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Il cinema muto italiano

Autore: Gian Piero Brunetta

Numero di pagine: 486

Tra dive e colossal, intellettuali e masse popolari, ambizioni universali e superomismo dannunziano, Quo Vadis e La signora delle camelie, Gian Piero Brunetta traccia la sfolgorante parabola di ascesa e tramonto del cinema made in Italy degli albori. Il cinematografo arriva da noi nel 1896, a pochi mesi dall'invenzione dei fratelli Lumière, ma bisogna attendere il 1905 – con la proiezione romana del film che, in dieci minuti e sette quadri, ricostruisce la Presa di Porta Pia – per festeggiare la nascita ufficiale del cinema italiano. Le nostrane ‘fabbriche delle films’, come vengono chiamate, sono piccole imprese a conduzione familiare che cullano tuttavia ambizioni industriali. Nella scelta dei soggetti si attinge al meglio della letteratura, dell'arte e del teatro, e grandi nomi della cultura del tempo – uno su tutti, Gabriele D'Annunzio – vengono coinvolti nell'ideazione di trame e musiche, o nella riduzione delle proprie opere. Le produzioni sono grandiose: Quo Vadis?, Marcantonio e Cleopatra, Giulio Cesare, Gli ultimi giorni di Pompei e Cabiria. Il cinema fa sognare, infiamma il patriottismo popolare alla vigilia della Grande Guerra, conquista il pubblico...

Sul cinema

Autore: Edgar Morin

A cura di Monique Peyrière e Chiara Simonigh Edizione italiana a cura di Chiara Simonigh “Nelle ricerche su e con il cinema – scrive l’autore – ho tentato di estendere il tipo di indagine condotta nei miei libri” sulla complessità del mondo e dell’essere umano. Ma come può il progenitore dei media audiovisivi alimentare una simile esplorazione? Il cinema di Edgar Morin è un medium capace di far luce sull’uomo e sulla società. In questi scritti incisivi e affascinanti – sul film poliziesco, su teatro e cinema, su Arthur e Marilyn –, Morin analizza le mitologie del mondo contemporaneo. Nella sua teoria, in cui il cinema appare in tensione tra tecnica e magia, arte e industria, standardizzazione e creatività, individui e comunità, lo spettatore diviene il perno di un’esperienza concreta del tempo e della storia. I testi inediti, qui recuperati e organizzati, costituiscono perciò un punto di riferimento rilevante nell’ambito delle ricerche sul cinema, i media, l’estetica, la cultura e la conoscenza, intesi come dimensioni fondamentali dell’umano.

Il cinema europeo

Autore: Mariapia Comand , Roi Menarini

Numero di pagine: 216

Il Novecento si è aperto con il paradosso di una cinematografia europea potente ma incapace di garantire il suo futuro. Il Ventunesimo secolo comincia con un nuovo paradosso: gli unici film in grado di unire tutti gli spettatori europei provengono dall’America. Pierre Sorlin Il cinema europeo non può fare a meno di guardare all’America in termini di confronto e di emulazione e tuttavia, dopo centodieci anni di film, ha saputo sviluppare caratteristiche proprie, elementi di riconoscibilità, aspettative condivise, coesione tra gli spettatori. Un affascinante percorso alla ricerca dell’identità del Vecchio Continente, attraverso alcuni concetti chiave come ‘realismo’, ‘scrittura’, ‘cinema d’autore e autorialità’, ‘generi autoctoni e d’imitazione’.

Territori del cinema

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 862

Le sale cinematografiche rappresentano un patrimonio architettonico e culturale. La consapevolezza di tale patrimonio è indispensabile per avviare un processo di valorizzazione e di sviluppo. Da questi presupposti nasce l'esigenza di un'indagine sulle singole sale della Puglia con l'obiettivo di costituire un bagaglio di informazioni utili alla comprensione dello scenario attuale e alla programmazione di uno scenario futuro. La ricerca, promossa dall'Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia in collaborazione con il Politecnico di Bari, nata nell'ambito delle attività del Nucleo Tecnico regionale di Valutazione per l'esercizio cinematografico, è composta da quattro parti: la prima riguarda il "luogo" cinema analizzato nei suoi aspetti storici, tipologici, sociali e culturali; la seconda contiene il censimento degli esercizi cinematografici pugliesi (260 tra attivi e inattivi) eseguito attraverso la redazione di schede di catalogazione che contengono descrizioni, rilievi fotografici, disegni di progetto, immagini d'epoca e fotografiche d'autore; la terza propone riflessioni, valutazioni urbanistiche, economiche e legislative; la quarta presenta i contributi a firma di...

