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L’italiano tra parola e immagine: graffiti, illustrazioni, fumetti

Autore: Claudio Ciociola , Paolo D’Achille

Numero di pagine: 296

Codice verbale e codice figurativo sono distinti, ma spesso anche complementari. Parlare di graffiti, illustrazioni e fumetti in rapporto all’italiano è un modo per ripercorrere l’intera storia linguistica nazionale, aperta dal graffito della catacomba di Commodilla a Roma, uno dei più antichi testi in volgare dell’intero mondo romanzo. I saggi che aprono e chiudono il volume sono dedicati alle “scritture esposte” del presente e del passato, affidate non al libro cartaceo, ma ad altri materiali, per una lettura in spazi aperti, spesso pubblici. Si va dall’antico e noto esempio pittorico di una basilica romana a un bassorilievo trecentesco napoletano; da varie scritte umbre medievali e moderne al “visibile parlare” della grande pittura toscana tre-quattrocentesca, che ha in Dante un imprescindibile punto di riferimento; dalle scritte medievali destinate a usi religiosi o magici agli ex voto popolari dei secoli XVI-XIX, fino a forme contemporanee di scritte di carattere effimero, come gli striscioni di protesta, quelli esposti negli stadi, i graffiti metropolitani. Le illustrazioni sono qui rappresentate dai manoscritti di Leonardo, dalle immagini con cui Manzoni...

L’Inquisizione romana, i giudici e gli eretici

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 249

Sulla scia delle pionieristiche ricerche di John Tedeschi sulla storia istituzionale del Sant’Uffizio romano e delle sue indagini sull’emigrazione dei dissidenti, la censura libraria, la storia dell’eresia nel Cinquecento e la storia degli ebrei, alcuni tra i maggiori storici d’Italia, e non solo, affrontano temi importanti per la storia politica, culturale e religiosa della prima età moderna per offrire un piccolo omaggio a uno studioso italo-americano di grande sensibilità e apertura intellettuale.

Il Lucidario bergamasco

Autore: Marco Robecchi

Numero di pagine: 362

Composto al volgere del secolo XI, l’Elucidarium di Onorio Augustodunense godette di un’enorme fortuna nel corso di tutto il Medioevo. I manoscritti dell’originale latino sono centinaia, e altrettanto eccezionale è il numero di versioni nelle varie lingue europee. In ambito italiano si contano una traduzione dal francese, conservata da una trentina di codici, e tre volgarizzamenti dal latino, uno milanese, uno bolognese e uno bergamasco. Di quest’ultimo, tramandato da un unico manoscritto della metà del XV secolo, si offre qui per la prima volta l’edizione critica. Lo studio che la correda ne ricostruisce la genesi entro l’ambiente delle confraternite laiche che nella Bergamo quattrocentesca collaborarono strettamente con gli ordini mendicanti. All’interesse che ne consegue sul piano storico documentario si assomma quello linguistico, trattandosi di un testimone importante del volgare impiegato nella cittadina orobica, aperto agli usi delle scriptae sovramunicipali padane ma ancora poco permeabile all’influsso del toscano in via di affermazione.

Nuovi media e lessicografia storica

Autore: Wolfgang Schweickard

Numero di pagine: 216

In the last few years, the headlong development of electronic data carriers and electronic data transmission has occasioned changes in historical lexicography that mark the onset of a new epoch. The volume contains articles by authors specializing in Italian Studies, French Studies, and German Studies on the establishment and use of databases on the internet and on CD-ROM, editorial principles and problems in the preparation of textual base material, and case studies on the significance of the new media for ongoing projects in the historical lexicography of Italian.

