
Poesie futuriste
Numero di pagine: 200poesie dei fondatori di tutte le avanguardie artistiche europee del '900
poesie dei fondatori di tutte le avanguardie artistiche europee del '900
Offers a selection of Italian poems, with notes and commentary in English, and critical essays on individual authors and trends. This volume covers the period from the early years of the twentieth century up to the 1970s, and focuses on the work of poets such as Ungaretti and Saba. It is intended for those with a good working knowledge of Italian.
Dalle prime voci poetiche del Novecento di Govoni, Palazzeschi e Gozzano fino alle esperienze degli anni Settanta, passando per i grandi maestri Ungaretti, Montale, Saba, Quasimodo, Pavese, questa antologia propone un'ampia selezione dei testi di cinquantuno poeti italiani tra i più noti e apprezzati. Personalità assai eterogenee che disegnano, tra versi giocosi, riflessioni dolenti, sperimentalismi estremi e ritorni alla tradizione del dialetto, un panorama ricco e variegato, in gran parte ancora da scoprire. Privilegiando le individualità dei singoli autori rispetto alle tendenze generali, alle scuole e ai movimenti, e puntando l'attenzione più sui momenti atipici che sul canone cristallizzato, Pier Vincenzo Mengaldo indaga con l'acume e la sensibilità finissimi del filologo e del critico questo universo poetico. Il risultato è un'antologia ormai classica, un imprescindibile punto di riferimento che conferma l'imperitura centralità dell'espressione lirica nella letteratura italiana.
«L’arte non ha bisogno di riuscire simpatica, ma esige grandezza» ha scritto Sironi. Sono parole che si attagliano anche a lui, pittore di periferie inospitali eppure imponenti come cattedrali moderne. Futurista a partire dal 1913, Mario Sironi (Sassari 1885 – Milano 1961) negli anni venti ha espresso l’aspetto più duro della città e della vita contemporanea, ma insieme ha dato ai suoi paesaggi urbani la forza delle architetture classiche e alle sue figure la solennità dei ritratti antichi. Di una classicità moderna, è stato infatti uno dei maggiori protagonisti tra le due guerre: prima con il movimento del Novecento Italiano, che si forma a Milano nel 1922; poi con il sogno visionario di una rinascita dell’affresco e del mosaico. Amico personale di Mussolini e fascista della prima ora, Sironi ha dato forma nella sua pittura murale degli anni trenta alla dottrina nazionalistica e sociale del regime – non alle leggi razziali che non ha mai condiviso – ma il suo desiderio di ritornare alla Grande Decorazione antica gli era nato già durante la giovinezza trascorsa a Roma, quando, come diceva, passavano davanti ai suoi occhi «gli splendidi fantasmi dell’arte...
A cento anni di distanza dalla sua pubblicazione, L'architettura futurista di Antonio Sant'Elia è un manifesto che è necessario rileggere nei suoi contenuti, negli aspetti rimasti nel corso del tempo oscuri o contraddittori, nella ricezione da parte della cultura architettonica italiana e internazionale, negli effetti che ha avuto sulla cultura progettuale e negli esiti ai quali può dare ancora luogo. L'architettura futurista è infatti il modello moderno e contemporaneo di ogni visione avanzata della città. Tutte le utopie urbane del Novecento – dai progetti avveniristici di Mart Stam a quelli di Le Corbusier, dalle proposte megastrutturali e metaboliche degli Anni Sessanta alle proiezioni urbane nell'universo della virtualità – hanno trovato in esso un riferimento essenziale. I contributi dei diversi autori che si interrogano sul Manifesto danno vita a un libro che, in occasione di una ricorrenza storica che non poteva essere ignorata, esprime la speranza di un nuovo inizio per il pensiero della città di domani.
In quale misura la radio, negli anni fra le due guerre, e la televisione, in quelli del boom economico, hanno contribuito allo sviluppo italiano? I nuovi mezzi di comunicazione sono stati al centro della crescita culturale dell’Italia contemporanea o hanno accentuato l’andamento squilibrato della sua modernizzazione? Qual è stato il rapporto tra questi mezzi e gli altri apparati dell’industria culturale? E, infine, che effetto hanno avuto, sulle strutture della radio e della televisione, i condizionamenti del potere, dal fascismo fino a oggi? Attraverso una riflessione critica che si coniuga a una documentata analisi delle vicende connesse all’uso dei più importanti fra i mass media, vengono sottoposti a una puntuale verifica storica molti luoghi comuni e molte idee ricevute. Dai passi sperimentali della «parola elettrica» sino alle guerre per il controllo dell’etere, Monteleone guida il lettore attraverso il susseguirsi delle trasmissioni, dei palinsesti, dei personaggi che hanno alimentato, per gran parte del nostro secolo, le fantasie, i sogni, i desideri dell’immaginario nazionale.
