
La versione di Fenoglio
Autore: Gianrico Carofiglio
Numero di pagine: 176Il mondo reale ha poco a che fare con le trame dei romanzi polizieschi o delle serie tv. Esiste davvero, ed è un posto pericoloso.
Il mondo reale ha poco a che fare con le trame dei romanzi polizieschi o delle serie tv. Esiste davvero, ed è un posto pericoloso.
Il secondo legal thriller, dopo l'esordio sorprendente di Testimone inconsapevole (sei edizioni in un anno). Un'odiosa persecuzione, una trappola di dominio avvinghia una giovane: tra i guai della vita e i meandri dei tribunali, l'avvocato Guerrieri assume la difesa.
«Spesso dicono che scrivo gialli ma io non mi sono mai davvero riconosciuto in questa definizione. Però questa è la cosa piú vicina a un poliziesco classico che abbia mai scritto». Gianrico Carofiglio
L'epopea sanguinosa di una mafia stracciona e letale. Una storia dal ritmo perfetto in cui Gianrico Carofiglio combina fatti realmente accaduti, personaggi memorabili, travolgente invenzione narrativa.
È forse il bisogno di riparare all'errore della distrazione il filo rosso che unisce luoghi e personaggi di Né qui né altrove: la storia di un'amicizia al maschile che attraversa il tempo e pone i protagonisti di fronte all'esigenza di archiviare un modo d'essere.Paola Ciccioli, "Panorama"Né qui né altrove è una riflessione sul difficile combinarsi di geografia, tempo e destino: sull'appartenenza e sui confini, sulla memoria e sulle storie.Margherita Losacco, "Alias"L'incontro di tre amici che non si vedevano da vent'anni si trasforma in una notte in giro per la città, tra ricordi e svelamenti, verso una nuova coscienza di sé.Claudia Rocco, "Il Messaggero"La trasformazione di un luogo e con esso della sua gente. L'occasione per recuperare un'istantanea di come eravamo e sovrapporla a cosa si è diventati oggi. Presente e passato, realtà e illusioni.Olga Mugnaini, "La Nazione"Né qui né altrove è una guida sentimentale della città di Bari in forma di romanzo. O anche un romanzo notturno che contiene al suo interno una preziosa mappa emotiva della città. O ancora l'invenzione squisitamente letteraria di un luogo che esiste, ma è altro da quello che scaturisce dalla...
Incontri fugaci, fatti di sguardi, silenzi, gesti sospesi tra sogno e realtà. Donne che appaiono all'improvviso: di notte, in un aeroporto deserto, su un treno, in una libreria. E uomini che cercano, inseguono: un'impressione, un sospetto, una curiosità che li spinge oltre i limiti del prevedibile. I racconti di Non esiste saggezza (Premio Chiara 2010) confermano un talento straordinario nell'esplorare gli anfratti dell'anima con una scrittura tersa, ironica ed emozionante.
L'ispettore Carmelo Tancredi, già incontrato nelle avventure dell'avvocato Guido Guerrieri, non è un poliziotto come gli altri. Si occupa di casi che procurano poca carriera e nessuna gloria. Cerca persone smarrite. Soprattutto ragazzi e bambini ingoiati da un mondo buio popolato di mostri. Un ricco imprenditore è stato brutalmente assassinato. Qualcosa, nell'ambiguo passato della vittima, spinge Tancredi e la sua squadra a condurre una frenetica indagine parallela nel cuore oscuro di una città. Dove i confini fra bene e male si confondono. Un romanzo a fumetti di Gianrico Carofiglio illustrato dal fratello Francesco.
Un padre e un figlio. La storia di un incontro che li cambierà per sempre. Un commovente romanzo di scoperte e formazione.
Da un po' di tempo si è diffusa l'idea che la letteratura debba promuovere il bene, guarire le persone e riparare il mondo. Breviari e "farmacie letterarie" promettono di confortarci e di insegnarci a vivere, i romanzi raccontano storie impegnate a fare giustizia, confermando chi scrive (e chi legge) nella convinzione di trovarsi dalla parte giusta. Ma la letteratura è un bastian contrario che spira sempre dal lato sbagliato: più si tenta di piegarla al proprio volere, e usarla per "veicolare un messaggio", più lei ci sfugge e porta in superficie ciò che nemmeno l'autore sapeva di sapere. Sostiene il Bene se il Potere lo reprime, ma quando il Potere si nasconde dietro stereo-tipi di buona volontà lei non ha paura di far parlare il Male, di affermare una cosa e contemporaneamente negarla, di mostrarci colpevoli innocenti e innocenti colpevoli. In questo pamphlet militante e preoccupato Walter Siti analizza alcuni autori e testi contemporanei di successo per difendere la letteratura dal rischio di abdicare a ciò che la rende più preziosa: il dubbio, l'ambivalenza, la contraddizione. Non senza il sospetto che l'impegno "positivo" sia soltanto la faccia politicamente in luce...
La qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande, dalla capacità di dubitare. E questo vale tanto per chi il potere ce l’ha quanto, forse soprattutto, per chi apparentemente non ce l’ha. Cioè noi. Perché i cittadini hanno un potere nascosto, che li distingue dai sudditi e che deriva proprio dall’esercizio della critica e dunque della sorveglianza. In queste pagine Gianrico Carofiglio, con la sua scrittura affilata e la sua arte di narratore, ci accompagna in un viaggio nel tempo e nello spazio e costruisce un sommario di regole – o meglio suggerimenti – per una nuova pratica della convivenza civile. Una pratica che nasce dall’accettazione attiva dell’incertezza e della complessità del mondo ed elabora gli strumenti di un agire collettivo laico, tollerante ed efficace. Partendo dagli insegnamenti dei maestri del lontano Oriente e passando per i moderni pensatori della politica, scopriamo un nuovo senso per parole antiche e fondamentali, prima fra tutte la parola gentilezza. Non c’entra nulla con le buone maniere, né con l’essere miti, ma disegna un nuovo modello di uomo civile, che accetta il...
Un almanacco di soluzioni inattese, di rivelazioni ironiche, di folgoranti incidenti del pensiero. Una scommessa allegra e audace sullo straordinario potere dei personaggi, delle storie, della letteratura.
Tre maestri della narrativa contemporanea raccontano la droga che piú a fondo ha segnato la società dagli anni Ottanta a oggi. La cocaina. Muove capitali immensi, costruisce imperi, distrugge, ricrea e plasma le coscienze. Rende tutti un po' piú criminali. La cercano sia gli operai in fila all'alba in attesa di ingaggio nelle città del Nordest, sia l'insospettabile compagna o compagno della tua vita. In tempi di crisi, è generosa con chi sceglie di servirla. Ci segue come la nostra ombra, cosí evidente e normale che nessuno piú la vede. E allora serve la letteratura per renderla di nuovo visibile. Tre magnifiche storie che rimandano l'una all'altra, tre facce diverse e complementari dello stesso cristallo. Tre scrittori al meglio delle loro capacità, che ci divertono, turbano e costringono a riflettere.
«Se non fosse colpevole di quell'omicidio, e non riesco a immaginare come sia possibile, sarebbe un tale concorso di circostanze sfortunate da mettere i brividi».
Questo è forse il primo legal thriller veramente italiano, scritto da un avvocato che racconta di avvocati veramente italiani e di giudici veramente italiani in vere aule di giustizia italiane. «Uno dei migliori gialli legali usciti in Italia» (Corrado Augias, Il venerdì di Repubblica).
Negli anni della crisi economica una piccola azienda del nord Italia coglie l’opportunità di allearsi con un gigante mondiale dell’informatica. A guidare la complessa operazione è Antonio, manager ambizioso e visionario, che l’ha ideata. La fiducia e l’appoggio che soci e collaboratori ripongono inizialmente in lui si riveleranno alla fine illusori, facendolo risvegliare amaramente dal suo sogno di cambiamento. La storia si intreccia con la relazione sentimentale, delicata e profonda, del protagonista con Maddalena, i cui contorni fluttuano anch’essi tra il sogno e la realtà. L’autrice, che si immedesima nella vicenda seguendo un’originale modalità di narrazione, mira a mostrare che l’aforisma di Ezra Pound secondo il quale “con una cosa fredda come l’economia non si possono smuovere sentimenti” non è quasi mai vero. Molto spesso il quotidiano lavorativo esprime una costellazione di emozioni individuali talmente ricca da segnare, oltre alla vita dei protagonisti, le sorti delle imprese.
Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Oggi le persone si stimano e si rispettano in base al loro grado di utilità materiale da rendere agli altri e non, invece, al loro valore intrinseco ed estrinseco intellettuale. Per questo gli inutili sono emarginati o ignorati.Se si è omologati (uguali) o conformati (simili) e si sta sempre dietro alla massa, non si sarà mai primi nella vita, perché ci sarà sempre il più furbo o il più fortunato a precederti.
