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Il cervello di Carnè. Letterario 1941-1943

Autore: ugo Casiraghi

Il cervello di Carné rende omaggio a una cultura del cinema che prende forma negli anni più duri della Seconda guerra mondiale. Le lettere qui raccolte provengono dall’archivio personale di Ugo Casiraghi – futuro critico cinematografico de l’Unità – ed erano destinate all’amico Glauco Viazzi, riconosciuto critico letterario nel dopoguerra. Siamo negli anni del conflitto e i due giovani sono letteralmente tenuti in vita dalla passione per il cinema, tra esami da sostenere, vicende personali e la guerra, in casa e al fronte. Il “cervello” del titolo è un omaggio alla cultura e al cinema francese, strenuamente cercato nelle sale cinematografiche fatiscenti di una Milano sventrata dai bombardamenti. Una cultura e un cinema presenti ossessivamente nelle lettere, anche oltre i dettami ideologici e le censure di guerra. Il cervello di Carné è anche la metafora della macchina razionale che costruisce il pensiero critico, la partitura letteraria e il senso delle parole nelle lettere che leggerete. Tra le righe si snoda un pensiero ricco, complesso, talvolta involuto, come quello di intelligenze e culture nella stagione più fertile. È la vivacità impetuosa e scomposta ...

La grande rapina al treno

Autore: Elena Dagrada

Questo libro vuole essere un utile viatico per chiunque desideri addentrarsi lungo i sentieri affascinanti del “cinema delle origini”, per imparare a conoscere la prima epoca di vita della storia del cinema. Attraverso l’analisi di The Great Train Robbery, realizzato nel 1903 da Edwin S. Porter, rintraccia le catarreristiche principali di un periodo appassionato e avventuroso, profondamente diverso dal cinema che conosciamo oggi. E lo fa addentrandosi nei segreti del successo di un piccolo grande film, che seppe miscelare sapientemente i temi rappresentati, oltre ad alcune audaci novità nella messa in scena di più azioni simultanee. The Great Train Robbery, infatti, riuscì a unire la spettacolarità dei più arditi procedimenti narrativi del suo tempo al mito popolare per eccellenza della storia americana, quello del “selvaggio West” (wild West), o “lontano West” (far West), facendo presa su un numero di spettatori molto alto anche al di fuori degli Stati Uniti. E seppe sfruttare il contesto iconografico e narrativo maggiormente in voga del tempo – la ferrovia, gli assalti a un treno, le sparatorie e gli inseguimenti spericolati – mettendo il tutto, fra...

Scrivere la storia, costruire l’archivio

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 576

A partire dal Convegno di Brighton del 1978 e dalle elaborazioni della New Film History, la ricerca storica ha progressivamente spostato il proprio baricentro dalla ricognizione critica a forme che ricordano lo scavo archeologico e che hanno come proprio luogo d’elezione l’archivio. Esso si presta così a essere un sistema di organizzazione e di canonizzazione della memoria collettiva che ha trovato nel XX secolo uno straordinario momento di sistematizzazione teorico-epistemologica. In altri termini, l’archivio è la condizione di possibilità di una sfera culturale e della riflessione storica che a essa si lega: stabilisce che cosa sia dentro o fuori rispetto ai dibattiti che le dominano, che cosa sia possibile conservare a livello storico e che cosa non lo sia. All’interno di questo volume, si indagheranno attraverso più prospettive le principali questioni relative alla storiografia del cinema e dei media: il suo orizzonte istituzionale, il rapporto tra materialità ed elaborazione storica, “l’allargamento dell’archivio” dovuto all’inclusione di “oggetti storici” prima trascurati, le diverse forme che può assumere un archivio e la sua funzione per...

