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Allegoria e teatro tra Cinque e Settecento: da principio compositivo a strumento esegetico

Autore: Elisabetta Selmi , Enrico Zucchi

Numero di pagine: 398

Sin dalle origini della nostra tradizione romanza il fascino dell’allegoria promana dal suo essere un oggetto di riflessione problematico e sfuggente nel suo carattere di alieniloquium che rinvia ad un’alterità: un tropus che «aliud enim sonat, aliud intelligitur», capace di collegare il «visibile» con l’«invisibile», il profano con il sacro, l’immanente con il trascendente. La sua connaturata ambivalenza, che nei secoli la raffina sia come strumento concettuale dell’interpretazione sia come modalità poetica ed estetica dell’espressione, fa dell’allegoria una categoria cardine, di assoluto rilievo per la conoscenza delle strutture culturali e delle forme rappresentative che contraddistinsero la mentalità e la sensibilità delle diverse epoche storiche. Il volume, che comprende saggi volti ad affrontare la questione da angolazioni critiche e metodologiche differenti, intende raccogliere la sfida ambiziosa di una perlustrazione sistematica sulla presenza e i caratteri della fenomenologia allegorica nel teatro della prima modernità. Nella drammaturgia italiana ed europea tra Cinque e Settecento emerge, infatti, con evidenza una dimensione allegorica che...

Metodi della singolarità

Autore: Adone Brandalise

La massima goethiana in cui la teoria viene fatta coincidere con i fenomeni stessi rappresenta una delle migliori assunzioni di un’esperienza che si propone continuamente al lettore non totalmente consegnato a precostituiti protocolli interpretativi: quella in cui il gesto essenziale di una scrittura la solleva dalla condizione di oggetto per farla divenire evento che mette radicalmente in questione le categorie di chi la interroga. Scarto questo in cui invenzione poetica, esercizio critico e speculazione filosofica lasciano trasparire una fibra omogenea, pur declinata in vario modo, di cui è possibile cogliere la portata quando tra esse si sviluppa un’interazione vissuta come necessaria. L’ascolto dei testi letterari, il prolungarsi della loro voce nel discorso critico, le risposte del pensiero alle evidenze con le quali poesia e arte non cessano di provocarlo, possono combinarsi nell’allestire lo spazio di un lavoro affine per natura e destino ai freudiani “compiti impossibili”.

Dalle esigenze alle opportunità. La difesa idraulica fluviale occasione per un progetto di «paesaggio terzo»

Autore: Michele Ercolini

Numero di pagine: 530

This book sets itself specific objective: namely, the consideration of the design of the river landscape as a cultural and social investment. The aim is at "control" of a landscape which is transformed while preserving harmonious forms and structures that are sustainable from an ecological and environmental aspect, and is continually redesigned on the basis of human requirements, without overwhelming nature. The need for hydraulic defence of the rivers thus becomes an opportunity for a "third landscape" project, a chance to transform "non-places" into "places."

L'italiano sul palcoscenico

Autore: Nicola De Blasi , Pietro Trifone

Numero di pagine: 192

Nella comunicazione scenica, diversamente da quanto accade nella scrittura letteraria, l’italiano entra direttamente in contatto con il pubblico attraverso la voce: in questo modo la lingua della tradizione da un lato raggiunge gli ascoltatori attraverso l’oralità, nella recitazione e nel canto degli interpreti, dall’altro si apre alla realtà linguistica quotidiana, che, sia pure in forme a volte stilizzate, sale sulla ribalta incontrando anche il plurilinguismo dei dialetti e i registri colloquiali dell’italiano. I saggi riuniti in questo volume, relativi a epoche diverse, dal Cinquecento al presente, permettono di seguire le scelte degli autori e le linee della nostra storia linguistica considerata dal punto di vista del palcoscenico, attraverso indagini a più dimensioni, attente agli incroci tra lingua scritta, lingua parlata e lingua del teatro (anche in musica). Senza trascurare né i grandi capolavori teatrali del passato, né il prestigio plurisecolare dell’italiano come lingua della musica e del canto, il volume, che entra anche dietro le quinte del lessico peculiare, mette tra l’altro in evidenza la perdurante vitalità dei palcoscenici nel Novecento e nel...

