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Paesaggi meridiani

Autore: Federico Giordano

Il Sud è una presenza costante nel “nuovo cinema italiano”, che avvia una lettura geosimbolica dei territori meridionali. Questo cinema, assumendo come propri punti di riferimento le esperienze fi lmiche di Pasolini, Rossellini, De Seta, Di Gianni, Bene, le recenti teorizzazioni sul pensiero meridiano di Franco Cassano e quelle sul Mediterraneo di Matvejevic ́, sviluppa una propria immagine non denigratoria del paesaggio meridionale. Il paesaggio del Sud viene “autorappresentato” e non più individuato come luogo “altro” come in passato. Viene osservato da insiders, ovvero registi che accolgono lo “spirito dei luoghi”, e non da sguardi esterni o estranei ai territori osservati. Attraverso un’indagine sulle nozioni di spazio, paesaggio, luogo e territorio e attraverso alcuni punti fermi teorici (Assunto, Augé, Bonesio, D’Angelo, Foucault, Cosgrove, Turri), in questo testo si analizzano le categorie estetiche che si sono proposte nei paesaggi del Sud nel cinema degli anni Novanta (il pittoresco, il bello, il brutto, il rimescolio di sacro cristiano e pagano e la presenza di alcuni geosimboli essenziali come quello del “ritorno”) e le poetiche...

L'arma più forte. Censura e ricerca del consenso nel cinema del ventennio fascista

Autore: Andrea Giuseppe Muratore

Durante il ventennio fascista il cinema aveva lo scopo di riprodurre, valorizzare e diffondere fatti e circostanze, mirando ad esaltare le gesta di eroi e lo spirito dei molti, al fine di galvanizzare, affascinandolo, il pubblico italiano, per cui ci si trova in presenza di film finalizzati solo ed esclusivamente ad essere una sorta di auto-rappresentazione-celebrazione del regime fascista: una forma di totalitarismo cinematografico che aveva come sceneggiatore e regista Benito Mussolini. Immagini, suoni, protagonisti, dialoghi, gesta, rappresentavano per il Fascismo i mattoni su cui costruire progressivo consenso e pubblicità sempre più ampia; rappresentavano gli strumenti per trasmettere alla gente l’esempio di protagonisti-eroi e quindi la voglia di emulare, esaltando così il comportamento dell’Italia e del Duce.

Quentin Tarantino

Autore: Vito Zagarrio

Numero di pagine: 160

Quentin Tarantino è un regista "cult" amato dalle nuove generazioni. Un "ladro di cinema", un accumulatore di citazioni e di omaggi cinefili, un ibridatore di generi e di forme della cultura di massa, dal fumetto al romanzo pulp, dallo spot al videoclip, dal "B movie" alla serialità tv. Ma al tempo stesso è un Autore complesso che si può studiare da molti punti di vista e su cui conviene oggi fare una più seria riflessione.

Francis Ford Coppola

Autore: Vito Zagarrio

Numero di pagine: 376

ll libro analizza l'opera di Francis Ford Coppola, uno dei massimi Autori del cinema americano, tra New e New-New Hollywood. Un regista che ha avuto un enorme successo internazionale e la cui parabola appare oggi in declino, anche se dai film meno fortunati o apparentemente minori emergono testi sempre molto interessanti. Coppola ha firmato capolavori come Il padrino e i suoi sequels – che hanno molto a che fare con un “mito” italiano –, o come Apocalypse Now – che resta un turning point nel cinema americano e un imprescindibile modello di film sul Vietnam. Il volume racconta i film di questo grande regista che ha oscillato “mercurialmente” tra film “commerciali” (a volte su committenza degli Studios) e film personali (spesso con la produzione indipendente della sua Zoetrope). Affronta le sue ossessioni tematiche e stilistiche, lo mette a confronto con altri grandi registi, come Capra, Bertolucci, Syberberg, Kurosawa e Kubrick.