Viaggio sulla luna

Autore: Antonio Costa

Il libro è dedicato all’analisi di uno dei film più famosi della storia del cinema: Voyage dans la Lune di Georges Méliès (1902). Partendo dal paradosso che tutti conoscono l’icona della luna colpita dall’obice, ma pochissimi hanno dedicato al film l’attenzione che merita, il volume conduce per mano il lettore alla conoscenza del contesto produttivo (il cinema primitivo), della personalità del suo autore e delle sue straordinarie invenzioni. La struttura è la stessa del libro di Elena Dagrada su The Great Train Robbery di Porter, con una novità: un’appendice dedicata a due opere recenti che, nel nuovo millennio, hanno rinnovato il mito del piccolo film del grande Méliès: Hugo Cabret di Martin Scorsese (2011) e Journey to the Moon (2003) di William Kentridge.

La caduta della casa Usher

Autore: Chiara Tognolotti

Questo libro analizza La Chute de la maison Usher (1928) alla luce del pensiero sul fi lm elaborato da Jean Epstein. A partire dal contesto culturale in cui l’opera è nata e da un profilo del cineasta, esamina l’intrecciarsi di teoria e pratica del cinema attraverso alcune figure: architetture, ritratti, specchi, metamorfosi. Se da un lato la trama presenta temi tipicamente epsteiniani – contiguità di vita e morte, sensibilità privilegiata di alcuni caratteri, fascino inquieto e morboso dell’oscurità –, dall’altro compare un ordito composto dalle sue teorie sul film: fotogenia come relazione inedita tra immagine e realtà, cinema come rivelazione della natura simbolica delle cose, sentire del corpo come strumento di conoscenza. Il volume mostra come Epstein delinei un vero e proprio palinsesto in cui immagine e filosofia trovano una consonanza inattesa.

Grandi affari (Big Business)

Autore: Gabriele Gimmelli

Distribuito nelle sale americane nella primavera del 1929, Big Business (noto in Italia come Grandi affari) è l’ultimo capolavoro muto di Stan Laurel e Oliver Hardy e uno dei titoli imprescindibili per chi voglia accostarsi alla loro opera. Ancora oggi costituisce un esempio raramente eguagliato di slow burn, l’estenuante progressione di gag verso la prevedibile catastrofe finale: una tecnica che nel tempo diverrà il marchio di fabbrica della coppia. Distribuito nelle sale americane nella primavera del 1929, Big Business (noto in Italia come Grandi affari) è l’ultimo capolavoro muto di Stan Laurel e Oliver Hardy e uno dei titoli imprescindibili per chi voglia accostarsi alla loro opera. Ancora oggi costituisce un esempio raramente eguagliato di slow burn, l’estenuante progressione di gag verso la prevedibile catastrofe finale: una tecnica che nel tempo diverrà il marchio di fabbrica della coppia.

Immagini della Modernità

Autore: Claudio Siniscalchi

Numero di pagine: 320

Questo studio si apre con l'analisi di un film italiano, Ossessione (1943) di Luchino Visconti, e si conclude con l'analisi di una altro film italiano, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di Pier Paolo Pasolini. In mezzo c’è la storia del cinema europeo sviluppatasi nell’arco di tempo compreso tra la fine del secondo conflitto mondiale e i primi anni Sessanta del Novecento (nella vicinanza di un passaggio epocale per la cultura occidentale, il sessantotto). Il confronto con alcuni film «esemplari» - essendo le opere cinematografiche un prezioso «documento» per interpretare la storia – consente un avvicinamento alle questioni di maggior rilievo dell’epoca della secolarizzazione. Il neorealismo rappresenta la rivoluzione estetica dalla quale prende avvio il cinema moderno. La politica degli autori a livello teorico, la successiva nouvelle vague e soprattutto il nuovo cinema d’autore affermatosi negli anni Sessanta, non rappresentano solo una «forma» nuova. La «forma» naturalmente ha una rilevanza non trascurabile. Ma dietro le questioni meramente formali, se si amplia il campo di osservazione, si scorgono le profonde mutazioni antropologiche. Il neorealismo...

