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Cavalieri e popoli in armi

Autore: Paolo Grillo

Numero di pagine: 240

Il lettore troverà in queste pagine i modi in cui venivano organizzate, ricompensate e controllate le forze armate destinate a garantire la sicurezza e l’espansione delle diverse dominazioni che si sono avvicendate in Italia nell’arco di un millennio, fra il V e il XV secolo. Non dunque una storia della guerra o delle armi, ma una storia delle istituzioni militari che, muovendo dagli eserciti di popolo di Goti e Longobardi, giunge alle prime guarnigioni permanenti quattrocentesche, passando per i professionisti della guerra bizantini, i cavalieri carolingi, sassoni, normanni e svevi, le fanterie comunali, le turbolente bande di soldati di ventura tedeschi, inglesi e bretoni e, infine, i condottieri italiani.

Legnano 1176

Autore: Paolo Grillo

Numero di pagine: 264

Ha ispirato una delle opere giovanili di Giuseppe Verdi e riecheggia nellinno di Mameli, a ricordare la vittoria degli italici sugli stranieri; è stata messa in scena nei kolossal cinematografici ed è uno dei simboli del partito della Lega Nord, che ha come eroe Alberto da Giussano. Miti, leggende e fantasie letterarie hanno costruito limmaginario della battaglia di Legnano che ha segnato la storia dItalia e dellintera Europa. I fatti però andarono diversamente. 29 maggio 1176: nelle campagne a nord-ovest di Milano, limperatore Federico Barbarossa affronta lesercito delle città italiane raccolte nella Lega Lombarda con un esito che allepoca pochi si sarebbero aspettati. Perché avvenne lo scontro, come si svolse la battaglia, quali furono le ragioni dei contendenti, quali eventi precedettero il conflitto? Quale disegno politico aveva Federico Barbarossa e cosa rivendicavano i Comuni? Con gli strumenti della storia militare, Paolo Grillo segue passo passo le fasi della battaglia, scende fra le linee dei combattenti e svela cosa cè dietro quellamara sconfitta: a Legnano si affrontarono in realtà due forme contrapposte di organizzazione militare. LImpero, da una parte, con la...

Donne e povertà nell’Europa mediterranea medievale

Autore: AA. VV. , Laurent Feller , Paolo Grillo , Maddalena Moglia

Numero di pagine: 257

Vedove e immigrate, lavoratrici e schiave, religiose e criminali: i molti volti delle donne povere nel Medioevo tra Spagna, Francia e Germania sono presentati in questa raccolta di saggi, con un’attenzione particolare verso i drammatici fattori di vulnerabilità della condizione femminile (inferiorità sociale, tutele familiari, discriminazioni di genere), ma anche verso il tenace desiderio di resistenza e riscatto che animava queste figure.

Milano guelfa (1302-1310)

Autore: Paolo Grillo

Numero di pagine: 269

Il volume analizza la vita politica, istituzionale e sociale di Milano nell’arco di un decennio, dal giugno del 1302 al gennaio del 1311, quando in città, allontanati Matteo Visconti e i suoi principali seguaci, dominarono i popolari e la famiglia della Torre, che aderirono con decisione allo schieramento guelfo «radicale», allora capeggiato dai «neri» fiorentini.Si tratta di un arco di tempo limitato ma di grande interesse: Milano per alcuni anni propose un atteggiamento politico innovativo e differente da quello che avrebbe poi caratterizzato il successivo regime dei Visconti. Infatti il comune di popolo rinato nel 1302 puntò con decisione non alla creazione di un’area di dominio regionale, ma all’inserimento della città in una solida e vasta rete di alleanze che coinvolgeva tutta la penisola, che portò a un periodo di pace quasi decennale e permise una momentanea ma rigogliosa fioritura della vita economica.Il progetto fallì a causa delle ambizioni egemoniche di Guido della Torre, che fra il 1307 e il 1308, sfruttando la sua rete di clientele, prese il potere creando una signoria personale. Quando scese in Italia l’imperatore Enrico VII la popolazione,...

