L’Amnistia Togliatti
Autore: Mimmo Franzinelli
Numero di pagine: 408Lo spartiacque tra passato e presente, nel decisivo passaggio tra dittatura e democrazia, per chiudere i conti con il Ventennio mussoliniano e punire gli artefici della dittatura, è l’Amnistia Togliatti. Emanata il 22 giugno 1946 per celebrare la nascita della Repubblica italiana, prende nome dal segretario del Partito comunista, Palmiro Togliatti, che la firmò quale ministro della Giustizia del governo De Gasperi. Ispirata all’esigenza di pacificazione, si è però trasformata – per l’interpretazione estensiva fornita dalla magistratura (in particolare dalla Suprema corte di cassazione) – nel generalizzato perdono, applicato anche a torturatori e ad assassini. Il fior fiore dei gerarchi, i peggiori spioni dell’Ovra, i collaborazionisti con l’occupante tedesco, i delatori di ebrei deportati nei lager ottengono generalizzato e immeritato perdono. Piero Calamandrei definì l’Amnistia un clamoroso errore della nuova classe dirigente italiana, gravido di conseguenze. Il mancato accertamento giudiziario dei crimini fascisti ha infatti determinato un enorme vuoto di conoscenze sulle dinamiche repressive del regime e della Repubblica sociale italiana. A una simile...