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Fata Morgana Web 2019. Un anno di visioni

Fata Morgana Web 2019. Un anno di visioni

Autore: aa. vv.

Numero di pagine: 658

Da C’era una volta a… Hollywood a Joker, da Il traditore a Martin Eden, agli ultimi film di Polanski, Martone, Moretti, Eastwood e Soderbergh, da uno speciale dedicato alla serialità televisiva a letture di opere come Game of Thrones e Chernobil, questo volume racconta tutto ciò che di importante e degno di memoria è apparso sugli schermi del cinema, e non solo, nel 2019.

Scenari, n. 1

Scenari, n. 1

Autore: Aa. Vv.

Numero di pagine: 118

Attraverso il commento dei fatti più significativi nell’ambito della politica, della cultura, dell’arte e dell’economia, la rivista Scenari, quadrimestrale di approfondimento culturale di Mimesis Edizioni, vuole costituirsi come un potente laboratorio di idee e dibattito, fornendo ai lettori la possibilità di commentare gli articoli attraverso blog appositamente dedicati. Di seguito, i contributi di questo numero. Andrea Zhok, Doppio movimento, ovvero della necessità storica di una sinistra non “progressista”; Edoardo Greblo, Noi, il popolo, e gli altri; Maria Grazia Turri, L’incertezza come timone dei diritti; Damiano Cantone, Cosa c’è di buono nella buona scuola?; Francescomaria Tedesco, Critica della ragione decisionista; Francesco Bilotta, Cosa si nasconde dietro l’espressione “ideologia del genere”?; Giovanni Leghissa, Geopolitiche dell’Europa. Il futuro dell’Unione Europea tra interessi nazionali e difesa comune; Roy Menarini, Interstellar è il “GFA” (Grande Film Americano)?; Valentina Re, Da Maranello a Cinecittà, ovvero:“how a legendary film studio became a ridiculous themepark”; Alberto Brodesco, “Social” o “sociofugal”? Gli...

Bellezza è verità

Bellezza è verità

Autore: Marco Rossitti

Numero di pagine: 248

La Puglia, e il Salento in particolare, come finis terrae, porta d’Europa, cerniera effervescente tra mondo greco e mondo latino, tra Oriente e Occidente. Prototipo di una nuova socialità interculturale, “metafora totale” di una resistenza a un mondo (a un’Italia) sempre più disumano e volgare, e contro la globalizzazione e il livellamento culturale. “La mia è una continua e spasmodica ricerca di bellezza, poesia e civiltà nel paesaggio, nella musica, nei volti, nei gesti, nella vita delle genti del Salento, una terra che nonostante gli inevitabili imbarbarimenti di una modernità senza progresso non ha ancora svenduto del tutto l’anima alla cultura dominante del mercato. Non penso che sia migliore di altri posti, ma è il mio posto. Non mi sento isolato. Racconto il Salento perché ne so cogliere sfumature e toni." Portavoce autorevole del cosiddetto “rinascimento pugliese”, Edoardo Winspeare è un vero e proprio “agitatore” culturale a tutto campo. Non solo sceneggiatore e regista, ma anche talent scout e produttore di giovani cineasti, promotore di rassegne cinematografiche ed eventi musicali e paladino della tutela paesaggistica e ambientale.

Effemeridi del film

Effemeridi del film

Autore: Mariapia Comand , Andrea Mariani

Numero di pagine: 190

Effemeridi del film si occupa dei cosiddetti “ephemera” – documenti, perlopiù di carta, spesso prodotti sulla spinta di un’urgenza emotiva, intellettuale o artistica, solitamente destinati a una comunicazione transitoria – come fonte di storia del cinema. Il volume offre una serie di analisi di oggetti culturali originali (album di ritagli, scrapbooks, cigarette cards, ecc.) e, attraverso questi casi di studio, sviluppa una riflessione teorica e metodologica intorno alla nozione di “ephemera”, muovendo da alcuni studi pionieristici nel campo dei film studies e dalle ascendenze del “nuovo materialismo” nel campo della storia dei media e dell’archeologia dei media per approdare a un’accezione ampia del termine, comprensiva di paratesti e “minor media”. Prendendo in esame fondi archivistici privati e istituzionali, materiali e miscellanee provenienti da collezionisti e da archivi, il libro getta un ponte tra la storia dei film e il contesto nei quali i film sono mostrati e visti, il reticolo di discorsi che avvolge produzione e consumo, il ruolo del cinema nella vita quotidiana e il suo spazio nelle vite individuali.La rete è stracarica di informazioni...

