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Vita di Giovanni Pirelli

Autore: Mariamargherita Scotti

Erede di una delle più importanti dinastie industriali d’Italia, Giovanni Pirelli (1918-1973) rifiuta il ruolo di imprenditore nell’azienda di famiglia per intraprendere un’altra strada, e dedicarsi alla scrittura. L’esordio narrativo è del 1952, con L’altro elemento, ma il risultato più rilevante è il romanzo A proposito di una macchina, del 1965. È in realtà l’intero mondo della cultura a interessarlo, di cui diventa presto uno dei protagonisti cruciali del Novecento: intellettuale complesso e affascinante, Giovanni imbocca percorsi insoliti e mai scontati, a cominciare dalla pubblicazione delle Lettere di condannati a morte della Resistenza (italiana ed europea, 1952 e 1954), curate insieme a Piero Malvezzi. Ricostruendone la vita, il volume – frutto di una lunga ricerca condotta in numerosi archivi, in particolare nell’archivio personale di Pirelli, per la prima volta accessibile in tutta la sua ricchezza, e attraverso molte testimonianze orali finora inedite – illumina aspetti inediti e originali, a tratti tormentati e controversi, del suo lavoro e dei suoi posizionamenti politici, dalla militanza nel Partito socialista alle esperienze nella Nuova...

La dirompente illusione

Autore: Alberto Tovaglieri

Numero di pagine: 514

Pur sovrastata da ideologie e rituali politici ormai quasi incomprensibili, l’esigenza di creare un legame diretto tra lotta politica e realtà esistenziale è stata l’elemento davvero innovativo del Sessantotto. L’originalità del libro consiste nel ricostruire le vicende di quest’utopia mediante un nuovo modo d’utilizzare il cinema. Come appassionato di cinema, l’autore ha avvertito un’istintiva insofferenza per la tendenza a estrapolare dai film i riferimenti a fatti e modelli socioculturali d’immediata rilevanza storica, ignorando o trascurando gli aspetti più coinvolgenti ed emozionanti per lo spettatore. Attraverso l’analisi approfondita di sei film di forte valenza artistica, il libro vuole mostrare la straordinaria capacità del cinema di cogliere il duplice effetto della “irruzione della vita quotidiana nella lotta politica”: non solo il dirompente impulso conferito alla mobilitazione collettiva, ma anche la pericolosa illusione che la lotta politica possa risolvere i problemi esistenziali degli individui.

La storia al cinema

Autore: Natalie Zemon Davis

Numero di pagine: 177

Il rapporto fra storia scritta e storia raccontata per immagini è al centro di questa affascinante incursione di una storica nelle rappresentazioni della resistenza alla schiavitù offerte dal mezzo cinematografico. Natalie Zemon Davis, che scrisse Le retour de Martin Guerre e collaborò come consulente per l’omonimo film francese, affronta qui la questione di come l’industria cinematografica abbia ritratto gli schiavi nelle opere di cinque grandi registi: Spartacus di Stanley Kubrick (1960), Queimada di Gillo Pontecorvo (1969), La última cena di Tomás Gutiérrez Alea (1976), Amistad di Steven Spielberg (1997), Beloved di Jonathan Demme (1998). Attraverso la scelta di un tema specifico, l’autrice sottolinea le potenzialità proprie del cinema di narrare il passato in modo efficace e significativo e di proporre riflessioni convincenti su eventi e processi storici; a condizione però di rimanere fedele alle fonti, lasciando spazio alla creatività e all’invenzione nell’ambito della plausibilità e della verosimiglianza.

