ANNO 2019 MAFIOSITA' PRIMA PARTE
Autore: ANTONIO GIANGRANDE
Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare.
Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare.
Il connubio tra lo sfondamento dei confini tradizionali della povertà e il peggioramento della situazione di chi ne sta al di sopra ha prodotto la diffusa percezione che vaste aree della società, prima considerate al sicuro, non lo siano più. A partire dalla crisi economica cominciata nel 2008, la povertà è cresciuta enormemente in Italia ed è arrivata a toccare anche parti della società mai a rischio in precedenza. Un quadro che le pesanti conseguenze del Covid-19 rendono ancor più drammatico e preoccupante. Per lunghi decenni la politica italiana si era ostinatamente disinteressata dei più deboli. Mai si era andati oltre soluzioni residuali, come la Social card introdotta all'inizio della crisi. Poi lo scenario è cambiato: sono arrivati attenzione, fondi, rilievo politico e relative tensioni. Gli esiti sono stati l'introduzione del Reddito d'inclusione (Rei), la prima misura nazionale contro la povertà, e la sua sostituzione con il Reddito di cittadinanza. Il successivo irrompere del Covid-19 ha reso necessario predisporre ulteriori risposte. Cristiano Gori, studioso e 'lobbista dei poveri', è stato testimone diretto della definizione dei nuovi interventi di...
Il Rapporto Annuale di Federculture è il principale appuntamento per valutare lo stato dell'arte, per capire le tendenze, per ragionare sulle strategie future della cultura in Italia. Lo stato dell'arte ci dice che abbiamo alle spalle il periodo più difficile, quello della lunga crisi che ha attraversato il nostro Paese, che ha costretto sulla difensiva tutto il mondo della cultura e delle imprese culturali, di fronte a chi sosteneva che la cultura era un lusso che l'Italia non poteva permettersi. I dati e le analisi contenute nel volume confermano che si è consolidata una tendenza che vuole essere rafforzata. Il momento positivo è però quello che deve consentire di riflettere sui nodi strutturali del nostro sistema culturale e di intervenire con una impostazione strategica che, usciti dalla congiuntura negativa e dall'emergenza, dia all'Italia un ‘pezzo di Paese' su cui contare. Infatti, è sempre più evidente che, se da un lato, la cultura è un asset importante per l'economia italiana, dall'altro è anche un motore dei processi di integrazione; il presidio culturale, la forza della bellezza, possono essere un fattore determinante per la qualità della nostra società,...
L’invito a mettere al primo posto il bene comune e ad adottare comportamenti responsabili va rivolto non soltanto alle imprese, ma a tutte le aziende e istituzioni produttive. Tutte, infatti, sono chiamate ad essere cellule vitali del sistema economico-sociale e a contribuire al suo sviluppo realizzando nel migliore dei modi la missione produttiva costituente la propria ragione d’essere. L’invito poi è rivolto, all’interno di ciascuna organizzazione produttiva, in primis a coloro che compongono gli organi di governo e di direzione, ma poi anche a tutti i collaboratori e ai loro rappresentanti sindacali. Le aziende e le istituzioni tutte sono “bene comune” ed è interesse generale che esse siano bene amministrate e fioriscano. È a partire da tale assunto che in questo volume si è deciso di accostare organizzazioni produttive diverse fra loro: imprese, aziende del settore sanitario, aziende no profit, enti pubblici territoriali. A tutti i destinatari del libro – ricercatori e docenti delle discipline di strategia, economia aziendale e management, nonché practitioner come amministratori, pubblici e privati, imprenditori, manager, consulenti – che vogliano cogliere ...
Il Terzo Settore è «quell'insieme di enti privati che, senza scopo di lucro, perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà, promuovono e realizzano attività di interesse generale attraverso il volontariato, la mutualità o la produzione e lo scambio di beni e servizi». È un prezioso comparto della società e dell'economia nazionale, capace di creare fiducia e coesione sociale. Finalmente le tante leggi che hanno regolato questo mondo, in maniera a volte confusa, sono state riordinate e innovate dalla riforma del Terzo Settore. Il volume traccia il percorso riformatore nel suo complesso, analizzato dai suoi stessi protagonisti. Nella prima parte Emanuele Rossi ripercorre la storia della legislazione del Terzo Settore; Antonio Fici esamina i principi e i profili generali della Riforma; Gabriele Sepio approfondisce le numerose innovazioni di natura tributaria e fiscale; infine Paolo Venturi si concentra sugli aspetti peculiari della riforma dell'impresa sociale. La seconda parte dell'opera offre un commento dettagliato, articolo per articolo, del Codice del Terzo Settore e del decreto sull'impresa sociale.