Una lettura perversa del film d’autore

Una lettura perversa del film d’autore

Autore: Slavoj Žižek

Numero di pagine: 280

Lynch e l’oscenità del reale, Tarkovskij e la Cosa, l’horror sociale del nuovo Joker di Todd Phillips. Chi se non Žižek poteva lanciarsi nell’impresa tanto folle quanto affascinante di “smontare” il cinema d’autore per osservarlo nel suo strato più profondo? Con l’irriverenza e la genialità che lo contraddistinguono, il filosofo sloveno mostra come il cinema sia teatro di una straordinaria esperienza del Sublime che, in quanto tale, non può essere colta appieno dalla critica. È nello sguardo che cinema, filosofia e psicoanalisi possono incontrarsi e comprendersi reciprocamente. Questa raccolta di saggi su alcuni dei registi più importanti della storia cinematografica ne è una dimostrazione.

Nanni Moretti

Nanni Moretti

Autore: Roberto Lasagna

Numero di pagine: 156

Da Io sono un autarchico a Tre piani, il cinema di Nanni Moretti ci invita a superare i nostri schemi mentali attraverso alcuni dei film più originali e disarmanti prodotti in Italia dagli anni Settanta a oggi. Dalle ossessioni dell’alter ego Michele Apicella a quelle di un autore maturo che continua a interrogare lo spettatore in opere calate dentro le esitazioni di un neoeletto Papa in crisi, di una regista in scacco esistenziale, dei condomini di una palazzina romana ispirata alle pagine dello scrittore Eshkol Nevo. Tutto il cinema di Moretti come percorso di rivendicazione di una crisi che è motivo di autoanalisi, per l’autore e per lo spettatore.

Look over Look

Look over Look

Autore: Caterina Martino

C’è ancora qualcosa da dire su Stanley Kubrick? Le sue biografie ci hanno raccontato il passaggio dal mestiere di fotoreporter (già a diciassette anni assunto dalla rivista “Look”) a quello di filmmaker indipendente e poi di regista di kolossal come 2001: Odissea nello spazio e Barry Lyndon. L’apertura dello Stanley Kubrick Archive ci ha introdotto nei vari progetti non realizzati. Ma la conoscenza approfondita del suo lavoro fotografico – un’esperienza maturata nella stessa New York di Diane Arbus, Weegee, William Klein, Robert Frank, Elliott Erwitt e gli altri innovatori di cui Kubrick è stato amico personale o allievo indiretto – permette ora una nuova e originale rilettura di tutta l’opera, dall’esordio di Day of the Fight (un photo essay che diventa un film) ai capolavori della maturità. Se Shining si chiude con una carrellata verso una foto (forse in omaggio al celebre corto Wavelength del regista/fotografo Michael Snow) e Full Metal Jacket ha fra i personaggi principali un fotoreporter di guerra, un po’ tutti i film di Kubrick possono essere riletti come una riflessione sulle fotografie (sempre presenti in quanto oggetti della quotidianità moderna)...

John Ford e il cinema americano

John Ford e il cinema americano

Autore: Andrea Laquidara

Ne La nascita della tragedia, Friedrich Nietzsche indica in Dioniso e Apollo le figure in cui si condensano i due aspetti principali della realtà: un fondo caotico da cui lo sguardo trae forme armoniche, che conferiscono al Caos un ordine – insieme compiuto e provvisorio. Osservata da questa prospettiva, la settima arte risulta arte tragica per eccellenza. Non tutto il cinema, tuttavia, mantiene il medesimo rapporto con la profonda irrazionalità del Reale: a Hollywood, a partire dai primi decenni del XX secolo, è cresciuta una prevalente tendenza (socratico-platonica, direbbe Nietzsche) alla rimozione di Dioniso. Il rapporto problematico che il cinema statunitense ha sempre mantenuto con l’irrappresentabilità del Reale trova in John Ford, il più affidabile dei registi hollywoodiani, la sua espressione più piena e interessante. Interessante anche e soprattutto per la valenza culturale che il cinema fordiano assume come mito di fondazione americano condensato in immagine.

L’opera di Paolo Sorrentino tra le immagini di Federico Fellini e di Martin Scorsese

L’opera di Paolo Sorrentino tra le immagini di Federico Fellini e di Martin Scorsese

Autore: Vittoriano Gallico

Paolo Sorrentino ha spesso parlato di Federico Fellini e di Martin Scorsese come fonti di ispirazione per il proprio cinema. Il successo mediatico e le ricompense de La grande bellezza hanno incoraggiato il parallelo con il regista de La dolce vita spesso a scapito di Scorsese. Eppure, entrambi i maestri sembrano aver lasciato una traccia significativa sull’opera del più giovane regista, un influsso ravvisabile sia secondo lo schema dell’analogia, sia secondo quello più problematico del contrasto. Il presente lavoro tenta di cogliere le peculiarità dell’opera sorrentiniana individuando affinità e dissonanze con il cinema di Fellini e Scorsese.