L’ordine della città

Autore: Paolo Grillo

Numero di pagine: 149

La pattuglia di guardie che alla luce di una lanterna controlla di notte le strade delle città è un’immagine frequente nella novellistica del tardo Medioevo ed è stata resa mainstream da innumerevoli romanzi, film e fumetti. Essa, però, ha una data di nascita ben precisa: fu infatti tra la fine del Duecento e i primi decenni del Trecento che nei principali centri urbani italiani e europei si decise di creare vere e proprie forze di “polizia” alle dipendenze delle autorità pubbliche, che affiancassero il tradizionale sistema detto dell’Accorruomo, in base al quale erano gli abitanti delle contrade e delle parrocchie a dover intervenire in caso di violenze e di furti per cercare di catturare i colpevoli e assicurarli alla giustizia. Questo libro indaga il primo costituirsi di queste forze nell’Italia comunale, sia nei rapporti, spesso conflittuali, con le organizzazioni preesistenti, sia in quelli con i nuovi poteri – popolari o signorili – che intendevano imporre alle collettività una nuova e più stringente nozione di “ordine”.

Le guerre del Barbarossa

Autore: Paolo Grillo

Numero di pagine: 278

Paolo Grillo si sofferma con precisione da storico e con verve di romanziere su battaglie, papi, sogni bizantini, epidemie, violenze sui civili e mastri costruttori di macchine d'assedio. Bruno Ventavoli, "Tuttolibri" Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero, vuole riacquisire il controllo perduto sul Regno d'Italia per poi assoggettare il Mezzogiorno normanno. Ma durante l'assenza del potere imperiale le città italiane sono cambiate: sono città ricche, militarmente potenti, che pensano a se stesse come collettività di uomini liberi. Quando l'esercito teutonico cala sulla penisola si trova a fronteggiare i comuni italiani. Sarà uno scontro fisico ma anche ideologico tra due società agli antipodi. È la guerra, durata oltre vent'anni – dal 1154 al 1176, prima di giungere a una pace definitiva nel 1183 – che vede Federico Barbarossa tentare di piegare i comuni italiani. Una aristocratica cavalleria teutonica contro masse di fanti comunali appiedati. Un ambizioso progetto di governo universale contro l'autogoverno di città libere. Una società fortemente gerarchizzata contro comunità di uomini eguali in grado di autodeterminarsi.

Signorie italiane e modelli monarchici (secoli XIII-XIV)

Autore: Paolo Grillo , Autori Vari

Numero di pagine: 361

Una delle chiavi di lettura più fruttuose per analizzare l’avvento dei regimi signorili nelle città italiane è quella del contrasto fra il mandato popolare di cui molti domini inizialmente godevano e le ambizioni autocratiche di questi ultimi e delle loro famiglie, che li portarono spesso a travalicare gli originari limiti del loro potere in seno alle magistrature comunali.Spesso, per analizzare questo passaggio, si è fatto ricorso a categorie politiche contemporanee, senza considerare che i comuni italiani erano un’eccezione repubblicana in seno a un Occidente quasi uniformemente monarchico. La personalizzazione e la dinastizzazione dei domini signorili rappresentavano dunque una sorta di omologazione dell’Italia centro-settentrionale al più ampio quadro euromediterraneo.Attraverso l’analisi di una serie di esempi, questo volume vuole mettere in luce e approfondire proprio la perdurante influenza dei modelli e degli ideali monarchici nelle città italiane e l’uso che di questi modelli seppero fare i signori per consolidare e legittimare il loro governo.

