Il volume raccoglie gli Atti del convegno nazionale di studio che, nei giorni 5 e 6 dicembre 2014, si è svolto a Venosa, organizzato dal Comitato Promotore delle Celebrazioni per il IV Centenario della nascita del Cardinale Giovanni Battista De Luca (istituito con decreto del Vescovo della Diocesi) in stretta collaborazione con il Centro di Ricerca “Renato Baccari” del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Il titolo del convegno e dei relativi Atti richiama l’esigenza avvertita dalla comunità scientifica di recuperare la figura e l’opera del «maggiore giurista italiano del Seicento», il quale nella Roma barocca prima come avvocato, poi come alto prelato e stretto collaboratore di papa Innocenzo XI, profuse grande impegno civile per porre la società e le istituzioni in sintonia con il diritto e la giustizia. Una tematica per certi versi ancora di attualità in un’epoca come la nostra in cui, in una Chiesa scossa da tensioni e da divisioni, il Sommo Pontefice Francesco è impegnato in una lodevole opera di revisione del corpo di leggi dello Stato della Città del Vaticano e della stessa normativa codiciale, applicabile...
Fuori dalla retorica e dai revisionismi arbitrari e strumentali, il volume si interroga sul ruolo del Mezzogiorno nel fare l’Italia e nel costruire lo Stato-nazione lungo il Risorgimento e fino ai primi cinquant’anni. Lo fa chiamando in causa il dialogo tra specialismi diversi con proposte di ricerche i cui esiti dal caso studio convergono verso linee interpretative più generali. Intanto il problema della partecipazione alla causa patriottica; emerge dai lavori la presenza di figure collocabili nei gruppi dirigenti, ma anche quella di un popolo minuto, di figure più “nascoste”: di artieri, bottegai, modesti commercianti, di artigiani/strumentisti componenti le bande musicali e per la maggior parte analfabeti. Viene così messa alla prova la categoria di «rivoluzione», ma anche quella di “controrivoluzione”, “guerra civile”, “conflittualità”. Dopo l’Unità, di fronte alle complesse problematiche legate alla transizione e al progetto di nazionalizzazione, si ricorre ai canali istituzionali (scuola, esercito, famiglia) ma si mettono anche in campo pratiche e modalità diverse per educare e sollecitare senso comune: oltre a scritture e a comunicazione orale, ...
Il libro è uno stemmario delle Famiglie galatinesi. Vi si riportano, accompagnati dalla blasonatura e da brevi cenni storici, gli stemmi lapidei confrontandoli, ove possibile, con l'iconografa contemporanea desunta da repertori araldici contemporanei del Regno. Si accenna all'interesse che avrebbe un esame dei rapporti tra gli Stemmi (o Armi) e le Imprese ed una ricerca sulla attività degli scalpellini e la cultura della committenza.
Durante i secoli dell’età moderna, la penisola italiana – centro del Mediterraneo cattolico – era attraversata da un intenso movimento di uomini, beni e comunità provenienti dall’Oriente ortodosso. Permeata dalle reti e dalle strutture di controllo della Chiesa romana, quest’area assunse sempre di più i connotati di una frontiera, di uno spazio in cui le tensioni e gli antagonismi generati dalle differenze confessionali talvolta si andarono cristallizzando, talaltra lasciarono il posto agli scambi, ai contatti e alle finzioni identitarie. Allontanando lo sguardo dalle civiltà e dalle loro «singolari permanenze», le relazioni tra Occidente latino e Oriente ortodosso sono qui ricostruite attraverso il racconto delle vite ordinarie di medi e piccoli mercanti, soldati e religiosi e del loro complesso mondo relazionale. Analizzando l’esperienza greca del potere cattolico, l’autrice affronta in modo problematico il ruolo della religione nella costruzione delle solidarietà diasporiche e il problema dei confini e delle identità confessionali dentro un mondo in transizione.
[English]:The complex life of Frederick of Aragon, second-born of Ferdinando I of Naples, is analyzed through a work of decomposition and interpretation of the data that concern to the political, cultural and ideological physiognomy of a character considered marginal in the the dramatic Italian events of the end of the XV century. Frederick represents instead, in his formation and his roles, the extraordinary experiment that was the Aragonese system of government, and the meaning of a whole political civilization: the Renaissance of the specula principis, of the political art, that can show once more the measure of its inexhaustible originality through the reconstruction of lives as this, transversals, uniques and deeply absorbed in the practice of the power./ [Italiano]:La complessa vicenda esistenziale di Federico d’Aragona, secondogenito di Ferdinando I di Napoli, viene analizzata attraverso un lento lavoro di scomposizione e interpretazione dei dati che attengono alla fisionomia politica, culturale e ideologica di un personaggio fino a ieri considerato marginale nel quadro dei drammatici eventi italiani di fine secolo XV. Federico compendia in sé, invece, nell’ambiguo...
