Anna
Autore: Niccolò Ammaniti
Numero di pagine: 288«La vita non ci appartiene, ci attraversa».
«La vita non ci appartiene, ci attraversa».
L'estate piú calda del secolo. Quattro case sperdute nel grano. I grandi sono tappati in casa. Sei bambini, sulle loro biciclette, si avventurano nella campagna rovente e abbandonata. In mezzo a quel mare di spighe c'è un segreto pauroso, un segreto che cambierà per sempre la vita di uno di loro. Michele Amitrano, nove anni, si trova di colpo a fare i conti con un segreto cosí grande e terribile da non poterlo nemmeno raccontare. E per affrontarlo dovrà trovare la forza proprio nelle sue fantasie di bambino, mentre il lettore assiste a una doppia storia - quella vista con gli occhi di Michele e quella, tragica, che coinvolge i grandi di Acqua Traverse, misera frazione dispersa tra i campi di grano.
Vincitore del Premio Strega 2007, Come Dio Comanda è un romanzo potente, una sinfonia in cui la più cupa tragedia e lo humour più scatenato si fondono dando vita a un grande affresco sociale, scandito dal ritmo di una storia che tiene il lettore con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.
Due storie d'amore tormentate e insolite, ricche di umorismo eppure sottilmente inquietanti, ambientate in uno scenario angusto e surreale. Un romanzo tenero e crudele firmato da un giovane autore che ha già fatto molto parlare di sé.
Sette storie fantasiose e scatenate da uno dei più promettenti narratori dell'ultima generazione.
Benvenuti al party del secolo. L'Italia fatta a pezzi in una sfrenata ed esclusiva Apocalisse.
Le avventure di Marco Donati dalla Roma minimalista di Campo de' Fiori all'India vorticosa dell'orrendo Subotnik. Tra Alice di Lewis Carroll e i film di arti marziali, un gioiello di felicità narrativa, già culto della sua generazione.
«La vita, in fondo, non è che uno slalom tra figure di merda». Niccolò Ammaniti
“Questa storia contiene l’amore, il silenzio, la perdita e la vita (tantissima vita)” Nadia Terranova - La Repubblica Pare che l’espressione “piantare in asso” si debba a Teseo che, uscito dal labirinto grazie all’aiuto di Arianna, anziché riportarla con sé da Creta ad Atene, la lascia sull’isola di Naxos. In Naxos: in asso, appunto. Proprio su quell’isola, l’inquieta e misteriosa protagonista di questo romanzo sente l’urgenza di tornare. È lì che, dieci anni prima, è stata abbandonata da Stefano, il suo primo, disperato amore, e sempre lì ha conosciuto Di, un uomo capace di metterla a contatto con parti di sé che non conosceva e con la sfida estrema per una persona come lei: rinunciare alla fuga. Che cosa è davvero finito, che cosa è cominciato su quell’isola? Solo adesso lei riesce a chiederselo, perché è appena diventata madre e deve fare i conti con il padre di suo figlio e con la loro difficoltà a considerarsi una famiglia. Dialogando con il mito sull’abbandono più famoso della storia dell’umanità e con i fumetti per bambini con cui la protagonista interpreta la realtà, Chiara Gamberale ci mette a tu per tu con le nostre fatali...
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“Mia nonna era un’attrice famosa. Un’attrice d’altri tempi, di quelle sempre sul palcoscenico, anche in casa. Era sempre un personaggio, il suo. In realtà non sapevo molto di lei.” Amalia è una grande attrice, di quelle per cui il confine tra persona e personaggio è sempre incerto. Raramente concede una carezza, ma con la nipote Emma ha un rapporto speciale, racchiuso nei loro “racconti sul letto”: una storia tra le labbra di Amalia, le scarpe della nonna ai piedi di Emma e un filo di fumo nell’aria tra loro. Tuttavia, quando la donna muore, Emma, ormai affermata pittrice, capisce di non aver mai saputo chi fosse davvero: dal diario che la nonna le ha lasciato scopre l’Amalia dei giorni della guerra, una giovanissima modista, che vive le sue passioni senza temere il giudizio della gente. Un’Amalia diversa da quella che disegnava e cuciva abiti per lei, che stava ore a osservarla dipingere, l’Amalia dai collant con la riga e dalla sigaretta sempre in bocca. Un’Amalia più dolce ma sempre decisa, che ha conosciuto un amore assoluto e ha conservato per tutta la vita uno sconcertante segreto.