Immagine n.7: Note di storia del cinema

Autore: Federico Pierotti , Federico Vitella , Gian Piero Brunetta , Anna Gilardelli , Federico Striuli , Massimiliano Gaudiosi , Simone Starace

Numero di pagine: 214

La rivista Immagine. Note di storia del Cinemaè la più antica e gloriosa rivista italiana dedicata agli appassionati di cinematografia, organo ufficiale dell'Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema (AIRSC). Sulle sue pagine hanno scritto studiosi di fama internazionale come Mario Verdone, Aldo Bernardini, Vittorio Martinelli e molti altri. Gli articoli in questo numero: Sette, anzi 8½, a cura di Federico Pierotti e Federico Vitella; La riscoperta di Atlantide.Tappe di storia della storiografia del cinema muto italiano di Gian Piero Brunetta; Lollo vs Marilyn.La rappresentazione del corpo femminile nel cinema e sulle riviste degli anni Cinquanta di Anna Gilardelli; Al fuoco! La tragedia della Minerva Film di Federico Striuli; La città dei giorni dispari. Napoli nel cinema di Eduardo di Massimiliano Gaudiosi; “Una canzonetta, così alla buona”. Spettacolo e metaspettacolo nel cinema di Mario Costa di Simone Starace; Fellini, Flaiano, Pinelli… e gli altri.Considerazioni sul finale di “La dolce vita” di Fabrizio Natalini; Intorno al soggetto di “8½”.Note per la ricostruzione della genesi del film di Paolo Grassini.

Cinema, sorrisi e canzoni

Autore: Claudio Bisoni

Numero di pagine: 244

Il film musicale italiano degli anni Sessanta è un capitolo significativo e ancora poco studiato della storia del cinema popolare nazionale. Questo libro offre la prima analisi a tutto campo dei cosiddetti musicarelli, una serie di film con i divi musicali dell’epoca (Mina, Adriano Celentano, Gianni Morandi, Rita Pavone) e la loro musica. Tra le pagine emerge il modo in cui i film musicali hanno saputo sfruttare i cambiamenti sociali ai tempi del boom economico e stabilire un dialogo con le nuove generazioni di spettatori appassionati. Attraverso molteplici prospettive d’analisi, lo studio si concentra sugli aspetti più rilevanti del filone: le routine produttive dei film a basso costo, le dinamiche economiche che ne spiegano il successo, le forme espressive e narrative. Da un lato la canzone è incorporata nel linguaggio audiovisivo, dall’altro usa il cinema per promuoversi e per rafforzare i riti che la riguardano. Il libro prende inoltre in considerazione le pratiche concrete, troppo spesso trascurate, alla base del consumo quotidiano dei film e delle canzoni, insieme alla capacità di questo cinema di raccontare un capitolo della storia dei giovani, in un decennio di...

Visioni della Grande guerra Volume I

Autore: Alessandro Faccioli

Numero di pagine: 262

Buona parte dei filmati italiani girati durante la Grande guerra è andata perduta. L’impatto che abbiamo con le immagini superstiti, spesso sbriciolate in nuovi contenitori filmici che poco hanno a che vedere con gli “originali”, è lo stesso di quando ci troviamo di fronte a un edificio o a un monumento tardo-medioevale costruito con pietre dell’antichità: spostate, riutilizzate, ricombinate. Ne intuiamo la provenienza ma stentiamo a immaginarci la forma dell’antica costruzione da cui provengono. Alla storia di queste immagini e dei percorsi di riconfigurazione testuale che ne hanno accompagnato la sopravvivenza, è dedicato il primo volume di quest’opera.

Energia, cultura e comunicazione

Autore: Elio Frescani

La pubblicità serve solo per vendere? O diventa anche uno strumento politico inserito in un ampio piano strategico di comunicazione? Una politica comunicativa allettante e incisiva, come quella dell’Ente nazionale idrocarburi guidato da Enrico Mattei, quanto può incidere sulla società e quanto ne rifl ette di essa? Quanto può infl uenzare l’immaginario collettivo degli italiani? Sono solo alcune delle domande a cui prova a dare risposta il volume. E lo fa attraverso l’analisi della strategia politica della comunicazione attuata dall’azienda dal miracolo economico agli anni Settanta. Le interviste alla Rai del presidente Enrico Mattei, i cortometraggi pubblicitari per la rubrica televisiva Carosello e le prime due riviste aziendali sono alcuni degli strumenti di comunicazione che, in sinergia tra loro, rispondono al bisogno di presentare al pubblico l’immagine di un’azienda moderna e di successo. Il volume documenta lo stretto legame che le attività dell’azienda hanno avuto con la società italiana, non solo perché l’Eni è stato uno dei pilastri del boom economico, ma anche per la capacità della politica comunicativa aziendale di rifl ettere l’immaginario...

