
Prefazione di Florindo Rubbettino Questo volume raccoglie l’ultimo intervento pubblico di Luciano Pellicani, così come pronunciato in occasione di Sciabaca, il festival estivo promosso e organizzato da Rubbettino. Sintesi efficace e comunicativa di una ricerca durata più di mezzo secolo, questa lectio magistralis affronta il tema dei differenti percorsi di sviluppo sociale, politico ed economico nella civiltà occidentale e in quella orientale. La chiave interpretativa fondamentale di questo confronto è la libertà, come nozione teorica e come prassi, ma soprattutto come possesso fragile e minacciato dai tentativi di prevaricazione da parte di istituzioni e gruppi di matrice assolutistica e illiberale. Una lezione ancor più necessaria per capire le contraddizioni del momento presente e i meccanismi di involuzione autoritaria che sfidano le democrazie contemporanee e le conquiste del costituzionalismo liberale.
Del potere e della libertà è il contenitore di una serie di volumi che raccoglieranno la saggistica degli ultimi anni di Wole Soyinka. Ogni volume avrà un suo titolo, richiamato da uno dei saggi o caratterizzante la selezione, ma Del potere e della libertà resta il titolo di insieme di questa straordinaria produzione dell’autore che, pur attraversando Storia, Letterature, Società, Miti e Attualità internazionale, mantiene un deciso impegno politico-culturale. Soyinka non si stanca nell’indicare contraddizioni del nostro pianeta a livello globale e locale, ma ad un tempo è costantemente alla ricerca di «buone notizie» che fioriscono e vanno annunciate per consolidare l’impegno e la speranza. Il titolo della prima raccolta è preso da due saggi presenti in questo volume, Long Walk to Mandeland. Abbiamo tradotto l’inglese Mandeland con «Mandelaland» perché rende più riconoscibile in italiano sia il nome di Mandela che la parola land inglese.
"Elenco degli alunni esciti dalla Scuola... [1850-95]"; v. 12, p. [1]-XXX
Questo libro si occupa del pensiero islamico classico e del suo paradigma fondativo, l'idea dell'Unità e Unicità di Dio (tawbìd), nelle sue implicazioni metafisico-ontologiche e in quelle cosmo-gnoseologiche. L'idea dell'assoluta Unità e Unicità di Dio, che è stata e rimane il metro di paragone con cui confrontare il senso profondo, autentico, della cultura musulmana con qualsiasi altro tipo di fenomenologia culturale o scientifica o politica, ha rappresentato un potentissimo strumento di avanzamento non solo intellettuale e morale, ma anche pratico. Essa, infatti, non solo ha ispirato, va da sé, le speculazioni teologiche e filosofiche (molti storici ritengono quello islamico il monoteismo più «puro»), ma ha rappresentato lo sprone dell'azione ortopratica, poiché, come diceva Louis Massignon già settant'anni fa, l'Islam antepone il ben agire al credere «ortodosso». Il focus di questo libro sarà tutto sull'Islam teoretico, per radiografarlo dall'interno nella fase più alta, quella erroneamente definita «medievale», della sua cultura.
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Questo saggio viene ripubblicato a distanza di dieci anni perché da un lato la situazione geopolitica attuale è radicalmente cambiata rispetto ad allora. Il Caucaso, oggi ancor più di dieci anni fa, rappresenta uno snodo politico e sociale decisivo fra l'Occidente e l'Asia oltreché il legame storico fra la cristianità e l'islam. Dall'altro lato si registra, negli ultimi due decenni, e nell'ultimo in particolare, una crescente attenzione da parte degli studiosi alla storia dei Mongoli. Le ricerche e le pubblicazioni si sono moltiplicate in Europa, negli Stati Uniti, in Russia e in tutti quei paesi che ebbero a che fare direttamente o indirettamente con l'impero creato da Gengis Khan. Molti lavori, pubblicati negli anni passati, erano rimasti relegati alla dimensione locale poiché scritti in lingue difficilmente accessibili, dall'ungherese al persiano, dal russo al cinese. Tuttavia, dall'inizio degli anni Dieci di questo secolo, si sta assistendo a un poderoso lavoro di traduzione in lingua inglese delle fonti e a un'intensa attività di ricerca i cui risultati sono sempre più spesso pubblicati in inglese e quindi accessibili alla comunità scientifica internazionale.
Quali sono le specificità della religione islamica? Domanda alla quale il libro risponde ricostruendo i fondamenti dell'Islam da più punti di vista (teologico, normativo, spirituale) e sulla base delle sue due chiavi di accesso principale (il concetto di unicità di Dio e quello di rivelazione scritturale), senza dimenticare le vicende legate alla vita del profeta Muhammad e alla sua successione. Senza venire meno al rigore scientifico, l'autore ci mostra come l'Islam vede se stesso, non dimenticando di evidenziarne anche le difficoltà e le contraddizioni: lo scopo è quello di favorire una conoscenza di questa religione e delle sue idee dall'interno, anche grazie al continuo contatto e riferimento al Corano, e di offrirne un'immagine equilibrata, al di là dell'agiografia così come della condanna pregiudiziale.
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