Tempo fa qualcuno parlò della repubblica degli stagisti, perché di stage si viene sfruttati senza nessuna prospettiva e senza nessuna opportunità. Noi raccontiamo invece una storia di un bello stage, di uno stage intenso, affascinante, che ha portato la nostra autrice a far parte dell'ufficio comunicazione di un consorzio importante. Uno stage che fa il suo mestiere, una stagista che è abbastanza brava da cogliere le occasioni al volo, un viaggio verso un evento importante per la comunicazione aziendale: la convention. Era una tesi di laurea, ci abbiamo lavorato, ne è uscito un manuale operativo, rapido, efficace, una di quelle cose che solo i giovani che vogliono fare le cose riescono a tirare fuori. Con la prefazione di Claudia Fiaschi, presidente del consorzio Gino Mattarelli ed una intervista a Roberta Cocco direttore Responsabilità Sociale di Microsoft Italia.
Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. Si nasce senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Facciamo in modo che diventiamo quello che noi avremmo (rafforzativo di saremmo) voluto diventare. Oggi le persone si stimano e si rispettano in base al loro grado di utilità materiale da rendere agli altri e non, invece, al loro valore intrinseco ed estrinseco intellettuale. Per questo gli inutili sono emarginati o ignorati.Se si è omologati (uguali) o conformati (simili) e si sta sempre dietro alla massa, non si sarà mai primi nella vita, perché ci sarà sempre il più furbo o il più fortunato a precederti.
Che ci sta a fare al mondo una bambina che non parla, non cammina non capisce (almeno all’apparenza)? Il libro racconta una storia vera, è la mamma che presta la voce alla sua bambina e le permette di continuare a dirci: attenzione! Ciò che definisce la tua umanità non è il tuo successo, o il tuo potere, o l’immagine che tenti in tutti i modi di esprimere. Non è nemmeno la tua salute, né la tua bellezza: è il tuo io più vero, l’essere figlio ad immagine di Gesù, il figlio che si è lasciato amare dal Padre, senza calcoli e senza riserve.
Il romanzo narra, in modo non lineare, la storia di Lara Santini e Claudia Meloni. Le due donne si ritrovano nel reparto oncologico dell’ospedale di Pavia, dove entrambe dovranno subire l’asportazione di un fibroma maligno all’utero. Non si vedevano più da molti anni. Lara è diventata una parrucchiera e Claudia una cantante di brani d’autore lugubri e malinconici. Ambedue sono sole e abbandonate dal destino e da chiunque. Il loro incontro è l’occasione per ricordare il loro malinconico passato e la gara di nuoto, i duecento metri rana di un campionato giovanile, che le ha separate. Dopo essersi odiate ferocemente per anni, le due donne entrano in uno stato d’empatia ossessiva e paranoica, fino a un’identificazione quasi totale che le porta a vendicarsi dei simboli del loro crudele passato: Giulia Tulli, perfida tutrice di Lara, Giancarlo Lucidi, discografico compagno di Claudia e Marzia Simoni, cugina di Claudia ed eletta a simbolo del tradimento. Alla fine del romanzo solo una fra Lara e Claudia resterà in vita (forse), in un finale temporalmente straniante che mette in dubbio la realtà di quanto narrato, il tutto tra sogni, deliri ed elementi musicali...
Sergio Endrigo, il volto antico e il mezzo sigaro sempre tra le dita, parlava di sé come di un cantautore per caso. Gli altri, molti, parlavano di lui come di una maschera di malinconia. La figlia Claudia, tra queste pagine, ne parla come di un padre, citando le sue parole, che face- va un mestiere come un altro. In un diario lucido e puntuale, ma anche nostalgico e devoto, l’autrice abbraccia il Novecento ricordando la vita di un cantore del suo tempo: le strimpellate da bambino in un’osteria istriana e l’esilio precipitoso sul piroscafo Toscana; i primi concorsi canori e le performance scalcagnate; le pensioncine divise con Luigi Tenco e i siparietti con Enzo Jannacci; infine, il debutto con Nanni Ricordi e l’eterno sodalizio con Sergio Bardotti. E poi i successi, le delusioni, le fragilità, la fine. Sullo sfondo, l’Italia del boom, del Pci di Berlinguer, delle feste dell’unità e delle edizioni sanremesi, ma anche grandi amori, sbornie a L’Avana e fans adoranti in Brasile. Tra aneddoti famigliari, materiale d’archivio, stralci di lettere private e recensioni d’annata, Sergio Endrigo, mio padre torna in libreria in una nuova edizione, restituendo la grandezza ...
Se alla fine del Quattrocento i riflettori non si fossero accesi sul navigatore Amerigo, la famiglia Vespucci, forse, avrebbe attirato solo modestamente l’interesse degli storici finendo per rimanere nascosta tra le pieghe della documentatissima storia di Firenze. D’altra parte è ragionevole supporre che, in assenza di Amerigo, l’interesse degli studiosi avrebbe finito per concentrarsi su alcuni Vespucci dal curriculum più significativo di altri nella Firenze medicea. È di questi Vespucci che non conobbero il Nuovo Mondo e che pure lasciarono il loro segno in uno dei centri più dinamici del vecchio, che si occupa questo libro: i Vespucci di cui Amerigo con la sua impresa, probabilmente, potè oscurare la fama, ma anche i soli che, forse, sarebbero stati in grado in sua assenza di assicurare alla casata una certa notorietà. Attraverso l’analisi di materiale documentario inedito il libro ricostruisce l’alveo entro cui la famiglia, inurbandosi da Peretola, gettò le basi della sua presenza a Firenze, rivelando al suo interno, oltre che una familiarità col mondo mercantile, con i commerci e con la navigazione, anche una forte predisposizione per la carriera politica.
