Che fare di Carl Schmitt?
Autore: Jean-François Kervégan , Francesco Mancuso
Numero di pagine: 256Un giudizio di Karl Jaspers condensa efficacemente la questione 'Carl Schmitt': quest'ultimo, insieme a Heidegger, tentò di «prendere intellettualmente la testa del movimento nazionalsocialista». Per questo, poco più di vent'anni fa suscitò scandalo la pretesa di considerarlo come un autore destinato diventare 'un classico del pensiero politico'. Oggi, invece, la questione è molto più chiara: un autore al quale sono dedicate dozzine di volumi e articoli ogni anno è già, piaccia o no, un classico. È vero, i suoi avversari teorici – da Strauss a Löwith, da Peterson a Kojève, passando per Blumenberg, Habermas, Derrida – ne hanno discusso aspramente le tesi, spesso per respingerle: ma se oggi esiste un 'caso Schmitt' è proprio perché questo autore, insieme alle sue divagazioni naziste, ha scritto opere che sono da annoverare tra le più importanti e potenti della teoria giuridica e politica del ventesimo secolo. Alcuni concetti elaborati da Schmitt, come il nomos della terra e la costituzione come 'decisione esistenziale', e altri riformulati con originalità come il potere costituente e lo Stato di diritto 'borghese', contribuiscono a illuminare questioni...