
A collection of writings and talks given by Millu to audiences on different occasions. During the war she was interned in Auschwitz. She relates to the importance of witnessing the Holocaust, to the process of dehumanization in the Lager, and to the effect of the camp experience on the survivor. The discovery of a little piece of pencil just after the liberation, and the writing of her name in a diary, means for Millu the re-appropriation of her humanity and her liberty, while emphasizing the importance of memory and testimony. In the preface (pp. 7-12) and in three essays (pp. 61-66, 85-94) Stefani reflects on the importance of survivor testimony and the meaning of faith for camp prisoners.
Elisa Springer aveva ventisei anni quando venne arrestata e deportata ad Auschwitz con il convoglio in partenza da Verona il 2 agosto 1944. Salvata dalla camera a gas dal gesto generoso di un Kapò, Elisa vive e sperimenta tutto l’orrore del più grande campo di sterminio nazista. Ben presto ridotta a una larva umana, umiliata e offesa, anche nel corso dei sucessivi trasferimenti a Bergen Belsen, il campo dove morì tra gli altri Anna frank, e a Theresienstadt, risucirà a tenere vivo nel suo animo il desiderio di sopravvivere alla distruzione. La sua forza e una serie di fortunate coincidenze le consentono di tornare tra i vivi, dapprima nella sua Vienna natale e poi in Italia, dove all'inizio della persecuzione nazista contro gli ebrei d'Europa, spinta dalla madre, aveva cercato rifugio. Da questo momento e per cinquant'anni la sua storia cade nel silenzio assoluto: nessuno sa di lei, conosce il suo dramma; nessuno vede (o vuole vedere) il numero della marchiatura di Aushwitz che Elisa tiene ben celato sotto un cerotto. Il mondo avrebbe bisogno della sua voce, della sua sofferenza, ma le parole non bastano a raccontare il senso del suo dramma infinito e sempre vivo. La sua...
The invasion of northern and central Italy by Napoleon's army in 1796 resulted in an exacerbation of the chronic economic crisis of northern Italy and in a deterioration of the already harsh living conditions of the Italian peasants. Between 1796-99 several uprisings took place throughout the country against the occupiers. The Jews, who had been favored by the French with dissolution of the ghetto and the granting of civil rights, were seen as allies of the French. They became the object of the peasants' hatred, fueled by traditional negative stereotypes about Jews. Several Jewish communities suffered attacks; in some places, Jews were murdered and their property was destroyed. Only in 1800 did the French succeed in quelling the uprising and restoring order.
Se crescere vuol dire imparare a scegliere, la giovanissima Mala Zimetbaum si trova ad affrontare ben presto la scelta più drammatica: chi tra le compagne di prigionia ad Auschwitz-Birkenau poter aiutare e chi no, lasciando così aperto per alcune uno spiraglio di speranza. Con il passare dei mesi, la sua propensione a sfruttare la posizione di interprete nel campo, che le consente di fornire aiuto, cibo e assistenza alle altre detenute, si trasforma in una vera e propria azione di resistenza. Per questo la sua figura, sin dall’immediato dopoguerra, ha ispirato ricostruzioni e pellicole cinematografiche. Frediano Sessi tenta di mettere ordine in una vicenda in cui vita vissuta ed eco della leggenda si confondono. Dall’arrivo di Mala ad Anversa insieme alla famiglia di origini polacche, all’arresto e alla prigionia, prima nei luoghi di reclusione del Belgio occupato, poi ad Auschwitz-Birkenau, fino alla fuga dal Lager insieme al giovane polacco Edek Galinski e al tragico epilogo. Sullo sfondo, uno spaccato inedito della deportazione e della vita quotidiana delle donne nel Lager. Come già fu per le prigioniere a Birkenau, Mala diventa anche per noi simbolo della resistenza...
Pp. 13-83 contain texts by Primo Levi including presentations at conferences, prefaces to books, contributions to journals, declarations at memorials, and interviews. Levi reflects about racism, and about elucidation of his camp experience and creation of the memory of it, life in the camps, relationships among the prisoners, and resistance. Pp. 87-123 present nine brief items about Levi, discussing the witnessing aspect of his work, as well as its reception by the younger generation.