Il cinema tra le colonne

Autore: Denis Lotti

Numero di pagine: 122

Da almeno un secolo, in Italia, coesistono esperienze eterogenee di critica cinematografica, che disegnano un percorso discontinuo tra passato e presente, tra stampa cartacea e Internet. Dopo un compendio di storia della critica, rivisitata dai pionieri sino ai giorni nostri, l’autore analizza metodi, forme e stili della recensione cinematografica prendendo in esame un ampio ventaglio di quotidiani, periodici, testate, blog e social network. In appendice è presente una antologia di testi scelti, esemplari della vivacità del dibattito italiano sul cinema dall’epoca del muto sino a oggi.

Il cinema dei Papi

Autore: Dario Edoardo Viganò

Numero di pagine: 184

Avvalendosi di documenti in gran parte inediti provenienti dagli archivi della Segreteria di Stato vaticana e della Gendarmeria pontificia, il volume racconta la nascita, avvenuta 60 anni fa, della Filmoteca vaticana, che con i suoi 8.000 titoli è un archivio unico nel suo genere e il principale deposito della memoria delle immagini in movimento dei pontificati novecenteschi. Un punto di vista originale per comprendere le profonde trasformazioni intervenute nell’immagine del papato e nel rapporto tra Chiesa cattolica e cinema.

Immagine n.7: Note di storia del cinema

Autore: Federico Pierotti , Federico Vitella , Gian Piero Brunetta , Anna Gilardelli , Federico Striuli , Massimiliano Gaudiosi , Simone Starace

Numero di pagine: 214

La rivista Immagine. Note di storia del Cinemaè la più antica e gloriosa rivista italiana dedicata agli appassionati di cinematografia, organo ufficiale dell'Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema (AIRSC). Sulle sue pagine hanno scritto studiosi di fama internazionale come Mario Verdone, Aldo Bernardini, Vittorio Martinelli e molti altri. Gli articoli in questo numero: Sette, anzi 8½, a cura di Federico Pierotti e Federico Vitella; La riscoperta di Atlantide.Tappe di storia della storiografia del cinema muto italiano di Gian Piero Brunetta; Lollo vs Marilyn.La rappresentazione del corpo femminile nel cinema e sulle riviste degli anni Cinquanta di Anna Gilardelli; Al fuoco! La tragedia della Minerva Film di Federico Striuli; La città dei giorni dispari. Napoli nel cinema di Eduardo di Massimiliano Gaudiosi; “Una canzonetta, così alla buona”. Spettacolo e metaspettacolo nel cinema di Mario Costa di Simone Starace; Fellini, Flaiano, Pinelli… e gli altri.Considerazioni sul finale di “La dolce vita” di Fabrizio Natalini; Intorno al soggetto di “8½”.Note per la ricostruzione della genesi del film di Paolo Grassini.

Recycled cinema

Autore: Marco Bertozzi

Numero di pagine: 160

Recycled cinema è un libro sul riuso delle immagini. Una pratica crescente del cinema contemporaneo che trae linfa dal suo passato per creare nuove esperienze della visione. Un'attenzione al ricilo filmico capace di coinvolgere home movies, sequenze del cinema muto o frammenti televisivi. E infine, come insegnano Guy Debord e Jean-Luc Godard, l'intera storia del cinema, considerata un immenso giacimento per scavi della visione migrante. Distribuite in rete, nel normale circuito cinematografico o, sempre più, in quello espositivo-museale, sono opere che amplificano i ludici montaggi delle avanguardie artistiche - dal collage al ready made - con forme di editing sperimentale, per un cinema al tempo stesso archeologico e in digitale. Una cultura visiva meticcia, fra videoarte, cinema d'artista e sperimentazioni documentarie che definisce il found footage film. Un fenomeno nazionale - fra gli altri, si pensi ai lavori di Paolo Gioli, Alina Marazzi, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi - e internazionale, con le opere di Bill Morrison, Cécile Fontaine, Gustav Deutsch, Péter Forgács... Il libro è il primo tentativo italiano di una riflessione teorica e attraversa orizzonti...

TUTTO Cinema

Autore: Aa. Vv.

Numero di pagine: 258

Schemi riassuntivi e quadri di approfondimento per memorizzare rapidamente la storia della Settima Arte: la tecnica e il linguaggio, le correnti, il cinema di animazione, i registi e le opere che hanno segnato la storia del grande schermo.