Il cinema italiano contemporaneo

Autore: Gian Piero Brunetta

Numero di pagine: 838

«La storia che mi accingo a raccontare abbraccia quasi metà dell’intera esistenza del cinema italiano, parte dal momento più alto del suo intero sviluppo e ne segue i fasti, le trasformazioni, l’avvicendarsi generazionale e le crisi che ne hanno reso difficile il cammino degli ultimi decenni.» La parola più ricorrente in tutti i tentativi di osservare il cinema italiano dalla fine degli anni Sessanta a oggi è «crisi». Quello che era stato il decennio più innovativo per qualità, quantità, forme di sperimentazione, innovazione ed espansione della cinematografia italiana nel mondo, a un tratto cambia pelle, segna il passo, si frantuma. Mutamenti strutturali modificano economia, mercato, modi di produzione, modelli narrativi, tematiche e poetiche autoriali. Ma non è la fine della corsa. Nel pieno della «crisi» si producono anche svolte positive: grandi nomi si impongono sulla scena internazionale, emerge una nuova ondata di comici, si compie il ricambio generazionale di attori e registi, continua l’esplorazione di scenari e mondi possibili. Gian Piero Brunetta racconta un cinquantennio di cinema italiano. Il lettore vi troverà non solo le trame, i personaggi, i...

Il cervello di Alberto Sordi

Autore: Tatti Sanguineti

Numero di pagine: 588

Questo è un libro sul cinema come abitualmente non se ne leggono, per la semplice ragione che non ne vengono scritti. Parte da lunghe conversazioni fra Tatti Sanguineti e uno dei personaggi forse meno noti, ma più singolari e influenti del cinema italiano nel periodo d'oro: Rodolfo Sonego, sceneggiatore di tutti i film maggiori di Alberto Sordi, dal "Vedovo" a "Una vita difficile" allo "Scopone scientifico". Ricostruisce, attraverso la rievocazione di volta in volta malinconica, sorridente, abrasiva, feroce di Sonego, molte delle vicende accadute in quell'immane circo le cui attrazioni erano la Mangano, la Lollo o Laura Antonelli, i cui domatori potevano chiamarsi Carlo Ponti o Federico Fellini, e il cui impresario occulto, ben nascosto dietro le quinte, era il suo primo censore: Giulio Andreotti. Lascia intendere come, di qualsiasi viaggio in Italia, una lunga sosta nel cervello di Alberto Sordi continui a essere una tappa estremamente formativa. Ma soprattutto, una battuta dopo l'altra, ci racconta un cinema molto diverso, e molto più sontuoso, di quello che vediamo in sala: una colossale fantasmagoria di aneddoti, chiacchiere a notte fonda in stadi decrescenti di lucidità,...

Il sole sorge ancora

Autore: Gillo Pontecorvo

Noto come regista cinematografi co dalla grande inventiva, ma dalla scarsa prolifi cità – nel giro di un trentennio di attività diresse solo cinque film, la maggior parte oggi considerati leggendari, un mediometraggio e un pugno di documentari –, Gillo Pontecorvo intraprese all’indomani della fine del secondo conflitto mondiale la carriera di giornalista, dapprima inviando corrispondenze da Parigi, dov’era tornato a vivere, e successivamente assumendo la carica di direttore di “Pattuglia”, la più popolare delle riviste giovanili del Partito Comunista. Quest’antologia raccoglie di quest’ultima sua esperienza gli editoriali, gli articoli e le interviste redatti tra il 1947 e il 1950 sia come collaboratore e, successivamente, come direttore. In appendice quattro interviste a Pablo Picasso, Marlene Dietrich, René Clair e Jean Frédéric Joliot-Curie, pubblicate nel 1947 da Pontecorvo su “Omnibus”, “Milano- Sera” e “La Repubblica”.

Kerestetìl

Autore: Irene Bignardi

Numero di pagine: 112

Cosa resta dei ricordi? Parafrasando ironicamente il titolo della canzone di Charles Trenet – ‘Que reste-t-il de nos amours?’ - Irene Bignardi ricostruisce attraverso fili sottili un mondo passato fatto di sentimenti sempre attuali. Di volta in volta sognataci e realiste, traditrici e tradite, ingenue e meschine, le donne che si muovono nel mondo raccontato dall'autrice fanno parte della borghesia illuminata milanese degli anni cinquanta e sessanta, anni ricchi di sperimentazioni artistiche e personali dagli esiti discontinui. Un mondo tutto sommato gentile, dove un maturo regista riesce a resistere alle avances di una giovanissima ammiratrice, una moglie cerca di salvare il proprio matrimonio fingendo con i figli un improvviso impegno di lavoro, un artista si trasferisce con la moglie a casa del committente per risparmiare mentre conclude il lavoro. Con l'intensità e l'ironia tipiche dell'autrice - venate dalla malinconia di chi rivive tratti di vita ormai lontani — Irene Bignardi ci regala un quadro d'epoca, non immobile però, perché i sentimenti di cui parla sono quelli che ancora ci accompagnano durante quel lungo percorso che si chiama diventare adulti.