Sergio Leone

Sergio Leone

Autore: Antonio Rainone

A trent’anni dalla scomparsa di Sergio Leone (1929-1989), questo breve saggio, in costante confronto con il western americano e con il contesto cinematografico e politico-culturale italiano degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, intende sollecitare a rifl ettere ancora sul suo personale percorso cinematografico. In origine sottovalutato e considerato dalla critica ufficiale per lo più come esempio di una produzione popolare frutto di una moda provinciale (il “western all’italiana”) dalle finalità esclusivamente commerciali, il cinema di Leone presenta invece, dalle prime opere più popolari fino agli ultimi grandi film, notevoli aspetti di originalità, sia stilistici sia contenutistici, il cui riconoscimento ne ha reso possibile una valutazione più oggettiva, consacrando il regista come uno dei maggiori autori del cinema italiano (e non solo).

Fabbrica di sogni, deposito di incubi

Fabbrica di sogni, deposito di incubi

Autore: Stefano Santoli

Un viaggio di esplorazione fra trasformazioni, evoluzioni e nuove tendenze del cinema statunitense degli anni Dieci del XXI secolo. L’immersione sensoriale e il fotorealismo permessi dal digitale. La breve parabola del 3D e il consolidamento dell’impero Disney. L’omologazione e il successo del superhero movie. Il piano sequenza nel cinema mainstream. Il rinnovamento del western e il revival della fantascienza. Il Novecento come orizzonte mitico, tra celebrazioni americane e scavo alla ricerca delle radici del tradimento dell’american dream. La violenza che torna a rimandare alla realtà prima che al cinema. Il graduale superamento delle forme postmoderne. L’horror e la fantascienza specchio di mutamenti sociali, generazionali e di gender. Black Lives Matter e cinema afroamericano. Innovazioni di linguaggio, maturità e nuove sfi de dei grandi autori, da Malick a Lynch, da Scorsese a P.T. Anderson. L’affermazione e le rivoluzioni dello streaming.

Lo spazio e il deserto nel cinema di Pasolini

Lo spazio e il deserto nel cinema di Pasolini

Autore: Paolo Lago

Questo volume si propone di analizzare la rappresentazione dello spazio e del deserto nel cinema di Pasolini, soprattutto in Edipo re, Teorema, Porcile e Medea. In questi tre film assistiamo a una vera e propria opposizione di spazi: da una parte il deserto “primitivo” e “barbarico”, connotato da colori accesi e corporei, lande brulle in cui si muovono personaggi dalla connotazione demonica; dall’altra, invece, interni di case e palazzi nei quali vive e si muove la classe borghese oppure esterni connotati da colori cerei e freddi, tratteggiati in lucide e rigide geometrie. L’opposizione fra questi due tipi di spazio si trasforma in opposizione fra culture e società diverse: quella popolare e sottoproletaria e quella di ascendenza borghese. Questo confl itto e questa dialettica fra spazi verranno sondati in profondità tentando anche di rivestire di senso nuovo le immagini del cinema pasoliniano, rilevando in esse, da un lato, una forza e una potenzialità ctonie e “magmatiche” e, dall’altro, la capacità di rappresentare la realtà con tinte ceree e distaccate, fredde e allucinatorie.

Orson Welles e la new Hollywood

Orson Welles e la new Hollywood

Autore: Massimiliano Studer

Nel novembre 2018 la piattaforma Netflix ha reso disponibile ai suoi abbonati la visione di The Other Side of the Wind, un film a cui Orson Welles aveva dedicato le sue energie dal 1970 al 1985, anno della sua morte. In vita, il cineasta statunitense non era riuscito a portare a termine il progetto a causa di una serie incredibile di traversie, compresa la Rivoluzione Iraniana del 1979, che ne avevano impedito l'uscita nelle sale. Orson Welles e la New Hollywood è il racconto appassionato di un progetto cinematografico iniziato da Welles durante i primi anni della New Hollywood. Per raccontare questa incredibile storia produttiva, Massimiliano Studer ha consultato i documenti inediti dell'archivio Welles del Museo Nazionale di Torino, della University of Michigan e della Cinémathèque française. Il volume è inoltre impreziosito dalla prefazione di Esteve Riambau, considerato il più autorevole studioso europeo del cinema di Welles.

Francesco Rosi. Il cinema e oltre

Francesco Rosi. Il cinema e oltre

Autore: Nicola Pasqualicchio , Alberto Scandola

Racchiusa nell’angusta etichetta del realismo, contrapposto in più occasioni a un non meglio precisato «cinema di invenzione», la poetica di Francesco Rosi rinvia a una storia sola: quella di un Paese, l’Italia del secondo dopoguerra, segnato da crimini, misfatti e misteri ancora oggi indecifrabili. Film come Le mani sulla città, Salvatore Giuliano, Il caso Mattei e Cadaveri eccellenti appaiono ancora oggi esempi insuperati di un cinema al contempo poetico e politico, dove la ricerca espressiva si coniuga con l’impegno civile. I saggi contenuti nel presente volume, che raccoglie gli atti del convegno di studi svoltosi a Verona nel 2017, cercano di offrire nuove strade di lettura per un’opera che, come dimostrano i contributi della terza sezione, in tre occasioni ha trasceso i confini dello schermo per valicare quelli del palcoscenico.