Storica (2012) Vol. 53

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 193

Primo piano Sara Lorenzini, Sviluppo e strategie di guerra fredda. Il contagio difficile (p. 7-37) 1. La storiografia della guerra fredda e la questione dello sviluppo. 2. L’ideologizzazione dello sviluppo negli anni venti e trenta. 3. Lo sviluppo come progetto per l’Occidente. L’iniziativa statunitense dal piano Marshall al point four. 4. L’esportazione del point four e la retorica della guerra fredda: il caso italiano. 5. Un salto di qualità: l’ingresso dell’Unione Sovietica nella guerra degli aiuti. 6. La prudenza dell’Europa Centro-orientale nel pensare la solidarietà socialista Filo rosso Paolo Grillo, La fenice comunale. Le città lombarde alla morte di Gian Galeazze Visconti (p. 39-62) 1. Città e signori nel Trecento lombardo. 2. Milano 1403-05: un ducato di popolo. 3. Le città del dominio fra restaurazione comunale e signorie locali. 4. L’eredità di un’esperienza. Paolo Pombeni, Un sistema politico liberale senza ideologia liberale? Italia 1860-1970 (p. 63-92) 1. Il liberalismo del «comando impossibile». 2. Debolezza del liberalismo come cultura diffusa? 3. Il liberalismo senza ideologia liberale della Costituzione italiana del 1948. Marco Mondini, ...

Tecniche di potere nel tardo medioevo

Autore: Massimo Vallerani

Numero di pagine: 217

Tra XIV e XV secolo il panorama politico delle città italiane muta radicalmente. L’Italia dei comuni si trasforma in un insieme disomogeneo di stati territoriali in formazione, cambiano la natura delle istituzioni e gli strumenti di governo usati per inquadrare le società locali. Superando il tradizionale dibattito sul passaggio dal «comune» alla «signoria», basato su una semplice contrapposizione di modelli istituzionali, gli studi riuniti in questo volume privilegiano l’esame, in chiave comparativa, di alcune specifiche tecniche di potere dell’Italia centro-settentrionale: l’uso strategico dei podestà forestieri da parte dei signori sovracittadini; il sostegno delle società di Popolo alle prime signorie cittadine; la disciplina dell’arbitrium del giudice nelle normative delle città comunali e signorili; la natura dei poteri eccezionali nelle città “repubblicane” della Toscana; la propaganda signorile nello stato Visconteo; e la diffusione della grazia come sistema di governo extra-istituzionale nella Lombardia quattrocentesca. Si tratta di strumenti tecnici che hanno matrici culturali e ideologiche diverse, ma che sono combinati in forme nuove e adattati...

Negri, froci, giudei & co.

Autore: Gian Antonio Stella

Numero di pagine: 325

L'odio on-line, i cori razzisti negli stadi, l'omofobia, il ritorno del veleno antisemita, le violenze sui disabili, i pogrom contro i rom, gli inni immondi alla purezza del sangue. Fino all'urlo "foera di ball", l'invito a sparare su chi è in fuga dalla miseria o dai genocidi, lo scontro tra populismi in un'Europa sempre più infettata dalla xenofobia. Dall'antico terrore dei barbari alle pulizie etniche tra popoli fratelli, dal peso delle religioni alle piccole storie ignobili di oggi, Gian Antonio Stella ricostruisce un ricchissimo e inquietante quadro d'insieme del rapporto fra "noi" e gli "altri".

Storia di un dottorato

Autore: Andrea Zorzi

Numero di pagine: 311

The PhD course in Mediaeval History of the University of Florence is one of the oldest in the Italian university circuit. Founded in 1983 by Girolamo Arnaldi, Elio Conti and Raoul Manselli, all the cycles of the courses were launched, achieving results of the greatest significance in the sphere of research. Over the years, about sixty young students and a couple of dozen teachers have given shape to a human and intellectual experience based on exchange and the acceptance of different points of view. Traced out in this book is a brief history of the first twenty years, rendering account of the activities fostered and the research carried out, and providing the scientific and bibliographic profiles of each member.

