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La disuguaglianza fa bene

Autore: Nicola Porro

Numero di pagine: 320

L’economia è come il calcio: tutti ne parlano, molti ripetono meccanicamente le idee di altri, pochi sanno descriverne davvero i meccanismi. Nicola Porro ci mette in guardia dai rischi di un pensiero unico che non accetta voci fuori dal coro riscoprendo gli insegnamenti dei più importanti pensatori liberali, molti dei quali oggi ingiustamente trascurati. Parliamo di economisti, filosofi, statisti, persino romanzieri best seller, che nelle loro opere hanno spiegato, e in certi casi previsto, fenomeni con cui abbiamo a che fare quotidianamente. Le tasse e l’istruzione, il falso mito dell’uguaglianza e le profezie apocalittiche degli ambientalisti: in questo libro l’economia torna una disciplina che ci riguarda molto da vicino grazie ai grandi uomini che l’hanno raccontata. Da Thomas Jefferson a Vilfredo Pareto, dalla scuola austriaca di Mises e Hayek agli eroi nazionali Ricossa e Martino, da Houellebecq a Piketty, Nicola Porro ci conduce con linguaggio semplice, tono ironico e una punta di veleno politico, in un viaggio dentro l’attualità, che è anche un viaggio parallelo alla riscoperta dei nomi dimenticati di quella cultura liberale che ha contribuito in modo...

Il Medioevo delle Libertà

Autore: Guglielmo Piombini

Numero di pagine: 220

“Un motivato invito a rileggere il Medioevo senza stereotipi” Raimondo Cubeddu, docente dell’Università di Pisa “Un’aperta apologia liberale del Medioevo, un’epoca ancora immune dai veleni dello Stato moderno” Carlo Lottieri, docente dell’Università di Verona La storiografia contemporanea ha dimostrato l’infondatezza della tradizionale raffigurazione del Medioevo come parentesi oscura e stagnante tra l’antichità classica e il Rinascimento. Quella medievale fu una delle società più ricche di inventiva che la storia abbia mai conosciuto. Basti pensare alla rivoluzione nei metodi di coltivazione, i mulini, la stampa, la polvere da sparo, gli occhiali, l’orologio meccanico, la bussola, i vetri alle finestre, il sapone, le università e mille altre cose. La ragione principale di questo dinamismo, che permise alla società europea di superare il resto del mondo, è l’assenza di quell’ingombrante e soffocante istituzione moderna chiamata Stato. L’universo politico dell’epoca di mezzo era infatti largamente decentralizzato, fondato su magistrature affidate ai cittadini più influenti, su forze armate costituite riunendo le forze sociali quando la...

Saint- Just. La vertigine della rivoluzione

Autore: Stenio Solinas

Fra i protagonisti della Rivoluzione francese e del Terrore nessuno è così tragicamente e ambiguamente affascinante come Saint-Just. Definito nell’Ottocento «Arcangelo della morte» da Michelet, «Spada vivente» da Taine, riletto nel Novecento di volta in volta come precursore dei socialisti utopisti, dei fascisti, dei leninisti, per i suoi contemporanei Saint-Just fu l’accusatore feroce di Luigi xvi, dei Girondini e di Danton; il rappresentante implacabile della Convenzione presso le armate del Reno e del Nord; il membro inflessibile del Comitato di Salute pubblica; la vittima impassibile del 9 Termidoro. Entrato in politica a vent’anni, ghigliottinato che ne aveva ventisette, libertino nel 1789 e teorico della virtù nel 1793, uomo di cuore e uomo di sistema, fu il più contraddittorio dei rivoluzionari, una sorta di Giano odiato, ma mai disprezzato, ammirato, ma mai amato. Nessuno ha anche goduto come lui di un culto letterario e artistico che ha finito per farlo salutare come un fratello di Rimbaud e di Shelley, un erede virtuoso di de Sade. È stato un modello per pittori romantici quanto l’oggetto di meditazione per saggisti e narratori, da Camus a Malraux, da...