La Gara Matematica di Firenze compie trenta anni. La competizione si rivolge a studenti della scuola secondaria superiore. Ai partecipanti sono proposti quattro esercizi per risolvere i quali sono più importanti capacità logiche e di ragionamento matematico piuttosto che conoscenze tecniche. Questo volume raccoglie i temi assegnati nelle edizioni fin qui svolte risolti e commentati. I quesiti assegnati, tutti di tipo dimostrativo, rendono questo volume interessante per docenti e studenti che intendano avvicinarsi alle competizioni matematiche.
Vedere il futuro. È questo il dono speciale che Cassandra possiede fin da piccola. E ora le sue doti divinatorie sono diventate un vero e proprio lavoro: tiene una rubrica su un giornale in qualità di veggente.
L'autrice offre a chi ama la scuola la propria testimonianza civile e professionale con questa raccolta di articoli commentati e inquadrati nella storia del sistema scolastico degli ultimi anni mentre i ministri dell’istruzione cambiavano. Il suo sguardo è sempre rivolto ai soggetti in relazione. I rumori, le parole, il gran movimento dei corpi e dei pensieri dei bambini e delle bambine, l’apprendimento, la bellezza delle scoperte, le difficoltà dell’essere sempre in situazione, le scelte pedagogiche per far crescere i soggetti fanno sembrare lontane ed estranee, talvolta ostili al mondo delle aule, le decisioni dei governi, ma anche il racconto che della scuola fanno tanti “esperti”. Claudia Fanti, maestra di scuola primaria laureata a Bologna con il Prof. Giovanni Maria Bertin, ha insegnato a Milano e a Forlì. Ha svolto attività come formatrice sui Programmi dell'85 e da allora si è impegnata a portare la propria testimonianza di maestra in servizio nelle scuole, in incontri pubblici, nella rete. La prefazione è di Gabriele Boselli, Maestro di scuola elementare, direttore didattico, professore a contratto di Filosofia dell’Educazione e ispettore scolastico,...
«La ballata più lunga e appassionata di Francesco Guccini.» Così nel 1989 Stefano Benni salutava l'uscita di queste Cròniche epafániche: una vera e propria rivelazione, l'atto di nascita di un talentuoso scrittore fino allora conosciuto solo come insuperabile cantautore. Romanzo se non proprio autobiografico, certo di forte ispirazione autobiografica, le Cròniche riescono a restituire, nel fluire degli aneddoti e delle storie, nella lingua intessuta di termini dialettali e di colore, tutto il sapore di una mitologia di luoghi e affetti personale e familiare, senza retorica ma con toni che sanno alternare la commozione all'ironia, la rievocazione di episodi storici e la fantasia. Il racconto di un'infanzia e una giovinezza maturate in un paesaggio di mezza montagna tra Emilia e Toscana, dagli anni Quaranta in poi, veste così gli abiti dell'epica e della poesia, della cronaca picaresca e del puro divertimento, in quelle che un grande conterraneo di Guccini come Roberto Roversi ha definito «pagine da leggere, da vedere, da immaginare, da ascoltare».
Thriller - romanzo (458 pagine) - 1999. Sul web appare l'opera inedita di un anonimo autore della Scapigliatura lombarda, il cui protagonista uccide e mutila giovani ragazze. Ma in questo fine millennio, a Milano, un serial killer replica con inquietante precisione le sue imprese criminali. Romanzo vincitore del Premio Scerbanenco 2001 A diffondere in rete il racconto Sublime anima di donna è stata Mariarita Fortis, intellettuale precaria, di professione ghost reader per un uomo politico. Dovrà scoprire per quali misteriose vie una storia scritta più di un secolo prima si sia materializzata nella realtà. E lo farà tornando indietro nel tempo e viaggiando nel cuore della bohème italiana insieme agli scapigliati Igino Tarchetti, Emilio Praga, Camillo e Arrigo Boito. Insieme alla detective Stella del Fante formerà il duo delle Indagatrici dell'Immaginario: di quella linea di confine sospesa fra sogno e vita, pensiero e azione, ideale e reale. Romanzo vincitore del Premio Scerbanenco 2001 Claudia Salvatori, nata a Genova, ha sceneggiato fumetti per Disney e Bonelli. Suoi racconti sono apparsi su numerose antologie e riviste. Nel 1985 ha vinto il Premio Tedeschi con Più tardi...