Gli studi compresi nel volume analizzano la storia giuridica e sociale dell’Europa e dell’America settentrionale dalla fine del Settecento all’età contemporanea. I filoni della riflessione riguardano il rapporto tra cultura giuridica e stato (scienza, legislazione e governo), l’amministrazione della giustizia e la trasformazione delle professioni forensi. È ovviamente presente la faglia di separazione che individua, nel complesso della tradizione giuridica occidentale, i paesi di Common law. The studies included in this volume analyze the legal and social history of Europe and North America by the end of the eighteenth century to the contemporary age. The study investigates the relationship between culture and legal status (science, law and government), the administration of justice and the transformation of the legal professions. That lights up the separation, in the whole complex of Western legal tradition, that identifies the countries of the common law.
Il volume esamina le fonti statutarie di tre centri della Terra di Lavoro, la vasta zona compresta tra le odierne province di Latina Frosinone e Caserta: Spigno Saturnia (LT), con le Capitulationi, seu Statuti della Terra di Spigno; Coreno Ausonio (FR) con i Capitoli della Terra di Coreno; Alvignano (CE), con i Capitula, Statuta, ac Leges Municipales Albiniani. Si tratta di un patrimonio documentario in parte inedito, in parte edito parzialmente o con scarso rigore, che viene qui ricostruito, analizzato e commentato
Gli articoli raccolti nel volume offrono approfondimenti sugli aspetti salienti che determinarono l’affermazione e lo sviluppo del diritto comune, progressivamente irradiatosi in tutta Europa, e dall’Europa in quelle parti del mondo che ne subirono l’influsso. Tre sono le prospettive di ricerca qui approfondite, su un arco temporale di sette secoli (XII-XVIII): i consilia dei giuristi, i percorsi di formazione nelle università (testi, generi letterari, dottrine, cattedre e maestri) e la scienza canonistica. The articles collected in the book offer insights on major aspects that determined the success and development of the ”ius commune”, progressively spread out across Europe, and from Europe to those parts of the world that felt the influence. Three prospects are hereby taken onto account, in a time span of seven centuries (XII-XVIII): the consilia of Jurists, the training paths in universities (texts, literary genres, doctrines, teaching and teachers) and the canonical science.
L’inclinazione della storiografia corrente di inquadrare gli eventi tralasciando le «forze profonde» e l’approccio interdisciplinare risulta specialistica ma anche circoscritta, con conclusioni riduttive o inesistenti circa il senso dell’indagine, che differentemente la Filosofia, le Scienze sociologiche e soprattutto la Teologia aiutano a sviscerare in pienezza. Persino la Storia delle relazioni internazionali non può prescindere da un approccio più robusto e così l’azione della Chiesa cattolica, pur riconoscendo il fondamentale apporto militare altrui, si rivela ricca di spunti di riflessione specie nel Novecento, allorquando il suo operato è stato davvero immane, opponendosi ideologicamente ed eticamente alle tirannidi fascista, nazista e bolscevica, reazioni estreme alla disgregazione e all’ingiustizia causate dall’assenza di certezze. Un impegno intensissimo simile a quello profuso da Alcide De Gasperi nel secondo dopoguerra, avendo il compito di spingere il Paese lontano dalla voragine della sconfitta, alle spalle, ed evitando nel contempo l’abisso comunista dinanzi.
Licita usura, vale a dire liceità del prestito ad interesse, è un concetto non soltanto legittimato dai codici emanati in epoca moderna, ma talmente inciso nella coscienza comune da costituire il perno fondamentale attorno al quale mostra di continuare a ruotare l’universale realtà economica e sociale. Ancora oggi continuano ad affiorare perplessità, se non profondi dubbi, sulla validità o, quanto meno, sui limiti d’applicabilità di sistemi integralmente basati sulla diffusione generalizzata delle pratiche feneratizie. Nella realtà contemporanea, sebbene in termini totalmente differenti, paiono rivivere le medesime rationes, d’ordine etico e giuridico, su cui si fondavano quanti si pronunciarono pro vel contra la licitas del prestito ad interessi dall’epoca medievale sino alla prima metà del XIX secolo. La fedele riproposizione delle opinioni espresse da tali autori e, di conseguenza, la ricostruzione delle modalità di svolgimento dell’intera disputa, costituisce l’obiettivo di questo lavoro. Sono qui presi in considerazione solamente quanti, fra teologi, canonisti e legisti, mostrarono d’aver acquisito un’auctoritas indiscussa ovvero d’aver manifestato...