Critica del testo (2015) Vol. 18/3

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 423

Presentazione di Simone Marcenaro e Isabella Tomassetti Anomalie e trasmissione manoscritta Riccardo Viel, Interferenze linguistiche e trasmissione manoscritta: alcune note su Marcabru Giorgio Barachini, Tot franchamen, donna, venc denan vos (BdT 326.1): attribuzione ed edizione Fabrizio Costantini, Osservazioni sul corpus di Bernart de Ventadorn: anomalie macrotestuali, seriali e d’attribuzione Simone Marcenaro, Duplicazioni, doppie tradizioni e attribuzioni divergenti nella tradizione lirica galego-portoghese Maria Sofia Lannutti, Ancora sulle canzoni di Colin Muset: anomalie formali e tradizione manoscritta Sara Natale, Riflessioni in margine alla compilazione di TraLiRO. Sostanza e forma in alcune edizioni di testi italiani Isabella Proia, A proposito della koinè galego-castigliana. Alcune considerazioni sulla tradizione testuale dell’Arcediano de Toro Residui, tradizioni, canoni Armando Antonelli, Modalità eterodosse di trasmissione del testo romanzo tra Medioevo ed Età Moderna 157 Stefano Resconi, Tracce, ricontestualizzazioni, canali di trasmissione peculiari: percorsi tra le liriche oitaniche trascritte al di fuori dei canzonieri francesi Luca Barbieri, Thibaut le...

Manuale di linguistica italiana

Autore: Sergio Lubello

Numero di pagine: 746

This manual aims to provide a systematic and up-to-date overview of Italian linguistics taking into account new research topics such as Italian outside of Italy, historical varieties, or the syntactic properties of early Italian. Particular focus will be placed on linguistic subfields that have grown more important and relevant in the past years and decades, such as pragmatics, textual linguistics, corpus linguistics, or language acquisition.

La Tradizione del De Medicina Equorum di Giordano Ruffo

Autore: Antonio Montinaro

Numero di pagine: 279

Fra il 1250 e il 1256 Giordano Ruffo, nobile calabrese al servizio dell’imperatore Federico II, portava a compimento in latino il De medicina equorum, l’opera che segna la rinascita della trattatistica veterinaria medievale. Essa godette di una diffusione talmente ampia da potersi ritenere un vero e proprio best seller, la cui fortuna si evince dal numero di testimoni superstiti censiti, ben 189 (173 manoscritti e 16 a stampa) in 8 varietà linguistiche differenti: latino, italoromanzo, francese, occitanico, catalano, gallego, ebraico e tedesco. A fronte di una tradizione così ricca e articolata, il trattato risulta poco studiato. Manca l’edizione critica del testo latino e sono pochissime, solo cinque, le traduzioni edite: tale situazione editoriale rende assai difficoltosa l’identificazione dei percorsi che hanno caratterizzato la diffusione romanza e non romanza dell’opera e problematica l’individuazione delle famiglie dei testimoni. Il volume intende fare il punto della situazione sulla frastagliata tradizione testuale del De medicina equorum: dopo aver fornito dettagliate informazioni su Giordano Ruffo e il suo trattato, si presentano i dati ricavati dalla...

Critica del testo (2015) Vol. 18/2

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 171

Saggi Giulia Murgia, Il tema della tomba degli amanti nella Tavola Ritonda a confronto con la tradizione tristaniana francese e castigliana Anne Robin, L’effacement et le dénigrement des femmes dans le Décaméron d’Antoine Vérard (1485) Lorenzo Fabiani, Ezra Pound e gli studi su Cavalcanti in America Ermeneutica minima Carlo Pulsoni, Luca Zuliani, Negli scrigni di «Arsenale»: varianti inedite di Caproni (e un’interpretazione della poesia Il nome) Rassegne Luna Cacchioli, Alessandra Tiburzi, Contributi e fonti per lo studio del volgare esposto in Italia A proposito di... Paolo Maninchedda, Note sul lessico medievale sardo alla luce di una recente edizione Summaries Biografie degli autori

Nuove prospettive sulla tradizione della «Commedia». Seconda serie (2008-2013)

