Il numero undicesimo della collana Flos Ialiae raccoglie una cospicua selezione dei più importanti contributi della prof.ssa Gemma Sena Chiesa su argomenti inerenti la Cisalpina in età romana e tardoantica, pubblicati su riviste e miscellanee e qui ripubblicati insieme al materiale iconografico e fotografico. Le sezioni sono così suddivise: Il territorio. Romanizzazione, romanità e l’età tardoantica; Vici romani nella Transpadana; Mediolanum; La produzione artistica; Le manifatture; Antico e postantico. L’introduzione offre un valido spunto di riflessione sugli studi della Cisalpina Romana.
L’ara dipinta conservata nel museo di Sfax è un monumento unico nel suo genere, sia all’interno della necropoli di Thaenae, da cui proviene, sia nell’ambito dell’archeologia del Mediterraneo di età tardoantica. A partire dal contesto di provenienza e dalle sue caratteristiche strutturali, l’ara è analizzata in una prospettiva multidisciplinare, che vede coinvolti diversi autori e differenti prospettive di ricerca. I risultati sono presentati in termini dialettici, nella convinzione che ogni tentativo di irrigidire i dati costituisse, in questo caso, una rinuncia a frammenti di verità. L’analisi iconografica delle immagini dipinte sulle quattro facce, originali tanto nel loro impianto quanto nel reciproco accostamento, porta alla conclusione che il monumento vada ricondotto alla sensibilità delle comunità cristiane d’Africa della prima metà del IV secolo e sia specchio di quella sete del martirio da esse spesso evocata. In un’epoca in cui poche e spesso ambigue sono le immagini del martyrium, l’ara si pone come una testimonianza imprescindibile per chi voglia indagare i modi e le forme con cui le iconografie pagane si piegarono a narrare, già dai primi...
Il volume contiene una sezione monografica dedicata a “La datazione delle malte in architettura” che raccoglie dieci contributi di singoli studiosi o gruppi, italiani e stranieri, che da tempo si occupano del tema. Senza pretendere di fornire un panorama esaustivo delle ricerche a livello internazionale, la curatrice della sezione ha invitato alcuni studiosi a scrivere saggi di tipo metodologico sui metodi di datazione archeologica e archeometrica delle malte che, al momento, sembrano fornire i migliori esiti sul campo. La richiesta per tutti è stata quella di fornire i principi di base del metodo, di mettere in luce i limiti di applicazione, le problematiche e i margini di miglioramento e studio ma soprattutto di evidenziare il rapporto con il contesto archeologico. La sfida è senza dubbio stata quella di avvicinare fisici, chimici, architetti, ingegneri e archeologi in un confronto aperto sui rispettivi modi di fare ricerca e di divulgarne gli esiti. A sette saggi di contenuto metodologico si affiancano tre contributi di tipo applicativo in grado di esemplificare alcuni dei metodi di datazione descritti. Nella sezione “Casi di studio” trovano poi spazio contributi...
Analysis of the contents of a sarcophagus; a young woman of rank buried in the 3rd century, C.E.
Presentazione Gli aspetti e i problemi del fenomeno di urbanizzazione del territorio piemontese in età romana ricevono nuova luce dal progredire delle ricerche archeologiche che negli ultimi anni si sono condotte nella nostra regione. Non diversamente, la conoscenza di questo fenomeno e lo studio delle emergenze urbanistiche e architettoniche nelle altre regioni dell'Italia settentrionale hanno avuto un notevole incremento nell'ultimo periodo. Giova dunque proporre una nuova riflessione generale su questo e sugli altri annosi problemi della Romanizzazione a nord e a sud del Po, quale periodicamente si impone nel nostro campo di studi. Con queste Giornate, dunque, si è inteso riproporre una riconsiderazione generale alla luce degli aggiornamenti di conoscenza e di nuovi approfondimenti critici, come nei decenni precedenti si erano estrinsecati in alcuni momenti di confronto scientifico, l'ultimo dei quali – nel 2000 – si può considerare il lavoro connesso alla mostra dedicata alla via Postumia. È merito di Luisa Brecciaroli Taborelli aver progettato le linee di questo incontro scientifico e aver raccolto su tale iniziativa il consenso di così numerosi colleghi che operano...