“Se Dio non è qui, non è da nessuna parte; questo stesso istante è la perfezione”Nonna Teresa si arrabbiò con Dio e con quanti continuavano a credere in Lui dopo la micidiale inondazione del fiume Dnepr.È così che comincia la meravigliosa, magica storia di una famiglia cilena di origine ebreo-russa, una storia di antenati lontanissimi e mitici, reali e immaginari, che risalgono la corrente dei secoli attraverso la lente deformante dell’ironia e della parodia, per diventare romanzo e favola. L’incalzante fantasia di Alejandro Jodorowsky trasfigura e moltiplica gli eventi, mescolando storia e memoria, miracoli e follie. Ci sono antenati sempre avvolti da sciami d’api, stregoni e incantatori di serpenti, stupratori di vecchiette e attentatori anarchici; cappelle incantate e bordelli, terremoti, scioperi di minatori ecariche della polizia.Una saga travolgente che sa unire alla grazia delle novelle yiddish il realismo magico latinoamericano.
Cosa fa di un'assenza una mancanza? E cosa accade quando al facile istinto di abbandonare si contrappone quello altrettanto facile di abbandonarsi? Tra addii seriali ce n'è uno che resta a fare la conta dei giorni sottratti, il dubbio imperdonabile che, come si era felici, si poteva ancora essere. Numero di caratteri: 9.661.
Ultima settimana del novembre 1327. Il novizio Adso da Melk accompagna in un'abbazia dell'alta Italia frate Guglielmo da Baskerville, incaricato di una sottile e imprecisa missione diplomatica. Ex inquisitore, amico di Guglielmo di Occam e di Marsilio da Padova, frate Guglielmo si trova a dover dipanare una serie di misteriosi delitti (sette in sette giorni, perpetrati nel chiuso della cinta abbaziale) che insanguinano una biblioteca labirintica e inaccessibile. Per risolvere il caso, Guglielmo dovrà decifrare indizi di ogni genere, dal comportamento dei santi a quello degli eretici, dalle scritture negromantiche al linguaggio delle erbe, da manoscritti in lingue ignote alle mosse diplomatiche degli uomini di potere. La soluzione arriverà, forse troppo tardi, in termini di giorni, forse troppo presto, in termini di secoli. “Il libro più intelligente – ma anche il più divertente – di questi ultimi anni.” Lars Gustafsson, Der Spiegel “Il libro è così ricco che permette tutti i livelli di lettura... Eco, ancora bravo!” Robert Maggiori, Libération “Brio e ironia. Eco è andato a scuola dai migliori modelli.” Richard Ellmann, The New York Review of Books...
La storia di come da ragazzo sono diventato uomo in un solo batter d’ali Cosa succede quando la malattia irrompe, improvvisa e devastante, nella vita di un ragazzo di sedici anni? Niccolò (Nicco, per gli amici) vive la sua adolescenza tra le gioie e le preoccupazioni della sua età, tra scuola, amici, fidanzata, sport... È fortunato, Nicco: circondato da una famiglia amorevole e sostenuto dalla complicità di due fratelli gemelli, può guardare con fiducia a un futuro pieno di promesse. All’improvviso però tutto cambia. Sul campo da calcio, la sua passione più grande, Nicco sente un dolore alla gamba, insistente, insidioso. I giorni passano, ma quel dolore no, non passa, anzi, si fa sempre più intenso, finché un giorno la gamba cede e le cose precipitano. Osteosarcoma: questa è la terribile sentenza che colpisce Niccolò come un pugno in pieno viso. È la primavera dei suoi sedici anni e lui ha un cancro. Inizia così una lenta discesa agli inferi tra biopsie, operazioni, ricoveri, terapie e devastanti effetti collaterali. Mentre i suoi coetanei si godono l’estate, Nicco, in una stanza d’ospedale, è costretto a crescere in fretta, solo contro un nemico implacabile...
UN'AUTRICE DI ROMANZI ROSA CHE NON CREDE PIÙ NELL'AMORE UN AUTORE DI ROMANZI LETTERARI COL BLOCCO DELLO SCRITTORE UNA SCOMMESSA CHE CAMBIERÀ LE LORO VITE... E I LORO LIBRI “I lettori impazziranno per questa commedia.” – Publishers Weekly (starred review) “Un inno alle seconde possibilità, in amore come nella vita.” – Kirkus Augustus Everett è un autore amato dalla più intransigente critica letteraria. January Andrews invece scrive deliziose commedie romantiche che scalano regolarmente le classifiche. Lui è uno scrittore serio, ma non riesce a parlare di sentimenti. Lei è una sostenitrice dell’amore per sempre e del lieto fine. Non hanno niente in comune. A parte che per i prossimi tre mesi saranno vicini di casa. January ha infatti deciso di rifugiarsi nel cottage del padre sul lago Michigan e pensa di trascorrere l’estate raccogliendo le idee e scrivendo un romanzo pieno della felicità che non sa più immaginare: ha da poco scoperto un segreto sui suoi genitori e non crede più nell’amore. Nella veranda accanto alla sua c’è però un vicino di casa inaspettato: Augustus Everett, suo ex compagno di college e soprattutto autore di fama. Anche lui colpito ...
