
Allo stato attuale i chierici dei movimenti ecclesiali sono incardinati in diocesi non essendo possibile incardinare nei movimenti, configurati come associazioni private o pubbliche di fedeli. Da questa situazione emergono alcuni punti critici: ci sono sacerdoti la cui vocazione è sorta e maturata in un movimento e che faticano a conciliare l’adesione al movimento con l’appartenenza in quanto chierici ad una Chiesa particolare; ci sono movimenti che necessitano di proprisacerdoti perché esercitino il ministero sacro all’interno del movimento o perché ricoprano funzioni di governo; ci sono Vescovi diocesani che sono responsabili di sacerdoti la cui vita e il cui ministero sono ispirati dalla sequela di un carisma collettivo che può procurare tensioni all’interno della Chiesa particolare e locale e che, di fatto, limita la possibilità dei Vescovi stessi di scegliere una destinazione per quelli che sono proprisacerdoti. La situazione attuale ha condotto a ricercare soluzioni in due direzioni: da una parte si è tentato di conciliare le diverse esigenze rimanendo all’interno della normativa vigente, dall’altra parte ci si è interrogati sull’eventualità di...
Vedi maggiori dettagli