La presenza della sigillata gallica nella Transpadana occidentale è cosa nota da tempo, per lo meno agli studiosi locali, ma l’entità del fenomeno e il suo significato sul piano economico e delle relazioni commerciali sono ancora oggi molto poco evidenti a livello nazionale e internazionale. Il rinvenimento di un notevole quantitativo di sigillata gallica nello scavo di alcune porzioni di discarica addossate alle mura di cinta della Torino romana ha dato l’avvio a uno studio che mette in luce come la sigillata gallica nella Cisalpina non sia affatto una presenza sporadica, né probabilmente il risultato di un approvvigionamento destinato a soddisfare solo i bisogni dei ceti più abbienti, ma costituisca invece un indicatore economico piuttosto importante. Il volume prende in esame più di 500 frammenti, per lo più inediti, di sigillata prodotta nella Gallia meridionale e centrale tra l’età claudia e il III secolo, tutti rinvenuti nella Cisalpina occidentale, e passa in rassegna i dati editi per l’area nordorientale. Lo scopo principale, oltre a quello di far emergere la presenza non marginale di queste produzioni nel nord Italia, è la ricostruzione di una via...
L’area archeologica circostante la nota e importante chiesa di San Paragorio di Noli (SV), databile ai primi decenni dell’XI secolo, si è rivelata da tempo di primario interesse per la conoscenza dell’insediamento umano nel Ponente ligure, dall’età imperiale al primo Medioevo, con particolare riguardo allo studio della cristianizzazione del territorio. Scopo di questo volume è dar conto degli esiti delle campagne di scavo che hanno interessato il sito già alla fine del secolo XIX e nei primi anni Settanta del Novecento, con il ritrovamento di un battistero paleocristiano ad aula rettangolare absidata e delle prime tracce di frequentazione di età romana. Tema centrale è l’edizione complessiva dei dati emersi dalle indagini archeologiche svoltesi dal 1987 ai primi anni Duemila, dapprima collegate a esigenze di archeologia preventiva, poi programmate in estensione, grazie anche alla rimozione del terrapieno della ex ferrovia che occultava gran parte della facciata e del fianco meridionale dell’edificio religioso. La scoperta di un articolato complesso cultuale con varie fasi e ristrutturazioni tra V e IX secolo, la presenza di tombe privilegiate e l’epigrafe...
Gli scavi e i restauri del teatro di Augusta Bagiennorum ripresi a partire dagli anni cinquanta del Novecento dalla Soprintendenza alle Antichità del Piemonte mirarono a consolidare le sostruzioni della cavea e a riqualificare l’edificio scenico con un moderno palcoscenico ligneo e l’installazione di finti portali in cemento a imitazione di quelli in marmo lunense, oggi conservati nel locale museo archeologico insieme ai frammenti della decorazione architettonica scolpita nelle pietre tra le più belle e pregiate dell’Antichità .In anni recenti, le nuove indagini della Soprintendenza e la collaborazione iniziata con l’allora funzionario responsabile dell’area archeologica Maria Cristina Preacco hanno fornito interessanti risultati sulla provenienza dei materiali che, unitamente ai recenti studi multidisciplinari sulle scaenae frontes dei teatri romani, hanno incoraggiato l’elaborazione di una ipotesi ricostruttiva della scena prima e dell’intero edificio poi. Questo volume vuole dare continuità a un progetto di Maria Cristina, dedicato alla restituzione dei singoli monumenti che verosimilmente qualificarono Augusta Bagiennorum.
La dimensione eccezionale dei terremoti che hanno recentemente squassato e continuano a colpire i centri urbani e i borghi del cosiddetto ‘cratere’, ci spingono a ripensare il tema della ricostruzione del patrimonio edilizio storico, specialmente nel caso degli insediamenti praticamente rasi al suolo, che rischiano l’abbandono da parte delle comunità in favore di nuove collocazioni territoriali. Il primo interrogativo che ci si pone riguarda l’aggregato urbano: come affrontarne la ricostruzione? Il secondo interrogativo riguarda le modalità costruttive necessarie a rimettere in sicurezza i fabbricati. Nella giornata di lavoro questi temi sono stati affrontati da rappresentanti delle istituzioni coinvolte nella gestione dei terremoti, della tutela, da rappresentanti delle università, delle imprese di restauro e dei professionisti che partecipano alla ricostruzione.
I mosaici paleocristiani che si possono ammirare nel nord Italia nascondono trame complesse, celate sotto il loro diaframma luminoso e seducente. Lo studio delle botteghe, dei motivi iconografici e ornamentali, l’approvvigionamento, la circolazione e la lavorazione dei materiali, le vie percorse per portare a compimento i cantieri possono apparire come una matassa aggrovigliata, fatta di questioni che richiedono di essere analizzate in ottica specialistica, ma che necessitano anche di una integrazione dialogica fra i saperi. Questo volume raccoglie i risultati di un laboratorio in cui docenti e studenti hanno interrogato una serie di casi di studio, indagati attraverso le metodologie della storia dell’arte, dell’archeologia e dell’archeometria, cercando di offrire diverse soluzioni e nuove prospettive di ricerca.
