli episodi, gli highlight della puntata, l’elenco di quello che è piaciuto o non è piaciuto al singolo spettatore. Eppure, non mancano gli strumenti metodologici e le prospettive teoriche e critiche che possono aiutare a indagare meglio le strategie creative, l’impatto culturale o l’importanza sociale di quello che va in onda sul piccolo schermo.Questo volume vuole essere una palestra per esercitare lo sguardo sulla televisione. Sono raccolti qui 19 saggi, scritti da autori differenti per competenze e per estrazione, dagli studiosi di media e di televisione ai professionisti che sanno riflettere sul loro lavoro e alle penne del giornalismo culturale. Ciascuno ha scelto un singolo programma o personaggio della televisione italiana e globale di oggi, e questo è l’innesco, il pretesto, la scusa per un’analisi che spesso lo trascende. Esercitando prospettive differenti: le letture testuali e il dietro le quinte dell’industria televisiva, l’analisi della ricezione critica e quella del consumo, il genere e i format, la...
Dall’esordio nel 1951 all’edizione 2019. Tutto – ma proprio tutto – quello che c’è da sapere sul Festival più amato dagli italiani: le serate, le canzoni, gli autori, gli interpreti, le classifiche, le curiosità, i vincitori e i vinti, la televisione, i presentatori e i dietro le quinte. E quel “Sanremo d’Europa” che è l’Eurovision Song Contest. Un viaggio nel tempo, nella musica, nella storia, nei ricordi e nelle emozioni di tutti noi.
Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. ODIO OSTENTAZIONE ED IMPOSIZIONE. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Tu esisti se la tv ti considera. La Tv esiste se tu la guardi. I Fatti son fatti oggettivi naturali e rimangono tali. Le Opinioni sono atti soggettivi cangianti. Le opinioni se sono oggetto di discussione ed approfondimento, diventano testimonianze. Ergo: Fatti. Con me le Opinioni cangianti e contrapposte diventano fatti. Con me la Cronaca diventa Storia. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!
«Quella di Matteo Cambi è la storia di un successo rapido e abbagliante e di una caduta altrettanto repentina.» - Cosmopolitan - Soldi, belle donne, suite principesche, e ancora ville, auto private, elicotteri, yacht e un'azienda, la G U R U, che continua a crescere aumentando vertiginosamente il fatturato mese dopo mese. Una vita esagerata, condita da una creatività fuori dal comune, un istinto naturale per il marketing e una predisposizione all'eccesso, che portano Matteo Cambi troppo velocemente in vetta e poi a un passo dal precipizio. Dalle feste faraoniche di Lele Mora e Flavio Briatore al mondo della Formula 1, dall'alcol all'inferno della cocaina, attraverso la penna di Gabriele Parpiglia l'autore si racconta senza indulgenza e senza omettere nulla. E la sua vita ci appare come in un film, protagonista l'ascesa, la caduta e la rinascita di un imprenditore giovanissimo e geniale.
Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!
Fotograffiati è un racconto per immagini, tutte scattate dalla giornalista Marella Giovannelli. Ad animare questo “diario” coloratissimo e frizzante, più graffiante che patinato, è una certa “vita smeralda” particolarmente intensa a metà degli anni Duemila. Tra mare, mode e miti, è anche l’affresco di costume di un periodo irripetibile sotto molti aspetti. A comporlo sono circa 400 ritratti insoliti, spesso dissacranti, di personaggi del mondo dello spettacolo, dell'imprenditoria, della cultura e della politica. Raramente in posa, quasi sempre colti di sorpresa, i “fotograffiati” italiani e stranieri, durante le loro vacanze in Costa Smeralda e dintorni, vengono immortalati mentre partecipano a feste, gite, vertici internazionali, eventi sportivi e manifestazioni di vario genere. Nella prefazione, curata da Bachisio Bandinu, si legge che "Marella Giovannelli fa una rappresentazione mondana del turismo d'alto bordo ricca di sfumature, con fotografie che hanno l'austerità del ritratto e la caricatura della maschera”.
Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. ODIO OSTENTAZIONE ED IMPOSIZIONE. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!
Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare.
Consigli su come scrivere testi per il cabaret seguendo i consigli di un autore di personaggi famosi, con alcuni suggerimenti per lavorare e per presentare gli esordi nel magico e gratuito mondo dei blog.