Autore: Elisabetta Tonello , Paolo Trovato

Numero di pagine: 234

La discussione sulla tradizione manoscritta della Commedia - bloccata per oltre un trentennio dalla presenza di un'edizione "ufficiale" subito avallata dagli specialisti (l'Edizione Nazionale del 1966-1967, curata da Giorgio Petrocchi), ma esplosa dopo l'apparizione della Commedia curata da Federico Sanguineti nel 2001 e rilanciata nel 2007 da un volume miscellaneo intitolato Nuove prospettive sulla tradizione della “Commedia” - non accenna a placarsi. Di qui l'idea della presente raccolta, che contiene saggi di taglio e argomento diverso, ma tutti caratterizzati dall'attenzione agli esiti più recenti della ricerca e dal desiderio di continuare a offrire nuovi dati per avviare a soluzione un problema tra i più delicati della filologia moderna, da cui dipende la stessa ricostruzione del testo di Dante. Il primo obiettivo di queste pagine è appunto quello di consentire, tanto agli specialisti quanto agli studenti di italianistica e alle persone colte, di seguire più agevolmente il vivace dibattito in corso.

Critica del testo (2018) Vol. 21/1

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 245

Saggi Dario Mantovani, Il gesto nella geste: strategie linguistiche e semiotiche nella Chanson de Guillaume Nadia Cannata, Scrivere per tutti. Il volgare esposto in Italia (secc. IX-XV) Ecdotica Maria Accame, Riflessioni di Piero Vettori sulla restituzione dei testi Sofia Canzona, Il laboratorio redazionale dell’Ottonieri: un crocevia filologico tra le carte leopardiane Letture Maria Serena Sapegno, Oltre Petrarca: Vittoria Colonna da Boccaccio a Dante Radiografie Giovanni Strinna, La tomida femina e la via del Calvario. Una rilettura delle benedizioni di Clermont-Ferrand Vincenzo Cassì, “Pater semper incertus”? Problemi di datazione e attribuzione nel Cantare di Giusto Paladino Paola Navone, Note storiche e archivistiche sul Fondo Mussafia della Biblioteca Umanistica dell’Università di Firenze (parte II) Summaries Biografie degli autori

Le diverse pagine. Il testo letterario tra scrittore, editore, lettore

Autore: Alberto Cadioli

Numero di pagine: 256

Chi decide di pubblicare un determinato libro e quale titolo dargli? Chi seleziona l'immagine di copertina e le parole dei risvolti? Quale testo trova il lettore? Ogni edizione, del resto, è sempre diversa in base all'interpretazione dell'editore. I capitoli di "Le diverse pagine" rispondono a queste e a tante altre domande, spiegando - di capitolo in capitolo e con ampia ricchezza di esempi qual è il ruolo dell'editore, come compie le sue scelte, come interviene sulla scrittura di un autore e come, infine, attraverso la forma del libro, suggerisce al lettore che cosa leggere.

Poesia e ritratto nel Rinascimento

Autore: Lina Bolzoni

Numero di pagine: 296

Mito dalle origini antiche e potente topos letterario, il ritratto è celebrato dai poeti del nostro Rinascimento come l’arte ‘divina’ che rende presente e vicino chi è lontano, imago sostitutiva dell’oggetto del desiderio. Tuttavia il connubio tra scrittura e arte figurativa si complica, proprio tra Quattro e Cinquecento: la pratica del ritratto si va diffondendo in modo pervasivo e, mentre cambia lo status dei pittori, si apre per i letterati una partita imprevista, fatta di mutati rapporti di forza e di confronto ravvicinato. Ecco perché «una poesia che parla di un ritratto è sempre una rappresentazione della diversità, spesso anche della competizione fra parola e immagine». Petrarca è il primo a inaugurare il doppio registro, cantando al tempo stesso la forza e lo scacco del ritratto figurativo in due celebri sonetti che dedicò al dipinto di Laura realizzato dall’amico Simone Martini. Il suo dittico stabilisce un modello che sarà ripreso, variato, tradito per secoli. Il volume presenta una ricca selezione di testi poetici sul ritratto, accompagnati dalle immagini cui rinviano o con cui si intrecciano. «Una delle costanti di grande interesse dei testi qui...