Il volume XLV (2018) contiene gli Atti del convegno tenutosi a Roma, il 16-18 novembre 2017, dal titolo I contenitori da trasporto altomedievali e medievali (VIII-XII secolo) nel Mediterraneo. Centri produttori, contenuti, reti di scambio, in memoria di Fabiola Ardizzone e a cura di Sauro Gelichi e Alessandra Molinari. Il convegno rappresenta una messa a punto che ha la finalità di fare ordine nel variegato mondo dei contenitori da trasporto mediterranei altomedievali, di pesarne la consistenza numerica e di valutarne il peso e il significato sul versante sociale ed economico. Il numero della rivista si suddivide poi nelle consuete quattro rubriche: Notizie Scavi e lavori sul campo (in Italia e nel bacino del Mediterraneo), Note e discussioni e una cospicua rassegna di Recensioni.
Indice Il tema: Tradizioni apocrife e tradizioni agiografiche. Fonti e ricerche a confronto. A cura di Alberto D’Anna Alberto D’Anna, Introduzione (p. 7-14). Enrico Norelli, L’episodio del Quo vadis? tra discorso apocrifo e discorso agiografico (p. 15-45). Elena Giannarelli, Da Tecla a santa Tecla: un caso di nemesi agiografica (p. 47-62). Francesca Di Marco, Sante nude, sante travestite, sante prostituite: del complesso di Tecla (p. 63-79). Tessa Canella, Modelli letterari e varianti mitiche fra gli Actus Silvestri e alcuni apocrifi mediorientali (p. 81-100). Elena Zocca, Il modello dei sette fratelli “Maccabei” nella più antica agiografia latina (p. 101-128). Els Rose, Pseudo-Abdias and the Problem of Apostle Apocrypha in the Latin Middle Ages: a Literary and Liturgical Perspective (p. 129-146). Emanuela Prinzivalli, Riflessioni conclusive (p. 147-149). Ricerche e rassegne Il santuario nel mondo contemporaneo. Interventi di Roberto Rusconi, André Vauchez, Roberto P. Violi (p. 151-162). La discussione Federico Marazzi, «Fama praeclari martyris Vincentii». Riflessioni su origini e problemi del culto di san Vincenzo di Saragozza a San Vincenzo al Volturno (p....
Indice * Il tema: Le devozioni nella società di massa. A cura di Tommaso Caliò e Roberto Rusconi o Tommaso Caliò e Roberto Rusconi, Introduzione (p. 5). o Roberto Rusconi, I santi si consumano? (p. 9-21). o Tommaso Caliò, «Il miracolo in rotocalco». Il sensazionalismo agiografico nei settimanali illustrati del secondo dopoguerra (p. 23-50). o Paolo Puppa, Tonache in scena. O del travestimento sessuale subliminato (p. 51-70). o Marco Vanelli, Rossellini e la trilogia della santità (p. 71-87). o Stefano Gorla, Tra nuvole e aureole: il fumetto agiografico (p. 89-113). o Francesca Anania, I nuovi impresari del culto dei santi: radio e televisione (p. 115-130). o Paolo Apolito, La devozione per i santi in Internet (p. 131-140). o Peter Jan Margry, Il “marketing” di Padre Pio. Strategie cappuccine e vaticane e la coscienza religiosa collettiva (p. 141-167). * La discussione: I santi in mostra o Michele Bacci, La mostra barese su san Nicola (p. 169-182). o Giorgio Otranto, Mostre, culti e realtà locali in Puglia (p. 183-199). o Vittoria Camelliti, Il santo patrono e la città. Petronio e Floriano: due mostre, due modelli di santità (p. 200-208). * Ricerche e rassegne o...
Il volume propone il frutto di quaranta anni di ricerche, che affrontano problemi sia di carattere storico generale sia mirati ad alcuni aspetti dell’urbanistica, dell’edilizia, della topografia, dell’archeologia della produzione e del consumo di Roma medievale e moderna. Pazienti riscontri tra i dati del terreno e quelli offerti dagli archivi danno sostanza al tentativo di ricostruire anche dettagliatamente alcuni paesaggi della città, sia nel cuore del suo tessuto urbano sia nella periferia del “disabitato” interno al circuito difensivo. La potente iniezione di archeologia di questi ultimi decenni ha rinsanguato la ricerca storica ponendola su nuovi binari, nei quali la vita economica, sociale, culturale e istituzionale di Roma ha trovato palcoscenici un tempo impensati, colti attraverso le strutture materiali ma in una costante ricerca delle persone, che quei paesaggi ebbero a costruire e animare nel corso di una evoluzione più che millenaria.
16th-cent. Renaissance architecture and art through the textual and iconographic commentary of Books 2-4 of Vitruvius Pollio's work.