Il cinema dello sguardo

Autore: Federico Pierotti , Federico Vitella

Numero di pagine: 240

Attraverso quarantacinque film esemplari, riletti secondo una pluralità di prospettive e metodi d’indagine, il volume compone un affresco inedito del cinema come arte dello sguardo, dalle vedute dei fratelli Lumière sino alla rivoluzione digitale di Matrix. Con un testo di Sandro Bernardi e il contributo di Lucilla Albano, Silvio Alovisio, Fabio Andreazza, David Bruni, Lucia Cardone, Giulia Carluccio, Alessia Cervini, Adriano D’Aloia, Elena Dagrada, Roberto De Gaetano, Francesco Di Chiara, Ruggero Eugeni, Michele Guerra, Cristina Jandelli, Suzanne Liandrat-Guigues, Sandra Lischi, Giacomo Manzoli, Carmelo Marabello, Luca Mazzei, Elena Mosconi, Jean Mottet, José Moure, Luigi Nepi, Paolo Noto, Peppino Ortoleva, Stefania Parigi, Guglielmo Pescatore, Federico Pierotti, Francesco Pitassio, Veronica Pravadelli, Leonardo Quaresima, Philippe Ragel, Jacqueline Reich, Thierry Roche, Augusto Sainati, Simonetta Salvestroni, Pierre Sorlin, Noa Steimatsky, Tomaso Subini, Giorgio Tinazzi, Chiara Tognolotti, Paola Valentini, Luca Venzi, Federico Vitella, Vito Zagarrio.

La scuola dove si vede

Autore: Silvio Alovisio

Numero di pagine: 390

Tra la crisi di fine secolo e la Prima guerra mondiale il cinema diventa anche in Italia un’esperienza sociale diffusa, capace di attirare spettatori di ogni età, genere e classe. Negli stessi anni la scuola italiana prova a rinnovarsi, e la riflessione pedagogica vive una fase di maturazione critica, sviluppando un confronto intenso e profondamente radicato nella società. La scuola che si vede vuole raccontare l’intreccio tra queste due stagioni per molti aspetti straordinarie nella storia dei media e dell’educazione in Italia. La possibilità che le immagini animate assumano un ruolo decisivo nell’azione educativa alimenta un confronto febbrile, animato da ministri giolittiani, massoni, sacerdoti progressisti, liberali conservatori, radicali repubblicani, gesuiti, socialisti, giovani maestre, direttori didattici, professori universitari, giornalisti, economisti ecc. I numerosi interventi sul tema (di cui si propone una rappresentativa selezione) mettono a fuoco i problemi cruciali di un paese che sta costruendo la sua strada verso la modernità, ma non solo: dal dibattito emerge anche una riflessione profonda sul cinema, attenta a raccordare la funzione sociale del...

Agon logon. Il Protagora di Platone fra Eristica e Commedia.

Autore: Andrea Capra

Numero di pagine: 241

La natura dialettica e drammatica del pensiero di Platone si rivela pienamente nel Protagora, il più teatrale fra i suoi dialoghi. Il significato dell’opera emerge da un’indagine che muove dalla forma, con uno sforzo teso a ricostruire gli orizzonti d’attesa di un pubblico espertissimo di teatro. Simile a un eroe comico, Socrate varca la soglia della famigerata casa di Callia, munifico ospite dei sofisti; gli appare un aldilà bizzarro, riecheggiante i mondi avversi che l’eroe aristofaneo era chiamato a esplorare e combattere. Ma questo aldilà si colora di sfumature che preludono all’ontologia matura di Platone: è il mondo della polis, formato da larve dotate di una empeiria elusiva, che sfugge alle prese del sapere oggettivo. Oltre quella soglia, Socrate trova insomma la caverna di Platone, teatrino di ombre in cui tuttavia il filosofo ha il dovere di combattere come meglio può. Ecco dunque un Socrate odissiaco e pugnace, in lotta con un avversario disposto a negare i presupposti stessi della dialettica. Il motivo del duello verbale (agon logon) era centrale tanto nella commedia antica quanto nelle esibizioni pubbliche dei sofisti. Con un occhio alle Nuvole, Platone ...