Le ricerche confluite nel volume, dovute a storici di diversa vocazione, illustrano svariati aspetti della storia dell’Italia medievale e moderna (ordinamenti, economia, società, istituzioni ecclesiastiche e civili, architettura, arte, urbanistica); sono incentrate sulle singole realtà cittadine e su circoscritte aree geografiche e politiche. Fra queste, particolare attenzione è riservata alla città di Siena e al suo territorio, che costituiscono uno dei centri di interesse dell’illustre studioso al quale è dedicata la serie di quattro volumi di cui fa parte il presente. The researches accounted in the volume, being reported by historians who had different vocations, illustrate various aspects of medieval and modern history (laws, economy, society, church and civil institutions, architecture, art, urban planning); they are focused on single town realities and limited geographical-political areas. Among these, particular attention ought to be given to the city of Siena and its territory, which constitute one of the centres of interest for the illustrious scholar to whom is dedicated the series of four volumes, which the present also belongs to.
Il libro si concentra sul rapporto che nei Comuni duecenteschi si instaura tra gli esperti di diritto e il governo delle proprie città. L’indagine ha per oggetto una fase specifica della storia comunale, la seconda metà del Duecento, quando molte città italiane danno vita a forme di governo popolari, caratterizzate dall’affermazione istituzionale di quella parte della cittadinanza generalmente dedita all’esercizio di un mestiere, che non si identifica e si oppone alla aristocrazia urbana (militia). L’interesse principalmente per tre aspetti, cioè il rapporto tra uomini di legge e potere, la dialettica tra identità sociale e ruolo politico del ceto dei giuristi, e più in generale la funzione attribuita al diritto nei governi di Popolo, ha suggerito l’importanza di un approccio comparativo, che mettesse al riparo dal rischio di un modello troppo condizionato da fattori locali. Da qui la scelta di lavorare su tre città (Siena, Perugia e Bologna) che, pur presentando affinità da un punto di vista politico-istituzionale, sono inserite in contesti regionali profondamente diversi. Porre al centro della ricerca il funzionamento del sistema comunale e il ruolo del...
Premessa Prolegomeni bibliografici Bibliografia delle raccolte Le raccolte a carattere generale Le raccolte a carattere monografico Appendice alla bibliografia delle edizioni cinquecentine. Gli incunaboli Indice degli editori, tipografi e librai Indice dei luoghi di pubblicazione Bibliografia analitica dei Trattati Nomi degli autori e loro varianti Indice degli incipit Indice degli explicit
Il 27 gennaio 1559 papa Paolo IV Carafa allontanò tutti i suoi parenti dalla corte di Roma, compreso l’onnipotente cardinal nipote Carlo Carafa. Poco dopo, il 3 febbraio, istituì il Sacro Consiglio – un organo collegiale composto da due cardinali e da un nobile romano di casa Orsini – che sarebbe rimasto in attività fino al 18 agosto 1559, giorno della sua morte. Che significato ebbero questi mutamenti nel governo dello Stato della Chiesa durante l’ultimo scorcio del pontificato di Paolo IV Carafa? La soppressione del Sacro Consiglio, avvenuta lo stesso giorno della morte del papa, coincise con la definitiva scomparsa della politica sperimentata in quei mesi? Il volume cerca di rispondere a queste domande, fondamentali per com- prendere l’evoluzione storica e politica dello Stato pontificio, centrando l’attenzione proprio sul Sacro Consiglio, di cui analizza dettagliatamente la documentazione prodotta. Si scopre così come esso prese decisamente in mano le redini del governo, perseguendo consapevolmente l’obiettivo dell’integrazione dei compositi domini pontifici in un’unica realtà statuale. Fu un’esperienza breve, all’insegna delle ambizioni teocratiche...
Lo storico ha il compito di trasmettere la memoria. Quando, invece, dimenticare diventa una virtù essenziale a ricomporre una comunità? Nell'Atene del V secolo, dopo il regime dei Trenta Tiranni, venne imposto il Patto dell'oblio, che vietava di rivangare il passato al fine di anteporre "alle rivalse private la salvezza della città". Da allora la storia ci ha imposto molte volte di concederci una sospensione della memoria per rimettere le cose in ordine, sia pure provvisorio. Oggi, dopo la fine del Novecento - il secolo delle febbri ideologiche -, fare i conti con la nostra memoria condivisa è diventato più che mai necessario. Perché la scomparsa di fascismo e comunismo non ha significato la fine dell'uso politico del passato: queste pagine attraversano oltre due millenni di storia, di interpretazioni, errori di valutazione e menzogne. Dalla Firenze di Savonarola alla Roma fascista, da Giuda a Napoleone, l'autore intraprende un viaggio coraggioso nella memoria intermittente, con la convinzione che, se saremo capaci di fare i conti con la storia senza preconcetti, saremo finalmente in grado di "ritrovare una base comune da cui avventurarci nella ricerca sul passato".