Il cardinale teatino beato Paolo Burali e la riforma tridentina a Piacenza (1568-1576)

Autore: F. Molinari

Numero di pagine: 426

Il volume tratta dell'impegno con cui il Card. Beato Paolo Burali, cerco di attuare a Piacenza la riforma Tridentina. All'epoca del Concilio, Piacenza, politicamente instabile, esposta a guerre e invasioni, viveva una situazione di degrado politico, religioso e sociale. Il clero era ignorante e licenzioso, il popolo superstizioso e non si contavano i delitti a vote efferati. Il card. Burali cerco di attuare innanzi tutto la riforma del clero, istituendo seminari, direttori spirituali e visite pastorali. Inoltre cerco di moralizzare il popolo, di combinare la giustizia con la carita, combatte l'usura, si occupo dei poveri . Si servi comunque anche del tribunale dell'Inquisizione per combattere l'eresia. L'Autore ha cercato nella presente opera di delineare la personalita e le opere del Card. Burali, che per quanto abbia tenuto in mano il pastorale per soli otto anni, riassume in se la complessa attuazione nella Diocesi di Piacenza del gigantesco Concilio di Trento.

Criteri di dimensionamento e di verifica delle stabilizzazioni di alveo e di sponda con massi sciolti e massi legati

Autore: Aronne Armanini , Paolo Scotton , Servizio stamperia e fotoriproduzione dell'Università degli studi di Trento

Numero di pagine: 70

Il giornalismo discorso recitato in S. Nicolò di Verona dal Andrea Scotton il 3 agosto 1871 ... in apparecchio alla seconda festa centenaria di San Gaetano Thiene

Autore: Andrea Scotton

Numero di pagine: 15

L’opera di Paolo Sorrentino tra le immagini di Federico Fellini e di Martin Scorsese

Autore: Vittoriano Gallico

Paolo Sorrentino ha spesso parlato di Federico Fellini e di Martin Scorsese come fonti di ispirazione per il proprio cinema. Il successo mediatico e le ricompense de La grande bellezza hanno incoraggiato il parallelo con il regista de La dolce vita spesso a scapito di Scorsese. Eppure, entrambi i maestri sembrano aver lasciato una traccia significativa sull’opera del più giovane regista, un influsso ravvisabile sia secondo lo schema dell’analogia, sia secondo quello più problematico del contrasto. Il presente lavoro tenta di cogliere le peculiarità dell’opera sorrentiniana individuando affinità e dissonanze con il cinema di Fellini e Scorsese.

1: La prima parte dell'istorie del suo tempo di Mons. Paolo Giouio da Como,... Tradotta per m. Lodouico Domenichi, et nouissimamente ristampata, et corretta ..

Autore: Paolo Giovio

Chiesa e cultura nel Novecento: Biblioteca diocesana Alessandro VII di Siena fondo mons, Ireneo Chelucci catalogo

Autore: Fausta Cosci

Numero di pagine: 268

Modello matematico e numerico bidimensionale per lo studio delle valanghe di neve densa

Autore: Stefano De Toni , Paolo Scotton , Enrico Bertolazzi

Numero di pagine: 238

Trasformazioni economiche e sociali nel Veneto fra XIX e XX secolo : (Convegno di studio, Vicenza, 15-17 gennaio 1982)

Numero di pagine: 859

Pensare la nazione

Autore: Mario Isnenghi

Numero di pagine: 288

Che cos’è una nazione? E quanto conta la nazione come principio ordinatore del vivere sociale? Tutto un chiacchiericcio di fondo ci ha voluto far credere che oggi – giunti ormai all’Europa – Francia e Germania, Italia e Spagna non contino più. Non è esattamente così, e lo stiamo vedendo. Ma di certo era lontanissimo dal vero per la storia d’Italia, otto e novecentesca. I saggi di questo denso e originale volume fanno spesso riferimento a Nazione e lavoro, il grande libro ri-fondatore scritto trent’anni fa da Silvio Lanaro, che ha reso di nuovo adoperabile la parola e centrale il concetto. Parola e concetto che erano stati messi a lungo fuori gioco, politicamente e storiograficamente, dal fascismo. Sono anche altre le parole «pesanti» rimesse in gioco dalla storiografia contemporanea come volano di progettualità politica e del vivere collettivo. Qui si parla di ideologie, di patrie, di Stato, e anche di retoriche politiche. Scritto da alcuni tra gli storici più autorevoli del panorama italiano, questo libro rappresenta un variegato esempio di storia culturale, attenta all’immaginario e alle emozioni, alle soggettività, oltre che ai concetti e alle idee. Ma...

