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Come si dice

Come si dice

Autore: Isidoro Sparnanzoni

Numero di pagine: 126

Si dice folklore o folclore? guardaboschi o guardiaboschi? pro e contro, oppure pro e contra? Si può dire apericristo? Si può scrivere: la Giulietta, l’Adriana, il Beppe ? È preferibile colf o cameriera? zingaro o rom? Che significa “avocare”? Parole, espressioni, proverbi, nuovi termini, frasi in latino, modi di dire, versi di grandi poeti e canzonette popolari e molte cose stravaganti sono presentate in queste pagine con un volto diverso, perché l’autore ce le racconta come una fiaba, ridestando un sottile gusto nella scoperta del loro più profondo significato. Un gioco raffinato che distrae e nutre quella parte di noi che vuol sapere, apprezzare e disporre dei frutti variegati che la nostra lingua racchiude. Ricercando l’origine delle parole, l’autore riesce spesso a farci sorridere, cogliendo le curiosità di una lingua, la nostra, la cui potenza è capace di rivelare in maniera eccelsa anche le intenzioni più celate. Isidoro Sparnanzoni, avvocato amministrativista, risiede a Monte San Giusto, nelle Marche. Nel 1982 pubblica l’opera umoristica Accidenti ai capezzatori! con la Todoriana di Milano, cui segue, nel 1987, il “divertissement” Il giuoco...

Anna e Bruno e altri racconti

Anna e Bruno e altri racconti

Autore: Romano Bilenchi

Numero di pagine: 208

“La misura più perfetta di questa rappresentazione dell’infanzia e dell’adolescenza è data da alcuni racconti, tra cui si impone Anna e Bruno, storia del legame di un ragazzo con la madre, delle gioie e delle pene, delle difficoltà, dei distacchi di questo rapporto amoroso.” Giulio Ferroni

Gli anni impossibili

Gli anni impossibili

Autore: Romano Bilenchi

Numero di pagine: 176

La siccità (1940), La miseria (1941) e Il gelo (1982) vanno a comporre nel 1984 il trittico de Gli anni impossibili, quasi una narrazione in progress che accanto a Conservatorio di Santa Teresa e alla raccolta di racconti Anna e Bruno forma il romanzo unico e continuo di Bilenchi sull’infanzia e sull’adolescenza. Ma l’età pre-ideologica non assurge a mito, piuttosto prefigura il difficile rapporto con la realtà nella sua doppia declinazione di natura e società, così come non si giunge ad alcuna definizione di maturità, che resta, se esiste, oltre il perimetro della scrittura.

Il bottone di Stalingrado

Il bottone di Stalingrado

Autore: Romano Bilenchi

Numero di pagine: 168

L’educazione politica e sentimentale di Marco attraverso i momenti fondamentali della storia italiana - l’avvento del fascismo, la Resistenza, l’immediato dopoguerra - disegna la parabola di un’esistenza e di una generazione. Figlio di genitori socialisti Marco condivide con l’amico Paolo l’adesione all’ideologia fascista, militando con lui in un’organizzazione giovanile, ma ben presto matura una consapevolezza politica che lo porterà a combattere la Resistenza. Le difficoltà e le delusioni del dopoguerra fanno da sfondo al difficile e doloroso amore per Rita, vittima delle violenze della polizia durante una dimostrazione di protesta. Introduzione di Enzo Golino.