Anestesia di solitudini

Anestesia di solitudini

Autore: Roberto Lasagna , Benedetta Pallavidino

Numero di pagine: 120

Da Kinetta a Kynodontas, da Il sacrificio del cervo sacro a La favorita: l’analisi e il racconto del mondo cinematografico di Yorgos Lanthimos nella prima monografia interamente dedicata al cineasta. È stato protagonista di una velocissima ascesa, che dalla cinematografia greca dei primi anni Duemila lo ha condotto al ruolo di autore riconosciuto dal sistema-cinema, in un periodo storico in cui questa figura, non di rado espulsa dagli studi accademici, è guardata con sospetto perfino dalla saggistica e minata, ultimamente, anche dai festival.

Le strutture del linguaggio cinematografico

Le strutture del linguaggio cinematografico

Autore: Sandro Sandro

Muovendo da un’analisi estetico-semiologica di opere significative nel campo del cinema, il presente volume tenta di mettere in luce le peculiarità strutturali del linguaggio cinematografico nelle sue articolazioni tecniche e retoriche. Dal montaggio al piano-sequenza e ai movimenti di macchina (livello sintattico) fino alle anacronie e alle forme piú complesse di gestione del racconto (livello narratologico), questo studio attraversa le principali modalità di funzionamento del testo audio-visivo in rapporto ai fini diegetici e di costruzione del significato. Il metodo impiegato non è storiografico, né tanto meno storicistico: il volume mira a sondare trasversalmente modalità espressive ricorrenti e dunque a porre le basi per una vera e propria narratologia di marca semiotica della grande arte del cinematografo.

Cinema tedesco: i film

Cinema tedesco: i film

Autore: Leonardo Quaresima

Numero di pagine: 487

Lungo l’arco della sua traiettoria, il cinema tedesco ha avuto a più riprese grandissimo rilievo, esercitando anche un ruolo di punta sul piano internazionale. Il volume ripercorre questa storia attraverso una selezione dei film che ne sono stati protagonisti: dalla stagione del “cinema d’autore” degli anni Dieci, in cui il nuovo mezzo si avvalse della collaborazione dei più noti protagonisti della scena letteraria e teatrale dell’epoca, al periodo weimariano, caratterizzato dalle invenzioni del cinema espressionista e dalla messa a punto di un complesso, raffinato sistema linguistico; dalla fase che accompagna gli anni del nazismo, in cui si fa portavoce delle parole d’ordine del regime, ma anche delle sue, ancor oggi dibattute, contraddizioni, al periodo apparentemente più provinciale dell’immediato dopoguerra, oggetto peraltro di riletture e riconsiderazioni in anni recenti; dall’exploit del Neuer Deutscher Film, che riporta il cinema tedesco a una posizione preminente nel contesto europeo, alla situazione degli ultimi decenni, orientata verso gli standard del racconto internazionale, ma non senza varchi verso modelli autoriali e sintesi tra questi due ambiti.

Paesaggi meridiani

Paesaggi meridiani

Autore: Federico Giordano

Il Sud è una presenza costante nel “nuovo cinema italiano”, che avvia una lettura geosimbolica dei territori meridionali. Questo cinema, assumendo come propri punti di riferimento le esperienze fi lmiche di Pasolini, Rossellini, De Seta, Di Gianni, Bene, le recenti teorizzazioni sul pensiero meridiano di Franco Cassano e quelle sul Mediterraneo di Matvejevic ́, sviluppa una propria immagine non denigratoria del paesaggio meridionale. Il paesaggio del Sud viene “autorappresentato” e non più individuato come luogo “altro” come in passato. Viene osservato da insiders, ovvero registi che accolgono lo “spirito dei luoghi”, e non da sguardi esterni o estranei ai territori osservati. Attraverso un’indagine sulle nozioni di spazio, paesaggio, luogo e territorio e attraverso alcuni punti fermi teorici (Assunto, Augé, Bonesio, D’Angelo, Foucault, Cosgrove, Turri), in questo testo si analizzano le categorie estetiche che si sono proposte nei paesaggi del Sud nel cinema degli anni Novanta (il pittoresco, il bello, il brutto, il rimescolio di sacro cristiano e pagano e la presenza di alcuni geosimboli essenziali come quello del “ritorno”) e le poetiche...