“Uno dei libri più avvincenti e intimi che vi capiterà mai di leggere” The Independent I diari di John Cheever, scritti dalla fine degli anni quaranta fino alla sua morte nel 1982. Cheever era un uomo pieno di contraddizioni: amava la moglie e i figli, ma si sentiva profondamente solo; amava le donne, ma amava anche gli uomini; si odiava perché aveva il vizio di bere, ma per gran parte della vita non riuscì a smettere; era un grande scrittore, ma la sua sensibilità era così pronunciata da limitarlo come persona. In queste pagine ci è data la possibilità di seguirlo in un dialogo serrato con se stesso, di ascoltarlo mentre cerca di capire e registrare le infinite variazioni della luce e del suo intimo sentire. Qui la scrittura di Cheever è totalmente libera, folgorante, una fonte inesauribile di poesia e di struggenti considerazioni sulla natura dell’amore, del sesso, del desiderio e della vita.
Un padre e un figlio. La storia di un incontro che li cambierà per sempre. Un commovente romanzo di scoperte e formazione.
UNICA EDIZIONE IN COMMERCIO CHE CONTIENE LA TRILOGIA COMPLETA: L'amico ritrovato Un'anima non vile Niente resurrezioni per favore Niente resurrezioni per favore"Mi sentivo prima tedesco, poi ebreo." In questa frase, più ancora che nel tema sconvolgente dell'Olocausto, è racchiuso il fascino dei tre romanzi brevi di Fred Uhlman che nascono dalla tragedia di chi, disperatamente innamorato della Germania e della sua cultura, se ne vide nel 1933 allontanato in nome di una motivazione aberrante come quella razziale. In "L'amico ritrovato" questa lacerazione coincide con la fine di una fortissima amicizia fiorita al liceo di Stoccarda tra due adolescenti: l'ebreo Hans Schwarz, figlio di ricchi borghesi, e il nobile Konradin von Hohenfels. Il nazismo travolge questo legame con la forza di un contagio che sembra colpire anche l'amico prediletto e condurlo al tradimento. La smentita verrà solo trent'anni dopo, dalle righe di un vecchio album di scuola e dall'ultima lettera scritta ad Hans da Konradin, divenuto ufficiale della Wehrmacht e prossimo a essere giustiziato per aver preso parte alla congiura contro Hitler: una confessione che è anche l'appassionato tentativo di spiegare come...
Giovane medico di guardia al pronto soccorso di un grande ospedale parigino, Gerard Galvan non tiene alla carriera: vuole che sul suo ideale biglietto da visita (vera ossessione del brav'uomo) trovi finalmente spazio il proprio nome e la qualifica: Fondatore della società francese dei medici d'urgenza. Solo la notte al pronto soccorso (soprattutto la domenica e quando c'è la luna piena) un medico è veramente medico. Quando la dedizione coincide con il dare conforto. Così racconta Galvan a un suo interlocutore contro il bizzarro fondale di un'autofficina. Racconta della domenica in cui molti anni prima, fra crisi di asma e arti spappolati, era stato finalmente notato un uomo seduto su una sedia che, interpellato, sapeva solo ripetere: ‟Non mi sento tanto bene”. Questo è l'inizio della folle notte del dottor Galvan. Salvare quell'uomo, impedire che muoia, questa diventa la sua missione. Peccato che a ogni sintomo e a ogni diagnosi facciano seguito un nuovo sintomo e una nuova diagnosi. Il malato passa da tutti gli specialisti, convocati d'urgenza a risolvere uno dopo l'altro crisi acute di ogni genere: occlusione intestinale, esplosione della vescica, attacco epilettico,...