Le porte del mondo

Autore: Paolo Grillo

Numero di pagine: 288

«Per colonizzare un territorio non è sufficiente disporre di capacità tecniche e risorse economiche, bisogna anche valutare che l'impresa valga la spesa e la fatica», per questo non c'è da stupirsi se imprese come l'arrivo dei vichinghi in Nordamerica poco dopo l'anno Mille o la feroce irruzione mongola in Occidente rimasero episodi circoscritti. Ben diverso, invece, fu lo scenario a partire dalla seconda metà del Duecento. Quando la curiosità per il mondo circostante, la sete di guadagno e la fede spinsero molti a intraprendere viaggi e spedizioni rischiose, e i contatti e le transazioni si fecero sempre più intensi al punto di dar vita a una vera e propria «globalizzazione» ante litteram. Ma è un errore, per noi occidentali affascinati dalla figura di Marco Polo, mettere l'Europa al centro di questo processo di connessione come se fossimo stati noi a «scoprire» il resto del mondo. Non fu così. Contrariamente a quanto si pensa, gli europei del Medioevo erano consci di vivere alla periferia di un mondo ricco, colto, civilizzato e multipolare, dove avrebbero dovuto ritagliarsi un ruolo sviluppando il dialogo e i commerci, non certo cercando di imporsi con gli...

Le lettere di Dante

Autore: Antonio Montefusco , Giuliano Milani

Numero di pagine: 636

Notwithstanding an impressive amount of secondary literature, an exhaustive study has been never devoted to the twelve letters written by Dante Alighieri after his banishment from Florence (1302–1315). This book answers to this important need of Dante Studies, offering an important tool for the increasing community of specialists interested in Dante’s works and posterity linked to the seventh centenary of his death (2021). A section is devoted to study in depth the theory and practice of the dictamen of the age in relationship with the concrete style of Dante’s texts. A preliminary overview is provided by Latin Philologists and Paleographers on the subject of the manuscript trasmission envisaging the problems dealing with the critical editions of the texts. Example of political communication realized by a layman, the papers gathered in this volume intend to offer a new reading and interpretation of these important letters, studying them in their socio-cultural context.

La mobilità sociale nel Medioevo italiano 3

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 433

La capacità della Chiesa e delle sue risorse materiali e immateriali di cambiare le condizioni sociali colpiva gli uomini del Medioevo, e viene sostenuta da molti storici. Il volume analizza dunque la natura e l’effettiva consistenza di quello che è considerato un classico canale di mobilità sociale a disposizione della società medievale. In che modo una carica ecclesiastica influiva sulla posizione di un singolo e di una famiglia nelle gerarchie sociali? Come permetteva di modificare tale posizione? Quali strumenti l’ecclesiastico metteva a disposizione del suo ambiente e della sua famiglia? Come mutavano a seconda delle cariche, delle epoche e degli ambienti? Come il mondo ecclesiastico (con i suoi beni materiali, le sue relazioni, le sue valenze ideologiche) rappresentava una risorsa per quanti volevano affermarsi nella società laica?

Il cielo sceso in terra

Autore: Jacques Le Goff

Numero di pagine: 354

Un'appassionata ricerca delle comuni radici culturali firmata da uno dei medievisti più illustri al mondo e senza alcun dubbio il più famoso. Nel suo Il cielo sceso in terra Jacques Le Goff accetta la tesi di quegli storici che considerano non tanto Carlomagno come ‘il padre della patria europea', quanto piuttosto il mondo carolingio come una ‘falsa partenza', un'Europa abortita. È stato semmai a partire dal X-XI secolo che il continente ha preso forma. Ed eccola, l'Europa della quale Le Goff è innamorato, la ‘bella Europa' delle città, delle cattedrali, delle università. Una risposta sensibile, articolata e autorevole a un tema che a ogni piè sospinto riemerge ai tempi nostri: perché il Medioevo, magari malinteso, reinventato e tradito, va tanto di moda? Perché, risponde Le Goff, il Medioevo siamo noi.Franco Cardini, "Il Sole 24 Ore"

La mobilità sociale nel Medioevo italiano 2

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 421

L’ipotesi di ricerca che il volume sottopone a verifica individua nei primi decenni del Trecento una sorta di tornante, in cui le dinamiche socio-economiche, fino ad allora preponderanti nel definire le opportunità di mobilità, cedono il primato al fattore politico-istituzionale, ovvero al protagonismo delle nuove e più ampie formazioni che vanno adesso prendendo piede. In questa chiave la Lombardia, regione storicamente molto eterogenea, costituisce un caso di studio particolarmente interessante, dove l’avvento dello stato regionale impatta sui percorsi di ascesa e discesa sociale, dischiudendo canali e favorendo nuove rappresentazioni culturali della mobilità. Nel complesso quello che emerge dalle ricerche che qui si presentano è un quadro ricco di suggestioni, che consente di ritematizzare su basi nuove e originali una grande questione della storia medievale.