La carne e l’anima

La carne e l’anima

Autore: Emanuele Di Nicola

Abdellatif Kechiche è uno dei pochi, grandi autori del Duemila. Nell’arco di vent’anni e sette film si è ritagliato il suo spazio nell’universo cinema: da Tutta colpa di Voltaire al progetto Mektoub, My Love, passando per titoli imprescindibili come La schivata, Cous Cous, Venere nera. Con La vita di Adele ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes 2013. Kechiche è nato come regista tunisino immigrato in Francia, poi è “diventato” francese: ha raccontato i migranti come lui, il sogno impossibile dell’integrazione, ma anche la banlieue, la famiglia meticcia, i poveri e gli sfruttati. Ha inscenato il corpo come mai si era visto prima. Amato e odiato, sostenuto e detestato, oggi Kechiche è il più grande naturalista del cinema. La carne e l’anima è la prima monografia sul regista.

Blow-up e le forme potenziali del mondo

Blow-up e le forme potenziali del mondo

Autore: Davide Persico

Interpretare Blow-up significa attivare un discorso filosofico complesso, attraversare quell’universo d’immagini molteplici e ambigue, che costituisce il film nella sua interezza. La centralità del presente lavoro è mostrare come il testo filmico lavori con concetti teorici forti come quelli di illusione, falso, percezione, ecc. Emerge così una struttura che configura, oggettiva e risolve concetti mutuati dal pensiero ermeneutico e dalla decostruzione. Con una particolare focalizzazione sullo sguardo, l’analisi mette in evidenza la dimensione auto-decostruita del film, risultando essere estremamente significativa e di importanza fondamentale per comprendere i discorsi che il testo attiva. Ma anche i problemi dello spazio e dell’immaginario sono studiati in maniera ampia, in una riflessione costante sulla messa in scena di Antonioni, anche e soprattutto nella misteriosa sequenza del Maryon Park che costituisce tutta la parte centrale del libro.

Fellini '70

Fellini '70

Autore: Nicola Bassano

Un saggio che analizza i capolavori degli anni '70 girati dal maestro riminese, alla luce degli stravolgimenti politico-culturali che esplosero nel decennio e che portarono Fellini ad un drastico ripensamento creativo della sua visione poetica.

Vidding Grrls

Vidding Grrls

Autore: Lucia Tralli

Il volume si propone di esplorare le pratiche spettatoriali fandomiche e le pratiche di riuso e remix grassroots di contenuti mediali in un’ottica di genere, attraverso il caso di una longeva comunità di fandom prevalentemente femminile, quella legata alla pratica del fan vidding. La storia della comunità – che si snoda in una molteplicità di gruppi e sottogruppi dagli anni ’70 a oggi, e che afferisce principalmente all’ambiente statunitense e anglofono – risulta emblematica per indagare più da vicino alcuni snodi di ricerca che si pongono nelle intersezioni tra media studies, cultural studies, fan studies e gender studies. In particolare, si evidenzia come le pratiche (più o meno contemporanee) di spettatorialità attiva e produttiva tipiche del fandom si intersechino con gli studi riguardanti le pratiche di spettatorialità femminile, unite alla pratica del riuso di immagini mediali in chiave critica e analitica.

Fellini, Roma

Fellini, Roma

Autore: Andrea Minuz

Numero di pagine: 172

ROMA non è un "omaggio affettuoso" alla città, un album di ricordi o una cartolina nostalgica, ma il film di Fellini che più di altri ci trascina in una Roma apocalittica, caotica, da fine del mondo: l'ingorgo sul Grande Raccordo Anulare, le rovine negli scavi della metropolitana, il défilé di moda ecclesiastica, la scorribanda notturna dei motociclisti, sono scene che fanno ormai parte dell'immaginario della città e che all'alba degli anni Settanta intercettano, nella chiave dell'invenzione felliniana, la sua progressiva trasformazione in un magma metropolitano sempre più ingestibile. Attraverso una vasta documentazione e lo studio di materiali d'archivio, il volume analizza il film alla luce dei discorsi sul mito e il disfacimento di Roma che da sempre attraversano il carattere nazionale e l'identità italiana.

L’ultimo tabù

L’ultimo tabù

Autore: Giuseppe Previtali

La morte è oggi uno degli elementi più ricorrenti dell’immaginario visivo occidentale. Se da una parte la comunicazione audiovisiva tende a presentare il cadavere come un oggetto spettacolare, dall’altra esso è diventato una posta in gioco cruciale nell’arena politica, in particolare a seguito della circolazione internazionale di alcuni video dello Stato Islamico. Se è vero che la teoria del cinema si interroga da tempo sull’idea-limite del filmare la morte e che pare esistere a livello antropologico una connessione profonda fra l’atto di prendere un’immagine e quello di togliere la vita, urge costruire una cornice teorica coerente che sia in grado di interrogare la complessità del fenomeno, tracciando genealogie impreviste ed evitando facili semplificazioni: offrendo un punto di vista nuovo e fortemente interdisciplinare su questo intricato insieme di questioni.