Le metamorfosi della città

Autore: Pierre Manent

Numero di pagine: 496

Nel momento in cui l’Europa attraversa una crisi che appare al contempo politica e spirituale, Pierre Manent propone agli europei un illuminante percorso attraverso i momenti fondatori, i concetti orientativi e i più autorevoli interpreti della loro storia. Per riportare alla luce le ondate che accompagnano invisibilmente la turbolenta navigazione dell’uomo moderno, Manent esamina l’esperienza originaria della polis greca, il perdurante enigma delle trasformazioni di Roma e il rapporto tra le città degli uomini e la questione di Dio ravvivando imparzialmente il dialogo con Omero e Aristotele, Cicerone e Agostino, Machiavelli e Montesquieu, Montaigne e Rousseau. Per ritrovare i termini esatti del problema umano, il filosofo francese rinnova la discussione del nesso tra l’univer- sale e la mediazione, la scienza e l’azione, l’uomo e il cittadino. Si tratta per Manent di considerare la dinamica occidentale e la situazione pre- sente alla luce della più completa comprensione del comune e del governo degli uomini. La successione e la dialettica tra le forme politiche (Città, Impero, Chiesa e Nazione) che questo libro ricostruisce delineano così una prospettiva in cui...

L’economia di cui nessuno parla

Autore: Enrico Colombatto

Numero di pagine: 476

In tutto il mondo occidentale cresce la domanda di Stato. Sebbene la crisi finanziaria iniziata nel 2007 sia stata causata in buona parte da regolamentazione e intervento pubblico, la fiducia nell’interventismo non accenna a incrinarsi. Conoscere l’“economia di cui nessuno parla” porterebbe ad altre conclusioni. Per Enrico Colombatto, “i fondamenti del pensiero liberale derivano dalla filosofia morale, piuttosto che dalla convenienza politica”. Discrezionalità e coercizione sono infatti necessariamente in conflitto con la nozione di giustizia basata sui diritti sviluppatasi in Occidente. In questa sua difesa del libero mercato, Colombatto esamina le nozioni di equilibrio, tempo, razionalità, coscienza e altruismo. Indaga parallelamente la natura e la legittimità delle istituzioni formali, il costituzionalismo economico, la teoria dei costi di transazione, gli argomenti usati per comprendere la crescita, la povertà e la transizione dei paesi verso la prosperità. I vantaggi di una società libera risiedono nei suoi principi fondamentali.

Mutamento politico e rivoluzione

Autore: Norberto Bobbio

Nell’anno accademico 1978-1979 Norberto Bobbio tenne il suo ultimo corso di Filosofia politica all’Università di Torino. L’argomento prescelto, che costituiva l’epilogo di un settennato di insegnamento sui problemi della vita collettiva, fu «Mutamento politico e rivoluzione». Il corso, che si compone di 54 lezioni, è suddiviso in una parte storica (lezioni 1-44), in cui Bobbio prende in esame gli autori classici, a cominciare da Platone e Aristotele, passando per Hobbes, Montesquieu, Kant e Hegel, fino ad arrivare a Marx, e una parte teorica (lezioni 45-53), in cui viene costruita con metodo analitico una vera e propria «teoria generale della rivoluzione». Nell’ultima lezione, tenuta il 16 maggio 1979, il professore esprime, a conclusione del lungo itinerario percorso, la propria posizione sui grandi dilemmi del mutamento politico. Le lezioni, sempre affollate di studenti e uditori, furono registrate e trascritte, già nel 1979, da tre allievi, che si sarebbero poi laureati con Bobbio: Laura Coragliotto, Luigina Merlo Pich e Edoardo Bellando. A distanza di oltre quarant’anni, i curatori hanno ripreso il lavoro di ripristino dei testi, attingendo anche alle note...

Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano: . Libri, opuscoli, articoli, almanacchi, numeri unici, 1983-1990. [pt. 1.]. A-C

Autore: Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano

Rivoluzione del 1789. La cerniera della modernità politica e sociale

Autore: Beniamino Di Martino

Numero di pagine: 254

Oh Liberté, que de crimes on commet en ton nom! Marie-Jeanne Roland de la Platière La Rivoluzione francese ha scompaginato l’intera storia dell’umanità. Come è stato possibile che una serie di eventi di efferata brutalità, o di indubbia immoralità, siano stati recepiti nella coscienza moderna in una luce così positiva? La aprioristica glorificazione del 1789 sconfessa proprio la filosofia che l’ha ispirata. I Lumi si proponevano di rischiarare la ragione ottenebrata dai pregiudizi. La rivoluzione giacobina è stata generalmente intesa come una grande affermazione dei diritti individuali. In realtà essa ha rappresentato la imponente accelerazione del centralismo statalista che ha ridotto la persona alla totale dipendenza dal potere politico. Strana emancipazione quella avviata nel 1789. Di Martino passa sinteticamente in rassegna la vicenda dell’Ottantanove francese attraverso eventi e tematiche particolarmente rivelatrici sulla natura dell’ideologia che vi si affermò.

La Dottrina Sociale della Chiesa. Sviluppo Storico

Autore: Beniamino Di Martino

Il tono che accompagna il commento ai grandi documenti della Dottrina Sociale della Chiesa è, generalmente, celebrativo. Questo testo si allontana da tale atteggiamento quasi obbligato. Ad imporre questa misura è il dovere per il rigore dello studio e per la serietà della ricerca che impegna lo studioso a non sottrarsi al compito di segnalare i punti deboli e i limiti dei testi oggetto di analisi. Con tono distaccato e con sguardo critico vengono, così, passati in rassegna i più noti titoli ‒ dalla Rerum novarum alla Caritas in veritate ‒ che hanno rappresentato gli imprescindibili riferimenti dell’insegnamento sociale della Chiesa cattolica.

Rerum novarum. Due prospettive liberali sulla proprietà e la libertà

Autore: Beniamino Di Martino

L’enciclica Rerum novarum, un punto cardinale nella storia della dottrina sociale della Chiesa cattolica, rimane sempre un prodotto delle priorità e il fermento del suo tempo. Scritta durante un’epoca in cui il socialismo spingeva verso la collettivizzazione della proprietà e dei mezzi produttivi, l’enciclica fissò una forte difesa del diritto di proprietà in quanto diritto naturale e morale e quale condizione necessaria di giustizia; allo stesso tempo, fraintendo la vera natura del liberalismo, rimase molto diffidente – benché in modo meno convincente - verso i mercati e la libertà economica, temi ripresi da alcune encicliche più recenti. I due autori, seguendo due vie diverse, esplorano questi punti di forza e di debolezza dell’enciclica che si conferma una fonte di ricco dibattito. Lettura utilissima per riflettere su cosa è l’economia e per ricordare che essa serve a soddisfare i bisogni dell’uomo. Questo libro aiuta a comprendere che per intendere le crisi economiche è necessario saper affrontare le cause morali delle stesse, non solo limitarsi a lamentarsi degli effetti. — Ettore Gotti Tedeschi, economista e banchiere Il filosofo Karl Popper affermò ...