L’italiano tra parola e immagine: graffiti, illustrazioni, fumetti

L’italiano tra parola e immagine: graffiti, illustrazioni, fumetti

Autore: Claudio Ciociola , Paolo D’Achille

Numero di pagine: 296

Codice verbale e codice figurativo sono distinti, ma spesso anche complementari. Parlare di graffiti, illustrazioni e fumetti in rapporto all’italiano è un modo per ripercorrere l’intera storia linguistica nazionale, aperta dal graffito della catacomba di Commodilla a Roma, uno dei più antichi testi in volgare dell’intero mondo romanzo. I saggi che aprono e chiudono il volume sono dedicati alle “scritture esposte” del presente e del passato, affidate non al libro cartaceo, ma ad altri materiali, per una lettura in spazi aperti, spesso pubblici. Si va dall’antico e noto esempio pittorico di una basilica romana a un bassorilievo trecentesco napoletano; da varie scritte umbre medievali e moderne al “visibile parlare” della grande pittura toscana tre-quattrocentesca, che ha in Dante un imprescindibile punto di riferimento; dalle scritte medievali destinate a usi religiosi o magici agli ex voto popolari dei secoli XVI-XIX, fino a forme contemporanee di scritte di carattere effimero, come gli striscioni di protesta, quelli esposti negli stadi, i graffiti metropolitani. Le illustrazioni sono qui rappresentate dai manoscritti di Leonardo, dalle immagini con cui Manzoni...

Le edizioni Laterza

Le edizioni Laterza

Autore: Michele Sampaolo , Editori Laterza

Numero di pagine: 1524

Il 10 maggio 1901 Giovanni Laterza diffondeva una circolare nella quale annunciava l'esordio della casa editrice Laterza con i volumi della "Piccola biblioteca di cultura moderna" e il cantiere della "Biblioteca di Cultura Moderna". Ai primi, incerti, passi di un'iniziativa con forte matrice locale seguì l'incontro con Croce e il decollo di una sigla che da allora ha acquisito un solido posto nell'editoria italiana ed europea. Nel 2001 è stata realizzata la prima edizione di questo Catalogo storico, per celebrare il centenario della casa editrice ma anche per onorare la memoria di chi l'ha guidata, trasformata, rilanciata, dal secondo dopoguerra alle soglie del Duemila: Vito Laterza, scomparso nel maggio di quell'anno. Questa edizione del Catalogo, aggiornata al 31 dicembre 2020, viene pubblicata vent'anni dopo per testimoniare come l'impegno di Vito Laterza, al pari di quello del fondatore Giovanni Laterza, è stato portato avanti. Con problemi, soluzioni e iniziative nuovi, ma sempre con l'obiettivo di selezionare, dare forma, diffondere contenuti culturali di qualità. Nel Catalogo storico sono contenuti tutti i titoli pubblicati in centoventi anni dalle Edizioni Laterza....

Prima lezione di grammatica

Prima lezione di grammatica

Autore: Luca Serianni

Numero di pagine: 182

Giusto? Sbagliato? Si dice così? Si scrive così? Una lettura curiosa, utile e concreta sulle norme della nostra lingua, le sue complicazioni e le sue raffinatezze. A scriverla è uno dei più noti grammatici italiani.

Il rumore sottile della prosa

Il rumore sottile della prosa

Autore: Giorgio Manganelli

Numero di pagine: 261

Giorgio Manganelli non fu solo un grande scrittore, ma un impareggiabile chiosatore di quel teatro dai gesti minimi che è l’attività del leggere e dello scrivere. Dopo averci dato, con "La letteratura come menzogna" (1967), una succinta teologia della letteratura, Manganelli andò scrivendo su temi affini, fra il 1966 e il 1990, una serie di articoli che finirono per configurarsi come un libro consequenziale e ramificato. Libro che l’autore non riuscì a pubblicare: ma, per nostra fortuna, rimane traccia fra le carte di Manganelli del progetto di articolazione formale che esso avrebbe dovuto avere. E tale traccia è stata puntualmente seguita. Forse questo libro andrebbe letto come una «lettera a un giovane prosatore» (intendendo per prosatore chi abbia un qualche orecchio per «il rumore sottile della prosa» e al tempo stesso, come ogni vero scrittore, sappia riconoscersi «eroicamente incompetente di letteratura»). Perché tutto il libro può essere considerato come una protratta risposta a un interrogativo «buffo e sconvolgente»: «perché scrivete?». E da quell’interrogativo, come in una proliferazione invincibile, rampollano miriadi di altri interrogativi, fino ...