David Fincher

David Fincher

Autore: AA. VV.

Ha senso parlare di autori nel cinema odierno, in un momento storico in cui la serialità è norma e il consumo dei prodotti audiovisivi non è più esclusivo della sala cinematografica? Può apparire obsoleto il termine “autore”, ma, al contrario, si vuole dimostrare che è ancora possibile utilizzare tale definizione per alcuni registi contemporanei. È il caso di David Fincher, che cela la propria autorialità in una polisemia che ricorre sia nella forma sia nei contenuti, combinando un’estetica originale di sguardo e di senso. La filmografia del regista americano è in grado di interpretare una società fluida attraverso una poetica che reinventa il mondo stesso, restituendo una visione ancora più realistica del reale. In un rispecchiamento metaforico, la polisemia del cinema fincheriano è (re)interpretata nella pluralità dei saggi che compongono il presente volume, fornendo nuovi significati allo spettatore curioso e attento.

Il sistema dell’impegno nel cinema italiano contemporaneo

Il sistema dell’impegno nel cinema italiano contemporaneo

Autore: AA. VV.

Si può ancora parlare di “cinema d’impegno” in epoca post-moderna? Qual è il ruolo di questo cinema nell’età della disgregazione delle forme di partecipazione politica tradizionali? Il volume affronta questi temi a partire da una riflessione più generale intorno al concetto d’impegno civile, in quanto fenomeno specifico della cultura italiana, e in quanto veicolo di capitali simbolico-culturali riconoscibili. I contributi qui raccolti analizzano da diverse angolature le contingenze produttive, formali ed estetiche, che permettono ancora oggi al cinema di ritenersi impegnato e attivare processi di legittimazione del suo pubblico, delle sue istituzioni, delle sue strutture industriali.

Alle origini di Quarto potere

Alle origini di Quarto potere

Autore: Massimiliano Studer

Orson Welles. Quando si legge questo nome ci si trova nella strana condizione di dover fare i conti con un gigante che si è sempre divertito a creare rompicapi e meraviglie filmiche. La sua vita e i suoi innumerevoli progetti e lasciti, che ha sparso in tutto il mondo occidentale, lo rendono un labirinto vivente. Questo volume, che va ad arricchire significativamente l’esegesi wellesiana, presenta una ricostruzione di ampio respiro del mondo artistico e culturale del primo Orson Welles, prestando particolare attenzione al contesto storico e politicoculturale della New York degli anni Trenta. Too Much Johnson, un film inedito di Welles, viene scoperto per caso in Italia nel 2008, esattamente settant’anni dopo la sua realizzazione. Un film invisibile, dunque, che, per uno strano scherzo del destino, ha riportato in auge lo studio e l’approfondimento di una parte importante della carriera di Welles.

Storia di un incontro

Storia di un incontro

Autore: Felice Di Benga

Numero di pagine: 192

Il volume tratta il cinema di tutti i giorni, quello che ognuno segue con facilità e che nasce dal western, struttura filmica che inventa le soluzioni per il “cinema universale”. Infatti il western si propaga ovunque con le sue strutture: il duello, l’eroe, il gregario, il rapporto nel gruppo, il finale risolutivo e quello più impegnato. Parallelamente il “cinema europeo dell’eccezione”, quello autoriale, affascinante ma rivolto a pochi, si sviluppa per percorsi autonomi e non codificati. Quando il “cinema universale” ha trasformato i generi, contaminandoli e cambiandoli sino a farli scoppiare, è divenuto anch’esso parte dell’autorialità, permettendo che i due mondi si avvicinassero fino a mescolarsi. Ognuno ha dato all’altro, arricchendosi a vicenda. Questo libro è la storia di questo incontro: un percorso difficile e ricco di preziose innovazioni.

La città, il viaggio, il turismo

La città, il viaggio, il turismo

Autore: Gemma Belli , Francesca Capano , Maria Ines Pascariello

Numero di pagine: 3007

[English]:The city as a destination of the journey in his long evolution throughout history: a basic human need, an event aimed at knowledge, to education, to business and trade, military and religious conquests, but also related to redundancies for the achievement of mere physical or spiritual salvation. In the frame of one of the world's most celebrated historical city, the cradle of Greek antiquity, myth and beauty, travel timeless destination for culture and leisure, and today, more than ever, strongly tending to the conservation and development of their own identity, this collection of essays aims to provide, in the tradition of AISU studies, a further opportunity for reflection and exchange between the various disciplines related to urban history./ [Italiano]:La città come meta del viaggio nella sua lunga evoluzione nel corso della storia: un bisogno primario dell'uomo, un evento finalizzato alla conoscenza, all'istruzione, agli affari e agli scambi commerciali, alle conquiste militari o religiose, ma anche legato agli esodi per il conseguimento della mera salvezza fisica o spirituale. Nella cornice di una delle città storiche più celebrate al mondo, culla dell'antichità ...