L'attore in primo piano

Autore: Cristina Jandelli

Numero di pagine: 192

Oggi gli attori cinematografici recitano, siamo in grado di riconoscere diversi stili nelle performance dei protagonisti dei film che amiamo, ma non è sempre stato così. Quando il cinema era appena nato iniziò a prosperare grazie ad attori e attrici ma senza che loro potessero parlare. All’epoca, quando la recitazione era appannaggio dei soli interpreti teatrali, non aveva alcun senso immaginare un gesto artistico nel lavoro di scritturati che si limitavano a posare: infatti si parlava al massimo di esibizione e i personaggi cinematografici cominciavano appena a comparire. Il libro vuole spiegare due cose: come sia avvenuto il passaggio dalla casualità con cui i primi volti del cinema, posti davanti alla macchina da presa, hanno emozionato generazioni di spettatori e la nascita di una nuova professione artistica. Gli attori, affacciati dal grande schermo, hanno raccontato personaggi chiave delle nostre vite e lo hanno fatto recitando. Come bambini diventati adulti, prima li abbiamo amati, poi compresi. Il presente volume tenta di mostrare come e perché.

Valentina Cortese

Autore: Cristina Formenti

La collana Quaderni degli attori milanesi intende valorizzare e far conoscere il lavoro di quegli attori che hanno avuto un ruolo centrale nel panorama del mondo dello spettacolo del Novecento e la cui formazione e attività nel capoluogo lombardo, non tanto e non solo legata al mero dato anagrafico, è stata determinante.

Cinema e Storia 2017

Autore: Pierre Sorlin

Numero di pagine: 222

Nella produzione cinematografica del XX secolo alle logiche industriali ed artistiche si sono spesso sovrapposti interessi politici e ideologici. Circolando su tutto il globo e veicolando stili di vita e informazioni culturali, i film sono stati anche un’occasione di incontri (e scontri) economici, diplomatici, propagandistici e professionali. Commercio, ideologie, rapporti interstatali e transnazionali si sono intrecciati a partire da bobine di pellicola, rese preziosissime da un’enorme domanda. Dalla Grande guerra alla sfida globale Usa-Urss – passando per l’età dei totalitarismi, il secondo conflitto mondiale e la ricostruzione post bellica – i diversi articoli qui presenti mettono a fuoco un’epoca in cui il cinema si è affermato come mezzo di relazione internazionale e modo di proiettarsi di ciascun Paese oltre i propri confini. In maniera originale e multidisciplinare, questo numero analizza quanto e in che modo abbia inciso il cinema nella storia internazionale del Novecento e come abbia saputo raccontare – meglio di qualsiasi altro medium – il «secolo breve» ai suoi contemporanei e alle generazioni successive. Completa la rivista la sezione Stile libero...

Andrej Tarkovskij. Andrej Rublëv

Autore: Marina Pellanda

Numero di pagine: 293

La storia di Andrej Rublëv, il secondo lungometraggio di Andrej Tarkovskij, ha inizio nel 1964 quando, dopo il successo dell’Infanzia di Ivan, al regista vengono concessi i finanziamenti che gli permetteranno di raccontare la vita del più grande pittore di icone del medioevo russo. All’epoca l’Unione Sovietica sta vivendo il «disgelo» voluto da Chruščëv, durante il quale si susseguono alcuni timidi segnali di apertura. Proprio sfruttando questi spiragli di libertà, Tarkovskij racconta la vicenda del monaco pittore vissuto in tempi calamitosi (la Russia del XIV e XV secolo), facendone una metafora del potere salvifico dell’arte e dello spirito dell’uomo, e un atto d’accusa verso i totalitarismi che non ha perso nulla della sua forza originaria.