Viva il congiuntivo! Come e quando usarlo senza sbagliare

Viva il congiuntivo! Come e quando usarlo senza sbagliare

Autore: Valeria Della Valle , Giuseppe Patota

Numero di pagine: 167
Come dire

Come dire

Autore: Stefano Bartezzaghi

Numero di pagine: 216

Questo libro insegna come metterla con gli errori di grammatica. Come dire la cosa giusta al momento giusto. Come trovare l¿anima gemella su Facebook. Come scrivere una e-mail. Come coniugare i verbi nel modo migliore. Come fottersene della grammatica e vivere felici.

Storia confidenziale della letteratura italiana - volume 2

Storia confidenziale della letteratura italiana - volume 2

Autore: Giampaolo Dossena

Numero di pagine: 600

Prosegue il viaggio divertente e colto di Gianpaolo Dossena attraverso la letteratura italiana. Una letteratura che si apre anche ai viaggiatori e ai mistici, agli stimoli che arrivano da ogni parte, in un'Italia che di italiano ha ancora ben poco. In questo secondo e ultimo volume si incontrano i grandi umanisti, la nascita della stampa, ma anche Bandello e Macchiavelli, Tasso e Galilei in una scansione riferita sempre a una data e a un luogo, ancorata a una storia e a una geografia rigorose. Lo stile è sempre quello divulgativo ma concreto, imprevedibile ma serissimo di un letterato che si dichiarava 'un profano di professione, un dilettante, un uomo libero'.

CULTUROPOLI PRIMA PARTE

CULTUROPOLI PRIMA PARTE

Autore: Antonio Giangrande

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...

SCUOLOPOLI

SCUOLOPOLI

Autore: Antonio Giangrande

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai. “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,...

Questione di virgole

Questione di virgole

Autore: Leonardo G. Luccone

Numero di pagine: 264

Questione di virgole è un bestiario ricco e variegato, così come ricchi e variegati sono gli esempi virtuosi che l'autore propone con un gusto per le tassonomie a dir poco entusiasta. Leggendo mi sembrava di capire che all'origine dell'universo non c'è mica il Verbo, bensì una Virgola meditata e al posto giusto. Alessandro Piperno, "la Lettura – Corriere della Sera" Questione di virgole è una storia d'amore con la lingua italiana, nella figura del punto e della virgola e del parente negletto: il punto e virgola. Col garbo e la leggerezza del viaggiatore incantato, Luccone ci lascia con la voglia di andare a rileggere i Verga e i Tozzi di una giovinezza italiana orgogliosa e mai rinnegata – e tutto grazie a dei segni di interpunzione. Tiziano Gianotti, "D – la Repubblica" Metti, le virgole, al posto giusto. Oppure prendi questo libro e inizia a farti incantare. A legger Luccone non si può che dar ragione a Nicolás Gómez Dávila: a volte basta una virgola per distinguere una banalità da un'idea. Marco Filoni, "il venerdì di Repubblica" Pronti a rifare la punta alla vostra punteggiatura? Con Questione di virgole avrete a portata di mano le regole insieme alla passione ...

Le parole sono importanti. Scriverne poche e bene per lavorare meglio

Le parole sono importanti. Scriverne poche e bene per lavorare meglio

Autore: Zaltron

Numero di pagine: 160

Le parole sono importanti perché stanno alla base delle relazioni umane. Le parole scritte, in particolare, sono la modalità più frequente con cui ogni giorno comunichiamo al lavoro e per lavoro. Con parole scritte cerchiamo di acquisire nuovi clienti e rispondiamo a reclami di utenti arrabbiati, chiediamo aumenti di stipendio al capo e condividiamo informazioni importanti fra colleghi. Per tutti, il "business writing" è vastissimo: email, lettere, brief, presentazioni, newsletter, house organ, bilanci, sms, post, tweet ... Con l'affermazione dei social media, la scrittura è diventata ancora più centrale: si scrive continuamente, su molte piattaforme, a centinaia o migliaia di persone. Scrivere bene e scrivere male producono effetti diversi. Scrivere in maniera sintetica, chiara, calda risparmia un sacco di problemi e permette di ottenere ciò che si desidera, fa concludere affari, favorisce rapporti collaborativi, potenzia l'immagine aziendale e la reputazione. Scrivere papiri incomprensibili, con parole imprecise e irritanti, frasi brusche e periodi contorti significa creare attriti o semplicemente non farsi capire e moltiplicare le perdite di tempo. In mercati...