John Ford e il cinema americano

Autore: Andrea Laquidara

Ne La nascita della tragedia, Friedrich Nietzsche indica in Dioniso e Apollo le figure in cui si condensano i due aspetti principali della realtà: un fondo caotico da cui lo sguardo trae forme armoniche, che conferiscono al Caos un ordine – insieme compiuto e provvisorio. Osservata da questa prospettiva, la settima arte risulta arte tragica per eccellenza. Non tutto il cinema, tuttavia, mantiene il medesimo rapporto con la profonda irrazionalità del Reale: a Hollywood, a partire dai primi decenni del XX secolo, è cresciuta una prevalente tendenza (socratico-platonica, direbbe Nietzsche) alla rimozione di Dioniso. Il rapporto problematico che il cinema statunitense ha sempre mantenuto con l’irrappresentabilità del Reale trova in John Ford, il più affidabile dei registi hollywoodiani, la sua espressione più piena e interessante. Interessante anche e soprattutto per la valenza culturale che il cinema fordiano assume come mito di fondazione americano condensato in immagine.

Il montaggio nella storia del cinema

Autore: Federico Vitella

Numero di pagine: 200

Il montaggio del film costituisce un aspetto della produzione e della rappresentazione cinematografica tanto centrale quanto tradizionalmente trascurato. Le funzioni e gli sviluppi delle forme del montaggio, dal cinema delle origini al recente avvento del digitale, vengono presentati in questo libro tenendo conto non solo delle teorizzazioni e degli interventi dei grandi maestri ma anche della manualistica sulle tecniche.

Sensibilità e potere. Il cinema di Pablo Larraín

Autore: Massimiliano Coviello , Francesco Zucconi

Numero di pagine: 283

Da Fuga (2006) a Il club (2015), da Neruda (2016) a Jackie (2017), passando per Tony Manero (2008), Post mortem (2010) e NO. I giorni dell’arcobaleno (2012), il cinema di Pablo Larraín si sviluppa a partire dalle vicende storiche e politiche che hanno sconvolto il Cile nel corso del Novecento per spingersi altrove, fino al cuore degli Stati Uniti d’America. Che si racconti il golpe del 1973 o il Plebiscito del 1988, che si tratti di mettere in immagine la fuga di Pablo Neruda o le ore più drammatiche della vita di Jacqueline Kennedy, Larraín cerca prospettive inedite, punti di vista stranianti. È attratto dal potenziale trasfigurante della “fiction” piuttosto che dal “documentario”. È orientato al superamento di questa stessa opposizione verso una concezione ibrida e intermediale del racconto cinematografico. Questo libro fa i conti con il carattere peculiare della filmografia di Larraín: non tanto un cinema storico quanto una riflessione teorica sul potere. Se solo in pochi lo esercitano, tutti si trovano presi nella sua trama.

Catholicism ad cinema

Autore: Gianluca della Maggiore , Tomaso Subini

This book investigates the Catholic Church’s film policy illuminating for the first time, by means of a systematic analysis, a vast body of documents preserved at the Vatican Secret Archives and at numerous Italian Catholic archives – some of them indexed and opened to scholars, like the Archivio Storico dell’Istituto Luigi Sturzo [Historical Archive of the Luigi Sturzo Institute] and the Archivio dell’Istituto per la storia dell’Azione Cattolica e del Movimento Cattolico in Italia Paolo VI [Archive of the Institute for the History of Catholic Action and the Catholic Movement in Italy Paul VI]; other only partially indexed like the Nazareno Taddei Archive or faced with the risk of closure, like the Associazione Cattolica Esercenti Cinema [Catholic Exhibitors’ Association] Archive.

Il cinema o l'uomo immaginario

Autore: Edgar Morin

Numero di pagine: 268

Morin riflette qui sul rapporto del cinema con il reale e l’immaginario, e ne evidenzia le relazioni con i processi profondi della psiche e della conoscenza. Il cinema implica una percezione realizzata in stato di doppia coscienza: l’illusione di realtà è inseparabile dalla coscienza che si tratta effettivamente di un’illusione. In questo modo il cinema mette in gioco qualcosa di magico che ci permette di entrare in un universo nuovo senza sentirci spaesati: una trasfigurazione estetica che ci fa anche scoprire il mondo. L’intensità emotiva dello spettatore è l’elemento che innesca una metamorfosi cognitiva, ma è anche il fondamento dello spettacolo, e questo chiama in causa le implicazioni economiche, sociali, antropologiche e politiche di un fenomeno complesso come il cinema nel quadro della cultura globale dei media.