Metodologie di analisi del film

Autore: Paolo Bertetto

Numero di pagine: 304

L'analisi del film ha trasformato gli studi sul cinema e li ha iscritti nell'orizzonte della cultura interpretativa contemporanea. Il volume spazia dalla post-semiotica alla critica stilistica, dal rapporto tra cinema e gender all'analisi iconologica, all'ermeneutica e alla decostruzione, presentando una gamma delle possibili tecniche di interpretazione del film diffuse nelle ricerche internazionali.

L’ultimo tabù

Autore: Giuseppe Previtali

La morte è oggi uno degli elementi più ricorrenti dell’immaginario visivo occidentale. Se da una parte la comunicazione audiovisiva tende a presentare il cadavere come un oggetto spettacolare, dall’altra esso è diventato una posta in gioco cruciale nell’arena politica, in particolare a seguito della circolazione internazionale di alcuni video dello Stato Islamico. Se è vero che la teoria del cinema si interroga da tempo sull’idea-limite del filmare la morte e che pare esistere a livello antropologico una connessione profonda fra l’atto di prendere un’immagine e quello di togliere la vita, urge costruire una cornice teorica coerente che sia in grado di interrogare la complessità del fenomeno, tracciando genealogie impreviste ed evitando facili semplificazioni: offrendo un punto di vista nuovo e fortemente interdisciplinare su questo intricato insieme di questioni.

Tutte le opere

Autore: Aldo Buzzi

Numero di pagine: 566

Dal Taccuino dell’aiuto-regista impaginato da Bruno Munari a Parliamo d’altro, passando per L’uovo alla kok, straordinario capolavoro di letteratura gastronomica, per la prima volta sono qui raccolte in un unico volume tutte le opere di Aldo Buzzi (1910-2009), “maestro nascosto” della nostra letteratura. Eclettico, (auto)ironico, imprevedibile, in oltre sessant’anni di scrittura Buzzi conduce il lettore dalla Roma del cinema di Fellini e Lattuada alla New York dell’amico Saul Steinberg, alla Russia di Cˇechov, in un montaggio serrato di tempi, luoghi, persone e stati d’animo. Condotta sulle carte dell’archivio personale di Buzzi, questa edizione comprende un’ampia scelta di scritti rari e inediti e una cronologia della vita e delle opere. “Aldo Buzzi fu un uomo che amava perdersi nei frammenti. Per questo adottò i generi più diversi: taccuini, viaggi, lettere, ricette, memoria. Fece della originalità il punto fondamentale dove il desiderio di svanire urtava con quello di esserci. Quel modo di raccontare che Buzzi amò somiglia a certi giardini pubblici: incolti e per questo liberi e incantevoli. Luoghi proibiti dove nessuno poteva avere accesso. Al...

I protagonisti

Autore: Cristina Jandelli

Numero di pagine: 176

Come recitano i protagonisti del cinema contemporaneo, quali figure incarnano attori e divi incaricati di rappresentare la crisi del personaggio di finzione nel complesso scenario attuale? Mentre la tecnologia digitale riconfigura fisionomie e prestazioni, indagare il contributo degli interpreti appare particolarmente necessario. La riflessione complessiva muove dall'analisi della recitazione dei protagonisti di una ventina di film recenti europei e americani. Il loro stile di recitazione emerge dalla lettura di singole interpretazioni che inevitabilmente rimandano ad altre, intrecciando percorsi in grado di evidenziare il valore artistico del lavoro attoriale per lo più occultato dalle storie del cinema, dal sistema produttivo e dai circuiti della comunicazione. Osservare la recitazione dei protagonisti aiuta a comprendere l'indispensabile funzione dell'attore nel film di finzione: valutandone l'espressività ed esplorandone il corpo, luogo di tutte le tensioni che attraversano il suo statuto nella contemporaneità, emerge la performance. Volti, gesti, espressioni e voci danno vita a personaggi sempre più dissociati e multiformi, inevitabilmente legati alla condizione...