Cinema Italia

Autore: Giovanni De Luna

Numero di pagine: 339

Nel 1914 esce Cabiria, forse il più grande kolossal della storia del cinema italiano. La trama, in teoria, dovrebbe ricostruire l’epico scontro tra Roma e Cartagine, ma l’estetica orientaleggiante e liberty dell’epoca, con tanto di Gabriele D’Annunzio alla sceneggiatura, racconta facilmente in controluce il presente di quell’Italia desiderosa di guadagnare visibilità e credibilità internazionale. Come spiega Giovanni De Luna in Cinema Italia, di fronte a Cabiria lo storico finisce per «aggirarsi tra quelle immense scenografie, fiutando non l’aria del iii secolo a.C. ma quella carica di odori e di miasmi pestiferi del primo Novecento, di quella incredibile e paradossale stagione in cui stava finendo l’Ottocento e fragorosamente e maledettamente stava nascendo il terrificante xx secolo». Parte da qui il percorso affascinante di uno storico che utilizza i film come documenti del periodo in cui venivano realizzati, dei gusti del pubblico e della temperie culturale, avvicinandoci così a un’inedita lettura del modo in cui il cinema ha contribuito a “fare gli italiani”. I film, infatti, spesso sono lo specchio di un presente in procinto di farsi storia:...

Cinema e Storia

Autore: Tiziana Maria Di Blasio

Numero di pagine: 317

Il libro esplora la relazione Cinema / Storia con l’obiettivo di superare le reciproche diffidenze e di ridiscutere i clichés che ancora persistono nell’era dell’immagine. L’itinerario proposto è particolarmente interessante per la ricchezza e la trasversalità dei contributi, che creano un’innovativa piattaforma dialogica anche attraverso interviste inedite realizzate appositamente, concesse da autorevoli esponenti di entrambe le discipline. Per la Storia: Jacques Le Goff, Marc Ferro, Pierre Sorlin, Antoine de Baecque, Franco Cardini, Lucio Villari; per il Cinema: F. Murray Abraham, Pupi Avati, Marco Bellocchio, Peter Bogdanovich, Liliana Cavani, Matteo Garrone, Carlo Lizzani, Ennio Morricone, Mark Peploe, Francesco Rosi, Vittorio Storaro, Krzysztof Zanussi. Particolare attenzione è dedicata all’analisi dei “generi” (bellico, western, commedia, cinema d’impegno civile e politico, biografico, religioso) rispetto ai quali quello storico è trasversale, e allo sguardo del cinema d’autore sulla Storia (Ėjzenštejn, Griffith, Rossellini, Pontecorvo), individuando le dinamiche tra il Cinema, arte corale, e la Storia e i suoi personaggi.

Le piccole utopie

Autore: Irene Bignardi

Numero di pagine: 155

Questo è un libro di viaggi di una cronista culturale attraverso luoghi-utopia che si possono visitare, conoscere, dove si può dormire e mangiare, con i cui ideatori, fondatori e portavoce ci si può confrontare direttamente. Utopie non tanto nel senso di società ideali ma nel senso di luoghi che possono esserci e ci sono, e che proteggono, nutrono le idee, i progetti e le speranze di mutamento del mondo.

Il comunismo italiano nella storia del Novecento

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 665

Per la prima volta un gruppo di autorevoli storiche e storici ricostruisce la multiforme parabola nazionale e internazionale del comunismo italiano lungo l’intero arco cronologico della sua esistenza. Il volume costituisce il tentativo più significativo sinora compiuto di fuoriuscire dal perimetro della storia del partito per ripensare momenti e problemi della vicenda del Pci in un’ottica di storia italiana, europea e mondiale.