Un curioso e inedito viaggio nell’essenza della figura del Carabiniere. Oltre due secoli di storia italiana raccontati con originalità in cui l’autore ha cercato di trasmettere la propria esperienza maturata nell’Arma in più di quarant’anni di servizio. La fedeltà e l’amore per l’Arma è sempre presente: nel più piccolo e sperduto paese di montagna e nei grandi eventi, al fianco delle comunità flagellate da una calamità o travolte da una guerra, nelle missioni di pace e internazionali o nell’afflato quasi intimo delle storie raccontate. Attraverso documenti, testimonianze, momenti di vita vissuta, citazioni celebri e riferimenti cinematografici, tra dramma e leggerezza, il generale Gaetano Angelo Maruccia fa conoscere l’Arma passo per passo, nella sua quotidianità e nelle sue peculiarità, prima tra tutte una tenace dedizione saldamente ancorata ai valori della tradizione e dell’umanità, al bene comune, espressa sempre con grande generosità a tutela dei cittadini e a difesa delle istituzioni.
La piú bella tra le storie d'amore possibili e impossibili.
8 settembre 1943: uno dei momenti più difficili della nostra storia attraverso la presa di coscienza del giovane soldato Johnny.
Rosa Luxemburg diceva che chiamare le cose con il loro nome è un gesto rivoluzionario. In un’epoca come la nostra, quando la democrazia vacilla e la sfera pubblica deve contenere canali labirintici come Twitter e TikTok, l’uso delle parole può produrre trasformazioni drastiche della realtà. Attraverso il linguaggio si esercita il potere della manipolazione e della mistificazione. Per questo le parole devono tornare ad aderire alle cose. Manomissione, certo, significa danneggiamento. Ma nel diritto romano indicava la liberazione degli schiavi. Questo libro si misura con questa ambivalenza: del nostro linguaggio indica le deturpazioni, ma anche la possibilità delle parole di ritrovare il loro significato autentico. È questa la condizione necessaria per un discorso pubblico che sia aperto e inclusivo. Esistono cinque pilastri del lessico civile che questa guida anarchica e coraggiosa riscopre: vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta. A partire da queste parole chiave Gianrico Carofiglio costruisce un itinerario profondo e rivelatore attraverso i meandri della lingua e del suo uso pubblico. In un viaggio libero e rigoroso nella letteratura, nell’etica e nella...
In un'Italia attraversata dai primi fermenti fascisti, la lotta di una madre e dei suoi figli per l'affermazione e l'indipendenza. Un appassionante intreccio di destini, tradimenti e passioni. Cuba, anni Trenta. Dopo la morte dell'amato marito Fernando Fontamara, Eva Morris è costretta a scappare a Roma dalla famiglia del cognato, con i suoi quattro figli. La convivenza con i parenti italiani si dimostra da subito molto difficile: Giacomo Fontamara, il cognato, è un arrogante fascista, che ha sposato la moglie Ottavia solo per mettere le mani sul biscottificio di proprietà della famiglia di lei, la Forneria Principi. Per colpa della sua gestione disastrosa, l'azienda naviga in cattive acque, così come il rapporto con la moglie e con i suoi tre figli, tra cui la piccola Viola, nata da una relazione clandestina, che Ottavia ha voluto accogliere in casa nella speranza di ricucire il rapporto col marito. L'arrivo dei cugini da Cuba sconvolge la quotidianità e intreccia irrimediabilmente i destini dei due rami della famiglia, fra una dolorosa scoperta sulla morte di Fernando e la gestione delle lotte operaie alla Forneria. Ma il ricongiungimento porterà con sé anche il...
Un incarico insolito per Guerrieri, un caso più adatto ad un detective che a un legale: Manuela, studentessa universitaria, è scomparsa in una stazione ferroviaria, dopo un fine settimana trascorso in campagna con amici. Scettico e curioso a un tempo, l’avvocato inizia a studiare le carte.
L'attesissimo ritorno di Guido Guerrieri, l'avvocato più celebre dell'Italia letteraria, alle prese con un nuovo caso: un uomo in carcere che si proclama innocente, condannato in primo grado per traffico di droga. Un avvincente viaggio nel sistema del processo e dell'inchiesta giudiziaria in compagnia di un personaggio dal fascino speciale: eroe umano, malinconico e senza moralismo.