Mirroring Myths. Miti allo specchio tra cinema americano ed europeo

Autore: Vito Zagarrio

Numero di pagine: 250

Il volume analizza i rapporti tra i due miti “allo specchio”: il mito americano per il cinema italiano e, viceversa, il mito europeo (e italiano) per il cinema americano. Dagli anni trenta al nuovo millennio, la cultura e il cinema italiani sono stati fortemente influenzati dall’immaginario americano. Si vedano Ossessione o C’era una volta il west. Basta pensare all’immagine forte della Monument Valley, che produce infinite sequenze del road movie o del western; o al romanzo americano, che viene amato da varie generazioni di scrittori e registi. Viceversa, alcuni stereotipi italiani (la “grande bellezza” di Roma e del paesaggio italiano, il cibo, la sensualità, Fellini ecc.) influenzano fortemente il cinema statunitense (basta pensare a Vancanze romane)

Cinema e identità italiana

Autore: Stefania Parigi , Christian Uva , Vito Zagarrio

Numero di pagine: 776

Gli atti del Convegno Internazionale di Studi “Cinema e identità italiana” (Roma, 28-29 dicembre 2017) mettono in luce la molteplicità delle prospettive con cui può essere affrontato il problema dell’identità nazionale, in un arco temporale che va dai primordi del cinema fino alla contemporaneità. Un gran numero di studiosi di varia età e provenienza si misura con metodologie e punti di vista differenti, intrecciando le dinamiche cinematografiche con la storia culturale del Paese e con il più vasto panorama intermediale.

Cinema e Storia 2015

Autore: Vito Zagarrio

Numero di pagine: 204

Questo numero della rivista prende in esame l’antifascismo come uno degli orizzonti tematici che meglio consentono di mettere a fuoco i problematici rapporti tra il cinema e la storia in Italia. È infatti su tale terreno che più chiaramente si evidenzia la relazione “non riconciliata” tra i due ambiti soprattutto laddove essa si definisce nella continua rincorsa di un epos nazionale che proprio nel mito resistenziale tenta di rintracciare il suo terreno d’elezione. I saggi contenuti nel presente dossier si soffermano su un lungo e articolato percorso che va dalla ricerca della nuova identità nazionale passante attraverso il sacrificio cruento e la conseguente monumentalizzazione dei martiri della guerra attuata dal cinema del dopoguerra alla disillusione che sopraggiunge con la fine dell’unità resistenziale; dalla storicistica (quanto ideologica) esigenza espressa dalla produzione filmica dei primi anni ’60 di porre il presente in continuità con il passato della guerra partigiana alla presa d’atto dell’incapacità di dare vita, come già accaduto per il Risorgimento, ad una vera e propria “grande narrazione” nazionale, fino al connubio tra contrapposizione ...

Il mestiere di storico (2010) vol. 1

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 265

Indice Questo numero (p. 5) Discussioni Marco Cesa, Agostino Giovagnoli, Georges-Henri Soutou e Federico Romero, Quante guerre fredde? (p. 7-20). Rassegne e letture Guido Abbattista, L’impero britannico tra storiografia e narrazione (p. 21-26). Paolo Macry, Quell’Italia conflittuale di Mario Isnenghi (p. 27-37). Rosario Salvatore, 35 millimetri di storia. Clio incontra il cinema (p. 38-45). Eugenia Scarzanella, Italiani Oltreoceano (p. 46-49). Marilisa Merolla, Storia e mass media: le radio e la televisione nell’Italia degli anni ’70 (p. 50-52). Musei e mostre (p. 53-64) Film e fiction (p. 65-76) Memorie e documenti (p. 77-97) I libri del 2009/1 (p. 99-260) Indice dei recensori (p. 261-263)

Arte cinematografica

Autore: Flavio De Bernardinis

Numero di pagine: 473

Un'indagine sulla collocazione del cinema nell'ambito a cui appartiene da sempre, ma che ciclicamente è costretto a riaffermare: la storia dell'arte.

Star wars: le origini del mito

Autore: Arman Carlo Mariani

Numero di pagine: 222

Il 25 maggio 1977 “Guerre stellari” esordisce fiaccamente in sole 32 sale cinematografiche americane ma, contrariamente a tutti i pronostici, la partecipazione del pubblico è immediata e pressoché totale, e al botteghino incassa cifre del tutto eccezionali. Da allora l’oggetto “Star Wars” si è dimostrato essere non solo un mito cinematografico, ma anche fenomeno di costume e prototipo di moderno sfruttamento commerciale. L’autore affronta la Trilogia originale da un punto di vista particolare, perché a un’analisi di tipo critico-storiografico del cinema di George Lucas preferisce un approccio mirato e del tutto orientativo che mira a palesarne la peculiare struttura mitologica e le precise intenzioni mitopoietiche. "Che la forza sia con te".