La Grande Guerra 1914-1918. Stato onnipotente e catastrofe della civiltà

Autore: Beniamino Di Martino

Numero di pagine: 280

La Prima Guerra Mondiale «fu il risultato di una lotta lunga ed aspra contro lo spirito liberale e l’inizio di un’epoca di contestazione ancor più aspra dei principi liberali». Questo pensiero di Ludwig von Mises consente di rendere subito chiara una spiegazione delle cause remote e prossime della Grande Guerra, spiegazione molto differente da quelle più comuni. Questo testo intende documentare come l’accrescimento dei poteri politici sia all’origine della conflittualità che portò al disastro: una “guerra totale”, inevitabile conseguenza della costruzione dello “Stato totale”. «Con questo suo nuovo libro, Di Martino ci dona una lettura inedita della Grande Guerra, che appare come un grande conflitto tra un liberalismo ottocentesco che non pervenne mai a reale maturazione, e le nuove forze liberticide e centralistiche che terranno per oltre mezzo secolo in pugno l’Europa e il mondo, e la cui presenza è ancora purtroppo molto viva all'inizio del terzo millennio» — Paolo L. Bernardini (Accademia dei Lincei - Università dell’Insubria) «Dopo i riconoscimenti ricevuti per il libro Rivoluzione del 1789, Di Martino ha confermato le sue notevoli doti di...

Castoriadis

Autore: Serge Latouche

Cornélius Castoriadis è una figura estremamente ricca e complessa: filosofo, psicanalista, professore a l’École Des Hautes Études di Parigi e rivoluzionario membro della IV Internazionale Trozkista. Suoi temi fondamentali sono l’autonomia, la democrazia diretta e la crescita, percepita come un immaginario sociale che obbliga alla corsa verso un progetto impossibile. Castoriadis afferma con forza come occorra decolonizzare l’immaginario e realizzare una società frugale che restituisca il senso di una nuova abbondanza. L’ecologia mostra l’impatto catastrofico della logica capitalista sull’ambiente e sulla vita degli esseri umani. “Solo così, cambiando il mondo, eviteremo che il mondo ci costringa a un cambiamento nel dolore”. ll pensiero di Castoriadis, come scrive Serge Latouche introducendo il suo pensiero, anche se va ben oltre la problematica dell’obiezione di crescita, entra in stretta risonanza con il progetto di una società di decrescita, sia a livello della sua concezione, l’utopia concreta della democrazia diretta, sia a livello della sua attuazione e realizzazione, che ha come perno la «de- colonizzazione dell’immaginario» e la fuoriuscita...

Europe, Switzerland and the Future of Freedom

Autore: Konrad Hummler , Alberto Mingardi

Numero di pagine: 502

Switzerland is often dismissed as a quaint anachronism, fated sooner or later to join top-down, large, supra-national organizations like the European Union. But Switzerland has been, throughout her history, a laboratory for self-government and individual liberty. Her unique status in Europe and in the world can offer valuable insights into how we can nurture freedom, encourage prosperity and preserve a proper set of checks and balances in political institutions. This book deals with these and many other issues. Its authors delve into subjects such as the nature of capitalism, the relevance of small states to preserve human liberty, the future of the welfare state, the consequences of financial regulation, among others. These essays were written in honour of Dr Tito Tettamanti on the occasion of his 85th birthday. A successful entrepreneur, Dr Tettamanti is also a man of letters, who has never grown tired of exploring the workings of a free society and the different dimensions of freedom. Economists, historians, businessmen, philosophers, and public intellectuals have contributed to this Festschrift to honour the man and his ideas. The result is an engaging journey through the...

Divulgazioni Francesi (1736 – 1748)

Autore: Anonimo

Numero di pagine: 440

L’antologia di testi divulgativi presentata in questo volume, come indica lo stesso nome, costituisce una documentazione mirata, almeno apparentemente, a far conoscere a un pubblico generico la ragion d’essere e il funzionamento di un’Istituzione, la Massoneria, fino ad allora avvolta da un alone di mistero. Il lettore s’accorgerà forse con una certa sorpresa che si tratta di scritti piuttosto accessibili, elaborati sotto forma di relazione, dove talvolta può trovarsi riportato anche l’aneddoto e ai quali spesso non è alieno anche un certo sense of humor, a differenza di Catechismi e Rituali, più incentrati su considerazioni tecniche. Questa rappresenta una peculiarità delle opere francesi venute alla luce nel periodo considerato che, oltre ad offrire informazioni alquanto preziose sul metodo di lavoro adottato dalle logge dell’epoca, per la sua vitalità costituisce anche una testimonianza interessante della mentalità che caratterizzava i membri appartenenti a tali officine. Gli otto testi qui presentati detengono un’importanza speciale, poiché con le altre pubblicazioni realizzate in Francia nel periodo compreso fra il 1730 e il 1760 contribuiscono a colmare ...