Sergio Leone

Autore: Christian Uva

Numero di pagine: 256

Spectacle, myth, fable - these words instantly leap to mind when considering director Sergio Leone's celebrated films. His popularization of the Spaghetti Western genre, through works like A Fistful of Dollars (1964) and Once Upon a Time in the West (1968), continues to have a profound impact on filmmakers worldwide. In this exciting new study, Italian film scholar Christian Uva explores a side of Leone's works rarely before discussed: the political. Grappling with the contradictions between Leone's politically critical cinematic eye and his aversion to ideological classification, Sergio Leone: Cinema as Political Fable makes sense of how the director's internal political tensions shaped the radical themes of his Western fables. Looking at Leone and his films through a number of lenses, the book examines the elements of Italian history and identity interwoven in the director's stories, provides cultural context for a career spanning from Italy's fascist regime to Leone's death in 1989, and discusses the influences that formed Leone's directorial identity. Uva focuses in particular on the postmodernist theory behind Leone's works, revealing the critical basis of his stylistic and...

L'attore nel cinema italiano contemporaneo

Autore: Pedro Armocida , Andrea Minuz

Numero di pagine: 288

In che modo gli attori italiani di oggi definiscono le caratteristiche del nostro cinema? Quali modelli di recitazione propongono? Quali tipologie sociali o stili di vita rappresentano? Quanto orientano le scelte del pubblico? Che rapporto c’è tra l’idea di “nuovo cinema” e gli attori? Il volume analizza le performance di alcuni dei più significativi interpreti della scena contemporanea (Valeria Bruni Tedeschi, Margherita Buy, Pierfrancesco Favino, Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Valerio Mastandrea, Giovanna Mezzogiorno, Isabella Ragonese, Toni Servillo, Filippo Timi) e la costruzione dell’immagine divistica o antidivistica (Kim Rossi Stuart, Elio Germano, Riccardo Scamarcio, Luca Marinelli). Nell’ambito dei film studies italiani e della critica più sofisticata esiste ancora una forte sproporzione tra l’enorme mole di studi dedicati a registi, stili, generi, tendenze, e le ricerche che si concentrano sulla componente attoriale. Attraverso lo studio dell’attore e della sua immagine è possibile ridiscutere alcuni nodi decisivi della storia del cinema italiano: dalla definizione di uno star system domestico al rifiuto dei modelli divistici messo in atto dal...

Il cinema neorealista italiano

Autore: Gian Piero Brunetta

Numero di pagine: 326

«Negli anni inaugurati da Roma città aperta, il pubblico è al tempo stesso destinatario e protagonista e lo schermo diventa proiezione dell’anima collettiva. La gente va al cinema per ritrovare le speranze che la guerra ha disperso, per sentir parlare dei propri problemi, per vedere dei personaggi con i quali si identifica in tutto. Il cinema del dopoguerra attraversa, in modo più o meno inconsapevole, la storia del paese. Per merito di Rossellini e De Sica, ma anche di De Santis, Visconti, Germi, Lattuada, Soldati, Castellani, Zampa e di titoli che in vario modo rientrano nel campo di tensioni del neorealismo, si assiste a una bruciante scoperta dell’Italia, con tutti i suoi problemi e la sua voglia di ripartire da zero.» Di fatto, il cinema italiano del dopoguerra riparte da zero e ridisegna interamente l’organizzazione dell’industria culturale. Nel giro di poco la risorta Cinecittà stravincerà la lotta impari con il cinema americano, affiancando i capolavori del neorealismo a grandi successi di botteghino come le coproduzioni alla Quo vadis?, i film di Totò, le pellicole di Sofia Loren e Gina Lollobrigida.

Chinese National Cinema

Autore: Yingjin Zhang

Numero di pagine: 328

Chinese National Cinema, written for students by a leading scholar, traces the formation, negotiation and problematization of the national on the Chinese screen over ninety years.