L'idea di Medioevo

Autore: Giuseppe Sergi

Numero di pagine: 112

Qual è il senso del medioevo? In che cosa gli siamo debitori? Perché studiarlo o insegnarlo? In questo breve, densissimo scritto, concepito e pubblicato come capitolo introduttivo al Manuale Donzelli di Storia medievale, e riproposto in volumetto autonomo (tradotto anche in francese e in spagnolo), uno storico insigne prova a cimentarsi con le domande più radicali. Il punto di partenza è il «luogo comune medioevo», quella deformazione prospettica che ci porta a leggere tutta una lunga fase storica come un altrove o come una premessa. Nell’altrove negativo ci sono povertà, fame, pestilenze, disordine politico, soperchierie dei latifondisti sui contadini, superstizioni del popolo e corruzione del clero. Nell’altrove positivo ci sono tornei e vita di corte, elfi e fate, cavalieri fedeli e principi magnanimi. Ma è altrettanto discutibile l’idea del medioevo come premessa dei secoli successivi: del capitalismo, dello Stato moderno, della borghesia. A questo medioevo del senso comune si contrappone il medioevo degli storici, che discute di articolazione dei poteri e di intersezione delle gerarchie, di signorie rurali e di egemonie urbane. Si può provare a riunificare...

Guida allo studio della storia medievale

Autore: Paolo Cammarosano

Numero di pagine: 198

La Guida è strutturata in quattro parti. La prima percorre la formazione dell'idea di Medioevo nella cultura europea dall'età dell'Umanesimo al Novecento e illustra i percorsi più rilevanti, le acquisizioni di metodo più attuali e le messe a punto di strumenti per la ricerca storica sul Medioevo. In una seconda parte sono esposte in maniera sintetica le periodizzazioni interne al Medioevo e i maggiori campi di interesse storico: spazi e popolazioni, religione e potere politico, economia e classi sociali, strutture della politica, strutture della cultura. La terza parte è dedicata alle fonti di ogni tipo che il medievista utilizza, con indicazione sistematica dei repertori e degli altri strumenti di lavoro sulle fonti stesse. Nella quarta parte, infine, sono riassunte dieci opere della storiografia medievale, scelte in modo da esemplificare i fondamentali campi di indagine e i differenti approcci e metodi degli studiosi.

Rivolte urbane e rivolte contadine nell'Europa del Trecento

Autore: Monique Bourin , Giovanni Cherubini , Giuliano Pinto

Numero di pagine: 442

Il volume, che raccoglie gli atti del convegno internazionale tenutosi a Firenze nella primavera del 2005, riprende una tematica, quella delle rivolte urbane e rurali del XIV secolo, che aveva conosciuto un certo oblio negli ultimi tempi rispetto alla straordinaria fortuna di cui aveva goduto soprattutto negli anni '60 e '70 del secolo scorso, sulla spinta delle vicende tormentate di quei decenni. I sedici saggi che lo compongono, opera di specialisti di cinque diversi paesi europei, sviluppano tre diverse forme di analisi all'interno di un taglio cronologico che fa riferimento a un Trecento largo, che va dagli ultimi decenni del XIII secolo sino ai primi del XV, secondo una cronologia consolidata e condivisa.