Il calcio dell'Asino

Autore: Ludovica De Nava , Pier Luigi Zanatta

Numero di pagine: 363

Il calcio dell’Asino (*) è una fedele e documentata ricostruzione della vita e della produzione letteraria e giornalistica di Giovanni de Nava, che fu “il terzo uomo” accanto a Guido Podrecca e Gabriele Galantara, nella redazione del giornale politico e satirico L’Asino (1892-1921). “Giva” (Giovanni de Nava) collaborò con Podrecca e Galantara fin dalla fondazione del giornale, condividendone le idee e l’indirizzo politico. Fu direttore responsabile e amministrativo dell’Asino, e ne curò il passaggio all’Avanti! sopportando il peso economico di questa vicenda, mentre Podrecca se ne allontanava, aderendo al fascismo. De Nava e Galantara restarono avversi alla dittatura, pagandone le conseguenze. La vicenda umana di De Nava è intrecciata alla storia di questo giornale così vivace, unico, e, alla lettura, ancora attuale. Il saggio è arricchito di immagini anche inedite – (i cartoni originali disegnati da Galantara per l’Asino), foto e documenti inediti (testimonianze sulla connivenza tra la Segreteria del Vaticano e l’Ochrana negli anni precedenti la rivoluzione russa del 1917, e corrispondenze) tratti dall’Archivio privato della famiglia De Nava – e...

Spazi veneziani

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 297

«Ogni volta che descrivo una città dico qualcosa di Venezia», afferma il Marco Polo di Italo Calvino ne Le città invisibili. Il viaggiatore veneziano descrive al Gran Khan della Cina la sua mappa mentale dei molteplici spazi urbani attraversati, tenendo presente l’intrico di calli e di canali, di pietre e di facciate che segnano la città unica da cui proviene; in questo Spazi veneziani, dei non veneziani raccontano invece i diversi spazi della città, storici, simbolici, musicali, artistici, ecologici, partendo dalla conformazione topografica della sede del Centro Tedesco di Studi Veneziani, sito in Palazzo Barbarigo sul Canal Grande e provvisto di una grande terrazza. Il volume mira alla costruzione e rappresentazione di spazi nel tessuto urbano veneziano dalla prima età moderna sino ad oggi. Rinomati studiosi e giovani alumni del Centro Tedesco trattano della vita di famiglie tedesche in città o nel Fondaco dei Tedeschi, così come di arti di rappresentanza, di memoria e di cerimoniali a Venezia, esaminando le tombe dogali, le scalinate delle grandi Scuole, i rituali di accoglienza degli ambasciatori o la percezione di Piazza San Marco. Per l’epoca moderna vengono...

La condanna del modernismo

Autore: Claus Arnold , Giovanni Vian

Numero di pagine: 265

La crisi modernista rappresentò, a cavallo tra Otto e Novecento, la fase più acuta del confronto plurisecolare del cristianesimo con il moderno, inteso soprattutto come istanza di autonoma determinazione, emancipazione da ogni prospettiva e sistema di valori compiuto e di carattere assolutistico, affermazione delle scienze legate alle metodologie sperimentali e al vaglio della critica. Il modernismo si concretizzò in un articolato tentativo di ripensare il messaggio cristiano alla luce delle esigenze della società di inizio Novecento. La sua condanna da parte di Pio X chiuse ogni spazio al dibattito teologico e culturale con numerose istanze della modernità e contribuì in modo decisivo all’atteggiamento della Chiesa cattolica verso la società nel Novecento. Sono qui pubblicati studi innovativi sulle prime censure del “prete romano” Buonaiuti, sull’elaborazione del “nuovo Sillabo” Lamentabili, sulla ricezione dell’enciclica Pascendi da parte dei vescovi d’Italia e Francia e sulle reazioni di alcuni ambienti culturali legati a Lucien Laberhonnière, sul giuramento antimodernista del 1910, sulle tensioni a Vicenza tra gli antimodernisti e il vescovo Rodolfi. Il ...

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