Lontano dal cinema

Autore: Alfredo Rossi

Il cinema vive un momento di grande diffusione di massa, ma ciò avviene in uno spazio esclusivamente consumistico, dominato e svilito da bisogni indotti, in una scena sociale completamente derealizzata e deideologizzata. Il libro raccoglie saggi e interventi in cui viene messo l’accento sulla funzione che la parte più avanzata degli intellettuali, cineasti e critici, ha avuto durante gli anni Settanta, e che oggi ha perduto, nel problematizzare la prassi del fare cinema e del fare critica in alternativa ai codici di scrittura e alle metodologie di lettura dominanti. Tutto questo a cominciare dall’analisi sia del rapporto tra cinema e psicoanalisi, ovvero il nodo del guardare/guardarsi che lega strutturalmente il soggetto all’oggetto cinema come investimento amoroso identitario secondo un modello feticista, sia del rapporto critico con il cinema stesso e la sua funzione nel campo dell’ideologia e del politico, contro ogni sua deriva di beanza passiva e di cinefi lia, appunto, feticista.

Cinema Italia

Autore: Giovanni De Luna

Numero di pagine: 339

Nel 1914 esce Cabiria, forse il più grande kolossal della storia del cinema italiano. La trama, in teoria, dovrebbe ricostruire l’epico scontro tra Roma e Cartagine, ma l’estetica orientaleggiante e liberty dell’epoca, con tanto di Gabriele D’Annunzio alla sceneggiatura, racconta facilmente in controluce il presente di quell’Italia desiderosa di guadagnare visibilità e credibilità internazionale. Come spiega Giovanni De Luna in Cinema Italia, di fronte a Cabiria lo storico finisce per «aggirarsi tra quelle immense scenografie, fiutando non l’aria del iii secolo a.C. ma quella carica di odori e di miasmi pestiferi del primo Novecento, di quella incredibile e paradossale stagione in cui stava finendo l’Ottocento e fragorosamente e maledettamente stava nascendo il terrificante xx secolo». Parte da qui il percorso affascinante di uno storico che utilizza i film come documenti del periodo in cui venivano realizzati, dei gusti del pubblico e della temperie culturale, avvicinandoci così a un’inedita lettura del modo in cui il cinema ha contribuito a “fare gli italiani”. I film, infatti, spesso sono lo specchio di un presente in procinto di farsi storia:...

Cinema e identità italiana

Autore: Stefania Parigi , Christian Uva , Vito Zagarrio

Numero di pagine: 776

Gli atti del Convegno Internazionale di Studi “Cinema e identità italiana” (Roma, 28-29 dicembre 2017) mettono in luce la molteplicità delle prospettive con cui può essere affrontato il problema dell’identità nazionale, in un arco temporale che va dai primordi del cinema fino alla contemporaneità. Un gran numero di studiosi di varia età e provenienza si misura con metodologie e punti di vista differenti, intrecciando le dinamiche cinematografiche con la storia culturale del Paese e con il più vasto panorama intermediale.

Semiotica del cinema e lineamenti di cine-estetica

Autore: Jurij Michailovič Lotman

L’opera filmica, in quanto opera artistica, richiede che ci si discosti dal “cronotopo quotidiano”, in favore del “cronotopo letterario”, stabilendo un nuovo ordine di concatenazione e un nuovo sistema di rapporti, per conferire alla passiva e statica realtà una drammatica e dinamica effi cacia capace di esprimere una particolare concezione del mondo. Lotman, nella sua descrizione del testo cinematografi co, fa frequentemente uso del termine musicale “polifonia” e dell’aggettivo “polifonico”, impiegato anche da Bachtin, in riferimento alla scrittura letteraria e in particolare al “romanzo polifonico” di Dostoevskij. “Polifonia” è anche un concetto centrale nella ricerca teorica e creativa di Ejzenštejn. Polifonia drammaturgica, separazione e rottura dei nessi passivi e realistici, congiungimento di cose solitamente separate e distinte: tutto questo è collegato con ciò che Ejzenštejn chiama Ex-stasis, per indicare, nel fi lm, un modello dinamico e temporale di passaggi e commutazioni da un registro espressivo a un altro (dall’immagine alla musica al colore).

L’occhio politico e visionario del cinema italiano contemporaneo

Autore: Francesco Rabissi

In che modo il cinema con la sua produzione di affetti, movimenti, percezioni e sensibilità si confronta con la politica? Questa la domanda rivolta a un corpus di fi lm usciti in Italia agli inizi del nuovo millennio: Nuovomondo (Emanuele Crialese, 2006), Buongiorno, notte (Marco Bellocchio, 2003), The Dreamers (Bernardo Bertolucci, 2003), Il divo (Paolo Sorrentino, 2008), Il caimano (Nanni Moretti, 2006) e Fuocoammare (Gianfranco Rosi, 2016). Sono opere che ripensano l’interazione tra estetica e politica alla luce di un realismo visionario che racconta alcune vicende significative della storia italiana, investigando al contempo l’autocoscienza della settima arte. La società è rappresentata alternando dati di realtà a momenti onirici e surreali che esprimono la paradossale natura del cinema di favola contrastata tra spettacolo sensibile e logica narrativa.