Il revisionismo storico

Autore: Domenico Losurdo

Numero di pagine: 350

Più volte ristampata e tradotta in un numero crescente di paesi, quest'opera è una rilettura originale della storia contemporanea, dove l'analisi critica del revisionismo storico – a cominciare dalle tesi di Nolte sull'Olocausto e di Furet sulla rivoluzione francese – si intreccia con quella di una serie di fondamentali categorie filosofiche e politiche come guerra civile internazionale, rivoluzione, totalitarismo, genocidio, filosofia della storia. Questa edizione ampliata analizza le prospettive del nuovo secolo. Da un lato il revisionismo storico continua a riabilitare la tradizione coloniale, com'è confermato dall'omaggio che uno storico di successo (Niall Ferguson) rende al tramontato Impero britannico e al suo erede americano, dall'altro vede il ritorno sulla scena internazionale di un paese (la Cina) che si lascia alle spalle il 'secolo delle umiliazioni'. Sarà in grado l'Occidente di tracciare un bilancio autocritico o la sua pretesa di essere l'incarnazione di valori universali è da interpretare come una nuova ideologia della guerra?

Lo Stato

Autore: Anthony de Jasay

Numero di pagine: 395

Cosa faresti, se fossi tu lo Stato? Comincia così, con questa domanda semplice e sorprendente, uno dei più importanti libri di teoria politica degli ultimi cinquant’anni. Anthony de Jasay, il suo autore, arrivò tardi a occuparsi di filosofia politica, dopo un’intensa vita professionale. Con straordinario rigore analitico, in questo lavoro compie un’operazione apparentemente paradossale e nello stesso tempo fondamentale per comprendere come funzionano le istituzioni politiche della modernità. De Jasay considera lo Stato come una entità che vive di vita propria. In questo modo, contraddicendo solo apparentemente la grande lezione dell’individualismo metodologico, ci porta a ragionare sulle conseguenze delle azioni dello Stato, che sono l’esito dei fini che è plausibile attribuirgli. Esiste, sostiene de Jasay, una logica che è propria dello Stato e che lo conduce a monopolizzare sempre più compiti e attività. A spese della libertà del singolo e della società.

Lo spirito del giacobinismo

Autore: August Cochin

Numero di pagine: 208

Come osserva Sergio Romano nella nota introduttiva, dopo la crisi delle ideologie e la sconfitta della “ragione rivoluzionaria” è oggi possibile prescindere dalle passioni di parte e riconsiderare la Rivoluzione francese con maggior distacco ed equità. È quanto aveva già fatto Augustin Cochin in questo libro scritto tra il 1904 e il 1912 che, riletto oggi, acquista rinnovato valore e importanza. Cochin spiega come sia stato possibile che la Francia del XVIII secolo si sia bruscamente allontanata dalla propria storia secolare, vedendo nella nascita dello homo ideologicus la diretta conseguenza dello sviluppo del pensiero illuminista: in nome della Libertà, la Rivoluzione preparò la soppressione delle singole libertà dei cittadini. Come non vedere nell’ideologia del giacobinismo i germi del terrorismo moderno? Leggere oggi Cochin consente di proiettare la Rivoluzione francese oltre il suo tempo per capire i meccanismi di potere che sovrintendono in ogni società la formazione del consenso, e che portano inevitabilmente un movimento liberatorio a trasformarsi in puro discorso ideologico che ignora la realtà e cerca di farle violenza.

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