
Il flagello della peste e il colore della pelle sono i temi dei due saggi qui raccolti. Il primo percorre in linea trasversale i testi da Tucidide a Camus, considerando in particolare Lucrezio, Boccaccio, Defoe, Manzoni, Poe, Puškin e Artaud, senza tuttavia trascurare Sofocle, Erodoto, Virgilio, Procopio di Cesarea, sant'Agostino, Shakespeare, La Fontaine, Coleridge e alcuni minori: il secondo esplora nello stesso senso la trilogia – una raccolta di dodici racconti e due romanzi – dell'afroamericano John Edgar Wideman, impegnato scrittore del nostro tempo. Il germe della peste e il nero della pelle sono all'origine di due sciagure di massa: dell'una la letteratura rende conto a partire dalla sumerica Saga di Gilgamesh del secondo millennio a.C., che considera la visita del dio della peste un disastro inferiore soltanto al Diluvio: dell'altra testimoniano oltre due secoli di storia a decorrere dal 1619, quando approdò in America il primo vascello olandese, che con un carico di venti deportati africani aprì la piaga dello schiavismo. L'oscuro flagello di Dio, dunque, e il lampante flagello dell'uomo. Riconoscimenti Premio "Val di Magra" 2004 - Premio "Lago Gerundo" 2004 -...
Il fantasma di un noto romanziere, ucciso dai suoi protagonisti, rilegge il manoscritto dell'opera incompiuta con l'assurdo obiettivo di scoprire la perfida intrusione del destino – così la definisce – che gli è stata fatale. Ed ecco, in un connubio di romanzo e saggio e fantasia pervasa di realtà, attraverso scenari martoriati dal tempo e dalla guerra, rincorrersi e incrociarsi personaggi nel cui sangue fluiscono memorie di diaspore scolpite nella storia, ciascuno con un piano ossessionante da attuare al più presto: ladri e signori, preti e sciamani, ebrei e cristiani, vittime e terroristi. Ma il loro affanno è vano: l'Autore, eccentrico e ispirato, gli impone delle pause; per elevare il tono del romanzo vuole che si acculturino alle fonti dell'arte: performativa, letteraria, visiva, fino all'arte dell'ozio. L'ostacolo maggiore, tuttavia, è l'Autore in persona: un fine gentiluomo, sebbene delirante nella sua immaginata onnipotenza – si fa chiamare il Genio delle Ombre –, ma petulante, cinico, maligno, e soprattutto inconscio prigioniero di sé stesso.
Vedi maggiori dettagli