L’epidemia dell’immaginario

Autore: Slavoj Žižek

Come ci si può, oggi, sottrarre al profluvio di immagini, notizie, informazioni mediali, o persino realtà simulate? Dove si trova l’autenticità a cui ancorare definitivamente una ritrovata fede in noi stessi e nella realtà che ci circonda? Un tempo, dice Slavoj Žižek, le cose erano più semplici: si potevano criticare le forme ideologiche come “feticismo”, “illusioni”, “mistificazioni” proprio facendo appello al senso di realtà. Oggi, invece, occorre procedere al contrario: da quando la “realtà” che ci circonda ha assunto le fattezze postmoderne dell’informatizzazione digitale, e si è “virtualizzata”, occorre ritornare a criticarla partendo dal suo supplemento illusorio: dal lato dell’Immaginario. Uno dei compiti principali della filosofia oggi sarebbe dunque quello di criticare lo statuto dell’immaginario e il suo rapporto con la realtà. Se non che, con la sua ormai celebre capacità di rovesciamento dialettico, Slavoj Žižek ci indica ancora una volta con questo suo testo che le cose non stanno esattamente così. Infatti, la distinzione stessa tra realtà e fantasia, tra reale e immaginario, è una falsa distinzione – ed è irreale e...

Cinema e Storia 2021. Ripensare la Guerra Fredda cinematografica

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 240

Questo numero di Cinema e Storia mette in discussione la categoria della Cinematic Cold War, a dieci anni dall’uscita del lavoro pionieristico di Youngblood e Shaw. Il suo intento è mostrare come le attuali ricerche sul tema superino il tradizionale schema bipolare limitato alle politiche cinematografiche dei governi di USA e URSS – e alle loro concrete espressioni filmiche – durante la Guerra Fredda, inquadrando, invece, la questione nell’ottica multipolare della Global Cold War. Gli articoli qui proposti illuminano, infatti, le dinamiche complesse che videro protagoniste le cinematografie delle superpotenze in alcune aree geopolitiche e in alcuni momenti chiave dell’antagonismo Est-Ovest; ma anche la declinazione cinematografica della Guerra Fredda in altri contesti dello scenario globale, non sempre allineati univocamente con Stati Uniti o Unione Sovietica. Si evidenzia cosi il ruolo cruciale degli attori locali nell’accettare, negoziare o rifiutare l’influenza filmica americana o sovietica, le origini della contrapposizione durante la Seconda guerra mondiale e si affrontano temi altrettanto originali quali il fattore tecnologico nella cooperazione/competizione...

Bud Spencer e Terence Hill. La vera storia di Giuseppe Colizzi

Autore: Francesco Carrà

Numero di pagine: 220

Giuseppe Colizzi è un nome sicuramente sconosciuto al grande pubblico cinematografico (e forse, in parte, anche al piccolo) ma per ciò che ha inventato l’industria italiana del cinema dovrebbe, almeno, ricordarsi ancora di lui. Ma cosa ha inventato di così eclatante quest’uomo... una formula segreta? Non proprio, ma la formula per attirare il pubblico al cinema quella sì, e ha un nome, anzi due, Terence Hill e Bud Spencer! Se in Dio perdona... io no!, l’esordio cinematografico di Colizzi, la scoperta della coppia è avvenuta per caso, con i film successivi il regista saprà re-inventarla e dosarne le potenzialità all’interno delle sue sceneggiature. Giuseppe Colizzi, però, non può essere identificato solamente come l’inventore di Terence Hill e Bud Spencer, altrimenti passerebbero in secondo piano le sue doti di regista formatosi con una gavetta cinematografica che lo ha portato a lavorare con registi del calibro di Luigi Zampa, Federico Fellini, Sergio Leone e molti altri. Dietro il carattere ironico dei suoi film si nasconde la figura di un uomo complesso, forse non capito fino in fondo, in ogni caso un uomo dal talento multiforme: ben prima di passare alla...

