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Il genio è senza opera

Il genio è senza opera

Autore: Massimo Carboni

Numero di pagine: 285

Come Michel Foucault e Pierre Hadot, ognuno dalla propria postazione storico-teorica, ci hanno ricordato, la filosofia antica non era solo un discorso ma anche un gesto, una. concreta pratica esistenziale proposta come modello ed esempio. L'innovativa tesi del libro è che il testimone di questa «arte della vita», di questa antropotecnica come lavoro inventivo e creativo su di sé, non è stato però raccolto dalla filosofia moderna, tranne alcune rare eccezioni (e tra queste viene qui affrontato il «caso Rousseau»), impersonale, tecnicistica, professionalizzata, ma dalle correnti più significative delle arti moderno-contemporanee, ivi comprese quelle teatrali, impegnate da Duchamp in poi non a produrre l'oggetto «opera d'arte» nel senso classico-tradizionale del termine, ma, all'interno di una pratica dell'inoperosità e di una estetica dell'esistenza, a proporre percorsi e paradigmi di vita esemplari. Se questo è vero, allora anche l'attuale modello dell'insegnamento artistico va radicalmente cambiato, ed è questo il delicato tema su cui il libro si chiude.

Oggetti attivi

Oggetti attivi

Autore: Fabrizio Desideri

Nei saggi che compongono questo libro l’autore interroga e analizza la singolare natura delle opere d’arte. Nel contesto di una riconfigurazione della teoria estetica perseguita da oltre un ventennio si propone qui di rovesciare il punto di vista da cui considerare questi paradossali prodotti del fare umano. Anzitutto, assumendo la paradossale capacità delle opere d’arte di rivolgere a noi uno sguardo autonomo e straniante. Sul filo di questa paradossalità si considera la polarità immanente alla quasi-vita delle opere d’arte e con essa la tensione tra l’unità di oggetti e l’unità d’immagini in cui consistono. Questa considerazione si svolge su due piani. Un piano decisamente teorico che affronta le opere d’arte nel confine tra estetica e ontologia. Un piano critico-fenomenologico che indaga la dimensione oggettuale delle opere in snodi decisivi dell’arte contemporanea. Il risultato è una concezione delle opere d’arte come “oggetti attivi” caratterizzati da una sovraesistenza che coinvolge i modi stessi del loro aver effetti sulla nostra vita.

Duchamp

Duchamp

Autore: Marco Senaldi

In un mondo in cui l’occhio e tutti gli altri sensi umani sono sottoposti ogni giorno a una serie di prove psicologiche in forme e modalità accresciute, continue e per lo più inconsapevoli, l’arte di Duchamp rappresenta, ancora oggi, un esercizio per collaudare non solo la nostra capacità di vedere e percepire, ma anche di esistere. Se vivere significa emanciparsi dall’incatenamento a uno scopo determinato, allora l’arte, quando funge da “test”, può servire a misurare, di tanto in tanto, quanto siamo davvero consapevoli della nostra libertà. A partire da questo presupposto, Marco Senaldi ci conduce in un inedito e avvincente viaggio “a ritroso” nellʻopera di Marcel Duchamp.

Catastrofi d'arte

Catastrofi d'arte

Autore: Luigi Bonfante

Numero di pagine: 22

La storia dell’arte, lo diceva Benjamin, è una storia di profezie, e perché certe opere siano comprensibili occorre che siano mature le circostanze che esse hanno precorso. Di imprese sovversive il secolo delle avanguardie è stato prodigo, ma ce ne sono alcune la cui forza tellurica ha sconvolto per sempre la modernità lasciando che un nuovo paradigma si diramasse dalla crepa. E c’è un punto preciso in cui attecchisce per la prima volta il germe del contemporaneo: l’apparizione dell’Orinatoio. Dopo averlo acquistato in un negozio di idraulica di New York, Duchamp lo spedisce alla mostra degli Indipendenti del 1917, dove sei dollari garantiscono il diritto di essere esposti. La rottura è sotto gli occhi di tutti: è la natura stessa dell’arte a essere messa alla prova. E a partire da questa “spora aliena” di non-arte la faglia si prolunga attraverso una continua e sistematica trasgressione dei limiti. Esplorando – per usare un termine di Arthur Danto – l’artworld delle catastrofi più clamorose del Novecento, questo libro ci svela le trame di opere rivoluzionarie, indissolubili dalle personalità e dalle idee dei loro autori, in una continua tensione fra...