Questo libro raccoglie famose fiabe rivisitate, per un pubblico adulto. È una lettura dedicata soprattutto alle donne, a tutte: a quelle che credono ancora nel principe azzurro, a quelle che non hanno tempo neanche per morire e a quelle che rendendosi conto che la vita non è una favola si sono scontrate con la realtà di una Cenerentola che mai diverrà principessa. È un libro che tratta diversi argomenti in chiave umoristica, spesso cinica e che permette di riflettere sulla reale gravità di certe realtà se si ha voglia di pensarci, oppure lasciarsi andare semplicemente alla risata del paradosso umano “Rido per non piangere”. Lo pseudonimo Lena Rosati nasce dal desiderio di dare una voce e un corpo unico all’elaborazione dei vissuti delle due autrici. Lena Rosati è un ibrido tra le due personalità di Cristina e Simona, che s’incontrano, si scontrano e si compensano rigo dopo rigo, frase dopo frase, fiaba dopo fiaba. Lena Rosati è una quarantenne dissacrante ed anarchica, che guardandosi intorno vede un mondo diverso da quello che le era stato rifilato con le fiabe della buona notte. In questo mondo reale, in cui se non sei sveglio soccombi sotto il ritmo incalzante ...
Il lato sconosciuto, sorprendentemente divertente della grammatica. La guida più facile e amichevole ai segreti della nostra madre lingua. NUOVA EDIZIONE AGGIORNATA
“Le opinioni espresse dal Capo del Governo non rispecchiano necessariamente quelle degli abitanti.” Secondo Daniele Luttazzi questo sarebbe l’ideale manifesto da esporre a ogni valico di frontiera. Una volta passati di qua, una volta aperto il sipario sul Bel Paese, o si chiude gli occhi o si ride. Si ride amaro, si ride “satyricon”. E allora ecco Luttazzi nei suoi vertiginosi avanti e indietro fra il pubblico e il privato, fra l’osceno della politica e la politica dell’osceno. Ecco la repubblica delle banane, i talebani, i teenager omicidi andare assieme a serrate meditazioni sulla masturbazione, sull’apparente casualità della penetrazione anale, sul leggendario tema della lunghezza del pene. Battute fulminanti, autointerviste, microracconti. Una sequenza di maligni sgambetti alle menzogne nazionali..
Decine di migliaia di copertine di magazine e poster vennero dedicati a Den Harrow, molti di più di altre celebrità del momento, facendo a gara con le icone mondiali dello spettacolo. Questa è la vera storia della leggenda Den Harrow, narrata direttamente da lui. Diventare belli, ricchi e famosi: è il sogno di tutti. Den Harrow ci è riuscito, negli anni Ottanta era l’idolo delle teenagers. Ha venduto milioni di dischi in tutta Europa, ha vinto premi internazionali, ha fatto concerti davanti a settantamila persone. E poi cos’è successo? In questa autobiografia coinvolgente come un romanzo, Den Harrow ci racconta i retroscena e gli inganni degli anni Ottanta, la crudeltà dello show business, l’altra faccia della medaglia del successo. Ci racconta le sue cadute, le sue rinascite, il suo rapporto conflittuale con Nani, la parte più tenera del suo carattere, quella che non era pronta a venire travolta dalla fama. Come un’araba fenice che rinasce ogni volta dalle sue stesse ceneri, Stefano Zandri aka Den Harrow si mette a nudo riattraversando il successo dei suoi vent’anni, la rovina economica, la carriera di strip man a Las Vegas, il ritorno in Italia nella spietata...
Poeta della canzone, attore, irresistibile seduttore. Spaccone e fragile. Generoso e ingenuo. Questo libro offre il ritratto completo di Franco Califano, un artista che nella sua carriera ha scritto brani indimenticabili, ma ha anche attraversato e superato momenti difficilissimi. I suoi successi raccontati di pari passo con la vicenda umana di un poeta di borgata che non ha mai rinunciato a vivere sempre al massimo. Spaccone e fragile. Generoso e ingenuo. Franco Califano è stato uno degli artisti più discussi della canzone d’autore italiana. Spesso di lui è arrivata prima la fama di tombeur de femmes e poi la poesia. Prima i guai giudiziari e poi i versi indimenticabili. Questo libro compie il grande salto: mettere in primo piano le sue canzoni, intrecciandole alla vicenda umana di un artista che ha vissuto sempre al massimo. Dall’infanzia nei collegi all’adolescenza nella borgata. Dai primi passi come autore alle collaborazioni con Mina, Mia Martini, Ornella Vanoni e Peppino di Capri. Poi il legame fraterno con Luigi Tenco e Piero Ciampi e gli anni del successo e degli eccessi. Il libro ripercorre anche i momenti terribili degli arresti, il primo nel 1970 e il secondo...