Il cinema che serve

Autore: Federica Villa

Numero di pagine: 240

Questo libro nasce dal desiderio di ripercorrere un decennio di vita del cinema italiano, gli anni Cinquanta che, stretti tra il neorealismo e la modernità degli anni Sessanta, appaiono, a ogni rinnovato studio, un campo prezioso di esercizio per trascorrere dal vecchio al nuovo, dalla tradizione a forme rinnovate per il nostro cinema. E studiando questo periodo si incontra Giorgio Bassani come uomo di cinema. Un aspetto, questo, sicuramente minore rispetto alla mai abbastanza celebrata personalità di fine letterato e di indomito intellettuale. Ma un aspetto che ci permette di rileggere il cinema di quegli anni come grande momento di elaborazione di un passato prossimo, di un’eredità cogente, di una storia appena trascorsa, ma anche come volano per intraprendere spericolate strade divergenti, rotte alternative che puntano a un orizzonte che appena si intravede. Seguire le tracce lasciate dalla relazione di Bassani con il cinema italiano significa, dunque, prendere le mosse da una biografia, dalla storia di una vita, e ritornare sentimentalmente a un periodo che ha visto letterati impegnati a fianco di personalità del mondo del cinema tentare la bella impresa del confronto,...

Storia del cinema

Autore: Fernaldo Di Giammatteo

Numero di pagine: 592

Dalle imprese dei Lumière, della nascita in America del film western, del comico e del melodramma fino alle rivoluzioni tecniche e di mercato. Dagli inizi degli anni cinquanta con le nuove sperimentazioni, la nouvelle vague, l’allargamento delle tematiche fino all’affermazione dell’elettronica. I momenti salienti che hanno contraddistinto le cinematografie nazionali, la nascita dei generi, delle scuole e delle tecniche e la ricostruzione, grazie all’analisi delle opere e ai ritratti dei grandi protagonisti, di tutto il cinema del Novecento. Il volume si articola in tre parti. La prima copre il periodo 1895-1915, con le imprese dei fratelli Lumière, del Film d'Art, della scuola di Brighton, della nascita in America del film western, del comico e del melodramma. La seconda inizia nel decennio 1915-1925, nel quale il cinema riconosce se stesso per proseguire poi nella strutturazione di un linguaggio fino a giungere agli assestamenti tecnici e di genere che coprono gli anni Trenta e Quaranta, la seconda guerra mondiale e il primo dopoguerra. La terza fase si avvia agli inizi degli anni Cinquanta, con le nuove sperimentazioni, la nouvelle vague, l'allargamento di filoni e...

Color and Mastering for Digital Cinema

Autore: Glenn Kennel

Numero di pagine: 185

First Published in 2007. Routledge is an imprint of Taylor & Francis, an informa company.

Il cinema è mito

Autore: Marcello Garofalo

Numero di pagine: 537

Primo regista postmoderno secondo Quentin Tarantino, innovativo nella tecnica di ripresa, nel montaggio, nell’uso della colonna sonora – leggendario il sodalizio con Ennio Morricone – nella scelta e nella direzione degli attori, gigantesco e contraddittorio come i suoi film, Sergio Leone è stato per molti versi un vero spartiacque nella storia del cinema, per la capacità di unire citazionismo e invenzione narrativa, ironia e melodramma, disillusione e mito. Per arrivare a tanto sono bastati sette film in venticinque anni di carriera: una scorribanda nei generi cinematografici sui quali Hollywood ha costruito la propria leggenda, dall’esordio con il peplum Il colosso di Rodi alla «trilogia del dollaro», alle grandi saghe di Giù la testa, C’era una volta il West e C’era una volta in America, il gangster movie definitivo. Una vita stroncata troppo presto, prima di poter realizzare l’ultima, fantasmagorica scommessa: un kolossal a produzione russo-americana sull’assedio di Leningrado.Basandosi su un intenso rapporto personale con Leone, maturato negli anni in cui il regista lavorava al suo ultimo sogno, su un ampio ventaglio di testimonianze e su un’analisi...

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