I «Diarii» di Marin Sanudo (1496–1533)

I «Diarii» di Marin Sanudo (1496–1533)

Autore: Francesco Crifò

Numero di pagine: 566

The Diarii, faithful chronicle of the years between 1496 and 1533 written by the Venetian patrician Marino Sanuto, are considered an indispensable reference work for research on the late Renaissance. This present study provides a detailed linguistic and philological analysis of the Diarii, based on the edition Fulin et al. (1879–1903) as well as on excerpts of autographic manuscripts (Marc.It. VII, 228–286).

Val più la pratica

Val più la pratica

Autore: Andrea De Benedetti

Numero di pagine: 192

Non ha la rigidità del manuale, la boria dell'erudizione, il sussiego cattedratico. Estroso, ricco di aneddoti, De Benedetti vivacizza, talvolta quasi romanzandole, annose questioni e nuove prospettive. Davvero utile, potrebbe ispirare l'apertura di sportelli istituzionali: un servizio pubblico per dispensare consigli sulla lingua. "L'espresso" Un'opera insolita nel panorama italiano recente. Con la brillantezza del giornalista, questa grammatica affronta questioni che di solito trattano i linguisti. De Benedetti ha la capacità di scrivere con brio di argomenti di sintassi piuttosto complessi. "Tuttolibri" La lingua è più una terra da sezionare e lottizzare o un mare da navigare andando su e giù sulle onde? La risposta del linguista De Benedetti è già nel titolo. Chi poi leggerà tutto il volume troverà una scorrevole successione di esempi, ragionamenti, aneddoti e opinioni. L'unica competenza specifica richiesta al lettore è parlarlo e leggerlo, l'italiano. "il Venerdì di Repubblica" Splendida antigrammatica della lingua italiana corrente. Ironica, innovativa. E contro tutti i conservatori nemici di una lingua viva. "Magazine del Corriere della Sera"

La congiuntura del congiuntivo

La congiuntura del congiuntivo

Autore: Andrea De Benedetti

"L'alone sacro da cui è avvolto il congiuntivo non è un riflesso di quello che 'significa' ma di quello che 'rappresenta'. E il congiuntivo, nel nostro Paese, rappresenta una specie di patente nobile del buon parlare, di lasciapassare sociale che permette di riconoscere immediatamente il milieu intellettuale delle persone dalle desinenze che usano". Il congiuntivo gode davvero di cattiva salute in Italia? Certamente nella lingua orale, gli italiani sembrano preferirgli l'indicativo. Andrea De Benedetti spiega perché e illustra, con ironia e acutezza, pregi e difetti di un modo verbale che alcuni compiangono, altri odiano.

BANCARESE ADDIO!

BANCARESE ADDIO!

Autore: Amedeo Benedetti

La letteratura prodotta dalle banche è un miscuglio di vocaboli giuridici, termini tecnici di ambito ragionieristico, parole derivate dall’informatica, anglismi e sigle telegrafiche. Questo testo indica le disfunzioni, le ambiguità, le oscurità ricorrenti e contribuisce all’impostazione di una comunicazione più efficace, per comporre messaggi completi ma comprensibili a tutti i destinatari. In appendice il Dizionario Amministrativo Semplificatore: i termini più ricorrenti del “bancarese”, con le correzioni consigliate, una guida d’intervento rapido per i testi prodotti dagli istituti di credito.

Lettere a Oreste Macrí

Lettere a Oreste Macrí

Autore: Dario Collini

Numero di pagine: 3354

Con questo libro curato da Dario Collini, che raccoglie il lavoro di giovani ricercatori guidati da Anna Dolfi («GREM» «NGEM») che si sono occupati dei 17.000 pezzi epistolari del Fondo Macrì, si offre uno straordinario strumento di lavoro a chi si interessa di Ermetismo, di critica e poesia del Novecento italiano. Ombre dal fondo o ‘luci intermittenti’ che siano, i bagliori mandati dagli epistolari sono segni della genesi umana della cultura, visto che conservano traccia di quanto è legato al quotidiano che contribuisce alla costruzione della ‘grande’ storia e della progettualità; intellettuale e politica che l’accompagna. Ecco allora che letture, libri, riviste, collaborazioni, amicizie, risentimenti, viaggi, passioni letterarie e private emergono da questi regesti, a dare voce a un’epoca e ai suoi protagonisti.