Auschwitz è il luogo, simbolico e materiale, in cui si compie l’ultimo atto della modernità europea. Auschwitz, in questo senso, divide la storia in un «prima» e un «dopo» tra cui non c’è più nessuna comunicazione, dando vita a una vera e propria frattura che mette fine ai miti e alle illusioni di quella stessa modernità. Ad Auschwitz la parabola gloriosa inaugurata dall’Uomo vitruviano di Leonardo collassa, sostituita dal suo doppio speculare e negativo: quel Muselman in cui Primo Levi identifica l’emblema di «tutto il male del nostro tempo » e che abita l’anticiviltà del genocidio. Le testimonianze italiane della Shoah, per la prima volta studiate nel loro insieme, esibiscono e raffigurano proprio i contorni e gli abissi di questa civiltà capovolta e dimostrano come la profonda cesura storica, culturale e antropologica di Auschwitz, ben lungi dall’essere una costruzione teoretica posteriore, sia già presente in nuce nei racconti dei superstiti. Attraverso la mise en abîme dei testi fondativi dell’etica giudaicocristiana (la Torah, il Nuovo Testamento e la Commedia dantesca), la koinè mortifera di Auschwitz dà vita all’«antinarrazione delle...
Discusses Jewish interpretations of the Holocaust, contrasting the views of 23 post-Shoah philosophers and theologians.
Rivista di studi politici.
Includes un elenco alfabetico degli Ebrei deportati dall'Italia con le date di nascita e morte, i nomi dei genitori, ed il nome del campo sterminato. Anche include la storia della deportazione degli Ebrei.
Based on interviews and documents, presents a history of the Auschwitz concentration camp. Describes daily life in the camp. Due to the colossal dimension of Auschwitz, to the evidence that the Lager functioned until the end of the war, and because it was used as a concentration, labor, and extermination camp, Auschwitz became the symbol of the concentrationnary universe and of the Nazi genocide. The book is divided into two sections: 1940-42 (p. 23-172), when the internees were mostly Poles and Russians, and 1942-45, (p. 175-345), when the internees were mostly Jews and the intensity of the extermination increased considerably.
Ogni anno, dall’Italia, migliaia di visitatori raggiungono il lager di Auschwitz; per lo più gruppi di studenti e di insegnanti, ma anche famiglie e singole persone. Dal 1959 il loro numero cresce continuamente, nonostante sia trascorso ormai più di mezzo secolo dalla sua liberazione. Chi si reca a Oświęcim (Polonia), visita il lager di Auschwitz, che ha sede nel campo base, e poi raggiunge Birkenau, il campo poco distante, spesso non riesce a capire come funzionava questo immenso centro di sterminio e di afflizione. Intorno a questo luogo memoriale immerso in un grande e profondo silenzio che lascia esterrefatti, la vita scorre e la città come i suoi abitanti cercano di mostrarsi per quello che sono oggi, senza riuscire a risolvere (ma si potrà mai?) il conflitto tra il presente e un passato che non passa. Per capire occorre arrivare a Oświęcim preparati e informati, ma poi, sul luogo che tra il 1940 e il 1945 vide morire più di un milione di ebrei e fu il lager del martirio di un’Europa soggiogata dalla scure nazista, gli occhi guardano ciò che rimane senza troppo comprendere. Auschwitz è una guida ricca di informazioni, fotografie e mappe, di suggerimenti...
Ch. 1 (pp. 23-72), "Deportazione e internamento fra le due guerre", deals with the emergence of concentration camps in Nazi Germany and in Italy. Emphasizes the role of the German railroad system in implementing the deportation of Jews to the camps. Ch. 2 (pp. 73-229), "La deportazione razziale nella Repubblica di Salo", rejects the view that the Nazis were the only architects of the Final Solution in Italy and that the actions of the RSI were the outcome of their political and military impotence. Asserts that the functionaries of the RSI were accomplices of the Nazis. Organization of the concentration camps and of the transports was a combined effort of the fascists and the Nazis, in which independent initiatives of the Italian fascists were required.
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