Babelonline

Babelonline

Autore: Attilio Bruzzone , Guelfo Carbone , Elisabetta Colagrossi

Numero di pagine: 579

«Il tema» del numero 5 del 2019 di B@belonline, curato da Attilio Bruzzone, Guelfo Carbone e Elisabetta Colagrossi, raccoglie gran parte degli interventi di un convegno internazionale tenutosi tra Roma e Genova nel 2018 per celebrare il centenario della pubblicazione della prima edizione del Geist der Utopie. Abbiamo qui voluto restituire il dialogo a distanza tra queste due occasioni, generate dal comune intento di tornare a confrontarsi, sempre di nuovo, con quest’opera “esplosiva” del giovane Bloch, uno dei capolavori del pensiero politico utopico del secolo scorso. Dedichiamo questo numero a Remo Bodei, eccellente studioso del pensiero di Ernst Bloch (tra tanti altri temi), che ci ha lasciati in questo mese di novembre

Quei soliti idioti

Quei soliti idioti

Autore: Desirée Sibiriu

“Quei soliti idioti” è un’ironica intervista sulla professione di "stylist", colei che spoglia e riveste gli attori, narrata attraverso i retroscena, con aneddoti e informazioni utili sul magico mondo dello spettacolo. Un dietro le quinte dissacrante e irriverente che svela trucchi e segreti del mestiere. Il titolo è un omaggio alla commedia all’italiana, rappresentando in modo satirico e grottesco la vita quotidiana di un italiano normale su un set, tratteggiando stereotipi e debolezze, angherie e discriminazioni. Uno squarcio su un ambiente protetto, quello della creazione d’immagini, che in realtà ci circonda: per strada, in tv, al cinema, su internet, ovunque. Nella seconda parte L’ABBECEDARIO DELLO STYLING analizza in modo non solo tecnico le figure professionali, i ruoli, le conoscenze, insomma come funziona il mestiere di stylist.

L’utile idiota

L’utile idiota

Autore: Antimo Cesaro

Due convincimenti sono sottesi ai saggi raccolti in questo volume: il primo è che la cultura sia un pre-requisito della democrazia; il secondo è che anche la forma di governo democratica (ritenuta la migliore possibile) sia inevitabilmente esposta a molteplici forme di decadimento. Il pudore affiorante – già a livello terminologico – dall’analisi del perturbante scenario transdemocratico (superficialmente riassunto nel fortunato vocabolo “post-democracy”), può trovare, invece, nello studio dei “classici” un’indubbia condizione di consapevolezza del presente e di orientamento per il futuro. Basti pensare alla duplice possibilità definitoria offerta dallo storico greco Polibio per descrivere la forma corrotta di democrazia: cheirocrazia (“dominio della forza bruta”) e oclocrazia (“governo demagogico della massa”). Adottando una prospettiva epigonale e utilizzando l’espediente della fictio philosophica per collocarsi nel pieno bailamme di una dimensione oclocratica, l’autore tenta di offrire un’analisi – non priva di toni sarcastici – della catastrofe, scegliendo un particolare punto di vista: quello del decadimento culturale.

Il silenzio

Il silenzio

Autore: Saggi Liuzzi

Numero di pagine: 114

Collana CONTEMPORANEA diretta da Luna Gubinelli Cosa sappiamo del silenzio? Quanti tipi di silenzio conosciamo? Queste sono solo alcune delle domande che, in maniera indiretta, vengono poste al lettore, accompagnandolo alla riflessione... Durante la lettura si analizzeranno le diverse e articolate declinazioni del tema preso in esame. Ogni capitolo affronterà una vibrazione o modulazione diversa del silenzio e corrisponderà a un artista, artefice dello stesso silenzio. L'autrice propone un percorso emotivo, sensoriale e visivo, invitando il lettore a intraprendere un “viaggio-guidato” introspettivo, legato a molteplici sensazioni e fruizioni creative. Sara Liuzzi, storica, critica d'arte e giornalista pubblicista. Docente in Didattica dei linguaggi artistici all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Si è formata fra Arezzo, Milano e Londra. Laureata all'Università degli Studi di Siena, in Conservazione dei Beni Culturali con tesi in Storia dell'Arte Contemporanea. Specializzata in Landscape Design Curator, Master presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, ha approfondito i suoi studi curatoriali alla “Central Saint Martins”, College of Art&Design di Londra. È...