Nell’Europa dell’età moderna l’affermazione degli Stati, tendenzialmente svincolati dalle Chiese, e la nuova concezione della sovranità portarono ad estendere lo spazio riservato ai rispettivi diritti nazionali. Dal seno dell’onnicomprensivo diritto romano, tradizionalmente studiato ed applicato in simbiosi con il diritto canonico, emerse il ius hodiernum o modernum o anche (dove cominciò a prendere piede l’idea di patria in senso giuridico) patrium: un’etichetta nuova per designare il complesso di norme riguardanti i rinnovati statuti della cittadinanza, i meccanismi di funzionamento delle istituzioni centrali e periferiche, le relazioni tra gli Stati, i valori essenziali tutelati penalmente con i relativi itinerari processuali. Il libro offre una panoramica di questo processo, centrando l’attenzione sulle varie esperienze in Italia e interrogandosi su come la consapevolezza della diversità propria di ciascuna comunità politica sia coesistita con il senso di appartenenza a una comunità giuridica più vasta, europea. Prospetta inoltre una comparazione – nel tempo e nello spazio – con le esperienze culturalmente e istituzionalmente più affini a quella...
Quest'opera ripercorre, tramite la presentazione di vari profili biografici, le vicende del Risorgimento italiano incentrandosi su alcuni dei suoi innumerevoli protagonisti. La scelta dei profili biografici è stata motivata dal desiderio di considerare più aspetti ed aree geografiche della penisola e fornire un quadro d'insieme più variegato, oltre che di includere alcuni tra i protagonisti meno noti o studiati. I personaggi trattati sono appartenuti a differenti correnti politiche-ideologiche e hanno seguito percorsi esistenziali tra loro anche molto diversi – ad esempio, Rossi era un liberale moderato favorevole ad una confederazione italiana mentre Orsini e Tommaseo erano dei repubblicani – ma furono tutti accomunati dal coinvolgimento nelle molteplici vicende politiche, militari (ad esempio, Cadorna e Pepe) e culturali che portarono all'Unità italiana. Oltre ai personaggi convenzionalmente legati al Risorgimento vengono qui studiati anche Pica e Oberdan, il primo perché fu strettamente legato alla lotta contro il brigantaggio e ai moti di rivolta scoppiati come reazione popolare all'unificazione nel meridione e il secondo perché fu, per molti versi, l'ultimo...
I saggi riuniti nel volume seguono, attraverso una lunga serie di approfondimenti monografici, molte svolte cruciali della storia del pensiero giuridico e politico europeo, sia nella prospettiva del diritto comune (civile e canonico) sia in quella dei diritti particolari dei singoli ordinamenti. All’analisi di aspetti più strettamente teorici si affiancano disamine di concrete e specifiche esperienze; si studiano inoltre vicende di libri e testi, come elementi di sollecitazione del dibattito culturale. The essays gathered in the volume, thanks to a long series of in-depth studies, have resulted in a closer look at many crucial milestones in the history of European legal and political philosophy, both from the perspective of the common ”ius commune” (civil and canon) and in particular rights of the individual jurisdictions. Analysis of strictly theoretical aspects are analyzed along with reviews on the subject of specific and concrete experiences; also stories from books and texts have been analyzed as elements of solicitation of cultural debate.
Puntando l’attenzione sul particolare contesto storico-politico del Regno di Napoli in età aragonese (1442-1503), il volume esplora la varietà dei linguaggi connessi con la prassi politica (linguaggi giuridici, letterari, artistici, politici), analizzati nelle loro specificità, ma anche nelle reciproche osmotiche relazioni. Punto di riflessione conclusivo dopo un convegno organizzato a Napoli, integra prospettive e competenze interdisciplinari, mettendo alla prova e affinando l’idea di un graduale sviluppo di un organismo complesso che – attraverso la letteratura, l’oratoria, la trattatistica politica, le rappresentazioni artistiche e le pratiche amministrative – va nella direzione della creazione di un “sistema statuale”, che pure opera ancora sotto la guida della sovranità.