Principi e corti nel Rinascimento meridionale

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 385

Tra la fine del xiv e l’inizio del xvi secolo in diversi centri dell’Italia meridionale si sviluppò una vita letteraria e artistica di grande rilievo. Oltre alla corte regia della capitale, ineludibile modello di riferimento e centro di attrazione, ne esistevano numerose altre, che costituivano altrettanti poli culturali, disseminati anche nelle province più remote. Poli rappresentati non solo da luoghi fisici di residenza, ovvero da palazzi o castelli, ma anche da fitte e straordinariamente ampie reti di relazioni, committenze, movimenti di persone e oggetti. Un particolare rilievo viene qui riservato ai Caetani, che fissarono la sede del loro potere tra Fondi e Sermoneta; ma trovano spazio per analisi approfondite anche altre corti, che ebbero radicamento cittadino, regionale o sovraregionale.

Platonis Euthyphron Francisco Philelfo interprete, Lysis Petro Candido Decembrio interprete

Autore: Plato , Pier Candido Decembrio

Numero di pagine: 219

Le ragioni della scrittura

Autore: Stefano Zamponi

Numero di pagine: 354

I saggi pubblicati in questo volume affrontano due momenti fondamentali della storia della scrittura latina in Italia: definizione e diffusione della nuova scrittura libraria che ha dominato l’Occidente fra XIII e XVI secolo, cioè la littera textualis; caratteri e varietà della scrittura e del libro ‘all’antica’, invenzioni che l’Umanesimo italiano ha consegnato alla cultura europea. A questi temi si affiancano riflessioni di ordine metodologico su strumenti concettuali e finalità della ricerca paleografica.

Gaspare Ambrogio Visconti e la Milano di fine Quattrocento

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 417

Negli ultimi due decenni del Quattrocento la Milano sforzesca vive uno sviluppo stupefacente, che in breve la pone al passo con gli altri centri del Rinascimento. A determinare questa svolta, spesso in anticipo e con maggiore acume rispetto alle scelte di Ludovico il Moro, è un’élite cittadina ricca e curiosa, tra cui spicca il nome di Gaspare Ambrogio Visconti. Aristocratico appartenente alla più antica gens lombarda, mecenate raffinato che accoglie nella sua casa musicisti, uomini di lettere e artisti al pari di Bramante, poeta in volgare capace di cimentarsi con tutti i principali generi letterari in voga, la figura del Visconti è qui indagata per la prima volta da una specola pluridisciplinare, nel tentativo di restituirne l’immagine complessa e l’influenza esercitata sull’ambiente milanese.

Muta eloquenza

Autore: Ottavia Niccoli

Numero di pagine: 237

I nostri gesti, i gesti di oggi e quelli di cinque secoli fa, sono un dato fisiologico e costante nel tempo e nello spazio oppure sono influenzati dal contesto in cui vivono le donne e gli uomini che li compiono? E che cosa ci dicono le opere d’arte del Rinascimento sulla gestualità del loro tempo – e quindi sulla vita quotidiana, sulla devozione, sulla conquista e la definizione del potere, sui sentimenti vissuti o descritti? Cercando di rispondere a queste domande e ad altre correlate, questo libro tenta di tracciare un sentiero diverso da quelli consueti per entrare nella vita di un passato lontano. Su quel sentiero ci imbattiamo in papi, sovrani, devoti, ma anche in giullari, ragazzi, pittori, figure del mondo inca, ebrei, sposi, esorcisti, e molti altri personaggi che ci vengono incontro cercando di farsi intendere da noi, uomini e donne d’oggi.