Tre colpi d’arma da fuoco: mano sinistra, petto e spalla. Così si presenta il corpo del ragazzo di estrema destra trovato morto nell’auto. Una Ferrara ancora sotto shock per l’omicidio Aldrovandi piomba nella paura di attentati politici. Pietro Malatesta, ispettore di polizia e anarchico di natura, si troverà a indagare su un omicidio dalle dubbie motivazioni. Brigate rosse? NAR? Ferrara cerca la sua verità. Un giallo che rimane in perfetto equilibrio tra le indagini e la movimentata vita privata dell’ispettore, fatta di scarse amicizie poco raccomandabili, e di una passione per la Spal. Con a fianco Gavino Appuntato, l’unico poliziotto che riesce a lavorare con Malatesta, l’ispettore tenterà il tutto per tutto per risolvere il caso.
Italia, 1991. Le «notti magiche» sono finite da un pezzo, e il paese attende l’inizio di una nuova stagione, di una primavera che, come canta Franco Battiato, «tarda ad arrivare». Il caos politico e istituzionale, le inchieste della magistratura e gli attentati di mafia incendiano il clima nell’opinione pubblica, e in tanti si preparano a raccogliere il testimone della protesta che monta nella società civile. Il mondo della musica non resta a guardare. Cantautori affermati, gruppi rock e giovani promesse si schierano contro la corruzione e il malgoverno; e i loro brani diventano la colonna sonora dell’ondata di sdegno popolare contro la politica. I palazzi romani, la Tangentopoli milanese, le autobombe di Palermo entrano di prepotenza nei concerti, nelle kermesse di partito, al Festival di Sanremo. Sono canzoni che parlano di ladri e connivenze, di manette ed esplosioni. Qualcuna avrà successo, altre verranno presto dimenticate, talvolta anzi rinnegate. E oggi, in qualche caso, riadattate: la Prima Repubblica è morta, ma la Seconda non sta poi tanto meglio.
Ogni mattina Vittorio Maria Canton di Sant’Andrea, quarant’anni e un metro e novanta per centodieci chili, poco prima che Gelasio – o meglio Anatoli, il maggiordomo dallo sguardo siberiano così elegantemente ribattezzato – metta piede nella sua camera da letto, indossa la giacca da camera, finge di sistemarsi una chioma fluente che non ha, monta un rudimentale capestro e, con una smorfia cupa, infila la faccia nel cappio. Ogni mattina Gelasio non si lascia impressionare dal gesto e, con aria indifferente, lascia la colazione ed esce dalla camera, mentre Vittorio Maria si lancia a pancia sotto sul letto. I finti suicidi sono, per il principe di Sant’Andrea, un’innocua esibizione quotidiana, e tuttavia sorgono da un’anima dolorosamente afflitta dalla vita in comune con una vecchia zia malevola che non manca mai di chiamarlo «Vittorio Maria», scandendo con cura il suo secondo nome; da una casa le cui pareti sono decorate dai segni dei quadri mancanti – l’unica fonte di guadagno rimasta all’illustre casato –; dall’amara constatazione che nessuno più l’invita alle feste che contano, nemmeno l’elegantissimo Caio Castaldi Ce stelli che ha fatto recapitare...
Atipica, iconica, sorprendente, Maria De Filippi negli ultimi trent’anni ha – secondo le sue stesse parole – «vissuto nella scatola» che è la tv, guadagnandosi sul campo la qualifica di conduttrice nel significato più pieno e opponendo alla critica facile la consapevolezza della propria professionalità. I suoi programmi travalicano le generazioni e sono sempre riusciti a parlare a persone di ogni età, inclusa quella più difficile da raggiungere, i giovani, oggi prevalentemente orientati sulla fruizione on demand in rete. L’autore, attraverso articoli, interviste e notizie di prima mano, ricostruisce una “mariologia”, una poetica, una fenomenologia (come altri l’hanno chiamata) mariana, dimostrando fra l’altro quanto impegno e intuizione servano per confezionare un prodotto televisivo popolare.