Si dice? Non si dice? Dipende

Si dice? Non si dice? Dipende

Autore: Silverio Novelli

Numero di pagine: 220

Un dubbio ci attanaglia su un a me mi piace, un ma però, un penso che sei, un sù o un do, un sono dovuto andare o ho dovuto andare? Niente panico: basta una guida sicura. Novelli, abile lessicografo, traccia con competenza e arguzia i confini, spesso elastici, della correttezza della nostra lingua. "Il Venerdì di Repubblica" Tre dimensioni: quella del sì (bisogna dire o scrivere proprio così, facciamocene una ragione), quella del no (così non va e non ci pensare più!), quella del dipende, dove l'errore non è un dogma inderogabile ma è da leggere sempre alla luce dell'intenzionalità dello scrivente e della situazione comunicativa. Accettare il dipende significa accettare una profondità linguistica ricca di stratificazioni di usi, storie, bisogni di parlanti e scriventi, che continuano a sedimentarsi dentro ogni parola del nostro italiano. Elisa Tonani, "L'Indice"

Manuale di scrittura non creativa

Manuale di scrittura non creativa

Autore: Federico Roncoroni

Numero di pagine: 538

Questo libro non mira a insegnare a scrivere racconti , romanzi, drammi o poesie.Si propone invece uno scopo che può sembrare meno alto e nobile ma è certo più importante da perseguire: insegnare a scrivere.

Viva il congiuntivo!

Viva il congiuntivo!

Autore: Valeria Della Valle , Giuseppe Patota

Numero di pagine: 184

Tutto quello che non avete mai osato chiedere sul più elegante dei modi verbali.

Quattromilaquattrocento quiz di cultura generale. Con CD-ROM

Quattromilaquattrocento quiz di cultura generale. Con CD-ROM

Autore: Giuseppe Vottari , Massimo Drago

Numero di pagine: 404
Di neve di pioppi e di parole

Di neve di pioppi e di parole

Autore: Brunetto Salvarani , Odoardo Semellini

Numero di pagine: 272

Diciassette parole chiave, da Acque a Tempo, passando per Anarchia, Gatti, Notte e diverse altre ancora: questo ebook ha l’ambizione di raccontare, tramite il genere letterario del vocabolario, gli oltre cinquant’anni di carriera di Francesco Guccini, cantautore, scrittore, autore di fumetti e persino attore. Una personalità poliedrica e amata dal pubblico italiano, un burattinaio di parole che ha scelto di raccontare di se stesso da quand’è nato, forte del basso continuo del non pigliarsi troppo sul serio, e di testimoniare una serie di valori – la coerenza, l’umanità, il senso della giustizia e dell’amicizia, l’importanza delle radici e della memoria – in grado, a dispetto del tempo che passa, di parlare anche ai giovani di oggi. Quelli che l’hanno conosciuto, semmai, per trasmissione generazionale, grazie alla passione dei fratelli più grandi, dei genitori e talvolta addirittura dei nonni...«Dobbiamo ringraziare Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini per il viaggio che con abilità e molta conoscenza letteraria ci aiutano a percorrere dentro il poeta Francesco Guccini, la sua arte, il suo mondo antico e sempre moderno, l’umanità resa immagine di...