Cinema e Storia 2015

Autore: Vito Zagarrio

Numero di pagine: 204

Questo numero della rivista prende in esame l’antifascismo come uno degli orizzonti tematici che meglio consentono di mettere a fuoco i problematici rapporti tra il cinema e la storia in Italia. È infatti su tale terreno che più chiaramente si evidenzia la relazione “non riconciliata” tra i due ambiti soprattutto laddove essa si definisce nella continua rincorsa di un epos nazionale che proprio nel mito resistenziale tenta di rintracciare il suo terreno d’elezione. I saggi contenuti nel presente dossier si soffermano su un lungo e articolato percorso che va dalla ricerca della nuova identità nazionale passante attraverso il sacrificio cruento e la conseguente monumentalizzazione dei martiri della guerra attuata dal cinema del dopoguerra alla disillusione che sopraggiunge con la fine dell’unità resistenziale; dalla storicistica (quanto ideologica) esigenza espressa dalla produzione filmica dei primi anni ’60 di porre il presente in continuità con il passato della guerra partigiana alla presa d’atto dell’incapacità di dare vita, come già accaduto per il Risorgimento, ad una vera e propria “grande narrazione” nazionale, fino al connubio tra contrapposizione ...

Le edizioni Laterza

Autore: Michele Sampaolo , Editori Laterza

Numero di pagine: 1524

Il 10 maggio 1901 Giovanni Laterza diffondeva una circolare nella quale annunciava l'esordio della casa editrice Laterza con i volumi della "Piccola biblioteca di cultura moderna" e il cantiere della "Biblioteca di Cultura Moderna". Ai primi, incerti, passi di un'iniziativa con forte matrice locale seguì l'incontro con Croce e il decollo di una sigla che da allora ha acquisito un solido posto nell'editoria italiana ed europea. Nel 2001 è stata realizzata la prima edizione di questo Catalogo storico, per celebrare il centenario della casa editrice ma anche per onorare la memoria di chi l'ha guidata, trasformata, rilanciata, dal secondo dopoguerra alle soglie del Duemila: Vito Laterza, scomparso nel maggio di quell'anno. Questa edizione del Catalogo, aggiornata al 31 dicembre 2020, viene pubblicata vent'anni dopo per testimoniare come l'impegno di Vito Laterza, al pari di quello del fondatore Giovanni Laterza, è stato portato avanti. Con problemi, soluzioni e iniziative nuovi, ma sempre con l'obiettivo di selezionare, dare forma, diffondere contenuti culturali di qualità. Nel Catalogo storico sono contenuti tutti i titoli pubblicati in centoventi anni dalle Edizioni Laterza....

Dentro al fotogramma

Autore: Robert Lumley

Numero di pagine: 240

Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian sono figure di culto nel panorama del cinema d’avanguardia. Le retrospettive di Parigi (Jeu de Paume) e New York (MoMA) li hanno ormai consacrati tra gli artisti visivi più influenti del nostro tempo. Il libro di Robert Lumley è il primo a presentarne l’opera in maniera complessiva, discutendo sistematicamente i film più importanti, come i primi cortometraggi “profumati”, le installazioni per musei italiani e stranieri, i progetti oggi in corso. Al centro di questa ricostruzione ci sono i grandi temi dei due cineasti: la Prima guerra mondiale, l’età dei totalitarismi contrapposti, la tragedia del colonialismo, i genocidi. Lumley getta luce sul laboratorio di idee dei due filmmaker, ricostruendo una trama di riferimenti concettuali che consentono di mettere a fuoco le loro opzioni estetiche e politiche, passando da André Breton a Theodor W. Adorno, Gustav Mahler, Walter Benjamin, Dziga Vertov, Judith Butler. Quindi ci accompagna nell’officina dei due filmmaker, approfondendo i procedimenti pressoché unici da cui nascono le loro opere. Tutti i loro film riutilizzano pellicole d’archivio, i cui fotogrammi vengono ingranditi, ...

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