Divora il tuo cuore, Milano

Autore: Novelli Mauro

Numero di pagine: 294

Divorare se stessa. È compito e destino di ogni città moderna. Non cancellare, ma assimilare il proprio passato, farne linfa vitale. Milano però ha stentato parecchio a digerirlo, Carlo Porta. A lungo dimenticato, frainteso, denigrato, ridotto a gaia macchietta o cantore di un Milanin perduto e rimpianto, solo da pochi decenni Porta viene collocato sullo scaffale dei gran lombardi insieme a Parini, Manzoni, Gadda, in nome di un binomio assurto a emblema: realismo e moralità. Ma davvero esiste uno spago in grado di legare insieme autori così distanti? Davvero esiste uno Stadtgeist che attraversa illeso epoche e generi? Per rispondere a queste domande Mauro Novelli ricostruisce i lineamenti del carattere milanese tradizionale, che Porta trasfigurò, facendone un formidabile combustibile delle sue storie. «Busecconi», «lupi lombardi», che tutto – onore, denari, affetti − pospongono alla soddisfazione del ventre. Sino all’Unità d’Italia il tratto peculiare dello stereotipo meneghino fu la ghiottoneria, oggi cancellata persino dal ricordo, sostituita dalla cordialità, che per secoli le fece da semplice scudiero. Una rimozione paradossale, mentre Milano si candida a...

L’Italia dei trovatori

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 257

La poesia trobadorica ha influito profondamente sulla cultura italiana, sia perché costituisce il modello principale della lirica amorosa sia perché i trovatori, la cui presenza al di qua delle Alpi si intensifica tra XII e XIII secolo, hanno spesso preso parte alle vicende storiche italiane e hanno cantato non solo d’amore ma anche di politica, di morale, di eventi quotidiani. Con tale ventaglio tematico ben presente, i saggi raccolti in questo volume inaugurano nuove prospettive su alcuni contesti (Genova, Pisa, la corte estense), personaggi (Federico II) ed eventi (le lotte tra le partes nell’Italia del Duecento), nonché su forme letterarie (la poesia storico-politica e comico-satirica), dinamiche di circolazione dei manoscritti e applicazione ai componimenti poetici di categorie interpretative delle scienze storiche, dimostrando come i testi trobadorici costituiscano una fonte di estremo interesse non solo per i filologi bensì per tutti gli studiosi della storia dell’Italia medievale.

Prima lezione di storia della lingua italiana

Autore: Luca Serianni

Numero di pagine: 198

Dal latino all'italiano, dalla lingua popolare alla lingua poetica, dalla grammatica storica all'influenza dei contesti culturali e sociali. In questa Prima lezione, un grande maestro della linguistica guida il lettore in un percorso puntuale, sostanziato di fatti e di esempi (e perché no, di qualche curiosità), attraverso la disciplina fondamentale per capire la storia e l'evoluzione della nostra lingua.

Ti ucciderò, mia capitale

Autore: Giorgio Manganelli

Numero di pagine: 372

Avventurandosi in questa silloge di scritti inediti, stesi fra il 1940 e il 1982, chiunque pensasse di conoscere Manganelli dovrà ricredersi, giacché l’intera sua produzione risulta illuminata come da una luce radente – quella che emana da un laboratorio segreto e pieno di sorprese. A partire dal tenebroso racconto che dà il titolo al volume: «M’ero disegnato il suo corpo come una mappa, con vene di strade e arterie di ramblas e avenues carotidee e i crescentes capezzolati e le esedre genitali» leggiamo già inquieti, e non tardiamo a comprendere che si tratta del corpo indifeso e passivo – eppure smisurato e minaccioso – di una donna che dorme. C’è un solo modo per sbarazzarsi di quell’atlante infinito, per evadere dalla casa di carne che lei ha costruito, ci spiega la nitida e allucinata voce narrante: accostarle una rivoltella alla tempia e straziarla: «Ti ucciderò, mia capitale; mio quartiere residenziale; sede del mio deportato governo; mia Stadt; esilio di turbolenti anarchici». E non meno fosca, allarmante è la bellezza degli altri racconti, nutriti di poesia barocca e dei prediletti Swift, Lamb e De Quincey, dove si agitano personaggi-paesaggio...

