
Terzo volume della Storiografia Siceliota Frammentaria (SHF 3). Comprende 5 autori, particolarmente penalizzati nella trasmissione dei loro testi e oggetto di controverse interpretazioni e complesse discussioni, anche a causa delle scarse testimonianze e dei pochi frammenti pervenuti. Si tratta di Dionisio di Siracusa, Alcimo il Siceliota, Atanide di Siracusa, Callia di Siracusa, Antandro di Siracusa. Essi sono per noi poco più che semplici nomi, se facciamo eccezione per il primo, famoso per altra via, essendo stato il tiranno di Siracusa che esercitò un ruolo di primo piano negli avvenimenti storici e politici del suo tempo. Li accomuna inoltre, come si può desumere dal nome che li identifica e dalle caratteristiche della loro produzione storiografica, il fatto di essere stati tutti, originari o abitanti, di Siracusa, a conferma della leadership culturale, oltre che politica, a lungo esercitata nell’isola dalla città aretusea in quegli anni travagliati tra il IV e il III secolo a. C. Il volume presenta al solito, accanto ai testi, la traduzione, le note di commento e l’ apparato di informazioni (rassegna critica, repertorio delle fonti) e di indici che ne facilitano la...
Dopo Antioco un altro scrittore di Siracusa, Filisto, occupa un posto di rilievo nella serie degli storici greci della Sicilia antica. Definito da Cicerone un piccolo Tucidide per il suo stile e la sua aderenza ai fatti, Filisto compose una Storia della Sicilia (Sikelikà) tanto ammirata e imitata nell'antichità, da essere inclusa nel canone compilato dai grammatici alessandrini, la cui struttura però oggi si può solo in parte ricostruire a causa degli scarsi frammenti pervenutici. Rimane pertanto il rimpianto per la perdita di un'opera così importante, che trattava, in modo particolare, quella fase cruciale della storia della Sicilia che corrisponde al periodo della tirannide siracusana dei due Dionisi.
Premessa I. IL «MONUMENTO LEGISLATIVO» DEL DIRITTO ROMANO ARCAICO 1. Il frammento del commento di Pomponio a Quinto Mucio e la latissima potestas dell’età decemvirale - 2. Il problema dell’obscuritas verborum - 3. L’esistenza del testo - 4. Un testo perduto. Irrimediabilmente? - 5. I quattro manoscritti finora rinvenuti contenenti tentativi di ricostruzione della legge decemvirale - 6. L’assenza della menzione della norma sulla successione testamentaria in Reg. Lat. 450 - 7. Il perdurare dell’esigenza palingeneticaII. LA STORIA PRIMITIVA DELLE SUCCESSIONI TESTAMENTARIE 1. La successione mortis causa nella legislazione decemvirale. La norma sulla successione testamentaria - 2. Esegesi di Gai., inst. 2.224, Iust. Inst. 2.22.pr. e D. 50.16.120: il legare decemvirale e il suo fraintendimento o mutamento interpretativo - 3. I luoghi in cui è riportata la versione retorica della norma uti legassit - 4. Familia pecuniaque - 5. Ipotesi sul disporre mortis causa all’epoca delle XII TavoleIII. L’ESTREMO POTERE DI ESCLUSIONE DALLA PROPRIA SUCCESSIONE DEL TESTATORE 1. La diseredazione - 2. I profili di disciplina della sacrorum detestatio secondo le interpretazioni dominanti ...
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