
Vite degli artisti, vite degli architetti
Autore: Hans Ulrich Obrist
Numero di pagine: 612Nel 1991, Hans Ulrich Obrist organizza il suo primo Kitchen Show, un’esposizione nella cucina dell’appartamento dove vive a San Gallo, in Svizzera. All’epoca ha solo ventitré anni. Troppo giovane per curare mostre in musei o gallerie, ha deciso insieme a Peter Fischli e David Weiss di sperimentare questa nuova strada: portare l’arte fuori dai circuiti canonici e inserirla in uno spazio raccolto, per recuperare l’intimità nel rapporto tra artista e opera. L’intuizione di Obrist si rivela geniale e le mostre sono un successo. Il suo nome comincia a circolare tra artisti e curatori. Obrist, guidato da una curiosità febbrile, si ritaglia uno spazio nel circuito dell’arte contemporanea: partecipa a mostre e fiere internazionali, studia i cataloghi delle gallerie e i manuali di storia dell’arte ma soprattutto inizia a intervistare gli artisti non appena ne trova l’occasione. Il suo modello sono Le Vite di Giorgio Vasari, il suo modus operandi ruota intorno a quella stessa idea su cui si basavano i Kitchen Show: l’artista viene messo a suo agio, ricreando la familiarità del dialogo estemporaneo «come se ci trovassimo in un bar». Negli anni successivi, mentre si...