Sens e razos d'una escriptura

Autore: Alessio Collura

Numero di pagine: 436

Il poema Sens e razos d’una escriptura, noto anche come Vangelo occitano di Nicodemo, è uno dei più interessanti della letteratura religiosa in lingua d’oc, eppure è stato fino a oggi sorprendentemente trascurato. Attingendo a diverse fonti, anche di natura apocrifa, il testo prende avvio dalla passione di Gesù e dai fatti che la seguirono – tra cui lo spettacolare spaccato della Discesa agli inferi del Signore – e prosegue tracciando una storia completa della salvezza, fino al Giudizio Finale. Malgrado la pluralità di materiali eterogenei usati dall’autore, il poema presenta una chiara unità stilistica. Ma si possono soprattutto riconoscervi precise finalità politico-religiose, che ci riportano all’ambiente dei francescani spirituali della Francia meridionale fra XIII e XIV secolo. Il poema sembra essere stato composto proprio nell’area geografica, tra Narbona e Montpellier, in cui operò in quel periodo il più grande esponente del francescanesimo occitano più radicale, Pietro di Giovanni Olivi. Alla sua teologia storica, di ispirazione gioachimita, fa pensare l’idea stessa, assolutamente originale rispetto alle altre rielaborazioni vernacolari del...

La gioia della partita

Autore: Cesare Garboli

Numero di pagine: 331

Per oltre mezzo secolo, la scrittura di Cesare Garboli ha suscitato gioia ed energia – non solo intellettuale – nei suoi lettori. Che parli di cinema o di letteratura, che affronti la pittura o il teatro, ogni suo incontro (con Francis Bacon o Mario Soldati, con Chaplin o Goya, con Gianni Brera o Walter Benjamin, o magari con l’ufficiale delle SS Herbert Kappler) produce l'impatto memorabile di una rivelazione. Ma il dono del supremo esecutore di testi, «portato a vedere le cose piuttosto come un problema da risolvere che come un tema da svolgere», l'ammaliante intelligenza comunicativa coabitarono in Garboli con una cruda severità verso i propri scritti: pochi e come a contraggenio ne raccolse, centinaia ne lasciò dispersi. Il giovane filologo che nel 1954, non ancora laureato, curava un'edizione di tutto Dante in versi, e al quale dobbiamo la promozione di Pascoli e Molière a nostri contemporanei, è autore di un'opera che ha dissimulato sé medesima nel segno di un apparente e talvolta compiaciuto spreco. È tempo, dunque, di rendere disponibile per tutti il luminoso rigore del lavoro svolto da questo scrittore antagonista sempre, anche del proprio talento.

Iacopone da Todi e la poesia religiosa del Duecento

Autore: AA.VV.,

Numero di pagine: 266

Spesso più trascurata della coeva poesia profana, la lirica religiosa del Duecento non è meno importante, varia e appassionata. In questa antologia si va dall'incanto mistico delle Laudes creaturarum di San Francesco alla poesia di lode mariana, ad autori eccellenti come Guittone d'Arezzo, passato da una lirica amorosa di impianto cortese a una poesia religiosa che non è priva di grandi sottigliezze ed eleganze. Su tutti si staglia la figura di Iacopone da Todi, poeta e giullare, mistico e teologo, uomo di legge, monaco e guerriero, strenuo e intransigente difensore del primigenio spirito del francescanesimo. Nell'introduzione al volume viene messo in rilievo il fitto percorso che conduce dalla poesia alta e iniziatrice di San Francesco alle sottigliezze dottrinarie di Iacopone, concentrando l'attenzione sui momenti più belli e vividi: quelli dell'ascesi e quelli sublimi dell'estasi e della visione mistica, attraverso un commento accurato che rende comprensibili anche al lettore non specialista testi di difficile accesso.

