CONTENTS: INDICE INTRODUZIONE NORME DI CORRISPONDENZA FONETICA ABBREVIAZIONI Sigle e bibliografia APPELLATIVI (num. 479) TOPONIMI (num. 254) OPERE SCIENTIFICHE DEL PROF. MASSIMO PITTAU
CONTENUTI: Premessa L’etrusco “lingua flessiva” La Morfologia Il genere La declinazione del nome Il nominativo Il genitivo Il genitivo rideterminato Il genitivo patronimico fossilizzato Il dativo L’accusativo Il vocativo Il locativo L’ablativo L’aggettivo Il numerale Il pronome I pronomi dimostrativi La declinazione dei pronomi dimostrativi L’articolo determinativo enclitico Il verbo L’imperativo Il participio presente Il participio passato, medio e passivo La preposizione L’avverbio La congiunzione Il Lessico Sigle e bibliografia
CONTENTS: PREMESSA APPELLATIVI TOPONIMI SIGLE E BIBLIOGRAFIA CURRICULUM DI MASSIMO PITTAU OPERE SCIENTIFICHE DI MASSIMO PITTAU
Riguardo alle proposte di etimologia di toponimi che io presento in questo libro ed anche a quelle che ho presentato in miei scritti precedenti, ritengo opportuno iniziare con una breve, ma - almeno così mi sembra - importante premessa di carattere metodologico. Nella lingua italiana - e credo anche in altre lingue di cultura - il verbo "dimostrare" significa «presentare argomentazioni a favore di una tesi, che costringono l'ascoltatore (o il lettore) a dare il suo assenso». Il "dimostrare", il “dimostrare costrittivo o cogente”, più caratteristico e più significativo è quello che effettua il matematico: l'ascoltatore o il lettore, se è sano di mente e se è in buona fede, è costretto a dare il suo assenso ad una tesi prospettata da un matematico, se le ragioni che la sostengono sono realmente fondate e inoltre regolarmanente connesse fra loro a catena. Orbene, è del tutto certo che il "dimostrare alla maniera matematica" (cioè more geometrico), il “dimostrare cogente” non esiste per nulla nel modo di operare del linguista, sia che egli lavori secondo la prospettiva sincronica o geografica, sia che lavori secondo la prospettiva diacronica o storica. Tratto da...
Italiani dall’esilio L’esilio è un fenomeno che ha interessato tutte le società antiche e moderne: da quella romana a quelle medievali e rinascimentali fino ad arrivare al Settecento e all’Ottocento con le conseguenze prodotte dalla Rivoluzione francese e dalle rivoluzioni «borghesi». Nessuna di queste esperienze è tuttavia comparabile con l’esilio novecentesco provocato dai grandi rivolgimenti sociali e politici che hanno segnato il secolo scorso. Lo scopo della collana, promossa con il generoso sostegno di Paolo Marzotto, è quello di ricostruire storie, individuali e collettive, di uomini e donne vittime delle persecuzioni politiche e razziali messe in atto dai grandi regimi totalitari: storie quasi sempre avventurose e drammatiche. Con i protagonisti di queste vicende, si muovono anche idee, saperi, competenze e sensibilità artistiche. Oltre alle storie degli esuli, la collana vuole dunque ricostruire il flusso di conoscenze che nella prima metà del Novecento si muove prima entro i confini europei e poi tra le due sponde dell’Atlantico. Nell’estate del 1943 esce negli Stati Uniti un libro sull’Italia scritto da due professori di Harvard. What to Do with...
Il quadro teoretico; Certezze nella morfologia sintagmatica: base di lavoro; Ricerca induttiva: tempi, modi, aspetti e diatesi nel sistema verbale; I morfemi verbali; Alcune iscrizioni alla luce delle conoscenze acquisite; Sommario e conclusioni; Indice di concordanza delle iscrizioni etrusche; Indice del lessico etrusco; Indice delle tavole; Indice della materia.
Questo libro racconta le vite di oltre un centinaio di antifascisti, in buona parte lavoratori, che sono nati o hanno vissuto nella Milano dei primi anni del Novecento. Perseguitati, esuli, migranti; persone che hanno pagato cara la ribellione al regime e che hanno scelto di partecipare a quello straordinario momento di lotta antifascista e rivoluzionaria internazionale che è stata la guerra di Spagna, nella quale hanno vissuto momenti eroici ma anche le contraddizioni di quel conflitto, di cui alcuni di loro sono stati vittime. Si tratta talvolta di personaggi noti, comunisti, socialisti, anarchici, che hanno fatto la storia del movimento antifascista italiano e internazionale, in altri casi di quasi sconosciuti. Tra loro si contano anche cinque donne. Cantaluppi racconta questa epopea dal basso, partendo dagli individui, dalle loro esperienze, mostrando in che modo, attraverso le loro vite, siano riusciti a costruire un ponte tra la Milano antifascista, democratica, rivoluzionaria, e la Spagna repubblicana.
This manual aims to provide a systematic and up-to-date overview of Italian linguistics taking into account new research topics such as Italian outside of Italy, historical varieties, or the syntactic properties of early Italian. Particular focus will be placed on linguistic subfields that have grown more important and relevant in the past years and decades, such as pragmatics, textual linguistics, corpus linguistics, or language acquisition.
Gli animali, amati o temuti, mai considerati con indifferenza, sono sempre stati presenti nella nostra vita reale o immaginaria. Troviamo in questo volume l’origine dei loro nomi, i caratteri zoologici essenziali, le leggende, i miti, i modi di dire e i proverbi che li riguardano. Sono stati scelti in base alla loro ‘notorietà’, in numero di cinquecento circa, e ordinati a partire dall’italiano, in voci di ampiezza variabile, in sei altre lingue: francese, spagnolo, tedesco, inglese, russo (le più diffuse tra quelle indoeuropee) e il greco moderno, preso in considerazione per il suo naturale legame col greco antico, estremamente produttivo, spesso tramite il latino, per la creazione dei nomi considerati. La ricca bibliografia finale, per quanto possibile in italiano, o in traduzione italiana, intende offrire al lettore la possibilità di approfondire i temi trattati.
Estremo erede, in ordine cronologico, della tradizione antica sul 'dubius sermo', che risale in ultima analisi a Plinio il Vecchio, il trattato anonimo 'De nominibus dubiis' (VII/VIII sec. d. C., probabilmente composto in Gallia) è costituito da una serie alfabetica di lemmi che vertono per lo più su questioni di genere nominale, ma anche di numero, ortografia e semantica. Esso occupa un posto rilevante nel panorama della trattatistica grammaticale latina sia come fonte di frammenti di opere perdute di età repubblicana e protoimperiale, sia perché è uno dei più precoci testimoni dell'uso scolastico della letteratura cristiana. Il volume curato da Elena Spangenberg Yanes propone una nuova edizione critica del 'De nominibus dubiis', basata sulla prima collazione completa e diretta di tutti i manoscritti conosciuti, che ha condotto a una ricostruzione più affidabile del testo e al recupero della sua 'facies' ortografica originale. La tradizione manoscritta, la struttura e le fonti dell'opera, così come le sue particolarità espressive e dottrinali, sono illustrate nell'ampia introduzione e nel commento continuo. Il volume è completato dagli indici dei lemmi e dei passi...