È nella storia della LETTERATURA che risiede la vera storia MORALE e CIVILE di tutti gli ITALIANI. Da Pascoli a D’Annunzio, da Marinetti a Palazzeschi, da Ungaretti a Montale e Saba; ma anche Pavese, Sereni, Penna, Pasolini, Raboni. Tutti i nomi più importanti della poesia italiana del Novecento, letti attraverso quei testi che hanno saputo magistralmente cogliere, registrare, raccontare lo spirito di un secolo. Un percorso che prende le mosse dal sogno risorgimentale e, attraverso la formazione di un’idea di popolo, termina idealmente con il lucido sguardo di Pier Paolo Pasolini e con la sua riflessione su Gramsci con cui si conclude la stagione politica della nostra poesia. Ernesto Galli della Loggia presenta un’antologia dai caratteri forti, nella quale si colgono un gusto indiscutibile, una conoscenza profonda della materia e la spiazzante dimostrazione di come solo la poesia sappia raccontare, con straordinaria chiarezza e forte pathos, la vera storia morale e civile di tutti gli italiani.
Bestie, cose, persone. Moralità poetiche e narrative nella letteratura italiana. Per la prima volta in Italia, una ricchissima antologia di favole, apologhi, bestiari, parabole, raccontini della letteratura italiana: preziosi capolavori di scrittori contemporanei, ma anche di protagonisti della nostra storia letteraria. Scritture brevi, di una riga o poche pagine, in poesia e in prosa, che hanno un obiettivo: sono testi che vogliono insegnare qualcosa, in modo serio, ironico, polemico, sarcastico, attraverso piccole storie esemplari, per lo più interpretate da animali. La fortuna della millenaria tradizione favolistica di Esopo, Fedro e La Fontaine; la sua ascesa, il suo tramonto, la sua perenne rinascita attraverso una serie di grandi autori che hanno rivolto al genere attenzione saltuaria (come Dante, Petrarca, Giordano Bruno) e di classici della favola: da Carlo Emilio Gadda, Italo Calvino, Gianni Rodari, Luigi Malerba indietro, attraverso Giovanni Pascoli e Federigo Tozzi, fino a Leon Battista Alberti e Leonardo da Vinci. Un percorso letterario di piacevolissima lettura e un eloquente panorama storico e morale dei costumi degli italiani.
Il giallo è il genere letterario in cui più di tutti si rispecchiano desideri nascosti e paure inconfessabili di una società. Analizzandone il percorso, che cosa è possibile capire delle vicende passate e presenti del nostro paese? Esiste una «grammatica minima» specifica per il giallo tricolore? Dalla voce critica più autorevole in materia, un appassionante viaggio attraverso trame, autori e personaggi che diventa il romanzo di una nazione. Il fatto che la crime fiction in Italia non abbia mai subito cali di popolarità o di consenso si può considerare una prova del suo legame indissolubile col modo di raccontare e di raccontarsi nel Belpaese. Luca Crovi ne rilegge la storia da un punto di vista inedito, utilizzandola come sensore delle aspirazioni e delle paure, dei sogni e dei peggiori incubi di un’intera nazione. Il risultato è una brillante cartografia dell’inferno del Novecento e del primo ventennio del Duemila, dalla Milano di Augusto De Angelis e Giorgio Scerbanenco, alla Roma di Giancarlo De Cataldo, dal boom degli anni Sessanta al grande successo di Andrea Camilleri, dai noir di Carlo Lucarelli, Massimo Carlotto, Antonio Manzini e Maurizio de Giovanni ai...
Dieci racconti più uno che prendono spunto da opere letterarie, citandone brani, con undici protagonisti diversi. Tutti brevi ed ambientati in Toscana, alcuni in luoghi reali facilmente individuabili, altri in posti tipici, sebbene generici, altri ancora fantastici. Il periodo di tempo spazia dal 1780 ai giorni nostri. Dieci storie di amori, tradimenti e sesso, in cui chi calpesta i sentimenti, prima o poi, paga il fio. Solo contro il fato, l’uomo soccombe, lottando però a testa alta. Riccardo Pratesi, Aretino, è ingegnere progettista di opere pubbliche ed esperto nella gestione manutentiva delle scuole del patrimonio edilizio in genere. Vive e lavora in Valdichiana. Ha pubblicato con Europa Edizioni Delitto nel municipio di Farniagrande e Il palazzo incompleto.