To the Digital Observer

To the Digital Observer

Autore: Giacomo Calorio

Nel 1979 Noël Burch pubblicava To the Distant Observer, uno dei testi più noti e discussi sul cinema giapponese. Cos’è cambiato quarant’anni dopo? Che ne è stato di quell’osservatore e di quella distanza? In un contesto digitale, polimorfo e convergente, il cinema giapponese è mutato nella sostanza, ma non solo: nuove pratiche discorsive e di fruizione hanno trasformato la sua ricezione all’estero, favorendo l’emergere di determinate sue espressioni a scapito di altre. Tra i nuovi osservatori digitali del cinema giapponese, rilocato su una moltitudine di schermi, troviamo non solo cinefili a caccia di cult movies, ma anche folte schiere di “cosmopoliti pop” attratti da un’immagine diversamente giapponese. Nelle loro pratiche virtuali, sia gli uni che gli altri contribuiscono a portare in superficie e a riplasmare questa immagine: diffondendola e sollecitando nuovi tipi di performance culturale, ma anche disperdendone la “fragranza” e occultando tutto ciò che vi si cela dietro.

Cinematocrazia

Cinematocrazia

Autore: Massimo Donà

Dopo Abitare la soglia, il filosofo Massimo Donà torna a interrogarsi sulla magia del cinema, un’arte dalla natura menzognera, ma che, nel contempo, riesce a essere uno stupefacente specchio della realtà. Arte barocca per eccellenza, il cinema viene interrogato dal filosofo veneziano quale magico ed eccezionale riflesso della vita, nonché delle sue mirabolanti peripezie. Esso appare dunque come una vera e propria lanterna magica in grado di fare del gioco della verità, che per esso e in esso viene comunque chiamato in causa, il manifestarsi della più radicale impossibilità del “vero” medesimo. In cui a tradirci sarà ogni volta la stessa assoluta veridicità delle sue sempre più fantasmagoriche rappresentazioni. Un libro rivolto a tutti – non solo a cinefili e filosofi –, che intende esplorare attraverso il grande schermo il rapporto tra verità e finzione, realtà e rappresentazione: dicotomie che soltanto la “lanterna magica” del cinema riesce a coniugare in un’unica messa in scena.

Sostenibilità Equità Solidarietà

Sostenibilità Equità Solidarietà

Autore: Maurizio Pallante

Numero di pagine: 187

L'affermazione «un altro mondo è possibile» non può più rimanere soltanto uno slogan. Un manifesto in nove punti, un volume in altrettanti capitoli, per capire dove stiamo andando (alla deriva) e cosa dobbiamo fare (per evitarlo).

Le norme traviate

Le norme traviate

Autore: Sergio Rigoletto

Questo volume esamina alcuni momenti chiave della storia del cinema e della televisione italiana, svelando alcune delle norme che danno forma a un immaginario collettivo e a delle categorie di identificazione per il grande pubblico. Il volume propone di “traviare” queste norme, rendendo visibile il loro potere normalizzante e le esclusioni da esse prodotte. A partire dalle commedie del miracolo economico fino a film più recenti quali Le fate ignoranti e Chiamami col tuo nome, viene tracciato un filo rosso che delinea convenzioni di genere, modelli narrativi e posizionamenti spettatoriali che tendono a naturalizzare una delle norme più invisibili dell’immaginario collettivo: l’eterosessualità. La disamina pone altresì l’attenzione su degli scenari di resistenza alla norma eterosessuale e ai modelli prescrittivi di genere a essa legati. Alcuni di questi scenari hanno dei precisi contorni identitari, in parte legati ai regimi rappresentativi delle soggettività LGBT contemporanee. Altri mettono in discussione questi contorni identitari, invitandoci ad allargare il campo di espressione di genere e a considerare pratiche del corpo e del desiderio alternative.

La caduta della casa Usher

La caduta della casa Usher

Autore: Chiara Tognolotti

Questo libro analizza La Chute de la maison Usher (1928) alla luce del pensiero sul fi lm elaborato da Jean Epstein. A partire dal contesto culturale in cui l’opera è nata e da un profilo del cineasta, esamina l’intrecciarsi di teoria e pratica del cinema attraverso alcune figure: architetture, ritratti, specchi, metamorfosi. Se da un lato la trama presenta temi tipicamente epsteiniani – contiguità di vita e morte, sensibilità privilegiata di alcuni caratteri, fascino inquieto e morboso dell’oscurità –, dall’altro compare un ordito composto dalle sue teorie sul film: fotogenia come relazione inedita tra immagine e realtà, cinema come rivelazione della natura simbolica delle cose, sentire del corpo come strumento di conoscenza. Il volume mostra come Epstein delinei un vero e proprio palinsesto in cui immagine e filosofia trovano una consonanza inattesa.