1420.1.103
"Sa, noi vogliamo fare qualcosa di grande, di unico: rivoluzionare la televisione italiana. E per fare questo abbiamo bisogno non solo di persone in gamba e creative, di persone che non misurano il tempo. Di più, vogliamo persone che ci credono. E siano disposte a sognare. Lei ha un sogno?", mi domandò Berlusconi a bruciapelo... "Certo, chi non ha un sogno!", mi venne di rispondere alla meglio. In effetti avevo tanti sogni. E tanta voglia di impegnarmi per realizzarli. La TV vista da dentro. Fatma Ruffini, la lady di ferro di Mediaset, ideatrice di oltre cento trasmissioni è un pezzo di storia della televisione italiana e non solo. Per la prima volta, si racconta fuori dagli studi di Cologno Monzese, con una carrellata di immagini e aneddoti: dal primo incontro, nel 1981, con Silvio Berlusconi, ancora proprietario di TeleMilano, ai primi passi di Canale 5; dai successi straordinari del Karaoke, di Scherzi a parte e Stranamore ai tanti personaggi che ha scoperto e lanciato. Negli ultimi decenni, non c'è fenomeno televisivo che non abbia pensato lei, intercettando i gusti del pubblico o curiosando fra i mercati di tutto il mondo. La temuta signora della tv, tra le pochissime...
Perchè un eBook così? Un sorriso non costa nulla e produce molto. Arricchisce chi lo riceve, senza impoverire chi lo dona. Non dura che un istante, ma nel ricordo può essere eterno. Nessuno è così ricco da poterne fare a meno e nessuno così povero da non poterlo dare. Crea felicità in casa, negli aff ari è sostegno; dell’amicizia profonda sensibile segno. Un sorriso dà riposo alla stanchezza. Nella tristezza è consolazione. E’ l’antidoto naturale di tutte le nostre pene. E’ un bene che non si può comprare, né prestare, né rubare, poiché esso ha valore solo nell’istante in cui si dona. E se poi incontrerete chi non vi dà l’atteso sorriso, siate generosi e dategli il vostro. Perché nessuno ha tanto bisogno di sorriso come colui che ad altri non sa darlo. (L. Fabes)
«Ogni giorno, il bel paese ci offre uno sgangherato spettacolo teatrale di cui non si sa se ridere o se piangere.» Vizi e costumi, trasformismi e maschere della politica, ambiguità e paradossi della cronaca quotidiana. Aldo Grasso è un maestro nell’infilzare con la sua penna ironica e appuntita la contraddittorietà dell’esistere, le luci e le ombre di tutto ciò che ci passa sotto gli occhi, curiosando nelle pieghe dei personaggi, senza risparmiare nessuno: da Grillo a Toninelli, da Asor Rosa a Salvini, da Toti ad Arcuri, da Gratteri a Montanari, da Speranza a Meloni. Mai con facile indignazione e pedante supponenza e sempre con curiosità e disincanto: da vero moralista, insomma, che si occupa della natura intima dell’uomo; da polemista autentico, teso anzitutto a smascherare l’ipocrisia dominante. In queste pagine, con il ritmo e l’ispirazione delle grandi favole morali di Esopo, si susseguono gustosi ritratti di illustri campioni e irresistibili incapaci ma anche quadri di varia e dissestata umanità che insieme compongono un più ampio inventario, spietato e verissimo, dei disturbi culturali e politici che colpiscono la vita italiana contemporanea.
Come e perché usare i versi del sommo poeta nella vita quotidiana Prefazione di Claudio Giovanardi A molti di noi è capitato spesso di esclamare, in qualità di invito a non perdere tempo con persone che non meritano la nostra attenzione, «Non ti curar di lor, ma guarda e passa!» (prima curiosità: la citazione è sbagliata! Dante scrive: «Non ragioniam di lor...»). E chi non conosce il verso «Amor ch’a nullo amato amar perdona», che tanta fortuna ha avuto nella musica italiana? Ma cosa significa? E quante volte abbiamo detto a un amico – pieno di guai fino al collo – «stai fresco»? Che cosa hanno in comune queste espressioni e le tante altre raccolte nel libro? La medesima paternità. Nascono tutte dalla penna di Dante Alighieri, il massimo genio linguistico della storia, il quale – con la sua Divina Commedia – ha incrementato vertiginosamente il patrimonio lessicale dell’italiano. Parla come Dante ospita una ricognizione dei più famosi ma anche dei meno noti versi di Dante entrati nella lingua quotidiana, per lo più usati da chi parla senza la consapevolezza della loro provenienza. L’ampia documentazione offerta in queste pagine è la prova del fatto...