Identità e discorsi. Studi offerti a Franca Orletti

Identità e discorsi. Studi offerti a Franca Orletti

Autore: Laura Mariottini

Numero di pagine: 318

Il volume dal titolo Identità e discorsi, curato da Laura Mariottini, raccoglie i contributi che amici, colleghi e allievi diretti e indiretti offrono a Franca Orletti. L’attività scientifica e didattica della studiosa nell’ambito della sociolinguistica, della linguistica applicata e della pragmatica è molto ampia e ha rappresentato una fonte di spunti e di conoscenze in contesti molteplici. Per questo gli autori le rendono omaggio dedicandole una raccolta di saggi, nella cui ideazione e struttura si sono voluti accostare ambiti di studio diversi e incrociare competenze disciplinari differenti su un unico tema: l’identità. Il risultato è uno strumento multi e inter-disciplinare, quanto mai aggiornato, per avvicinare studiosi e studenti a tematiche centrali e trasversali nella società umana di tutte le epoche, quali l’espressione e la costruzione personale e istituzionale, orale e scritta, pubblica e privata del sé.

Volgare eloquenza

Volgare eloquenza

Autore: Giuseppe Antonelli

Numero di pagine: 144

Giuseppe Antonelli ci accompagna alla scoperta del 'politicoso', un linguaggio urlato, elementare e artificialmente popolare che ha fatto irruzione nelle nostre case, rimbalzando all'impazzata tra televisione e social network. I politici hanno adeguato il loro linguaggio a quello dei destinatari, accogliendo un lessico ad alta frequenza e con costruzioni sintattiche piane: è il passaggio dal paradigma della superiorità a quello del rispecchiamento. Irene Cagliero, "L'Indice" Oggi a dominare il discorso politico sono gli 'emologismi' e cioè parole, frasi, formule che funzionano come emoticon e che sembra abbiano occupato tutto lo spazio, anche quello del pensiero. A ogni condivisione diventano più pesanti, ma intanto perdono il loro peso specifico. Un esempio per tutti: 'onestà'. Paolo Conti, "Corriere della Sera" Oggi l'eloquenza di molti politici può essere definita volgare proprio a partire dall'uso distorto della parola e del concetto di popolo. L'italiano populista ostenta una popolarità artificiale e orgogliosamente becera. Puntando sul politicamente e sul grammaticalmente scorretto, usa turpiloquio e strafalcioni come nella retorica classica si usavano gli ornamenti...

Storia linguistica dell'Italia unita - Storia linguistica dell'Italia Repubblicana

Storia linguistica dell'Italia unita - Storia linguistica dell'Italia Repubblicana

Autore: Tullio De Mauro

Storia linguistica dell'Italia unita: un'opera unica nel panorama culturale italiano: la storia della lingua dall'Unità al secondo dopoguerra si intreccia qui con la vita politica, intellettuale e letteraria del paese, e con le trasformazioni della scuola e della cultura di massa. Storia linguistica dell'Italia repubblicana: il volume segue il grande classico di Tullio De Mauro, la Storia linguistica dell'Italia unita, e completa il panorama dello studio dell'italiano contemporaneo e della cultura del nostro Paese dal 1946 ai nostri giorni.

Storia linguistica dell'Italia repubblicana

Storia linguistica dell'Italia repubblicana

Autore: Tullio De Mauro

Numero di pagine: 296

La cultura e la lingua del nostro paese, due fattori primari per la sua vita, dai primi passi della Repubblica all'Italia del nuovo secolo. La svolta istituzionale e politica del 1946 rinnovò profondamente l'Italia, nel costume, nella cultura e nel linguaggio. Le città erano piene di cumuli di macerie, ma nella pace ritrovata le speranze prevalevano. In quel bisogno di esprimersi, la lingua comune fu chia­mata a rispondere a una pluralità di impieghi e registri prima sconosciuta, e così accadde anche ai dialetti. Parte da questa volontà di nuovo la Storia linguistica dell'Italia repubblicana, che si propone di continuare fino all'oggi la Storia linguistica dell'Italia unita dedicata agli anni dal 1861 al secondo dopoguerra. Il libro racconta il quadro delle condizioni linguistiche e culturali del paese a metà Novecento: un paese contadino segnato da bassa scolarità, analfabetismo, predominio dei dialetti. Individua poi i mutamenti di natura economica, sociale, politica e le luci e le ombre di quel che è avvenuto nel linguaggio: largo uso dell'italiano nel parlare, ma continua disaffezione alla lettura, nuovo ruolo dei dialetti, scarsa consuetudine con le scienze, mediocri ...

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