
Roman Jakobson, linguistica e poetica
Autore: Edoardo Esposito
Numero di pagine: 485«E si delineava chiaramente un fronte unico di scienza, arte, letteratura, vita, ricco di nuovi, ancora ignoti valori di futuro». Così nel 1977, conversando con Bengt Jangfeldt, Roman Jakobson racconta i suoi anni studenteschi trascorsi in un’«epoca di cataclismi» da cui sono travolti con gli assetti dell’Europa e del mondo intero tutti i campi della conoscenza. [...] La Bildung esistenziale e scientifica di Roman Jakobson trova in questa humus di tumultuoso scardinamento e propulsiva trasformazione di contenuti e confini dell’episteme la sua attiva e partecipata finalità. Nel corso della sua lunga operosissima vita attraverso il secolo ventesimo, Roman Osipovič non rinuncerà mai ad affiancare al rigore della ricerca specialistica l’esplorazione curiosa degli orizzonti limitrofi nel campo delle scienze e delle arti nel costante perseguimento di un «fronte unico» di intenti dalle radici comuni. Da qui ha preso giovane le mosse e da qui prosegue nella maturità e nella vecchiaia. [...] La riflessione sulla lingua si genera dunque in Jakobson grazie al commercio ravvicinato con l’attività dei poeti e degli artisti suoi contemporanei e alla coinvolta attenzione...