I comuni di Jean-Claude Maire Vigueur

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 337

La storia dei comuni è il settore più frequentato e più internazionalmente conosciuto della medievistica italiana. Il libro fornisce un quadro a tutto tondo degli studi, ricostruendo i percorsi di una storiografia dinamica, vasta, in continuo rinnovamento. Ciascun contributo affronta un aspetto della storia comunale, illustrando le discussioni più recenti e le interpretazioni apparse negli ultimi decenni. Con quest’opera collettiva, viene reso omaggio a un grande storico, Jean-Claude Maire Vigueur. Fine interprete del mondo comunale, organizzatore di imprese di ricerca collettive, suggeritore di nuove piste di indagine, questo studioso in un quarantennio di attività ha profondamente rinnovato e condizionato le ricerche. Per questa ragione, parlare della recente storiografia sul mondo comunale vuol dire, in primo luogo, parlare de I comuni di Jean-Claude Maire Vigueur. Ne è uscito un libro che è un momento di riflessione e, insieme, uno strumento di conoscenza, opera di alcuni dei massimi medievisti italiani (e non solo).

Il lavoro, la povertà, l’assistenza

Autore: Giuliano Pinto

Numero di pagine: 241

Nel basso Medioevo una parte importante della popolazione urbana era costituita da manodopera dipendente impegnata nella manifattura tessile, nei grandi e piccoli cantieri edili, nell’attività metallurgica, nei cantieri navali e nelle attività portuali, e infine nelle maggiori botteghe artigiane, dove al servizio del maestro operavano apprendisti e lavoranti. Nei confronti dei lavoratori sottoposti la considerazione e l’atteggiamento degli strati sociali superiori oscillarono tra diffidenza, pietà e timore. I lavoratori non specializzati – stante il basso livello dei salari – erano potenzialmente dei poveri, talvolta dei poveri pericolosi. Nel corso del XIII secolo, sotto la spinta iniziale di istanze religiose, si svilupparono attività assistenziali, nuove e originali, che mirarono ad attutire il disagio e l’indigenza. Le autorità pubbliche ebbero presto un ruolo di primo piano in questo processo, spinte anche dal timore di conseguenze negative per l’ordine pubblico e per l’economia cittadina. Conoscere meglio quali furono l’organizzazione del lavoro, la tipologia della manodopera impiegata, le competenze e le abilità richieste, i contratti di ingaggio, i...

Alle origini del welfare

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 661

L’assistenza, le forme di protezione sociale e di credito soli­dale hanno, in Europa, radici antiche che trovano il loro fon­damento nel medioevo e nella prima età moderna. Fu allora, infatti, che si sperimentarono strumenti nuovi per far fronte alle debolezze prodotte prima da una tumultuosa crescita e poi da una lunga recessione. In Italia, in particolare, una serie di nuove pratiche e di sensibilità si tradussero in un poderoso sforzo per dare forma di sistema alle politiche di contrasto al disagio sociale. Si crearono così le basi perché nascessero o si rinnovassero istituti con funzione di lotta agli effetti delle crisi sulla popolazio­ne più fragile: ospedali, ceppi, confraternite, corporazioni, enti elemosinieri, Misericordie, lebbrosari, brefotrofi, Monti di Pietà, che ricoprirono un ruolo a mano a mano più importante come risposta pubblica, cioè sociale, al bisogno. Gli studi rac­colti in questo volume sono inquadrati nella storia profonda di quell’insieme di istituti giuridici, di politiche, di strutture operative e culture che chiamiamo oggi welfare system.

La libertà

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 361

Le ricerche raccolte in questo volume indagano in modo originale il significato della libertà politica nelle città comunali e signorili italiane, sottraendosi alla precomprensione che la ritiene espressione di una forma di governo repubblicana antagonistica a quella signorile e non limitandosi alla mera analisi delle elaborazioni intellettuali. Condotta su uno spettro ampio di documentazione e da una prospettiva metodologica che mette in relazione i testi letterari e dottrinari con le fonti cosiddette della “pratica” e iconografiche, la ricognizione esplora la pluralità di nozioni e di declinazioni assunte dalla libertà nello spazio politico delle città italiane sul lungo periodo tra i secoli XII e XIV: una condizione giuridica alternativa alla servitù, un insieme di consuetudini e di immunità, uno status privilegiato di autonomia, una mitopoiesi identitaria, un’ideologia antitirannica, una rivendicazione di non dipendenza, una condizione di non interferenza garantita dall’impero, dalla Chiesa, dai regimi di popolo o da quelli signorili. Prima dell’elaborazione umanistica di una concezione della libertà repubblicana, nelle esperienze delle città italiane si...