Uno dei romanzi più belli e amati di Luigi Garlando in una nuova versione. Con l'introduzione di Toni Capuozzo
“Dormi. Nel tuo assetto classico, sul divano, in mutande, davanti alla tivù accesa. La spengo” Forse sono di là, forse sono altrove. In genere dormono quando il resto del mondo è sveglio, e vegliano quando il resto del mondo sta dormendo. Sono gli sdraiati. I figli adolescenti, i figli già ragazzi. Michele Serra si inoltra in quel mondo misterioso. Non risparmia niente ai figli, niente ai padri. Racconta l’estraneità, i conflitti, le occasioni perdute, il montare del senso di colpa, il formicolare di un’ostilità che nessuna saggezza riesce a placare. Quando è successo? Come è successo? Dove ci siamo persi? E basterà, per ritrovarci, il disperato, patetico invito che il padre reitera al figlio per una passeggiata in montagna? Fra burrasche psichiche, satira sociale, orgogliose impennate di relativismo etico, il racconto affonda nel mondo ignoto dei figli e in quello almeno altrettanto ignoto dei “dopopadri”. Gli sdraiati è un romanzo comico, un romanzo di avventure, una storia di rabbia, amore e malinconia. Ed è anche il piccolo monumento a una generazione che si è allungata orizzontalmente nel mondo, e forse da quella posizione riesce a vedere cose che gli...
«Questa è la storia di come tramutai l'amore in cenere e poi la cenere, di nuovo, in amore. La prima cosa fu il mio sbaglio. La seconda, la mia colpa». Matteo Bussola racconta un amore. Forte, sciupato, ambiguo, indispensabile. Come ogni relazione capace di cambiarci la vita. «Vita quotidiana, la nostra vita che magari ci sfugge nelle sue minuzie... Bussola la trasforma in storie appassionanti». Natalia Aspesi, «la Repubblica» Una storia delicata e feroce, come tutte le storie d'amore.
Un locale sulla via Roma di Palmi. Una tempesta violenta. Un giovane tradito e disperato. Una coppia di inglesi. Un barista improbabile. Ma dal buio dei tavolini inizia il racconto di un anziano che rimetterà le coscienze nel loro verso. E racconta del suo passato, di una ricca adolescente di Palmi, sfigurata e privata degli arti inferiori da un terribile incidente stradale nel quale ha perso anche la madre, costretta su una sedia a rotelle, allontanata dagli amici e confinata nella immensa villa del padre. Di un ragazzo povero, figlio di pescatori della Tonnara di Palmi, ma talmente intelligente da essere un insegnante di informatica e orfano di padre: Due vite lontane e complicate che, improvvisamente, si incontrano. Una storia d'amore impossibile, circondata di aspetti metafisici, contenuti sociali e salti temporali. Ma anche da personaggi misteriosi e intensi, che svolazzano intorno ad una trama intricata dai risvolti incredibili, forse mitologici.
«Pensava soltanto a quello. Riportare la sua vita a quel punto. Nel punto dove si era interrotta. Si trattava di unire due lembi di terra, due lembi di tempo. In mezzo c'era il mare. Si metteva i fichi aperti sugli occhi per ricordarsi quel sapore di dolce e di grumi. Vedeva rosso attraverso quei semi. Cercava il cuore del suo mondo lasciato».
«Se ti seguissi, Orfeo, mi riporteresti alla solita vita, giornate che finiscono e ripartono, e alla fine ci lasciano invecchiati, di nuovo sull'orlo di lasciarci. L'amore è lontananza, si nutre di distanze impercorribili. Non ho bisogno di vivere con te. In questo buio dove non ti vedo e non ti ho, è perfetto amarti. Fare a meno di te è l'amore».
Se le chiedessero di indicare il punto preciso in cui è cominciata la loro amicizia, Elisa non saprebbe rispondere. È stata la notte in cui Beatrice è comparsa sulla spiaggia - improvvisa, come una stella cadente - con gli occhi verde smeraldo che scintillavano nel buio? O è stato dopo, quando hanno rubato un paio di jeans in una boutique elegante e sono scappate sfrecciando sui motorini? La fine, quella è certa: sono passati tredici anni, ma il ricordo le fa ancora male. Perché adesso tutti credono di conoscerla, Beatrice: sanno cosa indossa, cosa mangia, dove va in vacanza. La ammirano, la invidiano, la odiano, la adorano. Ma nessuno indovina il segreto che si nasconde dietro il suo sorriso sempre uguale, nessuno immagina un tempo in cui "la Rossetti" era soltanto Bea - la sua migliore amica. Elisa è una donna schiva, forse un po' all'antica. Non ama le foto e i social, convinta com'è che chi siamo sia "infinitamente più interessante, e commovente, di quel che vorremmo a tutti i costi sembrare". Ora però vuole mettersi in gioco, fare i conti con se stessa scrivendo: perché soltanto le parole possono restituirci la complessità delle storie che non mostriamo al mondo e ...