La grande Hollywood

Autore: Veronica Pravadelli

Numero di pagine: 288

La grande Hollywood racconta come il cinema interpreta e costruisce desideri sociali e stili di vita nell'America del periodo 1930-1960. Forma di intrattenimento dominante, il cinema produce spettatori che in sala vivono più intensamente modelli esistenziali e percorsi possibili della propria identità. La rappresentazione del desiderio e dei rapporti intersoggettivi si modifica negli anni, soprattutto in relazione alla dialettica tra maschile e femminile. Ma anche la messa in scena, le forme del racconto e la qualità visiva dell'immagine mutano. Grazie a un metodo che fonde l'analisi del film e la teoria narrativa con gli studi storici sulle dinamiche di gender, questo libro indaga le diverse forme di convergenza tra stili di vita e modi di messa in scena. La ricerca si sviluppa attraverso i generi più rappresentativi, dalla commedia sofisticata al noir, dal film d'avventura al woman's film, dal musical al family melodrama. Nella convinzione che il circuito tra socialità e forme dell'identità raggiunga una maggiore intensità simbolica nei film di successo, La grande Hollywood affronta film che hanno raggiunto un vasto pubblico e sono stati apprezzati dalla critica, come...

Cinema Italia

Autore: Giovanni De Luna

Numero di pagine: 339

Nel 1914 esce Cabiria, forse il più grande kolossal della storia del cinema italiano. La trama, in teoria, dovrebbe ricostruire l’epico scontro tra Roma e Cartagine, ma l’estetica orientaleggiante e liberty dell’epoca, con tanto di Gabriele D’Annunzio alla sceneggiatura, racconta facilmente in controluce il presente di quell’Italia desiderosa di guadagnare visibilità e credibilità internazionale. Come spiega Giovanni De Luna in Cinema Italia, di fronte a Cabiria lo storico finisce per «aggirarsi tra quelle immense scenografie, fiutando non l’aria del iii secolo a.C. ma quella carica di odori e di miasmi pestiferi del primo Novecento, di quella incredibile e paradossale stagione in cui stava finendo l’Ottocento e fragorosamente e maledettamente stava nascendo il terrificante xx secolo». Parte da qui il percorso affascinante di uno storico che utilizza i film come documenti del periodo in cui venivano realizzati, dei gusti del pubblico e della temperie culturale, avvicinandoci così a un’inedita lettura del modo in cui il cinema ha contribuito a “fare gli italiani”. I film, infatti, spesso sono lo specchio di un presente in procinto di farsi storia:...

Vittorio De Sica

Autore: Anna Masecchia

Numero di pagine: 260

Il giovane italiano di Gli uomini, che mascalzoni... (1932), il simpatico maresciallo della serie dei Pane, amore (1953-1958), l’eroe per caso del Generale Della Rovere (1959) o il conte decaduto di Dracula cerca sangue di vergine... e morì di sete!!! (1974): sono solo alcuni dei moltissimi personaggi interpretati da Vittorio De Sica nella sua lunga e fortunata carriera d’attore. Ricostruire le fasi di questa carriera significa attraversare cinquant’anni di storia del cinema italiano, seguirne i mutamenti interni più significativi, leggendoli in parallelo con l’evoluzione di uno stile di recitazione che si è mosso tra la tradizione teatrale italiana e l’innovazione delle teorie novecentesche dell’attore, tra lo spettacolo di rivista e quello cinematografico, tra la recitazione e l’impegno nella regia. Significa anche, però, fare un viaggio nella storia culturale italiana, e ripensare alla rappresentazione di un carattere nazionale con il quale è difficile, ancora oggi, fare i conti.