«Anziché lo scrittore,» ha detto una volta Roberto Bolaño «mi sarebbe piaciuto fare il detective privato. Sicuramente sarei già morto. Sarei morto in Messico, a trenta, trentadue anni, sparato per strada, e sarebbe stata una morte simpatica e una vita simpatica». Simpatica, eppure segnata già dalla sconfitta e dalla follia, dissipata e bohémienne, esaltante e allucinata, dopata di sesso, poesia, marijuana e mezcal, è sicuramente la vita dei protagonisti di questo libro, che Enrique Vila-Matas ha descritto come «il viaggio infinito di uomini che furono giovani e disperati, ma non si annoiarono mai». "I detective selvaggi" è infatti il romanzo delle loro avventure, ed è quindi un romanzo di formazione; ma è anche un romanzo giallo nonché, come tutti quelli di Bolaño, un romanzo sul rapporto tra la finzione e la realtà. Un libro, ha scritto un critico messicano, «simile a uno stadio dove la gente entra ed esce in continuazione», e dove, come avviene in "2666", si incrociano e si aggrovigliano, spesso contraddicendosi, le «versioni» di un'infinità di personaggi (tutta gente che «on the wild side» non si è limitata a farci un giro): poetesse scomparse nel...
Con prefazione di Enrico Crispolti Nell'ambito di una rilettura filologica del Futurismo, nei suoi sviluppi temporali e nel progressivo ampliamento degli interessi, acquista un valore significativo la riproposizione di una rivista futurista del 1920 pressoché sconosciuta. "Griffa!", dal nome di battaglia di fazioni perugine dal Duecento al Quattrocento, fu un periodico dei futuristi umbri che uscì ben presto dalla provincia per assumere un ruolo nazionale, sia per le firme che vi scrissero, sia per le redazioni romana e milanese e le altre corrispondenze, sia per la diffusione in molte città del centro-nord. Diretto da Gerardo Dottori e Alberto Presenzini Mattoli, uscì per quasi l'intero arco del 1920 in dodici numeri. Voleva svegliare l'ambiente culturale dell' Umbria, che viveva una lunga stagione di letargo, ma finì per essere una delle voci autorevoli degli sviluppi del Futurismo a livello nazionale, ospitando testi di Marinetti, Bottai ed altri esponenti del Movimento ed occupandosi di arte, musica, letteratura e costume. Il volume riproduce in fac-simile l'intera collezione della rivista, conservata in raccolte incomplete in poche biblioteche pubbliche. L'Associazione...
L’autrice ha raccolto in questo e-book 150 recensioni dedicate a poeti italiani e stranieri, pubblicate online e su varie riviste dal 2010 al 2016. «Il poeta cammina avvolto da una nebbia di inesattezza, di parole mal comunicate, di atti che non ha commesso, di leggende... Quel che accade nell'anima di un poeta è lontano e incredibile» (Jean Cocteau).
a cura di massimo gatta prefazione di mauro chiabrando “[...] i collezionisti di libri un po’ li invidio. Vivendo nell’attesa di ciò che cercano e bramano, e occupandosi di dettagli infinitesi- mali che faranno la differenza, pur scavando nel passato sono le persone più proiettate nel futuro che conosco. Sempre alla ricerca di quel simulacro di Eden che non possono lasciarsi sfuggire e che di certo un giorno riusciranno a possedere”. Enrica Dorna
"L'aeroplano del papa: Romanzo profetico in versi liberi" di F. T. Marinetti. Pubblicato da Good Press. Good Press pubblica un grande numero di titoli, di ogni tipo e genere letterario. Dai classici della letteratura, alla saggistica, fino a libri più di nicchia o capolavori dimenticati (o ancora da scoprire) della letteratura mondiale. Vi proponiamo libri per tutti e per tutti i gusti. Ogni edizione di Good Press è adattata e formattata per migliorarne la fruibilità, facilitando la leggibilità su ogni tipo di dispositivo. Il nostro obiettivo è produrre eBook che siano facili da usare e accessibili a tutti in un formato digitale di alta qualità.
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