Che fine ha fatto la Rai di cinquant'anni fa? Quella dei grandi sceneggiati, delle commedie musicali di Garinei e Giovannini, di Canzonissima, quella delle grandi inchieste e della Tv dei ragazzi, quella di Carosello e poi i bimbi tutti a letto? Che fine ha fatto quella Rai che, prima di tutto, era e si sentiva servizio pubblico? Per capire che cosa è diventata oggi la televisione di Stato, Loris Mazzetti si interroga su chi comanda davvero, chi prende le decisioni e chi preferisce non prenderle. Si chiede che rapporto ci sia tra il potere e l'informazione. E perché in questi ultimi anni la politica si sia fatta così invadente, occupando tutti gli angoli i uno spazio non suo. Un viaggio appassionante per i corridoi della grande mamma, tra editti bulgari, valzer di poltrone, oscuramenti ed epurazioni, al cuore di un mondo sempre più immobile e opaco. Per i contribuenti, e per porre un freno alla cattiva qualità dei programmi, bisogna lasciar fare la televisione a chi la sa fare, con rispetto e senza demagogia, con la consapevolezza che ci si rivolge a milioni di persone. E che, come dice Enzo Biagi, l'unico vero padrone è quello che paga il anone.
Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare.
Il Palazzo del potere non è mai stato, tantomeno in Italia, un posto per educande. Nelle aule parlamentari romane sono sempre avvenute gazzarre invereconde, prive del minimo decoro istituzionale. Malefatte governative e illeciti partitocratici hanno interessato, con una sistematicità e forme sconosciute nelle altre democrazie occidentali, la cronaca giudiziaria. Eppure mai si era trascesi - nella storia repubblicana - al livello di immoralità, volgarità e impudenza toccato in questi ultimi vent'anni. In questo contesto - ora entrato in crisi e forse al tramonto, perlomeno nelle forme e nelle esagerazioni che ci hanno accompagnato in particolare per tutto l'ultimo ventennio - appare ardito parlare di "classe dirigente", mentre un esercito di saccheggiatori del bene pubblico, villani, boriosi, facce di bronzo, voltagabbana e impuniti hanno potuto dare vita al ridicolo, patetico e tragico teatrino mediatico documentato in questo volume: una specie di versione italiana della "società mediatica" e del passaggio epocale da modelli di comportamento etici a modelli di comportamento estetici.
Una figura solitaria spunta dalla nebbia, mentre tutto intorno infuria una tormenta di neve. Sfreccia via veloce, e un attimo dopo la nebbia torna a inghiottirla. Appena alle sue spalle, ecco un gruppo di inseguitori. Sono fradici, semiassiderati, eppure vanno avanti, i muscoli tesi fin quasi a scoppiare, i volti contratti per l'enorme fatica. Ai lati della strada, le persone infagottate nei loro pesanti cappotti esplodono in un grido unanime di incitamento Se esiste uno sport omerico, è senza dubbio il ciclismo: nessun'altra disciplina sa essere altrettanto epica e feroce, tragica e bella. È una magia fatta di passione e sacrificio, di gioia e dolore, di rabbia e amicizia: emozioni impossibili da illustrare con un'equazione. Per comprenderlo, lo devi raccontare: le battaglie più celebri e i duelli più agguerriti, ma anche i risvolti nascosti e gli inganni. Come ogni epica che si rispetti, anche il ciclismo ha i suoi eroi e i suoi antieroi, i suoi giovani valorosi caduti troppo presto, i suoi campioni colpiti dall'invidia degli dèi. Mario Cipollini, Fabio Casartelli, Lance Armstrong, Marco Pantani Sono molti i protagonisti che hanno inciso il loro nome nella leggenda di...
Vedi maggiori dettagli