LE MASCHERE DI DIONISO Figure del corpo tra arti visive, media e tecnologia

Autore: Giacomo Ravesi

Oggetto centrale e privilegiato della storia dell’arte tradizionale, la figura umana ha subito, in particolar modo negli ultimi quarant’anni, una modificazione iconica e culturale riconfigurandosi attraverso la relazione corpo-schermo, che ne ridefinisce teorie e pratiche espressive acquisite dal sistema dei media e delle arti contemporanee. Il volume si propone di analizzare le relazioni prevalenti fra figura umana e statuaria, tracciando una mappatura iconografica delle più recenti e significative raffigurazioni del corpo nell’ambito della sperimentazione artistica: dal cinema underground e d’artista alla fotografia, dalla scultura alla performance, alla videoarte. Utilizzando una metodologia versatile che coniuga gli studi visuali e culturali con le teorie dei media e delle arti plastiche, si vuole riflettere su alcune figurazioni caratteristiche dei corpi contemporanei e sui loro processi e modelli rappresentativi. Il centro d’interesse è legato al ruolo capillare e pervasivo che i dispositivi mediali e le loro estensioni e applicazioni tecnologiche hanno assunto nei confronti dei nostri regimi percettivi, iconografici e identitari.

Jacqueline Risset: “Une certaine joie”. Percorsi di scrittura dal Trecento al Novecento

Autore: Marina Galletti

Numero di pagine: 424

È nei giorni dell’emozione della scomparsa di Jacqueline Risset che è nata l’idea di rendere omaggio alla sua figura di scrittrice, poeta, traduttrice, saggista. Il convegno internazionale Jacqueline Risset “Une certaine joie” è stato anzitutto un gesto di amicizia: la risposta di quanti l’hanno conosciuta, letta, amata. Nel contempo il convegno ha voluto essere la messa in contatto di studiosi di ambiti culturali molteplici. Gli Atti ne riuniscono i contributi e interrogano, nelle cinque sezioni in cui si articolano, i vari campi del percorso intellettuale della studiosa: letteratura, filosofia, psicanalisi, poesia, traduzione, cinema, teatro, facendo emergere a partire dalle esperienze fondatrici di Tel Quel e della traduzione di Dante la postura innovativa di un pensiero sempre attento alla radici profonde dell’Europa e alle grandi questioni politiche del nostro tempo. Filo conduttore, l’istante. “Brusca” illuminazione sfrondata da ogni trascendenza, l’istante interrompe il continuum della durata e la rinnova facendosi portatore, come scrive Proust – autore tra i più centrali per la studiosa, – di “cette crête qu’ont les idées à certains...

Il “foglio in rossetto e bistro”

Autore: Katia Colombo

Questo volume, frutto di un lungo e accurato lavoro di ricerca di Katia Colombo, ricostruisce le vicende di “Corrente”, la rivista fondata nel 1938 a Milano dal giovane Ernesto Treccani. La rivista, a cui collaborarono intellettuali, letterati, poeti, architetti e artisti di varia estrazione culturale, divenne rapidamente il punto di raccolta e di espressione di giovani e meno giovani (Raffaele De Grada, Giansiro Ferrata, Luciano Anceschi, Enzo Paci, Renato Birolli, Carlo Bo, Mario Luzi, Piero Bigongiari, oltre allo stesso Treccani, e a molti altri) destinati, a guerra terminata e soprattutto nel corso dei primi due decenni del dopoguerra, ad animare la “battaglia delle idee”. Dalla puntuale ricostruzione di Katia Colombo emerge la ricchezza di posizioni dell’ambiente che si muoveva attorno a una rivista nei cui fascicoli si discuteva di letteratura e poesia, filosofia (con particolare riferimento ad Antonio Banfi e alla sua scuola), architettura, cinema, teatro, arti e che nella sua breve vita (verrà soppressa nel maggio del 1940) si era imposta come un punto di riferimento, a volte polemico, del dibattito culturale italiano, espressione di una crescente disaffezione...

Cinema italiano anni novanta

Autore: Vito Zagarrio

Numero di pagine: 198

Quali elementi caratterizzano il cinema italiano degli anni Novanta? Si può parlare di "nuovo cinema" e quale rapporto esiste tra la nuova generazione e quella dei maestri? Quali sono le dinamiche produttive, gli autori e i cineasti di rilievo, i luoghi d'incontro, i momenti di discussione e di elaborazione teorica? Questo libro offre un panorama a tutto campo del nostro cinema nel decennio che va dalla fine degli anni Ottanta sino a oggi, con uno sguardo e un'attenzione particolari a quella che l'autore chiama, con una citazione telefila e cinefila, la next generation, o il new-new italian film. L'opera è la nuova edizione aggiornata al 2001.

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