Critica della trasparenza

Critica della trasparenza

Autore: Riccardo Donati

Numero di pagine: 208

Ci sono miti culturali che consentono di riflettere sulla modernità a partire dalle sue radici, permettendo di indagarne gli sviluppi e le polarità fondamentali: tra questi, il mito della trasparenza che, nato in ambito architettonico con l’erezione del Crystal Palace di Londra nel 1851, da tempo non riguarda più soltanto la creazione di spazi caratterizzati da una totale reversibilità ottica di interno ed esterno, ma è ormai divenuto un concetto chiave del dibattito politico e sociale di tutto l’Occidente. Con un taglio agile ma teoricamente agguerrito e un linguaggio che unisce rigore e scorrevolezza, Riccardo Donati affronta qui le tappe evolutive di tale fenomeno, seguendone la progressiva trasformazione da sogno a incubo attraverso lo studio di quelle discipline che da sempre hanno il compito di forgiare e diffondere i miti: la letteratura e le arti della visione. Da T hackeray a Dumas, da Dostoevskij a Ruskin, passando per il Novecento modernista di Tzara, Breton, Scheerbart, Benjamin, Joyce, Palazzeschi, Bontempelli, Duchamp, Ejzenštejn, Zamjatin, fino ad autori del Dopoguerra e della contemporaneità (tra gli altri, Nabokov, Calvino, Rodari, Ballard, Romero), il...

Pasolini Sade e la pittura

Pasolini Sade e la pittura

Autore: Mathias Balbi

Numero di pagine: 248

L’insistenza del rapporto tra immagine pittorica e immagine filmica è sempre stata argomento ineludibile per gli studiosi dell’opera cinematografica di Pier Paolo Pasolini. Pensiamo ai saggi o alle monografie di Brunetta, Marchesini, Galluzzi e dello stesso Zigaina.(...) Chi non conosce il tanto citato parallelismo tra il Cristo Morto di Mantegna a Brera e la ripresa in scurto di Ettore morente nel suo letto di contenzione in Mamma Roma? Chi non conosce la tanto dibattuta quaestio dei prestiti figurativi esplicitati da Pasolini nei primi tre film (il Masaccio di Accattone e Mamma Roma, la Deposizione del Pontormo in La ricotta), quasi a titolo di omaggio al magistero longhiano? Ecco pertanto dispiegarsi nel presente volume (...) il tracciato completo del rapporto tra Pasolini e le arti, dall’affezione quasi morbosa per il “colore” nei disegni di gioventù alla “fulgurazione pittorica” d’epoca universitaria, dalla vertenza critica su una personalità controversa come quella del Romanino (1485 ca.-1550 ca.) alla scoperta, sempre di ascendenza longhiana, del manierismo e del barocco, nonché, per li rami, dei dispositivi della contaminazione e del crossover (o,...

Il Dada(ismo) ovvero dada non significa nulla

Il Dada(ismo) ovvero dada non significa nulla

Autore: Mirella Giuggioli

Numero di pagine: 210

Nella stordente detonazione di esternazioni e di visibilità che ci circonda, quale posto può trovare oggi un libro sul vibrante ed insignificante urlo dada? Quale interesse può suscitare un movimento che inneggiò al gioco, alla pace, all’iperbole, all’indifferenza, al caso, all’indomabile insensatezza, al silenzio? L’epoca in cui nasce Dada è un’epoca di disgregazione, di annientamento – sociale, morale ed economico – simile alla nostra. La risposta di Dada è una parola di flessibilità e di trasformazione, rappresenta la capacità di aprirsi al mondo senza perdersi, di comprendersi parlando lingue diverse, d’incontrarsi senza annullarsi. Dada è la ricerca di una verità profonda: quella che sospinge verso l’abbattimento di ogni certezza e di ogni verità. Rappresenta l’assoluto vuoto di pensiero: sola chance per la creazione di qualcosa di davvero nuovo e rigenerante. La sillabazione incerta di Dada suscita oggi il sogno di risvegliarci oltre i nostri programmi di separazione, quelli che ancora ci alienano da noi e da tutto.

Senso e sensibile

Senso e sensibile

Autore: Paolo Leonardi , Claudio Paolucci

Numero di pagine: 218

Questo numero speciale di E/C presenta gli atti del XIX convegno della Società Italiana di Filosofia del Linguaggio, tenutosi presso il Dipartimento di Filosofia e comunicazione dell’Università di Bologna dal 5 al 7 Ottobre 2012. Il titolo del convegno era “Senso e sensibile. Prospettive tra estetica e filosofia del linguaggio” e aveva evidentemente l’obiettivo di ridiscutere in chiave contemporanea e da differenti prospettive un tema classico della riflessione filosofica, e cioè quello dei rapporti tra conoscenza sensibile e linguaggio, tra “estesico” e “logico” e, più in generale, alcuni delle relazioni possibili tra l’estetica e la filosofia del linguaggio.

Dentro la trasfigurazione. Il dispositivo dell'arte nella cibercultura

Dentro la trasfigurazione. Il dispositivo dell'arte nella cibercultura

Autore: Luisa Valeriani

Numero di pagine: 287

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