Il Principe fulvo

Autore: Salvatore Silvano Nigro

Numero di pagine: 200

Questo «racconto di un romanzo» si apre alla storia dell’arte, e mette le vicende del 'Gattopardo' a stretto contatto con le opere scultoree, pittoriche e architettoniche della Palermo ottocentesca; e svela, del romanzo di Tomasi di Lampedusa, segreti mai sospettati.

Farfalla di Dinard

Autore: Eugenio Montale

Numero di pagine: 448

Con il passare dei decenni, Farfalla di Dinard (1956) sempre più consolida la sua natura di classico speciale per l'estro dei suoi brevi capitoli, in cui l'impareggiabile eleganza della scrittura, non lontana dall'idea del petit poème en prose, ci offre pagine che oltrepassano i normali confini di genere tra racconto, elzeviro e prosa poetica. Eugenio Montale, che aveva inizialmente destinato questi suoi testi alle pagine di un quotidiano, ci propone una formidabile e godibilissima serie di ambienti e personaggi, più o meno internazionali, tra i quali compare anche Clizia, figura chiave nei suoi versi. Come scrive nel suo importante saggio introduttivo Niccolò Scaffai, i movimenti interni di Farfalla di Dinard agiscono essenzialmente nell'incontro-scontro «tra la vivida presenza del ricordo privato e la sua marginalità rispetto allo sfondo storico, ai grandi eventi pur costantemente rievocati». Montale parte, in questo cammino, da episodi della sua infanzia e della sua giovinezza, tratteggiando poi, nella seconda sezione del libro, con essenzialità esemplare ravvivata da impeccabili battute di dialogo e momenti di raffinato humour, i brevi ritratti stilizzati di tipi...

Il glossario latino-bergamasco (sec. XV) della Biblioteca Universitaria di Padova (ms. 534)

Autore: Alessandro Aresti

Numero di pagine: 284

The 15th-century ms. 534 of Biblioteca Universitaria di Padova (Italy) contains an extensive Latin-Bergamasco glossary, known through its 1893 edition prepared by the German scholar Jean Etienne Lorck. This publication offers a new edition of this text, based on 21st-century editing principles and standards, and helps gain valuable new insight into the broad linguistic and lexical material the glossary preserves.

«Se fussero più ordinate, e meglio scritte...»

Autore: Fabio Romanini

Numero di pagine: 313

La raccolta Navigationi et viaggi curata da Giovanni Battista Ramusio uscì in tre volumi tra il 1550 e il 1559. L’intellettuale e uomo di Stato, amico e corrispondente del Bembo e di uomini di cultura di tutto il mondo noto, conoscitore di lingue antiche e moderne, finì per sovrapporsi o identificarsi con la sua stessa opera. Ma il «Ramusio» è in realtà un’antologia di testi di origine, lingua e cronologia molto diversa; senza contare che accanto ai colti Vespucci e Verrazzano troviamo figure di formazione più modesta come Alvise da Mosto o Giovanni da Empoli. Questo studio, oltre a restituire individualità a un campione scelto di tali autori, indaga il ruolo di Ramusio come curatore testuale e correttore, il cui sforzo, tutt’altro che velleitario, è teso a garantire decoro linguistico e uniformità stilistica a un’opera che costituisce il testo di riferimento per la geografia europea e mondiale della seconda metà del XVI secolo, eppure sorprendentemente esclusa dal nostro canone letterario. Prende avvio da questa constatazione l’inquadramento storico-culturale delle Navigationi, cui fa seguito e corollario lo studio della tradizione testuale dei racconti di...

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