Le piccole utopie

Autore: Irene Bignardi

Numero di pagine: 176

Questo è un libro di viaggi di una cronista culturale attraverso alcune idee del Novecento. Utopie non tanto nel senso di società ideali ma nel senso di luoghi che possono esserci e ci sono, e che proteggono, nutrono le idee, i progetti e le speranze di mutamento del mondo. Luoghi-utopia che si possono visitare, conoscere, dove si può dormire e mangiare, con i cui ideatori, fondatori e portavoce ci si può confrontare direttamente. Piccole utopie. Il sogno di Tagore: l’università da lui fondata a Shantiniketan. Paolo Soleri e la sua città verticale di Arcosanti nel deserto dell’Arizona. A Yaddo, nel nord dello stato di New York, l’ideale di un’Arcadia dove gli artisti possano creare al di fuori delle preoccupazioni del mondo ha prodotto alcuni dei più straordinari risultati letterari di questo secolo. Il Costarica ha rifiutato l’idea stessa di esercito e da settant’anni vive in una dolcissima pace tropicale. A Monte Verità, sopra Ascona, sede di una celebre comunità utopistica nel primo Novecento, si sono succeduti momenti di eccentrica libertà e di creatività straordinaria. E poi Nomadelfia, nata dalla generosità umana di don Zeno; infine il sogno...

Il conte pecoraio

Autore: Ippolito Nievo

Dall'incipit del libro: "Un bel paesino guarda nel mezzano Friuli lo sbocco d’una di quelle forre, che dividono il parlare italico dallo slavo; ma quanto le montagne gli si radunano da tergo aspre e aggrottate, altrettanto esso ride tutto aperto e pampinoso incontro al sole che lo vagheggia dall’alba al tramonto anche nelle giornate piú avare del verno. Pronunciare cosí di botto le tre dolci sillabe del suo nome, sarebbe come innamorarvene addirittura, e togliere a me scrittore il merito di un tal trionfo; onde, lettori garbati, accontentatevi di sapere per ora, come lo divida per mezzo il torrente Cornapo, nato poche miglia piú sopra tra le prime vedette del grande accampamento slavo. A destra si digrada per poggi e valloncelli un giardino intrecciato di castagneti e di vigne; e sembra che il Pittore eterno, compiaciutosi troppo di quella parte del quadro, ne abbia poi sbozzato affrettatamente le altre, dove le nude rocce si drizzano, si storcono, e precipitano nel torrente in atteggiamenti orribili e mostruosi." Nota: gli e-book editi da E-text in collaborazione con Liber Liber sono tutti privi di DRM; si possono quindi leggere su qualsiasi lettore di e-book, si possono...

L'Assedio Di Amantea

Autore: Nicola Misasi

Numero di pagine: 598

Con la fronte alle imposte socchiuse di un balcone, donna Lucia Guiscardi, baronessa di Roccanera, fissava immota la campagna lontana. Un lungo camice bianco ne vestiva la bella persona che appariva assai sofferente, e la rotondità del grembo era indizio che fra poco sarebbe divenuta madre. Il villaggio sottoposto alla casa baronale risuonava di grida, di fucilate e di un rullar continuo di tamburi: era quello il frastuono delle feste popolari; ed infatti le strette viuzze fra i tugurii erano sormontate d'archi trionfali. Per i sentieri della campagna si vedevano lunghe fila di contadini che si avviavano verso una collina attraversata da una via mulattiera, chè in quell'anno 1780 ancora le nostre contrade non erano solcate dalle larghe vie maestre, perocchè la prima a costruirsi fu quella decretata da Gioacchino Murat nel 1810, tra Napoli e Reggio. Con le braccia incrociate, col viso improntato ad una preoccupazione ineffabile, Carmela, la vecchia nutrice di donna Lucia Guiscardi, pareva anche essa assorta nella contemplazione di quel punto lontano verso il quale la folla si dirigeva. Infine si scosse, mise la mano sulla spalla della signora e con materna premura le disse: -...

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