Au-delà du plaisir visuel

Au-delà du plaisir visuel

Autore: Laura Mulvey

En 1975, Laura Mulvey publie Plaisir visuel et cinéma narratif, texte polémique qui met en lumière la manière dont la forme filmique serait structurée par l’inconscient de la société patriarcale. C’est l’essai fondateur des études féministes sur le cinéma. Rédigés entre 1975 et 2011, les textes choisis dans ce volume sont marqués par la redécouverte féministe de la psychanalyse et les transformations induites par le développement des technologies numériques. Qu’elle s’attache à des genres ou à des auteurs incontournables (le western, le mélodrame, Ophüls, Hitchcock, Godard), qu’elle incarne l’avènement d’un « spectateur pensif », qu’elle analyse les paradoxes de l’esthétique hollywoodienne ou la compilation de films de propagande coloniale, Laura Mulvey fait preuve d’une cinéphilie active et engagée.

Delitti senza castigo

Delitti senza castigo

Autore: Fabrizio Borin

Un altro libro su Woody Allen? E perché no? Così avrebbe potuto rispondere il regista americano a chi gli avesse chiesto: un altro fim comico? Un’altra commedia? Un’altra commedia amara? Un altro film intimistico o drammatico? Un’altra favola magica? Un’altra rivisitazione dei generi? Un’altra autobiografia in maschera? Con le debite proporzioni, questo non è un nuovo libro sull’intero cinema di Allen, è l’analisi dei film drammatici, dei suoi delitti senza castigo, insieme alle suggestioni del cineasta per la magia, le illusioni, i trucchi, indissolubilmente connessi alle pratiche delittuose dell’occultamento. Entrare nel cinema dei delitti-senza-castigo insieme a quello della magia-del-falso/vero di Woody Allen è come fare un viaggio, anche etico, nell’ironia dell’inconscio: la realtà si misura con l’illusione dell’Immaginario restituendo una piacevole inquietudine, esaltata dall’arte geniale della sua narrazione visiva, che aiuta ad accettare di vivere nel cinismo irrazionale del tempo presente, anche con qualche impunita cicatrice morale.

Oltre l’inetto

Oltre l’inetto

Autore: Angela Bianca Saponari , Federico Zecca

Questo volume raccoglie una serie di contributi che indagano la rappresentazione della mascolinità nel cinema italiano, con l’ambizione di entrare in dialogo con un dibattito che si è fatto negli ultimi vent’anni sempre più ricco, sia in Italia che all’estero. Dalla commedia all’italiana allo zombie movie, da Pietro Germi a Bernardo Bertolucci, da Raf Vallone ad Alessandro Borghi, Oltre l’inetto. Rappresentazioni plurali della mascolinità nel cinema italiano esplora un’ampia varietà di temi e figure, attraverso differenti prospettive di ricerca che concepiscono l’identità maschile come un costrutto complesso, poliedrico e molteplice. Il volume contiene saggi di: Samuel Antichi, Sandro Bellassai, Enrico Biasin, Claudio Bisoni, Francesca Cantore, Mauro Giori, Gabriele Landrini, Fabien Landron, Mirko Lino, Giacomo Manzoli, Nicoletta Marini-Maio, Sara Martin, Dalila Missero, Meris Nicoletto, Catherine O’Rawe, Gabriele Rigola, Sergio Rigoletto, Angela Bianca Saponari, Alberto Scandola, Christian Uva, Federico Zecca.

Jean Eustache: l’istante ritrovato

Jean Eustache: l’istante ritrovato

Autore: Luca Bindi

La prima monografi a dedicata in Italia a Jean Eustache (1938-1981), cineasta post- Nouvelle Vague capace di attraversare in modo irripetibile il pubblico e privato degli anni ’60 e ’70, con uno sguardo soggettivo e universale, rigoroso e autentico, più che mai attuale nell’odierna frammentazione del tempo e delle identità. In un procedimento circolare dallo stile narrativo, viene dapprima ricostruito l’intreccio tra vita e cinema che ha reso unica e radicale l’esperienza del regista francese. Nella seconda parte del libro ci si immerge più direttamente nei suoi testi filmici, per cogliere quei nessi immaginifici e profondi (spesso fatti di istanti rivelatori) attraverso cui il cineasta ha cercato dei rimandi di senso per la sua stessa vita: attuando di fatto una risalita verso un tempo irrisolto, verso l’origine del cinema, del mito, dell’infanzia del mondo. In appendice, un’intervista all’attrice Françoise Lebrun e la conversazione sul cinema di Jean Eustache tenutasi al 36° Torino FIlm Festival. Prefazione di Alessandro Cappabianca.

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