
Parafrasi schröderiane
Autore: Ernst Schroeder
Numero di pagine: 211Testo originale tedesco con traduzione italiana commentata e annotata a cura di Davide Bondoni
Testo originale tedesco con traduzione italiana commentata e annotata a cura di Davide Bondoni
Fascicolo 1: Saggi: F. KAULBACH, Kant und das Problem der Geisteswissenschaften; S. VECA, Elementi di morfologia. Saggio su Cassirer. Problemi e discussioni: F. BOSIO, Implicazioni filosofiche della storia delle religioni in Mircea Eliade. Ricerche: R. LAURENTI, Composizione e unità dell’«Economico» di Senofonte. I. Recensioni. Fascicolo 2: Saggi: G. GUZZONI, La domanda della metafisica; G. TROGU, La sussunzione eidetica come metro della scala dei valori. Problemi e discussioni: M.M. OLIVETTI, L’assolutezza del cristianesimo e la storia delle religioni. Rassegne: F. BOSIO, I significati possibili del linguaggio della poesia. Ricerche: R. LAURENTI, Composizione e unità dell’«Economico» di Senofonte. II. Recensioni. Fascicolo 3: Saggi: F. BOSIO, Intersoggettività e verità dell’anima; G. GUZZONI, L’ambiguo nella «volontà di potenza». Problemi e discussioni: B. LAURETANO, Il significato oggettivo. Rassegne: D. GRIMALDI, Prospettive sull’Illuminismo. Ricerche: M.A. BONFANTINI, Sul problema delle relazioni in Bradley. Recensioni. Libri ricevuti.
Saggi di Giuliana Calabrese, Raúl Díaz Rosales, Elena Landone, Daniela Rigamonti, María del Rosario Uribe Mallarino Presentazione Elena Landone 1. Tecnologie e consapevolezza nella didattica dello spagnolo come lingua straniera Elena Landone 2. Tre sfide coraggiose. Mínimos, Tres por tres (para todos) e Linguistica Acquisizionale Daniela Rigamonti 3. Competencias y enfoque reflexivo: una propuesta de formación docente María del Rosario Uribe Mallarino 4. Il Taller de Traducción Literaria. Un’alternativa per la didattica della traduzione poetica Giuliana Calabrese 5. Y se hizo la palabra. Algunas notas sobre la creaciones neológicas literarias en español Raúl Díaz Rosales Gli Autori
Gödel fornisce, in questo piccolo scritto, una dimostrazione logica dell’esistenza di Dio: impresa che oggi potra anche sembrare anacronistica, ma che si situa nella scia di una tradizione millenaria. La dimostrazione fu concepita nel 1941, rimaneggiata nel 1954, e perfezionata nel 1970. Nel febbraio dello stesso anno Gödel mostrò la versione definitiva al logico Dana Scott, e nell’agosto dichiarò all’economista Oskar Morgenstern di esserne soddisfatto, ma di non volerla pubblicare: non intendeva rivelare i suoi interessi teologici; la dimostrazione gli interessava solo da un punto di vista logico.
L’Emanuele, scritto da Nievo nel 1852, mette in scena le prove affrontate all’indomani del Quarantotto da un giovane ebreo molto ricco che aspira a «occupare un posto nella società». Nel dramma Gli ultimi anni di Galileo Galilei, terminato nel 1854, si rappresentano invece le vicende salienti del conflitto tra lo scienziato e il Sant’Uffizio, dal viaggio a Roma del 1630 sino all’epoca della relegazione ad Arcetri. Il tema di fondo dei due drammi è peraltro il medesimo: si tratta del conflitto tra i fautori del progresso della ragione, della libertà e della giustizia e le forze della intolleranza e della conservazione. Ciò che cambia, o evolve, tra il primo e il secondo testo, è l’opinione di Nievo circa la linea di condotta da adottare nella lotta. I due drammi giovanili, se considerati nella loro innegabile unità ideale, consentono di delineare più chiaramente il percorso che, tra il 1850 e il 1855, porta Nievo dall’iniziale mazzinianesimo verso l’adesione critica al programma gradualista cavouriano, da cui si allontanerà soltanto dopo Villafranca con la scelta garibaldina.
Alla domanda di cosa si debba intendere per ‘stringa architettonica’, penso di poter ancora rispondere: «una porzione minima di architettura (morfema architettonico), dotata di tettonicità abitabilità e accessibilità, avente valore grammaticale e, perciò, capace – a partire da un numero limitato di elementi – di produrre, attraverso ‘regole di trasformazione’, un numero infinito di stringhe-altre (stringhe architettoniche-altre, architetture-altre) ». (Luigi Calcagnile) Allo stesso modo, alla domanda di cosa si debba intendere per ‘stringa urbana’, credo di poter rispondere: «una porzione minima di commesso fisico-spaziale (‘morfema urbano’), dotata di tettonicità abitabilità e accessibilità, avente valore grammaticale e, perciò, capace – a partire da un numero limitato di stringhe architettoniche – di produrre, attraverso ‘regole di trasformazione’, un numero infinito di stringhe-altre (stringhe urbane-altre, commessi urbani-altri)». (Luigi Calcagnile)
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