Pavia alla fine del Duecento

Autore: Bertoni Laura

Numero di pagine: 284

La seconda metà del Duecento è stata interpretata dagli storici come una fase di trasformazione della civiltà comunale, con l’inversione di un secolare trend di crescita verso la cosiddetta «crisi del Trecento». Gli studi dedicati a questo importante snodo non ne hanno tuttavia esaurito la complessità, lasciando ampi margini di approfondimento, in particolare per ciò che riguarda la stretta connessione tra riassetto produttivo e commerciale, mutamento del tessuto sociale e cambiamenti politici. Pavia, nei decenni finali del secolo, stava affrontando una fase di rallentamento della propria economia e significative trasformazioni del profilo istituzionale. Lo studio di questa città ha costituito un valido terreno di ricerca per indagare questo controverso periodo: i segnali dei lenti mutamenti in atto sono emersi dalla lettura delle fonti, svelando il manifestarsi di un nuovo atteggiamento adottato dai cittadini nelle loro strategie d’investimento e di un più attento intervento da parte delle istituzioni, il Comune e la Mercanzia. Di fronte ai primi segnali di cambiamento, la reazione pavese si orientò verso l’intensificazione nello sfruttamento delle risorse del...

L’Italia dei comuni (1100-1350)

Autore: François Menant

Numero di pagine: 361

François Menant traccia un quadro completo delle vicende politiche, economiche e culturali di un periodo cruciale per la formazione dell’Italia moderna, quello compreso tra il 1100 e il 1350. In quei secoli l’Italia centro-settentrionale fu teatro di un’esperienza unica nel contesto dell’Europa del tempo: lo sviluppo delle città comunali. La singolarità del fenomeno deriva in primo luogo da un eccezionale sviluppo urbano: circa sessanta città avevano una popolazione compresa tra i 10.000 e gli 80.000 abitanti e tre raggiunsero il record dei 100.000 abitanti. Nelle città italiane si concentrava una notevole parte delle ricchezze dell’Europa e del bacino mediterraneo, grazie alla fitta rete commerciale e bancaria che gli italiani seppero intrecciare. I profitti venivano investiti, e non solo nella terra e nelle case, ma anche nell’arte: i palazzi comunali, le chiese degli ordini mendicanti, gli affreschi di Giotto e Ambrogio Lorenzetti sono il preludio del Rinascimento. In questo quadro i sistemi politici cittadini raggiungono la loro pienezza istituzionale, fondata sull’indipendenza da ogni altro potere, sul rinnovamento dell’arte oratoria e del diritto e sulla ...

Cittadinanza e mestieri

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 441

Di gruppi numerosi e di singoli, interna ed esterna, a lungo e a medio raggio, temporanea, stagionale o definitiva, l’immigrazione ha connotato nel passato e ancora connota la storia e la cultura italiana. Nel Basso Medioevo, la categoria “straniero” comprendeva gran parte degli “altri”, giacché ogni città costituiva un’entità politica autonoma, nonostante i tentativi di unificazione dei territori e di parificazione giuridica dei “sudditi”, perseguiti con maggiore o minore abilità dai signori. Stranieri erano dunque tutti coloro che abitavano in una città diversa dalla propria. In questo volume si studiano la cittadinanza e i mestieri come strumenti del radicamento dei forestieri, nel tentativo di comprendere se e quanto abbiano contribuito alla loro integrazione. Rintracciare le modalità di inserimento degli immigrati nel tessuto politico, sociale ed economico costituisce una chiave di lettura peculiare, utile a meglio comprendere il complesso fenomeno dell’emigrazione.

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