Le tecniche per battere la destra e reinventare la sinistra, a partire dalle parole che usiamo ogni giorno. «Se volete contribuire a una politica della solidarietà e dei ponti invece che del rancore e dei muri, leggete Lakoff, anzi studiatelo, e poi mettete in pratica i suoi insegnamenti. Fatelo presto: non c’è tanto tempo a disposizione.» Dalla prefazione di Gianrico Carofiglio «Non pensare all’elefante! è una di quelle letture che andrebbero ripetute a intervalli regolari.» Giovanni De Mauro, direttore di «Internazionale» «Siamo inconsapevoli di tutto, o quasi, ciò che nel cervello determina le nostre convinzioni morali, sociali e politiche. Eppure sono queste convinzioni per lo più inconsce a guidare le nostre azioni. Come scienziato cognitivo, il mio compito è di contribuire a rendere conscio l’inconscio.» Con questo libro, bestseller negli Stati Uniti ora ripubblicato in una nuova edizione rivista e ampiamente aggiornata dall’autore, il linguista e scienziato cognitivo George Lakoff si è imposto all’attenzione del grande pubblico raccontando come nasce e si afferma un pensiero di destra o di sinistra, a partire dalle parole che usiamo ogni giorno. È...
Secondo libro di Fenoglio, "La malora" apparve nel 1954, due anni dopo il fulminante esordio dei "Ventitré giorni della città di Alba". Vi si racconta, con un tono ruvido che nulla concede alla retorica e al sentimento, la vicenda carica di destino del giovane Agostino che, morto il padre, va a servizio in un'altra cascina. Fenoglio conosceva bene la realtà umana delle colline di casa. Le vite elementari dei suoi personaggi, scandite dalla fatica e dal silenzio, dalla dignità e da speranze impossibili, sono come scolpite nella pietra di un linguaggio essenziale, e tuttavia profondamente partecipe che ha fatto dello scrittore albese uno dei "grandi" del Novecento. Annotation Supplied by Informazioni Editoriali
"Tutto ciò che resterà della mia vita è quello che ho scritto." Qualcuno l'ha detto pensando a se stesso, però sono parole che si adattano anche a me. Ho sempre voluto scrivere. Alla fine della scuola media, andavo per i tredici anni, mio padre Ernesto mi regalò una macchina Underwood di seconda mano, dicendo: "Vedi un po' se la sai usare". Mia madre Giovanna mi mandò a una scuola di dattilografia. Ma dopo un paio di lezioni, chi la dirigeva le spiegò: "Giampaolo ha imparato subito quanto gli serve. Non butti via i suoi soldi". Ho cominciato a scrivere nell'estate del 1948 e da allora non ho più smesso. Nell'ottobre 2015 di anni ne ho compiuti ottanta. E ho deciso che potevo permettermi questo libro. Non oso definirlo un'autobiografia, parola pomposa. Allora dirò che è il racconto personale di un vecchio ragazzo destinato a fare il giornalista. Non venivo da una famiglia di intellettuali. Mio padre era operaio del telegrafo. Mia madre aveva cominciato a lavorare a dieci anni ed era stata così brava da aprire un negozio di mode. La mia nonna paterna, Caterina, era analfabeta. Rimasta vedova con sei bambini da crescere, aveva vissuto nella miseria più nera. Troverete qui ...
«Scrivo per un'infinità di motivi. Non certo per divertimento. Ci faccio una fatica nera. La piú facile delle mie pagine esce spensierata da una decina di penosi rifacimenti». Beppe Fenoglio
Una piccola anomalia cardiaca viene scoperta all’uomo che ha il nome e le sembianze dell’autore, allontanandolo da un’attività sportiva ai limiti del fanatismo e infrangendo l’illusione di un’efficienza fisica senza data di scadenza. È questo l’innesco di un romanzo sul corpo, ma soprattutto sul cuore come luogo dei sentimenti e dei destini individuali. C’è un ragazzo caduto, o forse lasciato cadere, da una finestra di un albergo di Milano durante una gita scolastica. Ci sono gli esseri umani, fragili e pieni di voglie. La solitudine e il desiderio. Ma la storia gira attorno alla relazione dell’autore con la sua compagna, alle trasferte di lavoro, alle tentazioni a cui sono esposti, alla fiducia e al sospetto di cui si nutre la convivenza. Chi è, ad esempio, quell’uomo che si infila in casa loro la notte? Una pista porterebbe nel quartiere, il Villaggio Olimpico di Roma, popolato da figure che sembrano carte dei tarocchi e che lo scrittore consulta nelle sue camminate erranti. Dopo La città interiore, Mauro Covacich compone una nuova, potente avventura narrativa che ha il coraggio dell’autobiografia più vera. Un romanzo capace di entrare con esattezza nel ...
In un corpus compatto i testi misconosciuti e dispersi che aprono e chiudono la carriera letteraria di Beppe Fenoglio.
Il capolavoro che racconterà per sempre che cosa sono stati i partigiani e la Resistenza in Italia.
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